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Informazioni utili online sulla parola italiana «sorte», il significato, curiosità, associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Sorte

Parole Collegate

Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
destino (21%), mala (11%), fortuna (10%), cattiva (9%), buona (8%), fato (7%), avversa (5%), tirare (4%), consorte (2%), tentare (2%), sfortuna (2%). Vedi anche: Parole associate a sorte.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Wikipedia

Informazioni di base

La parola sorte è formata da cinque lettere, due vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: sòr-te / sór-te.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con sorte e canzoni con sorte per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Spero che alla mia famiglia sia stata destinata una buona sorte.
  • Non sempre nella vita la buona sorte è dalle tue parti, sta comunque a te favorirne l'arrivo!
  • Non sfidare mai la sorte è la mia filosofia di vita.
Citazioni da opere letterarie
La Stella dell'Araucania di Emilio Salgari (1906): Era quindi prudente imbarcarsi e raggiungere al più presto la scialuppa-baleniera onde essere in buon numero nel caso di un attacco in acqua. Si ripiegarono in buon ordine e salirono sul gran canotto, prendendo sollecitamente il largo. Pardoe aveva in poche parole narrato a Piotre quanto era avvenuto dopo la loro separazione, senza nascondergli i suoi sospetti sulla sorte toccata ai due disgraziati marinai rimasti a guardia dell'imbarcazione.

I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): “Sarà,” disse il cugino: “ma il padre... come si chiama il padre?” “Padre Cristoforo” rispose più d'uno. “Ma, padre Cristoforo, padron mio colendissimo, con queste sue massime, lei vorrebbe mandare il mondo sottosopra. Senza sfide! Senza bastonate! Addio il punto d'onore: impunità per tutti i mascalzoni. Per buona sorte che il supposto è impossibile.”

La signora Speranza di Luigi Pirandello (1903): – Che? – fremeva il Cocco Bertolli, spiegazzando la carta su cui aveva raspato la poesia, spalancando al solito gli occhiacci, pestando i piedi. – Me lo domanda? Nulla! Ma se lo so! Questa dev'essere la mia sorte! Così ha statuito quel Vecchio Ribaldo! Non debbo esser compreso da nessuno! Neppure da lei!

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per sorte
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: aorte, corte, forte, morte, porte, sarte, sorbe, sorde, sorge, sorse, sorta, sorti, sorto, soste, torte.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: aorta, corta, corti, corto, forti, morta, morti, morto, porta, porti, porto, portò, torta, torti, torto.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: scorte, smorte, sorite, sporte, storte.
Antipodi (con o senza cambio)
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: metro, retro, tetro, vetro.
Parole con "sorte"
Iniziano con "sorte": sorteggi, sortendo, sortente, sorteggia, sorteggio, sorteggiò, sorteggerà, sorteggerò, sorteggiai, sorteggino, sorteggerai, sorteggerei, sorteggiamo, sorteggiano, sorteggiare, sorteggiata, sorteggiate, sorteggiati, sorteggiato, sorteggiava, sorteggiavi, sorteggiavo, sorteggeremo, sorteggerete, sorteggiammo, sorteggiando, sorteggiante, sorteggianti, sorteggiasse, sorteggiassi, ...
Finiscono con "sorte": assorte, insorte, risorte, consorte, malasorte, litisconsorte.
Contengono "sorte": esorterà, esorterò, esorterai, esorterei, assortendo, assortente, assortenti, esorteremo, esorterete, consorteria, consorterie, esorteranno, esorterebbe, esorteremmo, esortereste, esorteresti, esorterebbero.
»» Vedi parole che contengono sorte per la lista completa
Incastri
Inserito nella parola era dà EsorteRA (esorterà); in ero dà EsorteRO (esorterò); in eremo dà EsorteREMO.
Inserendo al suo interno ben si ha SORbenTE; con bis si ha SORbisTE; con già si ha SORgiaTE; con ride si ha SORrideTE; con vola si ha SORvolaTE; con monta si ha SORmontaTE; con passa si ha SORpassaTE; con regge si ha SORreggeTE; con ridia si ha SORridiaTE; con prende si ha SORprendeTE; con reggia si ha SORreggiaTE; con ridere si ha SORridereTE; con rideva si ha SORridevaTE; con veglia si ha SORvegliaTE; con volava si ha SORvolavaTE; con volere si ha SORvolereTE; con montava si ha SORmontavaTE; con passava si ha SORpassavaTE; con passere si ha SORpassereTE; con reggere si ha SORreggereTE; ...
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "sorte" si può ottenere dalle seguenti coppie: soma/marte, sosto/storte, sorbi/bite, sorda/date, sordi/dite, sordità/ditate, sordo/dote, sorgesti/gestite, sorgi/gite, sorgo/gote, sormonta/montate, sormontava/montavate, sorpassa/passate, sorpassava/passavate, sorpassi/passite, sorprende/prendete, sorprendere/prenderete, sorprendeva/prendevate, sorregge/reggete, sorreggere/reggerete, sorreggeva/reggevate...
Usando "sorte" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: caso * = carte; coso * = corte; maso * = marte; poso * = porte; * teda = sorda; * tede = sorde; * tedi = sordi; * tese = sorse; * tesi = sorsi; * teso = sorso; toso * = torte; sms * = smorte; sposo * = sporte; offeso * = offerte; * teridi = sorridi; * tesata = sorsata; * tesate = sorsate; * tesero = sorsero; * eira = sortirà; segnacaso * = segnacarte; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "sorte" si può ottenere dalle seguenti coppie: sorsero/oreste, sorso/oste.
Usando "sorte" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: caos * = carte; * etcì = sorci.
Cerniere
Usando "sorte" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ere * = resort.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "sorte" si può ottenere dalle seguenti coppie: sorda/teda, sorde/tede, sordi/tedi, sorridi/teridi, sorsata/tesata, sorsate/tesate, sorse/tese, sorsero/tesero, sorsi/tesi, sorso/teso.
Usando "sorte" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: marte * = maso; * marte = soma; * bite = sorbi; * date = sorda; * dite = sordi; * dote = sordo; * gite = sorgi; * gote = sorgo; * sete = sorse; * site = sorsi; offerte * = offeso; ree * = resort; sortirà * = tirate; * ditate = sordità; * ridate = sorrida; * ridete = sorride; * ridite = sorridi; * tirate = sortirà; * volate = sorvola; * gestite = sorgesti; ...
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "sorte" (*) con un'altra parola si può ottenere: bit * = bistorte; eta * = esortate; * api = saporite; * cra = scorterà; * csi = scortesi; * pie = sopirete; apra * = asporterà; apro * = asporterò; asti * = assortite; eden * = esordente; rita * = ristorate; * cola = scolorate; * coli = scolorite; * cren = scorrente; * cria = scorriate; * cast = scortaste; * crei = scorterei; * favi = sfavorite; * irte = sortirete; * spia = sospirate; ...

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Destino, Sorte - Destino ha con sè l'idea di una certa previsenza e di una serie di avvenimenti necessariamente collegati tra sè. - « È proprio un destino che non debba riuscir nella impresa.» - La Sorte si riferisce o a pochi o a un solo avvenimento: essa è cieca e varia; e si riferisce a un ordine di partizione de' beni di fortuna. - «Niuno è contento della sua sorte.» [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Fatta, Foggia, Forma, Sorta, Sorte, Specie, Guisa, Maniera - Fatta (come proveniente da fatto, cosa successa o compiuta, o da fatto, participio passato), sembra indicare costituzione, piega, abitudine presa definitivamente. Foggia invece, piega, abitudine, o altro modo di essere, mutabile: gli uomini di questa fatta, dicesi, non cambiano mai: le foggie de' vestiti vedonsi mutare giornalmente. Forma è proprio il modo di essere esterno, ciò che costituisce l'individualità materiale degli oggetti: se non fosse della forma, le cose non sarebbero che astrazioni; se la forma fosse una sola per tutti gli esseri, non vi sarebbero divisioni, categorie, individualità, varietà, bellezza nel mondo: le idee piglian forma per mezzo delle parole; gli atti, dal modo con cui vengono prodotti: l'uomo è così abituato alla forma, che quasi finisce per vedere tutto in essa, nè va più in là nelle cose oltre questa materiale apparenza. Guisa è modo di fare, di agire, di essere: trattare in guisa da farsi nemici molti, amici veruno, è da pazzo: cosa fatta di, in, a, ed anche per guisa che piace, o che non piace. Da maniera vien manierato, cioè fatto con arte soverchia, troppo studiatamente: le belle maniere veramente naturali son così poche, così difficili a trovarsi, che pare essere tra le due parole antitesi quasi assoluta. Maniere civili, sta, perché la civilizzazione è un lavoro continuo sulla natura per dirigerla, piegarla a un certo modo che dicesi buono. Maniera, da sé, ha piuttosto mal senso che buono: che maniera! uomini, gente d'ogni maniera; questa non è la maniera; mostrar la maniera di trattare, di procedere, son tutte frasi che suonano rimprovero, ira, ironia: le belle, buone, gentili, civili maniere sono così denominate dagli aggettivi. Maniera, nelle belle arti, vale stile affettato che tocca per poco il cattivo gusto. La specie fa parte del genere: distinguesi dalle altre per caratteri proprii, inalienabili. Sorta, ben dice Tommaseo, « è una specie particolare d'oggetti; è una specie, per dir così, nella specie; diciamo: questa sorta di vino, e non diremmo così bene: questa specie, perché il vino entra nella specie de' prodotti vegetali, e ve n'è di più sorti ». Il vino è una specie di liquore; il pane è una specie d'alimento; anzi nel loro genere, le specie principali. Sorte, dicesi, e sorta; ma sorte vale anche a significare fortuna o caso: al plurale, dicendo sorti, e non sorte, si scanserebbe l'equivoco. [immagine]
Destino, Sorte, Fortuna, Caso - Il caso è ciò che vi ha di più cieco, di più incerto fra le idee espresse da questi vocaboli: dice cosa nata assolutamente senza nessuna precedenza o relazione logica: cade una tegola da un tetto, passa in quel mentre un uomo, lo coglie nella testa e l'uccide: qual relazione eravi fra i due elementi di questo fatto? fra il moto della tegola e quella dell'uomo? nessuno; è un caso: qui non si potrebbe dire nè sortefortuna, perchè, prese assolutamente, hanno buon senso: qual sorte! che fortuna! sorte avversa, barbara fortuna, dicesi ma in tuon di lamento; e quegli aggiunti sono correttivi al significato proprio. Sorte però dice cosa più casuale, e isolata; fortuna cosa più usuale, più comune a quell'individuo per cui si è fatto il qualificativo fortunato. Il destino per un residuo di paganesimo ce lo figuriamo come cosa, sentenza irrevocabile: chi vi crede, conta ogni passo segnato come una fase del destino proprio che si svolge e si va compiendo. [immagine]
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Stregoneria (Estrarre la sorte) - Era d'uso nella prima antichità. Gl'Israeliti, praticarono la estrazione della sorte come in Giosuè lib. VII, ma ciò fu per ordine del Signore, onde in quel caso fu un mezzo sicuro di conoscere la verità o non cuperstizioso. Le sorti più celebri erano a Preneste e ad Anzio, due piccole città d'Italia: a Preneste era la Fortuna, e ad Anzio le Fortune. In Grecia ed in Italia, si estraeva spesso la sorte a qualche rinomatissimo poeta, come Omero, Euripide ec: ciò che si presentava all'apertura del libro si riteneva per decreto del cielo.

Circa duecento anni dopo la morte di Virgilio, si faceva digià abbastanza conto de' suoi versi per crederli profetici, e sostituirli alle estrazioni di sorte di Preneste; imperocchè Alessandro, ancor privato, e nel tempo che l'imperatore Eliogabalo eragli avverso, ricevè per risposta, nel tempio di Preneste, quel passo di Virgilio, il di cui senso si è; « Se puoi superare il destino, sarai Marcello. » [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Sorte - e SORTA. S. f. T. Specie, qualità, che distingue cosa da cosa. (Fr. Faire ressortir); o che esce dalla natura della cosa, ed è quasi il destino assegnato a lei. Questa sorta di gente. Gli ha fatto ogni sorta di benefizii. = G. V. 12. 21. 2. (C) Uno d'ogni sorta detta traendosi a vicenda. Ar. Fur. 5. 54. (M.) Poichè cogli occhi tuoi tu vedi certa Quanto sia meretrice e di che sorte. Soder. Colt. 123. (Man.) È una sorte di vitigno che non conduce l'uve a maturità. Red. Lett. 2. 183. In esso fagotto ho messo un esemplare per sorte di quelle opere mie, delle quali gli esemplari io mi trovava. [Pol.] Porz. Cong. Bar. lib. 2. Con qualunque sorte di gente fu (Federico) stabile e benigno.

T. Nel plur. Sorte e Sorti. Ma se prescegliesi, nel sing., dire co' Toscani Sorte, piuttosto che Sorta, il plurale anco di questo avrebbe a essere Sorti; sebbene essi Toscani dicano Sorte plur., come Specie, e come disse Dante (3. 27.) Face, per Faci. Dinanzi agli occhi miei le quattro faci Stavano accese. – Roba, Vini, Panni di diverse sorte. Red. Esp. nat. 7. Con istantissima sollecitudine addimandarono che fossero portati altri animali, e di diverse sorte. – Se ne trova di tutte le sorte. – Quante sorte di dispiaceri che ho incontrato!

T. Ce n'è d'ogni sorte; gente o roba, buona o cattiva, pregevole, o no. Ma per lo più in mal senso, perchè la varietà non bene si concilia con la schietta unità.

T. Ne fa d'ogni sorte; azionacce, spropositi, inconvenienze. Questo sempre in mal senso. Così: Gliene ho dette d'ogni sorta.

T. Colla negazione, e assol., e accompagnato da altra voce. Senza incomodo di sorte; Senz'affettazione di sorte veruna. – Non c'è Governo di sorta; di nessuna sorte.

2. Talvolta per proprietà di linguaggio, dopo questo nome, nel signif. suddetto, vien lasciato dagli scrittori il segnacaso. Soder. Colt. 83. (C) Volendo poi fare con comodezza questa sorte vini, hai a conto di questo a far lavar i tini, che non resti dentro bruttezza, o sporcizia alcuna. Borgh. Mon. 186. (Man.) Non si truova agevolmente menzione di questa sorta moneta. E 198. Di questa sorte piccioli ancora se ne veggono alcuni. E Vesc. Fior. 490. A questo medesimo finalmente tendevano le molte donazioni de' terreni e possessioni e d'altre sorti entrate per dote delle chiese assegnate. E 494. Con singulare satisfazione d'ogni sorte gente. T. Tutta sorta consolazioni. – Tutta sorta roba.

3. Per Condizione, Modo di procedere. Cecch. Dot. 5. 2. (M.) E' mi riesce d'altra sorte meco, Ch'i' non arei creduto.

4. Per Capitale. In questo senso, Sorte, non Sorta, secondo l'uso odierno. [Cont.] Stat. Fior. Calim. I. 83. Se veramente alcuno, di qualunque condizione, sia cessato con la percunia e cose de' suoi creditori, poi componesse con tutti i suoi creditori o con alcuno o alcuni di loro pagando meno che 'l capitale over sorte, sia costretto efficacemente per li consoli di Calimala, a petizione di qualunque creditore che cotale pagamento avesse ricevuto, a pagare infino al capitale. = Franc. Sacch. Nov. 32. (C) Sicchè avete che l'usura sta nel riscuotere più che la vera sorta. Ott. Com. Inf. 17. 310. È da sapere che l'usura è quello che si riceve oltre la sorta prestata. Franc. Sacch. Nov. 33. (M.) Il prestare non è peccato; ma il gran peccato è il riscuotere oltre la vera sorta. [Val.] Fag. Comm. 2. 329. Ho inteso; non ha reso la sorte, nè pagato i frutti. [Camp.] S. Gio. Gris. Om. 56. Nuoce solo al frutto; ma la sorte, cioè il capitale che è ii campo, sempre rimane inviolabile.

5. Per Modo, Forma. G. V. 9. 219. 4. (C) I quali tre cavalieri dinunziati per lo modo e sorte come detto avemo…, comparirono.

6. Per Razza. Ang. Met. 1. 116. (M.) E non sol rinnovò le antiche sorti Degli animali a se stessa la terra, Ma spaventosi mostri… (Così non com.)

7. [Camp.] † Per Tributo o Regalia. Bib. Maccab. I. 15. E però io ti concedo tutte le sorti (omnes oblationes) le quali ti rilasciarono li regi dinanzi da me, e gli altri doni li quali ti concedettero.

[Sel.] In sorte. Manna in sorte, China in sorte; cioè mista di qualità diverse.
Sorte - e † SORTA. S. f. Ventura, Fortuna, Destino. Sors, aureo. Dant. Par. 32. (C) O santo padre (Bernardo), che per me comporte L'esser quaggiù, lasciando 'l dolce loco, Nel qual tu siedi per eterna sorte. But. Par. 1. 2. Sorte, che viene a dire tanto quanto fato, cioè ventura. Lib. segr. cos. donn. Restano sanate non per buona cura, ma per sorta. E appresso: Ella si èe una mera sorta, avvenuta accidentalmente, e non aspettata. Rim. ant. F. R. Amor m'ha destinata una gran sorta. E appresso: Ed è mia sorta il non morir per lei. Tes. Br. 5. 17. Eleggono (le api) loro re, e non eleggono per sorte; anzi chi è più nobile ne' costumi, e più bello e maggiore, e di miglior vita, quegli è eletto re e signor dell'altre.

2. Per Condizione, Stato. Dant. Par. 3. (C) Grazïoso mi fia, se ne contenti Del nome tuo e della vostra sorte. Petr. Son. 195. part. I. l'mi vivea di mia sorte contento. F. Vill. Vit. Bocc. 8. (M.) S'innamorò d'una giovinetta Parigina, di sorte mediocre tra nobile e borghese. [Camp.] D. 3. 9. Ma lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte.

3. Per Sortilegio. Maestruzz. 2. 14. (C) Alcuna volta per protrazione de' punti, la qual cosa si appartiene all'arte geomanzía; alcuna volta per considerazione delle figure, le quali si fanno per lo piombo istrutto gittato nell'acqua; alcuna volta per certe cedole iscritte, ovvero non iscritte, nell'occulto poste, e considerarsi chi le toglie; e simigliantemente ne' fuscelli non uguali, cioè buschette, chi la maggiore o la minore tolga; ancora nel gittamento de' dadi a chi più punti gitta, e ancora quando si considera quello che occorra prima, aprendo il libro; le quali tutte cose hanno nome di sorti. Pass. 353. Del gittare delle sorte, dicono i Santi, che 'n certi casi non è lecito, anzi è vietato per lo Decreto, come sarebbe chi volesse sapere per sorte alcuna cosa occulta, o che dovesse venire, referendo il prendere della sorte o alla disposizione delle stelle, o alla operazione de' demonii; e tale si chiama sorte divinatoria. Anche chi volesse sapere per lo prendere della sorta quello che dovesse fare, o dire, dubitando qual fosse il meglio, come sarebbe d'eleggere alcuno prelato ecclesiastico, o di ricevere alcuno beneficio spirituale, non è oggi lecito, benchè nell'antica legge s'usasse, e chiamasi sorte consultoria.

4. [Camp.] Per Augurio superstizioso degli antichi. D. 1. 20. Fêr la città sovra quell'ossa morte, E per colei, che prima il luogo elesse, Mantova l'appellâr senz'altra sorte. – Allude all'usanza di dare con augurii i nomi ai luoghi abitati.

5. [Camp.] Per Destino prestabilito da Dio agli esseri creati. D. 3. 1. Nell'ordine ch'io dico sono accline Tutte nature per diverse sorti, Più al principio lor e men vicine. – E vuol dire: Per la diversa loro essenza più o meno somiglianti a ciò ch'è il loro principio.

6. [Val.] Per Esito, Successo, Avvenimento, in cui però si creda, o si finga credere che abbia luogo la sorte. Pucc. Centil. 7. 68. Veggendo il popol così fatte sorte Rimise i Guelfi in casa. E 22. 3. Sentendo Carlo sì malvage sorte Alzò le ciglia… E 83. 88. Il Re Giovanni, a cui venner le sorte Più in contrario, che non si credía…

7. Sorta, ass., a modo d'esclam. per Fortuna. Buomm. Cical. 8. (M.) Sorta, che questi proverbii m'hanno fatto ricordare,…

[G.M.] Anche in questo senso, non più Sorta, ma Sorte. Sorte, che conosco che razza di gente son costoro! Sorte, che mi sono avvisto dello sbaglio! (Buon per me!) Sorte che non siamo gonzi!

8. Altri modi.

Avere in sorte. Avere la fortuna, il vantaggio, Essere fortunato, e sim. (Gh.) Petr. Son. 32. part. II. (C) Quanta invidia a quell'anime che 'n sorte Hann' or sua santa e dolce compagnia! Magal. Lett. scient. lett. 1. p. 2. (Gh.) Al signor Vincenzo Viviani, che per tre anni ebbi in sorte di essere tesoriere de' suoi preziosi concetti.

9. Avere sorte, per Aver la sorte favorevole, Esser fortunato. Lasc. Spirit. a. 4. s. 3. (Gh.) Me non veddon (videro), nè io loro. Gio. Aveste sorte. Nic. Sorte abbiamo avuto noi; ma io non vidi mai le più pazze bestie.

10. Gettare per sorte. Trarre a sorte. Non com. Machiav. Op. 7. 131. (Gh.) Io ho pensato che sarà bene, per uscire una volta di questo farnetico, che si getti per sorte di chi sia Clizia.

11. Mettere alla sorte, o Gettare le sorti, vagliono Rimettere checchessia all'arbitrio della sorte o della fortuna. Pass. 354. (C) È un altro gittare di sorte, che si chiama sorte divisoria: come sarebbe se certe persone, che avessono a dividere certe cose a comune, non s'accordassono in fare le parti, dando, o togliendo, possonsi gittare le sorti, ispognendo alla fortuna qual parte venga a qualunque di loro. M. V. 4. 28. Gittarono le sorte, per le quali a messer Maffio, ch'era il maggiore, toccò Parma,… Sen. Ben. Varch. 6. 14. Che dunque (dirà alcuno) se io avessi fatto mettere i vostri nomi alla sorte, e il tuo fosse uscito tra quelli che si dovevano riscattare, debbimi tu in cosa alcuna?

12. Metter le sorti sopra alcuna cosa, vale Rimettere all'arbitrio della fortuna a chi essa debba toccare. Med. Vit. Crist. 174. (M.) I cavalieri dividono e mettono le sorti sopra i vestimenti suoi in sua presenza.

13. Toccare o Dare in sorte, e sim., vagliono propriamente Ottenere, o Concedere alcuna cosa per distribuzione dependente dalla ventura; benchè s'estenda anche all'Ottenere o Concedere checchessia per qualunque altra cagione. Bocc. Nov. 6. g. 2. (C) Divisa la preda, toccò per avventura tra l'altre cose in sorte ad un messer Guasparrin Doria la balia di madonna Beritola, e i due fanciulli. Petr. Son. 79. part. I. Ed or novellamente in ogni vena Intrò di lei che m'era data in sorte. E Son. 87. part. II. E quel soave velo, Che per alto destin ti venne in sorte. Alam. Colt. 1. 13. Il pio cultor non debbe solo Sostener quello in piè, che 'l padre o l'avo Delle fatiche sue gli ha dato in sorte.

Fior. Ital. D. 99. var. lez. (C) Iddio comandò a Moisè che i Levitici non avessero sorte nelle terre di promissione, anzi vivessono solamente de' sacrifizii e delle decime e delle primizie che offerrà il popolo all'altare (cioè, parte o porzione distribuita per sorte).

14. Trarre a sorte, vale Eleggere alcuno, o Determinar checchessia per mezzo di polizze estratte Varch. Err. Giov. 24. (M.) E non sapeva che bisognava prima che fussero nominati, e poi vinti, e che i nominatori si traevano a sorte.

[T.] Sorte, assol., per lo più intendesi buona. Prov. Tosc. 137. Chi confessa la sorte nega Dio (tutto è disposizione o permissione di Dio). E: A chi sorte, a chi sporte (miseria, perchè i poveri vanno accattando colla sporta le cose bisognevoli alla vita). E: La sorte è come uno se la figura. E 138. La sorte non sa sedere (è instabile). E 139. Val più un'oncia di sorte che cento libbre di sapere.

T. Avere, Non aver sorte. – Ebbe la sorte di morire a tempo. – La fede che abbiamo la sorte di credere. – Abbiamo la sorte d'esser cattolici. – Se la sorte ajuta l'ardire. – Favorito dalla sorte. – Quell'intoppo fu la mia sorte. – Gli odii nemici sono talvolta la sorte degli uomini destinati a cose grandi.

T. Potrebbe anco intendersi dell'avversa. Prov. Tosc. 137. Chi non è savio, paziente e forte, si lamenti di sè, non della sorte. E 198. Fino alla morte non si sa la sorte. Serdon. Prov. Al mutar della sorte si conosce il savio.

T. Con aggiunti diversi. A. Manz. Nunzio di tanta sorte. – Ebbe la rara sorte di parlare a lei. Prov. Tosc. 138. Contro sorte avversa ogni buon carrettier versa (ribalta. Quando la sorte è contraria, non vale accortezza.) Mala sorte. – Per mala sorte. [G.M.] La nemica sorte. [Pol.] Chiabr. Vend. Parn. 46. Di qui (dal vino) vengono risi e canti Nel dolor dell'empia sorte. [G.M.] Segner. Quares. 11. 7. Qual fondamento avete voi di arrogarvi una sorte sì fortunata? E ivi, 13. Misero, se ad alcuno di quanti siete qui toccasse (che a Dio non piaccia) una sorte sì luttuosa! E Mann. Lugl. 14. Sorte fortunatissima. E Ag. 5. Quando, per tua misera sorte, perdi la grazia divina, che vuoi tu fare?

T. Questa è la mia sorte (il mio destino). Che sorte gli toccherà? – Sapere, Ignorare la sua sorte. [G.M.] Unire la propria sorte a quella d'un altro.

T. Onde, di matrimonio, segnatam. rispetto alla donna: Ha avuto una bella sorte a sposare quel giovane dabbene. Suona non fortuna materiale o carnale, ma quasi destino, secondo l'uso biblico.

II. T. Stato, Grado, Condizione. Prov. Tosc. 77. E' non è un per cento di sua sorte contento. Hor. Nemo illa (sorte) contentus vivat. [Pol.] D. 3. 3. E questa sorte, che par giù cotanto, Però n'è data, perchè fur negletti Li nostri voti.

T. Una guerra, perduta o vinta, può rivolgere le sorti del paese.

III. T. Del trarre a sorte. Cavalc. Espos. Simb. 1. 95. La sorte, in sè considerata, non è male; ma pur nientedimeno è vietata, acciocchè le genti, per troppo abusarvisi, non cadessero in idolatria.

[Cors.] Mor. S. Greg. 6. 18. Fu messa la sorte sopra tutti, acciocchè si conoscesse per cui colpa tal pericolo fosse sopravvenuto. T. Interrogare, Tentare la sorte. – Augurare prospere le sorti.

T. Le sorti sue (della Sibilla. I fatidici responsi). Le licie sorti (l'oracolo d'Apollo).

T. Estratto a sorte; un numero, un nome. – Uscì a sorte. – Elezioni a sorte. – Nelle elezioni, a voti pari decide la sorte. [G.M.] I nomi delle fanciulle, nella collazione delle doti, si tirano su a sorte. – Invece di pagare la tassa per la leva militare, ha detto che vuole stare alla sorte. – Rimettersi alla sorte.

IV. Modo avverb. A sorte. Per sorte; Lat. Sorte; Sortito; Per avventura, A caso. T. A. 21. 4. Se vi fosse il mio signor per sorte. [G.M.] Mach. Stor. fior. l. 3. Trovandosi adunque tutta la città armata, nacque a sorte una questione in Mercato vecchio.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: sorsettino, sorsetto, sorsi, sorsini, sorsino, sorso, sorta « sorte » sorteggerà, sorteggerai, sorteggeranno, sorteggerebbe, sorteggerebbero, sorteggerei, sorteggeremmo
Parole di cinque lettere: sorsi, sorso, sorta « sorte » sorti, sortì, sorto
Vocabolario inverso (per trovare le rime): coorte, porte, fermaporte, apriporte, antiporte, controporte, sporte « sorte (etros) » malasorte, risorte, insorte, consorte, litisconsorte, assorte, torte
Indice parole che: iniziano con S, con SO, parole che iniziano con SOR, finiscono con E

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