Parole Collegate |
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
cattolica (26%), cristiana (12%), fede (8%), credo (6%), chiesa (4%), ora (4%), prete (2%), dio (2%), cattolicesimo (2%), monoteismo (2%), pagana (2%), culto (2%), ateo (2%), ateismo (2%), preghiera (2%). Vedi anche: Parole associate a religione. |
Utili Link |
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Foto taggate religione | ||
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Informazioni di base |
La parola religione è formata da nove lettere, cinque vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: re-li-gió-ne. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche le pagine frasi con religione e canzoni con religione per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Piccolo mondo moderno di Antonio Fogazzaro (1901): “Già Lei ha paura!„ disse alfine Jeanne con voce sommessa ma vibrante. “Lei non vuol dirlo ma capisco, pensa bassezze di me, con tutta la Sua religione. Appunto perché ha un'idea angusta, un'idea falsa della religione, dell'amore, di me, soprattutto di me, s'immagina che io La condurrò al male. È così; non mi conosce, non sa conoscermi, crede che fuori della Sua religione tutto sia impuro, tutto sia falso, tutto sia da fuggire, da odiare!„ Senilità di Italo Svevo (1898): In Emilio rinacque la speranza. Oh, la dolce cosa ch'era la religione. Di casa sua e dal cuore d'Amalia egli l'aveva scacciata, — era stata l'opera più importante della sua vita, — ma ritrovandola presso Angiolina, la salutò con gioia ineffabile. Accanto alla religione delle donne oneste, gli uomini sul muro gli parvero meno aggressivi e, andandosene, egli baciò con rispetto la mano ad Angiolina che accettò l'omaggio come un tributo alla sua virtù. Tutti i documenti raccolti erano inceneriti alla fiamma di un cero sacro. La Madonna d’Imbevera di Cesare Cantù (1878): Nel giovinetto Alfonso rimasero pertanto associate le idee di religione e di vendetta, l'effigie della Madre della misericordia, le sacre parole, gli affettuosi ricordi d'un agonizzante, colla promessa d'un assassinio. Se tanto ancora non fosso bastato, rinasprì le ire il matrimonio che il signor Sirtori, padre di don Alessandro, strinse con una ricca dama dei conti Perego, sulla quale, o, a dir meglio, sulle ricchezze, sui titoli, sulle parentele della quale aveva messo gli occhi don Alfonso. |
Proverbi |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per religione |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: religioni, religiose. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: relè, regione, regio, regine, regie, regi, rene, rigone, rigo, rione, elione, elio, elie, eone, ligie, lige. |
Parole contenute in "religione" |
ione, ligi, ligio. Contenute all'inverso: ile, noi, gilè. |
Incastri |
Si può ottenere da rene e ligio (REligioNE). |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "religione" si può ottenere dalle seguenti coppie: religiosa/sane. |
Lucchetti Alterni |
Usando "religione" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * sane = religiosa. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Raccoglimento, Divozione, Devozione, Religione, Pietà - Le opere di vera pietà, le pratiche di sincera divozione sono atti di quella religione che ha per fondamentali precetti l'amore di Dio e quello del prossimo: e qui considero la pietà non solamente in quanto riguarda Dio, ma anche in quanto riguarda l'uomo, che allora è compassione delle loro miserie e carità efficace. Il raccoglimento è uno degli esteriori segni della divozione e della pietà: addimostra se non altro quella fede che ha l'uomo di essere al cospetto di Dio, quando colla preghiera lo invoca, sia in chiesa che altrove. Si può essere per altro anco raccolti, stando col pensiero inteso tutto verso un oggetto che non sia ascetico, ma profano e mondano: è raccolto chi pensa, chi medita su qualche progetto; chi tiene dietro colla mente a calcoli, a raziocinii che egli stesso fa, o altri. Al raccoglimento è opposta la distrazione; alla pietà l'empietà, che guarda i due sensi della parola affermativa, cioè amore rispetto a Dio, carità verso il prossimo. Devozione è deferenza, e, come dice il mondo, servitù: servitore devoto. Devoto, chi è ligio a un tale a lui superiore o per ragione di clientela o per altro interesse. La religione poi in astratto è il culto che l'uomo porge alla divinità; al concreto è l'assieme del dogma e dei riti; la pietà è quell'amore dolce che le anime veramente religiose provano verso Dio: la Madonna e i Santi si possono anco onorare con atti speciali di pietà. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Religione - (In latino religio, da religio,legare) Credenza che si ha nella divinità, e culto che ad essa si rende.
In qualunque contrada ci trasportiamo, in qualunque epoca si sia, si trovano sacrifizj e cerimonie religiose, templi e luoghi alla religione consacrati. Dovunque i popoli, o per rispetto o per timore, rendono ad un ente supremo omaggi ed onori: in tutti i loro bisogni invocano quel potere; sotto i suoi auspicj si regolano matrimonj, parentele e contrattazioni, e con quello cominciano e finiscono i pasti. Un consenso così generale, uniforme, costante, di tutte le nazioni dell'universo, non potè dunque provenire che da un primo principio faciente parte della natura dell'uomo, e da una tradizione primordiale tanto antica quanto il mondo stesso. Noi oltrepasseremmo i confini della presente nostra opera, se ci applicassimo a indagare l'origine delle diverse religioni, che furono e sono tuttora osservate presso i popoli tutti; d'altronde, delle principali sette, dei dogmi più importanti, si è già trattato in questo dizionario. Le differenti religioni, così antiche come moderne, possono dividersi in due grandi classi, cioè: il Politeismo ed il Teismo. Il politeismo consiste nel riconoscer più dii. In esso si distinguono: 1.° Il Feticismo, o l'adorazione delle cose animate o non animate deificate dai popoli selvaggi; 2.° Il Sabeismo, o l'adorazione de' corpi celesti; il quale culto, prima cotanto propagatosi, ora esiste solo in poche popolazioni isolate; 3°. La Mitologia, o la religione degli Egizj, dei Greci, de' Romani e de' Celti; 4.° Il Bramismo, in vigore nelle Indie; 5.° Il Boudhismo, o l'adorazione di Boudha, che si segue a Siam, a Ceylan, nella China e dai Birmani; 6.° Lo Sciamanismo, che ha per capo il Dalailama, ed è confinato in Tartaria ed in qualche contrada della Russia. Nel Teismo, il quale ammette un solo dio, si distinguono: 1.° Il Giudaismo, ch'è poi diviso in : Koraiti, che riconoscono unicamente l'autorità del Vecchio Testamento; Rabbinisti, riconoscenti quella del Talmud; 2°. L'Islamismo, fondato da Maometto nel 620; domina nella Turchia Europea, in Africa, ed in gran parte dell'Asia; 3°. Il Cristianesimo, o la religione rivelata da Gesù Cristo: comprende la Chiesa Greca od Orientale, che dominante in Russia, è tollerata presso i Turchi; e la Chiesa Latina od Occidentale, la quale è divisa in due parti, cioè: La Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana, di cui è capo spirituale il Papa; essa domina in Italia, Austria, Pollonia, Baviera, Belgio, Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda, in alcuni cantoni svizzeri, e nelle colonie spagnuole, portoghesi e francesi; il Protestantesimo, che non riconosce l'autorità del Papa: questo si divide in tre rami, che sono: Il Luteranismo, riconosciuto in Prussia, Alemagna, Danimarca e Svezia; Il Calvinismo, in Svizzera, Alemagna, Olanda. La Chiesa Anglicana, che domina in Inghilterra, e si distingue dalle altre comunioni protestanti in quanto che ha conservata la gerarchia dei vescovi. Letronne dice che alcuni calcoli assai esatti danno luogo a pensare, che sopra circa sette cento milioni d'uomini che popolano la terra, vi siano intorno a duecento trenta milioni di Cristiani, cento quindici milioni di Maomettani, cinque milioni di Ebrei, e trecento cinquanta milioni di Politeisti, fra Bramisti, Boudhisti, Sciamanisti e Feticisti. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Religione - e † RILIGIONE. S. f. Aff. al lat. aur. Religio, onis. Il complesso de' dogmi e de' comandamenti e de' riti che gli uomini alcuni fondatamente, altri vanamente) credono esse re stati insegnati da Dio, o per rivelazione, o, come (i deisti opinano, per mezzo della ragione. (Fanf.) Tes. Br. 7. 50. (C) Religione è quella virtù, che ci fa curiosi di Dio, e facci fare suo servigio. Ott. Com. Purg. 21. 386. Religione è una virtù la quale appo rta la sua cura a Dio, e festeggiamento. Albert. cap. 53. La religione è virtude, che ha cura d'Iddio, ed ha. cerimonia. Bocc. Nov. 2. g. 1. Mi pare che… si pro caccino di riducere a nulla, e di cacciare dal mondo la cristiana religione. Vit. S. Franc. 190. (M.) Dicea che l'Ordine erasi fermato sopra la povertà, che, osservando quella, ogni santità di riligione sì vi c resce, e partendosi da essa sì si distrusse. [G.M.] Machiav. Disc. T. Liv. 1. 11. Si volse Numa alla eligione, come cosa al tutto necessaria a volere mantenere una civiltà. E 1. 12. Quelli principi o quelle repubbliche, le quali si voglio no mantenere incorrotte, hanno sopra ogni altra cosa a mantenere incorrotte le cerimonie della religione, e tenerle sempre nella loro venerazione. E appresso: La quale religione se ne' principi della repubblica cristiana si fusse mantenuta, secondo che dal Datore di essa ne fu ordinato, sarebbero gli Stati e le repubbliche cristiane più unite e più felici assai ch'elle non sono. Segner. Quaresim. 12. 5. Non ebbe ardire (Jezabella) di lordarsi nel sangue di un povero cittadino, a cui bramava di rapire una vigna, se non coprendosi sotto onesto mantello di religione. E 20. 9. Non può negarsi che, qualora altre religioni incontrarono avversarii famosi, presto cederono, ora sbigottite dall'autorità, ora oppresse dalla potenza. E 33. 5. Allora miseri quando fecero ubbidire la religione all'interesse; allor felici quando fecero servire l'interesse alla religione.
(Rosm.) La religione è l'unione affettuosa dell'uomo con Dio, e d i mezzi di mantenerla. 2. Religione, chiamasi ancora Quella sommissione abituale dell'animo a creder in Dio, e quel timore di Dio, dal quale nascono la riverenza e il culto che ad esso rendiamo. Cas. Lett. 17. (C) Tutti noi preghiamo divotamente il Sig. Dio, che renda premio del buono animo, che V. M. cristianissima mostra verso S. Chiesa, conforme alla perpetua pietà e religion sua, e dei suoi antecessori. [G.M.] Machiav. Art. guerr. l. 1. Quelli che non sono tuoi sudditi, e che volontarii militano, non sono de' migliori; anzi sono de' più cattivi d'una provincia; perchè, se vi sono scandalosi, oziosi, senza freno, senza religione, fuggitisi dall'imperio del padre, bestemmiatori, giocatori, in ogni parte mal nutriti, sono quelli che vogliono militare. Segner. Quares. 5. 9. Non mancan uomini di religione singolare. [Camp.] Fig. per Santità di costumi, dí portamenti e simili. Bib. S. Paul. Coloss. 2. Neuno v'inganni con abbassamento di sermo e con religione di Angeli. Il testo: in humilitate et religione angelorum. 3. Per Santità o Maestà di culto. Serdon. Ist. Ind. l. 2. p. 57. ediz. fior. 1859. (Gh.) Il luogo, preso il nome da quello dove fu allevato Cristo nostro Signore, fu nomato Betlem, il quale sì per la fabrica, sì anche per la religione, è un de' più nobili di tutta la Spagna. 4. Ordine e Regola di religiosi. Dant. Par. 11. (C) Ma regalmente sua dura intenzione Ad Innocenzio aperse (S. Francesco), e da lui ebbe Primo sigillo a sua religione. G. V. 4. 16. 3. Fu il primo edificatore della badía, e religione dell'Ordine di Vallombrosa. Serm. S. Agost. 3. Invano vive nella religione, perocchè non è monaco colui, che non tempera la sua lingua. E 5. Se 'l padre tuo non puote vivere sanza te, non t'è però lecito l'abbandonare Iddio, nè la tua religione. E 8. O monaco, guardati dall'ira, perchè siamo in questa santa solitudine, e portiamo nome, e abito di santa religione. [Cont.] Stat. Cav. S. Stef. 112. In caso non avessono (i cavalieri) figliuoli maschi, o nipoti, o pronepoti, come di sopra, non possono testare nè disporre d'altri beni che de gli immobili e e patrimoniali. Ma i beni mobili provengono tutti, come spoglie, al tesoro della religione. Fiorav. Spec. sci. I. 9. I religiosi e le religiose vestono essi ancor vestimenti molto differenziati dai secolari, e sono ancora differenti tra religione e religione. = Tass. Lett. 1. 31. (Man.) Le bacio le mani, pregandola che mi raccomandi a tutti i padri della sua religione. [Camp.] D. 2. 8. Ma voi torcete alla religïone Tal che fu nato a cingersi la spada. Entrare alla religione o in religione, vale Farsi religioso. Franc. Barb. 286. 4. (Man.) Intrare in religione Ogni savio il me' pone. Pass. 37. Volendo entrare alla religione. E appresso: Non assentía a' prieghi e alle lacrime della madre, ma entrò alla religione. Segner. Pred. 29. 8. Che dirò di coloro, i quali o con forza aperta, o con fraude occulta ritraggono altri d'entrare in quella salutevole religione, a cui Dio gli chiama? [G.M.] E 9. 11. Coloro che, entrati per lo più d'età tenera in religione, v' han conservato quel candor di costumi che vi recarono. 5. Religione, si trova anche per Monastero, Luogo dove abitano i religiosi. Franc. Sacch. nov. 101. (M.) Andando questo Giovanni un dì fuori di Lodi a una religione di monaci presso a tre miglia,… Tratt. segr. cos. donn. cap. 10. (Man.) Sono alquante femmine che non possono aver…; e questo avviene per boto ch'elle abbiano fatto, o perchè sieno in alcuna religione rinchiuse. [Camp.] Somm. 13. Per ciò si legge alle religioni de' religiosi al mangiare, perciocchè… 6. Religione, si dice ass. dell'Ordine di Malta; come: Le fattoríe della religione. – I beni della religione. (Man.) 7. Per Legame, Obbligo. Guicc. Stor. 17. 1. (M.) La liberazione del Re di Francia (ancorchè alla solennità dei capitoli fatti, e alla religione dei giuramenti, e della fede data tra loro, e al vincolo del nuovo parentado fosse aggiunto il pegno di due figliuoli, e in quegli il primogenito destinato a tanta successione) sollevò i principi Cristiani in grandissima espettazione. 8. [Camp.] Religione, per Vincolo sociale, dal lat. aur. Religare. D. Conv. IV. 4. Per che manifestamente vedere si può che a perfezione della universale religione dell'umana spezie conviene essere uno quasi nocchiere… 9. [Camp.] Religione, per Timore, al modo latino. Ces. Com. Molti di loro nuove religioni del luogo fingevano (novas sibi religiones fingunt); e la diversità di Cotta e di Titurio, che in quel castello in prima erano occisi, innante agli occhi ponevano. 10. Fig. Cura diligente. Alam. Colt. 1. 23. (M.) Ma in più religïon servar conviense Al mandorlo, all'uliva, all'altre piante, Che di più gran valor montano al cielo. [T.] Religione agli ant. era Scienza delle cose divine e umane. T. Cic. Giustizia verso gli déi, dicesi religione; giustizia verso i congiunti, pietà. – Meglio che da Religare, da Relegere, Raccogliere, Conservare, Rimediare, per quindi più amare e porre in atto le memorie e le tradizioni del vero e del bene. Non da Relinquere, come taluno voleva; sebben possa anche questo torcersi al senso di Memorie e di Esempi lasciati, come dicesi Lasciare in testamento, e Testamento La Vecchia legge e la Nuova. Il gr. Θρησκεία, concerne segnatam. la religione de' riti, necessaria espressione degli affetti, e rinfrescatrice della memoria. II. Il senso gen. della voce che non è per estens., nonchè per abus.; ma è il più conforme all'orig. T. Cic. Chi prende a correggere i costumi altrui; come perdonargli se in alcuna cosa dalla religione del dovere si diparte egli stesso? – La religione del sangue. – † [Cors.] S. Agost. C. D. 10. 1. Per l'usanza del parlare latino.. si dice da (forse il da è da tor via) dover essere fatta religione di cultivamento (cultus) alli parentadi… Perocchè questo vocabolo (religione) non inconvenientemente pare essere tolto da significare l'osservanza del parentado. T. Religione degli affetti domestici. – Della famiglia. T. La religione della patria, in quanto l'uomo ama lei con culto devoto: ma taluni oggidì pongono la religione della patria nel voler distruggere la religione patria. T. Cic. La religione e la fede delle testimonianze. – Religione della promessa. Del segreto. III. Della pers. in quanto sente e opera la religione in questo senso gen. T. La fede e la religione del giudice. Cic. Ammirando la tua fede e religione nel dare il consiglio. IV. In questo senso gen., degli atti. T. Ascoltare con religione, Con raccoglimento, Cosa importante e da pers. stimata, per bene intendere, ben giudicare, e quindi operare. – Leggere con la debita religione libri sacri e non sacri. T. Visitare, Frequentare con religione. T. La religione de' supplicanti, Quel che hanno di sacro le preghiere de' necessitosi e degl'infelici. Plin. accenna come atto di religione l'abbracciar le ginocchia che i supplicanti facevano. T. La religione della sventura. V. T. La religione de' sepolcri, Il rispetto che è debito alla morte, alle spoglie mortali, alle immortali memorie de' defunti. T. La religione di luogo consacrato. Per estens. D. 2. 21. Cosa non è che sanza Ordine senta la religïone Della montagna… (ogni cosa in purg. segue religiosamente un ordine. Lat. Religione loci). VI. T. E perchè il bello e il vero e il bene son uno, anche Il bello rettamente sentito ha la sua religione. – La religione dell'arte. – Con religione meditare il soggetto, Curare la dicitura. Cic. sapientemente chiama Religione, cioè delicata coscienza, il senso che avevano gli Attici del dire fino. E ciò comproverebbe la com. orig di Religione e Eleganza. VII. Più specialm. in quel che concerne le cose sacre. T. Cic. Religione, il rispetto e i riti che tengonsi debiti a una superiore natura, che chiaman divina. E: La religione consiste nel culto pio degli Dei. E: Quella religione che consiste nel timore degli Dei e nelle cerimonie loro, nominano pietà. In Virg. la sapiente parola Metus non esprime il terrore superstizioso, ma quel senso che danno i Crist. a Timor di Dio, e gl'It. al prov. Chi ama teme. Onde Laurus erat… Sacra comam multosque metu servata per annos; come altrove Templumque vetustum… Cereris, juxtaque antiqua cupressus Relligione patruni multos servata per annos. E anco in Riverenza e Vereor, come in Verecundia. E però conviene avere riverenza alla religione altrui, anco chi in se medesimo non la sente, se non vuol essere uomo impudente e osceno. Machiav. Disc. 1. 10. Sono infami e detestabili gli uomini destruttori delle religioni. VIII. Modi attenenti a questo signif. T. Altro è la Religione de' riti, come in Justin. La religione de' sacrifizii, il modo nel quale compierli debitamente; altro è I riti della religione, che sono imposti a tale o tal forma di culto. Una religione ci ha a essere, e quindi una forma di riti; ancorchè alcum di questi riti possano, secondo i luoghi e le età, variare. T. Oggidì suolsi discernere Religione e morale, non mai però, chi abbia buon senso, per contrapporre l'una all'altra; ma sì per distinguere quello che ne' dommi e ne' riti è proprio a tale o tal professione o confessione, e que' principii dottrinali e pratici che debbono condurre un uomo qualsiasi a rettamente giudicare il bene e operarlo. Ma senza sanzione religiosa non è consentita e efficace moralità. Nè salda l'educazione morale e la intellettuale se non s'incardina nella religione. T. Una brutta parola ci venne di Francia, e la ripetono anche uomini sinceratente cattolici. Gl'interessi della religione. Se stiamo alla rad. d'Interest, c'è dentro l'essere, c'è Dio stesso: ma gl'interessi pur troppo s'intendono altrimenti. IX. Forme varie di religione. T. Il plur. Religioni, noi lo intendiamo appunto delle professioni e confessioni varie; ma i Rom. intendevano dei doveri e riti imposti da una medesima religione. Cic. In deos caeremoniae religionesque. Tac. Numa religionibus et divino jure populum devinxit. T. Religione naturale, così chiamata per modo di dire, a distinguerla dalla più determinatam. Rivelata; sebbene le religioni tutte, anco abusate e falsate daglí uomini, abbiano in orig. un principio dovuto alla rivelazione; e sebbene la religione naturale, comunque s'intenda, in quanto è retta, faccia ascendere lo spirito a un mondo sopranaturale. – Religione positiva, Che ha forme segnate dalla tradizione e da istituzioni soc. – Religione rivelata, ín quanto l'opera e l'autorità della rivelazione si riconosce in essa e si venera più apertamente. X. Col Di, ha sensi e usi varii. T. Essere di religione diversa, appartenerle in coscienza, o pure negli atti della vita. Cic. Religione degli Dei. – Così noi: Del Dio vero, Di G. C. T. Quanto al fondatore. Anco in questo senso: Religione di Cristo, Di Maometto. T. Quanto a' credenti. La religione degli avi, De' padri nostri. Della nazione, Del paese. – Dello Stato, in quanto i Governanti nelle leggi e nelle pratiche loro professano d'ubbidire a una legge religiosa. Quella che innanzi il 1830 intitolavasi in Francia Religione dello Stato, sotto L. Filippo fu detta Del maggior numero de' Francesi. E era pure un confessare che i più de' Francesi non avevano rinnegata la fede cattolica, e che, per rispetto alla libertà, bisognava rispettare le loro coscienze. Ma Religione dominante era titolo impr., se intendevasi farla dominare per forza estrinseca; tanto più impr., se le virtù insegnate da essa non dominavano l'intimo degli spiriti. Altro modo col Di. T. Guerre di religione, Per cagione o pretesto di differenze religiose. Cic. Le altre nazioni per le proprie religioni imprendono guerra, egli contro le religioni di tutte. XI. Forme speciali. T. Catul. Vera. Cic. Pura. Catul. L'empia religione de' Persi. Justin. Cruenta. T. La religione mosaica, Giudaica; Cristiana. – I Crist. dicono: La nostra santa, sacrosanta, santissima religione. – La religione cattolica. Ass. La religione, i Calvinisti dicevano della loro. XII. T. Predicare la religione cristiana. – Convertire alla… – Insegnarla, Praticarla. T. Maestro di religione, Chi nelle scuole la insegna. Meglio se nella chiesa; e ancora meglio se co' fatti. Cotesta dicono Cattedra di religione. XIII. T. De' sentimenti, segnatam. abit., e degli atti che conseguono a quelli. Questo è il senso del gr. Εὐσέβεια, dístinto da Θρησκεία; e corrisponde a Pia riverenza con tema affettuosa. Uomo che ha religione, Che non ne ha; Che ne ha molta, Poca. – Pieno di… Fu detto che L'uomo senza religione è una bestia socievole: ma non è vero che possa essere in tutto senza religione nè in tutto bestia; nè, se ne fosse senza; potrebbe stimarsi socievole. T. Cic. Relligionem colere; onde il signif. di Culto. E Culto religioso e Cultura civile non senza perchè hanno la medesima orig. E certamente il mondo cristíano è socialm. e intellettualm. la più colta parte dell'umana famiglia. XIV. T. Le pratiche di religione. Cic. Allora e la pietà e la religione sentesi più viva nell'animo quando diamo opera ai riti sacri. E: Celebrare i sacrifizii di Cerere con somma religione. E: Non soli i filosofi, ma i nostri antichi eziandio la superstizione distinsero dalla religione: perchè coloro che i giorni interi pregavano e sacrificavano acciocchè i figli sopravvivessero ad essi, chiamaronsi superstiziosi; il qual nome poi ebbe più largo significato. XV. In senso più ampio. T. Cic. Intenderete con che religione lo dicono. E: La religione della vita. T. Religione dei cittadini, non in quanto la professano esteriormente, ma in quanto provano di sentirla e d'amarla. E in questo senso e nel più lato, del quale ne' primi numeri, Cic. Uomo, splendore dell'ordine, decoro e ornamento de' magistrati, esemplare d'antica religione. XVI. D'ordine regolare religioso. T. Guitt. Rim. 1. 13. E di tutt'onta, orranza; Santa religïon di mondan loco (contrappone l'Onore all'Onta, al Mondo la Religione). [Cors.] Belc. Vit. Egid. 39. La grazia avuta nella religione facilmente si conserva e cresce, però che l'uomo nella religione è segregato dal tumulto. T. Bart. Dan. Vit. Belarm. 45. Tal era stata la forza del motivo… cioè, non abbandona solamente il secolo, al che fare ogni religione è buona, ma ritirarsi e nascondersi nel più lontano luogo che abbia la Chiesa. – Religione austera. T. Guicc. Stor. 4. 69. Nell'età puerile dedicatosi alla religione… aveva abdicato in tutto, e con l'abito e col nome, quèlla professione. [Cors.] Belc. Lett. 2. Questa benedetta figliuola venne dal principio alla religione con buona volontà. [Pol.] Passav. 37. Un giovane, volendo entrare alla religione, manifestò lo intendimento suo alla madre sua. E 142. Preso abito di religione. T. Lasciare l'abito della religione. – È in religione… – N'è uscito. [Pol.] Cap. Comp. Discipl. 21. Quelli (danari) siano tenuti di distribuire tra quelle religioni o a quelli religiosi che a loro parrà. XVII. Degli ordini di cavalleria, che sul primo erano ordini relig. [Pol.] Salvin. Disc. acc. 90. Si instituirono particolari ordini di cavalleria o religioni militari. T. Gran magistero della religione gerosolimitana. Stat. Cav. S. Stef. 229. Mancato il primo acquirente trasversale di vita, detta religione riscuote il mortuario, cioè quella rata de' frutti che si raccoglie dopo la morte del commendatore. – Religione dei Santi Maurizio e Lazzaro. XVIII. Modi com. ai due num. preced. T. Entrare in religione. – Farsi della religione. – Essere della… Plur. T. Le religioni, Gli Ordini varii de' Regolari. – D. lo fa sempre di cinque sill. 2. 21. E 3. 8. e 11. XIX. Altri modi com. a più ancora che í due ult. sensi not. T. Fondare, Istituire una religione, o un culto, o una regola, o un ordine cavalleresco. – Abbracciarla, Esser di quella… – Rimanervi. Virg., accennato uno speciale rito relig.: Hunc soci morem sacrorum, hunc ipse teneto Hac casti maneant in religione nepotes. Questo senso a noi manca; ma diciamo Celebrare un rito, Adempiere una pratica con religione, intendendo del sentimento manifestato negli atti. T. Precetti della religione, Comandamenti, Consigli, quanto alla credenza; Regole della…, quanto all'Ordine. – Ordinamenti e statuti, quanto a istituzione cavalleresca. T. Custodire con religione i precetti, i consigli, le regole, le pratiche, i riti, i luoghi, le cose sacre. Per estens. Anco le cose care e preziose come se fossero sacre. E così Venerare con religione, e le cose e pers. religiose, e alte nel senso estens. not. T. Tac. Spregiare la religione. Cic. Violare. – Abiurare la falsa; Rinnegare la buona e la vera. |
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