Forma verbale |
Porta è una forma del verbo portare (terza persona singolare dell'indicativo presente; seconda persona singolare dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di portare. |
Parole Collegate |
»» Aggettivi per descrivere porta (chiusa, aperta, blindata, scorrevole, vecchia, ...) |
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
finestra (22%), aperta (17%), uscio (8%), entrata (6%), ingresso (5%), chiusa (5%), portone (3%), casa (3%), maniglia (2%), scorrevole (2%), uscita (2%), pia (2%), accanto (2%), apertura (2%), gol (2%). Vedi anche: Parole associate a porta. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Liste a cui appartiene |
Lista Automobile [Poggiatesta, Pompa « * » Portabagagli, Portiera] |
Lista Calcio [Passaggio, Piatto « * » Portiere, Posticipo] |
Foto taggate porta | ||
portone | Portafinestra | Foto 1396116001 |
Tag correlati: legno, portone, arco, batacchio, finestra, finestre, muro, ferro, gradini, vicolo, scala, archi, porte, metallo, colonne, scale, battiporta, fiori, balcone, strada, chiesa, pietre, ringhiera, pietra, casa, vasi, lampione, portico, mattoni, piante |
Informazioni di base |
La parola porta è formata da cinque lettere, due vocali e tre consonanti. È una parola bifronte senza capo, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (atro). Divisione in sillabe: pòr-ta. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche le pagine frasi con porta e canzoni con porta per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
|
Citazioni da opere letterarie |
Profumo di Luigi Capuana (1892): Presero la viottola, a traverso gli ulivi. In fondo, il santuario, chiesetta addossata a un modesto edifizio già convento di Cappuccini, mostrava la cima della facciata, rossa degli ultimi raggi del sole. Ulivi da ogni lato; non si vedeva altro. Davanti a la porta, sulla ristretta spianata, alcune donnicciole in ginocchio; tornando dai campi, erano venute a recitare le loro devozioni alla Madonna. Il mistero del poeta di Antonio Fogazzaro (1888): La sera del primo luglio, verso le dieci, stavo leggendo nella mia camera colle finestre aperte quando udii suonare sul cattivo piano della sala di conversazione la Gran scena patetica di Clementi, che ho udita da Lei tante volte. La mano mi parve eccellente, e discesi. Suonava una signora inglese e c'erano in sala, credo, tutti gli ospiti dell'albergo. La sala è a pian terreno; ha una porta e due finestre sulla fronte della casa. Andai a sedermi fuori nel buio. L'appuntamento di Ada Negri (1917): Una piccola porta, un atrio chiuso ed oscuro. In faccia alla porta, una scala interna, di pietra: a destra, visibile da un uscio socchiuso, una sala di trattoria, dove pochi uomini bevevano e fumavano. La coppia salì. — Una camera?... — chiese sottovoce un'ossequiosa cameriera vestita di nero, col floscio volto mascherato da un grottesco strato di cipria. |
Scioglilingua |
|
Proverbi |
|
Espressioni e Modi di Dire |
|
Titoli di Film |
|
Canzoni |
|
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per porta |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
|
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
»» Vedi tutte le definizioni |
|
Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: aorta, corta, morta, parta, poeta, polta, porca, porga, porla, porrà, porte, porti, porto, posta, sorta, torta. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: aorte, corte, corti, corto, forte, forti, morte, morti, morto, sorte, sorti, sorto, sortì, torte, torti, torto. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: pota. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: portai, portar, sporta. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si può avere: latro. Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si possono ottenere: tropi, tropo. |
Parole con "porta" |
Iniziano con "porta": portai, portar, portala, portale, portali, portalo, portami, portano, portare, portata, portate, portati, portato, portava, portavi, portavo, portammo, portando, portante, portanti, portanza, portarci, portarla, portarle, portarli, portarlo, portarmi, portarsi, portarti, portarvi, ... |
Finiscono con "porta": sporta, apporta, asporta, deporta, esporta, importa, riporta, comporta, rapporta, sopporta, supporta, antiporta, apriporta, riesporta, trasporta, battiporta, fermaporta, sottoporta, chiudiporta, controporta, elitrasporta, aerotrasporta, autotrasporta, aviotrasporta. |
Contengono "porta": apportai, asportai, deportai, esportai, importai, riportai, apportano, apportare, apportata, apportate, apportati, apportato, apportava, apportavi, apportavo, asportano, asportare, asportata, asportate, asportati, asportato, asportava, asportavi, asportavo, comportai, deportano, deportare, deportata, deportate, deportati, ... |
»» Vedi parole che contengono porta per la lista completa |
Parole contenute in "porta" |
Contenute all'inverso: atro. |
Incastri |
Inserito nella parola api dà APportaI; in dei dà DEportaI; in rii dà RIportaI; in apre dà APportaRE; in asta dà ASportaTA; in aste dà ASportaTE; in asti dà ASportaTI; in devi dà DEportaVI; in devo dà DEportaVO; in rapi dà RAPportaI; in rita dà RIportaTA; in riti dà RIportaTI; in rito dà RIportaTO; in riva dà RIportaVA; in rivo dà RIportaVO; in sopì dà SOPportaI; in demmo dà DEportaMMO; in dente dà DEportaNTE; in denti dà DEportaNTI; in desse dà DEportaSSE; ... |
Inserendo al suo interno osi si ha PORosiTA (porosità); con rem si ha PremORTA; con ziona si ha PORzionaTA. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "porta" si può ottenere dalle seguenti coppie: poca/carta, poco/corta, poe/erta, poi/irta, pomo/morta, posa/sarta, poso/sorta, posto/storta, poto/torta, porcaccia/cacciata, porcari/carità, porcaro/carota, porche/cheta, porci/cita, porgesti/gestita, porgi/gita, porgo/gota, porno/nota, porosa/osata, porrà/rata, porrei/reità... |
Usando "porta" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: capo * = carta; mapo * = marta; * taci = porci; * taco = porco; * tale = porle; * tali = porli; * tare = porre; * tari = porri; * taro = porro; * tara = porrà; * taro = porrò; * tasi = porsi; topo * = torta; * tarai = porrai; scapo * = scarta; scopo * = scorta; * tarino = porrino; * tatami = portami; * tatare = portare; * tatatà = portata; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "porta" si può ottenere dalle seguenti coppie: porla/alta, porno/onta, porre/erta, porremo/omertà, porri/irta, porrose/esorta. |
Usando "porta" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: coop * = corta; * atresia = poesia; * atresie = poesie; scoop * = scorta; * attera = porterà; * attero = porterò; * attici = portici; * attico = portico; * attenti = portenti; * attento = portento; * attuale = portuale; * attuali = portuali; * attuari = portuari; * attuaria = portuaria; * attuarie = portuarie; * attuario = portuario; * attualità = portualità. |
Cerniere |
Usando "porta" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: are * = report. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "porta" si può ottenere dalle seguenti coppie: porci/taci, porco/taco, pori/tai, porle/tale, porli/tali, poro/tao, porrà/tara, porrai/tarai, porre/tare, porri/tari, porrino/tarino, porro/taro, porsi/tasi. |
Usando "porta" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: carta * = capo; marta * = mapo; * cita = porci; * gita = porgi; * gota = porgo; * nota = porno; * rita = porri; * rota = porro; * rata = porrà; * seta = porse; * sita = porsi; * vita = porvi; scarta * = scapo; * cheta = porche; * osata = porosa; * reità = porrei; rea * = report; * portami = tatami; * carità = porcari; * carota = porcaro; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "porta" (*) con un'altra parola si può ottenere: * era = perorata; * lai = polarità; * eri = porterai; * uri = portuari; * rii = priorità; sai * = saporita; * arti = partorita; * inia = portinaia; * inie = portinaie; * uria = portuaria; * urie = portuarie; suda * = spudorata; esimo * = esportiamo; * cheti = porchettai; * imola = portiamola; stivi * = sportività; super * = supporterà; corali * = corporalità; dopati * = dopopartita; * ittici = pittoricità; ... |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Porta, Uscio, Portone, Le porte - La Porta è di case nobili e palazzi, e anche di stanze signorili e ricche. - Uscio, di case e stanze umili. - Portone è quello di stalle, rimesse, e spesso anche di grandi palazzi quando eccede di molto la misura delle porte comuni. - Le porte, antonomasticamente si dicono quelle per le quali si entra in città o se ne esce. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Bussola, Portiera, Usciale, Uscio, Paravento, Porta, Portone, Pusterla - Portiera, è quella tenda che si appende alle porte e agli usci, talora a ornamento, e talora a difesa dall'aria fredda. Usciale è una specie d'uscio, settile e talora con vetri, che è dentro o fuori in sull'entrata dell'appartamento. Paravento è una sorta d'usciale, ma è messo d'ordinario agli usci delle stanze; ha vetri per lo più anche esso. La bussola è un paravento, ma senza vetri. Uscio più specialmente dicesi quello che dà adito all'appartamento; quando non sia molto grande dicesi anche quello che mette sulla strada; ha una o due imposte. La porta è più grande, è l'esterna, e ha due imposte: quando sia più grande ancora, e più se arcuata, è portone. Pusterla, posterla e postierla è piccola porta di città o di fortezza. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Porta ottomana, o sublime porta - E' il nome che si dà alla corte del Gran Signore, ed anche alla sede dell'autorità; e trae l'origine dai califfi successori di Maometto. Mostadhem, ultimo califfo della stirpe degli Abassidi, fece incastrare sulla soglia della porta principale del suo palazzo un pezzo della famosa pietra nera della Mecca. La soglia era alta abbastanza, e si entrava ginocchioni o prostrati, dopo aver posto la fronte e le labbra più volte su quella pietra supposta sacra. Anche non avendo che fare al palazzo, si andava espressamente sino a quella porta per renderle tali onori e così far omaggio al califfo. Essa si chiamava la porta del califfo. Una porta tanto venerabile e rispettata fu in breve chiamata la porta per eccellenza; fu presa, nell'uso ordinario, per il palazzo, la corte, la dimora del principe, ed anco per la sede dell'autorità. Del resto, gl'imperatori turchi non sono i soli monarchi dell'Oriente che ad imitazione dei califfi abbiano dato alla loro corte il nome di Porta; i re di Persia pure adoprano questo termine nel medesimo significato. [immagine] |
Porta - ( dal latino porta, che si diceva propriamente per quella delle città) - Quando i Romani volevano costruire una città, ne tracciavano il recinto con l'aratro, e quegli che segnava tal recinto alzava e portava l'aratro nel luogo ove doveva essere la porta ossia l'ingresso. Le porte de' Greci si aprivano di fuori, e coloro che avevano da uscire dalle case davano per entro un colpo su di quelle onde avvertire chi passava per la via di scansare d'essere urtati dalla porta che dovevasi aprire. Al contrario, quelle dei Romani si schiudevano di dentro. In alcune case d'Ercolano, si trovarono delle porte co' battenti di marmo. A Roma i grandi le tenevano sempre serrate; gli schiavi designati col titolo di Janitores (portinaj) avevano particolarmente l'incarico di aprirle. Quelle dei tribuni restavano aperte, acciocchè ognuno potesse parlare a qualunque ora a que' magistrati del popolo. Presso gli antichi, l'ingresso dei templi si chiudeva con porte ad uno o due battenti; esse erano quando di legno e quando di bronzo come quelle del tempio di Giove in Olimpia; e talora di legno, coperte con piastre di bronzo, alla maniera di quelle del Panteon a Roma. Alcune fiate erano adorne d'oro e d'avorio lavorato. [immagine] |
Battello-Porta - Specie di battello inventato da un ingegnere svedese, e destinato a fare l'ufficio di porta al bacino di Carlscrona, e che in seguito fu imitato al bacino di Tolone dal francese Groignard. [immagine] |
Armonica (porta) - Don Francesco Pica, prete di Napoli, ha fabbricata in Roma una porta armonica, che quando si apre fa udire un pezzo di musica eseguito da quattro istrumenti, e quando si chiude un altro pezzo a sordina. [immagine] |
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822 |
Porta - La Porta della Città era tra gli Antichi, e sopratutto Orientali, e più particolarmente gl'Isdraeliti quel luogo, dove si tenevano le Assemblee per ogni specie d'affari. Siccome gl'Isdraeliti, erano tutti coltivatori, che uscivano la mattina della Città per andare ai loro lavori, e non rientravano che la sera, la Porta della Città veniva ad essere il posto dov'essi per lo più s'incontravano. Con una simil ragione presso i Greci e i Romani il punto di riunione per tutti gli affari era il Mercato o la Piazza, perchè erano quasi tutti mercanti. In Francia i Vassalli d'ogni Signore si adunavano nel Cortile del Castello; e di là sono provenute le Corti così appellate de' Principi. In Asia, siccome i Principi stan più rinchiusi, gli affari si fanno alla Porta del loro Serraglio; e questo costume di far la Corte alla Porta del Palazzo era in uso fino dal tempo degli antichi Re di Persia, come si vede in più luoghi del Libro di Ester. |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Porta - S. m. Fam. Colui che prezzolato porta pesi: lo stesso che Facchino, Portatore. Sull'anal. di Bastazo, che vive in qualche dial. Buon. Fier. 3. 2. 9. (C) Che 'n piazza non son stato pur richiesto, S'io son l'arrota forbice, O sono un porta, o vendo zampe, o trippa. [Val.] Fag. Rim. 7. 150. Or ti fai manovella, e servi al porta. = Cantini, Band. Legg. XX. 333. col. 1. (Fanf) Comandano espressamente a tutti li porti della città di Firenze che… non ardiscono o presumino… nè s'ingerischino come mezzani… in comprare o far comprare per altri. Rondin. Contag. 44. I primi che morirono di peste furono… due porti a S. M. Nuova: quelli che stavano nel Garbo.
Alcuni nel pl. dicono i Porta; essendo uno di que' nomi formati dalla terza persona dell'indicativo singolare, come Il mangia, Il dormi. (Fanf.) [G.M.] Fam. plur. I porti della Compagnia della Misericordia (che portano nella lettiga i malati). 2. [Cont.] Si usa questa voce unita ad altra per indicare un pezzo fisso che sostiene una cosa mobile. Si scrive anche staccata, ma ora ora più spesso si unisce in parola composta. Portamorso come Cavafango, Scaldaletto, e sim. Cit. Tipocosm. 426. Abiti da cavalcare, cioè,… il porta cappa, il porta berretta, le bolge, la valigia. Gris. Cav. 31. v. Rompendosi il barbazale, over le redini, over i porta morsi… Corte, Cavall. 56. Devesi anco avvertire al resto di tutti gli altri finimenti come stanno, ed alle staffe, e massime al morzo; che sieno netti tutti giusti e securii, e singolarmente i porta morsi e porta redine. |
Porta - e † PORTE. S. f. Nel pl. Porte e † Porti. Aff. al lat. aur. Porta. L'apertura per d'onde s'entra ed esce nelle città o terre murate, e ne' principali edificii, come palagi, chiese e simili; e talvolta se ne trovano esempli parlando anche d'edificii piccoli. Bocc. Introd. (C) Gli miei (pensieri) lasciai io dentro dalla porta della città. E nov. 2. g. 2. Aperte le porte, entrò nel castello, e ritrovò il suo fante. E nov. 2. g. 4. Farete che questa notte egli trovi la porta della vosta casa per modo ch'egli possa entrarci; perciocchè vegnendo in corpo umano, come egli verrà, non potrebbe entrare se non per l'uscio. E nov. 3. g. 5. Appena di nasconder compiuto s'era, che coloro… furono alla porta della piccola casa. E nov. 9. g. 8. E fermamente tu non ne troveresti un altro di qui alle porti di Parigi, de' così fatti. Dant. Purg. 4. Che non mi lascerebbe ire a' martiri L'uscier di Dio, che siede 'n sulla porta. Vit. SS. Pad. 2. 4. Aspettando dinanzi alla porta del monasterio. Cronichett, d'Amar: 243. Tornando i fanti de' signori da serrare le porti della città,… [Laz.] Coll. SS. PP. 22. 13. Io ti dico che tu se' Piero, e sopra questa pietra fonderò la Chiesa mia, e le porti dello inferno non aranno potenza contro a essa (traduz. del Vang.) [Camp.] Fior. S. Franc. Io voglio che tu faccia l'officio della porta (cioè, che tu faccia da portinajo).
[G.M.] Porta maggiore d'una chiesa, La porta principale.; Porte laterali; quelle a' due lati della porta principale; Porta di fianco, che non è sulla facciata, ma per parte. R. Borghin. Ripos. Di sua mano (del Ghirlandajo) è una Nunziata bellissima di musaico, sopra alla porta del fianco di S. Maria del Fiore. (Ora, Di fianco). (Mil.) [Cont.] Porta d'una città fortificata, o d'una fortezza. Serlio, Arch. IV. 6. v. Come si debban collocare le porte della città e delle fortezze, con i loro fianchi, e cannoniere, ed altre loro circostanzie per difesa. Vas. V. Pitt. Scul. Arch. III. 324. Dirizzò nella medesima città molte strade, e per i cittadini di quella fece disegni di molte case, e palazzi, facendo poi fare sua Santità i bastioni di Roma, che sono fortissimi; e venendo fra quelli compresa la porta di S. Spirito, ella fu fatta con ordine e disegno d'Antonio, con ornamento rustico di trevertini, in maniera molto soda. Serg. Fort. mod. 99. La porta della fortezza deve situarsi e munirsi in modo, che si renda sicura di non essere nella sorpresa sforzata; poichè dovendosi aprire nel mezzo della cortina, viene di soverchio difesa nella diuturna espugnazione da due fianchi. [Cont.] Porta. L'imposta. Serlio, Arch. VII. 226. La porta di legno sarà d'opera rustica, per accompagnare la pietra. Cr. P. Agr. I. 106. Si facciano ne' predetti luoghi porte nobili o rustiche, secondo la volontà del signore, purchè di notte si possano serrare con chiavistelli o chiavi di ferro; sopra le quali sì si faccia un tetto ovvero casa, acciocchè l'entrata più netta e asciutta si conservi, e acciocchè le parti non infracidino in picciol tempo per rugiada o per acqua piovana. [Cont.] Porta saracina, o saracinesca. Con imposta a saracinesca. V. Brancac. L. Car. mil. 43. Ma molto più conviene, avendo la porta saracina, tener buona guardia alla cura di essa; ed è bene anco tenere alle porte uno spedo di ferro, atto a tentare se dentro i carri di fieno o di paglia vi sia qualche agguato. Cr. B. Naut. med. V. 539. Una porta saracinesca, nella punta che è verso il mare, quale si alzarà con il mangano ogni volta che bisognarà purgare il porto dalla mondezza, che da' navigli in quelli si getta e cade. [Cont.] Porta dorica, ionica, attica, corinzia. Serlio, Arch. IV. 172. Della porta corinzia Vitruvio non tratta cosa alcuna, ma io ricorrerò alla antichità che ancora si veggono. Scam. V. Arch. univ. II. 27. 32. Le porte attiche erano nominate così, perchè furono ritrovate e poste in uso prima da' ionici che abitarono nell'Attica, come dicemmo delle basi delle colonne: le quali porte avevano gli ornamenti delle erte e limitari, nè così sodi con una fascia sola come quelle della porta dorica, nè anco tanto delicate con tre fascie come la ionica; ma di due, e nell'aprir esse porte mobili si ripiegavano all'infuori. Prov. Essere alla porta co' sassi. Essere, all'ultimo punto del finir checchessia, Come quando nel murare non manchi che fare la porta. Dat. Lepid. 136. (Man.) Fr. P… usava ogni anno la settimana di passione dire: fratelli, noi siamo alla porta co' sassi, e si dovrebbe esporre quella Santa sagra immagine, e non c'è un becco d'un quattrino. Prov. † Errare sulle porte; e vale Errare dal principio. Circ. Gell. 8. 199. (Man.) Come tu cominciasti a parlare, e tu errasti, come dice il proverbio, sulle porte. Ora non com. 2. Porta da soccorso, si dice Quella piccola porta nelle città fortificate, o nelle cittadelle, che serve a uso d'introdurvi soccorso. [Cont.] Doc. Arte San. M. III. 99. Disegnai la porta del soccorso over falsa, una sortita, troniere, via aperta per quelle in luogo di contramine, finestre, over feritoie all'usanza, come in tutte le altre bene intese fortezze s'usa. = Bern. Rim. 1. 2. (C) Entrammo in una porta da soccorso, Sepolta nell'ortica, e nelle spine. (Qui per simil.) 3. Porta da via, dicesi Quella che mette sulla via. [L.B.] Ora Porta di strada. = Franc Sacch. Nov. 110. (M.) Due porci… bellissimi, quasi ogni dì entravano dalla porta da via, e poi subitamente entravano nella detta camera. 4. Porta decumana, dicevasi presso i Romani la Porta principale del campo opposta al nemico. Tac. Dav. ann. 1. 66. (M.) Ognuno corse alle porte, e spezialmente alla decumana, opposta al nemico, e più sicura a fuggire. 5. Porta falsa, dicesi Quella che non è palese a tutti e sta in luogo recondito, nè si apre al pubblico, ma serve al padrone, per serbarsi un'uscita sempre libera. [L.B.] Ora Segreta. = Bocc. Nov. 7. g. 2. (C) Per una falsa porta, d'onde egli entrato era, trattala, ed a caval messala, quanto più potè tacitamente con tutti i suoi entrò in cammino. [Cont.] Busca, Arch. mil. 99. Nelle cortine sono le porte ordinarie; e le porte de' soccorsi, che anco si dicono porte false. 6. [Cont.] Porta finta. Cat. P. Arch. IV. 7. Ogni sodo e spazio per le porte finte, come ancora per la sua aperta principale, è braccia quattro; essi lassato dietro due porte aperte, di braccia tre larghe, da servirsene per più bisogni. 7. Porta maestra, o † mastra, dicesi la Porta principale della città. M. V. 45. (M.) Con due porte maestre, l'una verso Firenze…, e l'altra verso Castello S. Giovanni. Dep. Decam. 79. Che così usarono spesso i nostri questa voce, preso il modo da loro, e dissero porta, e strada maestra per principale. [Vel.] Pucc. Centil. 2. 87. Fe' rifare questa città di minore apparenza Con quattro porte mastre. [Cont.] Porta maestra del castello. Tav. rit. 294. Essendo Tristano alla mastra porta, con licenzia passòe dentro, e passa per gli grandi borghi, e appresso passa per la mastra porta del castello; e, essendo al palazzo, ricevettero grande onore. 8. [Val.] Porta santa. Una delle porte di S. Pietro, che sta murata sempre, e il Papa in persona apre nel punto che incomincia il giubbileo, al fin del quale si rimura. Fag. Rim. 1. 97. E mentre pur ancora non si serra La Porta Santa, e l'Anno santo dura. [L.B.] Porte sante in Firenze, L'antica basilica di San Miniato, commemorata anco per la difesa fatta da Michelangelo nell'assedio di Firenze. 9. Porta segreta. V. sopra PORTA FALSA. Ma in senso più gen. Dant. Inf. 8. (Q) Questa lor tracotanza non è nuova, Che già l'usaro a men segreta porta (qui parlasi per altro della porta dell'inferno, aperta già da Cristo, quando scese ne' luoghi bassi). 10. Fig. Petr. Son. 6. part. II. (C) Non basta ben, che amor, fortuna, e morte Mi fanno guerra intorno, e 'n sulle porte, Senza trovarmi dentro altri guerrieri? 11. Porta, fig. detto degli occhi. Ang. Met. 1. 169. (M.) Argo avea nome il lucido pastore, Che le cose vedea per cento porte. Dant. Purg. 15. (C) E lui (Stefano), vedea chinarsi per la morte Che l'aggravava già invèr la terra, Ma degli occhi facea sempre al ciel porte, Orando all'alto Sire. 12. Trasl. Dant. Inf. 4. (C) Non basta perch'e' non ebber battesmo, Ch'è porta dalla fede che tu credi. Med. Arb. Cr. 29. Ed imprima volle cominciare le sue operazioni dalla porta de' sagramenti, e dal fondamento delle virtudi, cioè dal battesimo. Cavalc. Med. cuor. 22. Porta d'ogni vizio è l'ira; la qual chiusa, le virtù rimangono dentro in pace; ed essendo aperta, ogni vizio v'entra. Boez. Varch. 3. Rim. 9. Tu sol riposo; il te vedere è porta, Fin, nocchier, duce, via, termine, e scorta. [G.M.] Dant. Rim. La donna che con seco il mio cor porta, Quella ch'è d'ogni ben la vera porta. [Val.] Fortig. Ricciard. 15. 30. Spalancate del vero abbia le porte. 13. Porta, fig. per Ingresso; onde Dare la porta, vale Conceder l'ingresso; e talvolta Consegnar la signoria della porta. (M.) V. DARE. Proibire porta, vale Impedire l'ingresso, Impedire che altri entri per la porta. Bern. Orl. 62. 9. (M.) Verso levante avea la porta e 'l ponte, Nè v'è chi proibisca porta o mura. E Tener porta ad alcuno, vale Non lasciarlo passare. Meno inusit., ma senza l'art. Stor. Pist. 178. (M.) Andava al palazzo de' Priori con cinquecento, e con ottocento pedoni del popolo minuto; e da' Priori per tema non gli era tenuto porta. [Giust.] Cecchi. I Riv. IV. 1. Io andrò innanzi a parlare alla giovane, Perchè a me non si tien la porta. [Camp.] Med. Pass. G. C. Ed apre e serra con tanta suavità e carità, che non gli è vietata giammai, nè tenuta porta. [Camp.] Vietar porta ad alcuno, per Non volerlo in casa ricevere. Med. Pass. G. C. cit. nel § preced. 14. Per simil. dicesi il Luogo che sia sur una frontiera pel quale si possa avere l'entrata. Guicc. Stor. 5 236. (M.) Per assicurare Rondine, e altri luoghi cirostanti, si pose (Vitellozzo) in forte alloggiamento a canto a Rondine, lasciati alcuni fanti a guardia di Gargonsa, e di Civitella, che erano le porte, onde le genti de' Fiorentini potevano entrare nel paese. [G.M.] Machiav. Disc. T. Liv. 2. 1. Dirò questo solo brevemente, come sempre s'ingegnarono (i Romani) avere nelle province nuove qualche scala o porta a salirvi o entrarvi, o mezzo a tenerla. 15. E per la bocca de' fiumi. Amet. 48. (C) L'egitico Nilo, bagnante per sette porte la secca terra, con argentate onde rinfrescava le aride gole. Tass. Ger. 15. 16. (Man.) E come porte Al mar tributo di celesti umori Per sette il Nilo sue famose porte. Porte di un bacino. Imposte di legname fortemente consolidate, che servono a' chiudere l'ingresso dell'acqua in un bacino o forma, sino a che si lavora nella nave che vi è contenuta, e che si aprono per lasciarvi entrare l'acqua, e fare uscire la nave che si terminò di costruire o di raddobbare. (Mt.) [Cont.] Spet. nat. V. 58. Questo naviglio, dopo aver varcato tutto il canale che risiede in pianura, giugne finalmente alle porte del primo sostegno. Zonca, Macch. 10. Porte, le quali sono fatte a fine ed effetto che le barche ed altri vascelli possino traghettare per alcun fiume, e far il loro viaggio. Lecchi, Can. nav. 10. Da' soli architetti italiani si congegnò e si produsse intorno la medesima epoca l'utilissimo ritrovamento de' sostegni amovibili, regolati con doppio ordine di porte per sostenere le cadute del fiume, e dar passaggio alle barche. 16. (Mar.) Porte di prua; sono due porte aperte nelle navi da guerra nel parapetto anteriore della prua per comunicare dal secondo ponte alla piattaforma della polena. (Mt.) 17. Senso anat. [Val.] Cocch. Bagn. 238. Quindi nascono… lo strignimento del suo inferiore orifizio detto porta o piloro, cioè portinaro. Porta o Vena porta. Piccolo apparato venoso, situato nell'addome, che riesce formato dall'addossamento di due alberi distinti uniti mediante un tronco comune. Il più esteso di questi due alberi ha le sue numerose ramificazioni sparse nelle principali doppiature del peritoneo, e si nomina Vena porta addominale o ventrale; l'altro è destinato unicamente al fegato, e si ramifica in esso, e dicesi Vena porta epatica. Disc. Sc. Medic. Cocch. Bagn. 242. (Mt.) Gli elementi della bile entrano nel fegato, mescolati col sangue per la vena porta. E 246. Comunicazione retrograda del sangue venoso ed impuro per lo ramo splenico della vena porta. E 247. Particolar sistema venoso della porta. 18. (Idraul.) Dicesi di quelle Imposte che sono sostenute sui cardini, e chiudono e aprono l'apertura d'una vasca, gora, ecc. [Tor.] Targ. Rag. Valdin. 1. 68. Le colmate si fanno per aver terra, non acqua chiara, e perciò ognuno s'ingegna di farvi per via di steccaie, calle, o porte, e scannafossi scolare l'acqua, subito che abbia depositato la terra dentro all'arginatura della colmata. [Cont.] Florio, Metall. Agr. 273. Quando ne l'autunno o nel tempo de l'invernata, l'acqua del rigagnolo o del fiume allagherà la terra, allor si serrano le porte de le chiusure, e in questa guisa la forza de l'acque tira ne l'aie il loto mescolato con le pietruzze. 19. [Cont.] Porta della fornace. L'apertura per la quale si introduce il combustibile, ed anco quella che dà accesso alla materia da riscaldare. Cell. Scul. 4. Queste spalle vanno montando su dolce dolce, tanto che le arrivino presso a un terzo di braccio alle due porte dove si mette il bronzo… La terza porta, di dove entra la fiamma del fuoco. [Cont.] L'imposta di ferro o di terra apira che chiude l'apertura. Florio, Metall. Agr. 453. Calasi giù detta porta due piedi e due dita sotto la più alta parte del voto dell'arco, affinchè il maestro sofferir possa il calor del fuoco. 20. Senso fisiol. M. Aldobr. P. N. 215. (C) La matrice è un membro naturale dentro della femmina, un poco dinanzi alla porta, che riceve la semenza dell'uomo. 21. Altri modi figurati. 22. [Val.] Aprire la porta. Dar cagione, origine, principio. Fag. Rim. 7. 26. E che a tal malattia apran la porta l disgusti. Fortig. Ricciard. 9. 105. A' sempiterni autunni e a odorose Primavere il buon Pan apre la porta. 23. Eutrare per la porta. Fare le cose coll'ordine dovuto. (C) [Camp.] Serrar porte, per Opporsi, Diniegarsi altrui, ecc. D. 3. 3. La nostra carità non serra porte A giusta veglia… 24. [Val.] Tenere la porta di un luogo. Esser padrone di entrarvi a suo piacere, di occuparlo quando gli aggradi. Pucc. Centil. 32. 99. Fu Bonifazio contro a Federigo, Che di Cicilia teneva le porte. [T.] Porta, Apertura con impòste di dove entrasi d'ordinario in un ricinto. T. Porta di casa, Della stalla, D'orto o altro chiuso. Porta, propriamente l'esterna; Uscio, di stanza. Porta della città, Della chiesa, Del tribunale, Del palazzo, Della fortezza. – Porta murata non è Uscio. – Uscio che mette a un sottoscala, Porta non è. Rozza apertura di capanna, Uscio, non Porta. D. 1. 3. Queste parole… Vid'io scritte al sommo d'una porta. Com. Sull'alto, o più sempl. Sopra. D. 2. 10. Poi (poichè) fummo dentro al soglio della porta (ora Soglia)… Sonando, la sentii esser rinchiusa. E 9. Là dove pareami in prima un rotto, Pur come un fesso che muro diparte, Vid'una porta, e tre gradi di sotto, Per gire ad essa, di color diversi, Ed un portier… Vidil seder sovra 'l grado soprano… Ditel costinci, che volete voi?… Donna del ciel…, Rispose il mio maestro… Ne disse: andate là, quivi è la porta. T. Prov. Tosc. 62. La porta di dietro è quella che ruba la casa (le spese segrete inavvertite, danneggiano di più). II. Di città, castello o fortezza. T. Avvicinandosi alla porta della città. Questo segnatam. anche plur. Alle. porte, come ai Lat. T. Senza l'art. poi. D. 3. 11. Da porta sole. – Ass. della città. Le case fuor di porta. – Un miglio fuori di porta. Coll'A. T. Porta a mare. G. V. 77. Era in capo del Borgo una porta chiamata la porta a Roma. Varch. St. 414. La domenica sera uscì (il Ferruccio) di Pisa, a tre ore di notte, per la porta a Lucca., – Porta romana, che mette alla via di Roma. III. Senso bibl. T. Le porte dicono la potenza e il senno della città e dello stato. Quindi La porta Ottomanna. – La sublime Porta. E ass. Ambasciatore della Porta. – La Porta risponde. IV. Usi nel senso pr. T. Porta massiccia, Solida, Appuntellata, Sbarrata, Di legno, Di ferro. – Porta maggiore. – Porta di fianco, quella che non è nella facciata principale, ma dall'uno de' lati d'una chiesa. Lett. del 300. Per la mastra porta del suo casamento. T. Prov. Tosc. 52. Una bella porta rifà una brutta facciata (bella bocca fa bel viso per sè sola). [C.C.] Salvin. Disc. Acc. 102. Dal suo simulacro (di Dante) che sovra la maestra porta di questo luogo è collocato. (Meglio posp. Porta maestra.) T. D. 1. 8. Porta La qual senza serrame ancor si trova. E 14. Posciachè noi entrammo per la porta Lo cui sogliare a nessuno è serrato. E 9. Giunse alla porta, e con una verghetta L'aperse… Oh cacciati del ciel… Cominciò egli in sull'orribil soglia. E 4. Per sette porte entrai con questi savi. E 8. l'vidi più di mille in sulle porte, Da ciel piovuti. Ivi: Chiuser le porte que' nostri avversari Nel petto al mio signor, che fuor rimase. Vang. Le porte eran chiuse dov'erano i discepoli adunati. – Si chiude la porta da sè; Chiudesi impersonalmente apposta, alla tal ora, per tale occorrenza. V. Modi tra il pr. e il fig. T. Radunarsi, Vendere, Fare checchessia a porte chiuse. T. Aver cosa o persona alla porta, Vicina, Pronta sempre, e in buono o in mal senso. Prov. Tosc. 248. Chi ha buon vino in casa ha sempre fiaschi alla porta. Mirabeau: Il fallimento, l'orribile fallimento, è alle vostre porte, e voi state deliberando. – La fame è alle porte. Vang. Sappiate che è in vicinanza alla porta la fine de' tempi. T. Porta aperta, Facilità dell'accesso, dell'accoglienza. Prov. Tosc. 89. Porta aperta per chi porta; e chi non porta, parta. – Tenere sempre aperte alla fortuna le porte. Prov. Tosc. 202. Al mazzier di Cristo non si tien mai porta (onore al sacerdozio). T. Aprire le porte d'un'Accademia, d'un istituto qualsiasi, a taluno, Accoglierlo tra' suoi. Dopo tre secoli l'Accademia della Crusca aperse le sue porte a una donna che lo meritava più d'uomini parecchi. T. Vang. Quando sarà entrato il padre di famiglia e' chinderà la porta. – Chiudere a taluno la porta in faccia, anco senza l'atto mater., Escluderlo, Respingerlo in modo duro, insolente. T. Se non esce dalla porta, lo farò saltare dalla finestra. – In miglior senso Quando si può dalla porta, non bisogna voler entrare dalla finestra (i mezzi più ordinarii son più sicuri). T. La provvidenza par che talvolta ci chiuda una finestra, ma ci apre una porta. Prov. Tosc. 72. Non si serra mai una porta che non se n'apre un'altra. T. Picchiare alla porta, Aspettare alla porta, simbolo di Bisogno, di Chiesta supplichevole o importuna. – Picchiare a tutte le porte, Ricorrere a molti, a troppi. Chiedere di porta in porta, Mendicare, in senso pr., e per estens. Prov. Tosc. 250. Maggior porta, maggior battitoio (Chi più può, ha più noie. Per essere intesi da chi più può, spesso bisogna far più rumore.) T. Prov. Tosc. 251. Il martello d'argento spezza le porte di ferro. E: Colle chiavi d'oro s'apre ogni porta. T. Sfondare una porta aperta, di chi si sforza o si vanta di aver fatto cosa facile, o fatta già, T. Prov. Tosc. 168. Felice colui che non passa porta altrui. Rammenta quel di Dant. 3. 17. Come sa di sale Lo pane altrui, e come è duro calle Lo scender e il salir per l'altrui scale. Questa immag. rammenta l'altra Il più duro passo è quel della porta, o Il peggior passo è quel dell'uscio (il primo distacco, la prima risoluzione). VI. Per similit. Ogni specie d'entrata. T. D. 1. 26. Del caval (di Troia) che fe' la porta Onde usci de' Romani il gentil seme. T. Porte di ferro, Passo del Danuòio. VII. Tr. T. D. 3. 26. Agli occhi che fûr porte Quand'ella (Beatrice) entrò col fuoco ond'io sempre ardo. Rosm. Serra la porta dell'animo suo alla riconoscenza. D. 3. 11. Tal donna (la Povertà)… A cui, come alla morte, La porta del piacer nessun disserra rammenta Le chiavi del cuore, che tanto suonano ne' versi ant.; ma qui pare affettato). T. D. 1. 10. Tutta morta Fia nostra conoscenza da quel punto Che del futuro fia chiusa la porta (alla fine de' tempi, i dannati di quel ch'è fuor dell'inferno nulla sapranno). VIII. Altri tr. T. Eurip. trad. mod. lo moro… Io scorgo omai le inferne porte. Ancora Eurip. Le dischiuse porte di Pluto. Vang. Le porte d'inferno non prevarranno contro lei (la mia Chiesa). T. Nel poema (D. 1. 3.). But. Com. Per me (porta) si va nella città dolente, cioè nell'inferno, che è pieno di dolore. E 1. 1. La porta di S. Pietro, La sede della espiazione. Altra fig. T. Il sole esce dalle porte d'oriente. – Nel senso rel. La porta del cielo. Prov. Tosc. 272. Martello d'oro non rompe le porte del cielo. Vang. Entrare per l'angusta porta. T. Vang. Chi entra dalla porta è il pastore delle pecore. E: Io (dice G. C.) sono la porta. La Chiesa a M. V. Janua Coeli. Meglio che nel Petr. O finestra del ciel. |
Navigazione |
Parole in ordine alfabetico: porrosa, porrose, porrosi, porroso, porse, porsero, porsi « porta » portabagagli, portabandiera, portabastoni, portabiancheria, portabiglietti, portabile, portabili |
Parole di cinque lettere: porro, porse, porsi « porta » porte, porti, porto |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): morta, gattamorta, premorta, semimorta, rimorta, manomorta, smorta « porta (atrop) » fermaporta, deporta, chiudiporta, riporta, apriporta, antiporta, battiporta |
Indice parole che: iniziano con P, con PO, parole che iniziano con POR, finiscono con A |
Dizy © 2013 - 2024 Prometheo | Informativa Privacy - Avvertenze |