Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Progetto, Proposta, Disegno - Il Progetto, voce francese abusata in Italia, è una esagerazione alla francese, perchè dove le voce Proposta dice Porre innanzi, la voce Progetto dice Gettare innanzi, che ha dell'esagerato e dello spaccone: non c'è dunque divario se non che l'una è italiana, l'altra francese. - Il Disegno è quando alla Proposta, che suol essere di pure parole che accennino sommariamente, si unisce il disegno materiale, o quando si descrive per minuti particolari la cosa che si propone. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Vista, Mira, Intento, Intenzione, Disegno, Fine, Scopo - La vista è più generale; è considerata più in grande, ed infatti si dice più sovente al plurale; le mie, le tue viste sono, ecc.; la mira è più speciale: debb'essere ristretta in un punto; prender la mira, rivolgere ogni sua mira verso, ecc. Il fine è l'effetto ultimo a cui si giunge, ben diverso sovente da quello che si aspettava. Lo scopo è come il fine segreto a cui tendono i desiderii e gli sforzi dell'uomo: il mio scopo, dicesi sovente, non è questo; a più sublime scopo sono diretti i miei conati. Il disegno non riguarda soltanto il fine o lo scopo di un'azione o di una serie di azioni; ma sì abbraccia tutta l'azione, tutta la serie; sovente però i bei disegni vanno guasti per l'obblio di una minima circostanza impreveduta o a cui non si è dato il peso che meritava. La intenzione è nell'idea; l'intento, nello sforzo, nell'opera: quante volte colle migliori intenzioni non si riesce nell'intento per mancanza di volontà, di energia! [immagine] |
Disegno, Progetto - Il disegno può diventare progetto, ma non lo è ancora. Il disegno ci sta ancora in capo, non bene fermo ancora; il progetto, o è già sulla carta, o così ordinato in mente da poterci esser messo. Guizot e Girard, citati da Tommaseo, dicono quasi il contrario, ed affibbiano a progetto, idea di biasimo e di disprezzo; e' non saranno mai stati progettisti: ma il dire che il progetto è meno meditato, meno determinato; e che quando diciamo, un gran disegno, intendiamo tal senso di lode che non esprimerebbe progetto, non mi pare nè giusto, nè assai maturamente pensato; poichè si dirà sempre avere, concepire un disegno; e estendere, presentare un progetto; ciò risponde alla taccia d'indeterminato che gli si dà poi, dei progetti se ne fanno de' grandi non solo, ma degl'immensi, de' così grandi che fan dare del pazzo al progettista, e così de' mezzani e de' piccoli, come di disegni se ne fanno d'ogni grandezza e d'ogni importanza, onde non è ad essi esclusiva l'idea di grande nè di piccolo; ma dirò più, che tanto è vero che disegno è idea e cosa subordinata a progetto; che in progetto qualsiasi, ove entri costruzione, tracolamento di località, o adattamento di essa allo scopo voluto dal progetto, si fa fare di questa un disegno particolare che s'unisce al progetto. Ma forse per i progetti troppo mi scaldo, perchè, a confessarlo schietto, fui, sono, e sarò probabilmente sempre, non un progettista, ma un instancabile facitore di progetti. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Disegno - Nulla può dirsi di certo inquanto all'epoca nella quale fu inventata quest'arte. L'ombra che produce sopra una superficie opposta qualunque corpo situato fra codesta superficie e la luce da cui è colpito, può aver suggerito la prima idea del disegno; indi si procurò di rappresentare gli oggetti senza l'ajuto della loro ombra; graduatamente si assuefece la mano a lasciarsi guidare dall'occhio e seguire le proporzioni che le accennava la vista. Il carbone e la creta somministrarono agli uomini i mezzi di disegnare sul legno e sulla pietra. Allora il disegno consistè soltanto nella circoscrizione del contorno degli oggetti.
All'amore di una zitella per nome Debutade si attribuisce il primo saggio che videsi in Grecia di quest'arte. Il padre di costei, stovigliajo di mestiere in Sciona città del Peloponneso, avendo considerato il lavoro della figliuola, immaginò di applicare l'arzilla alle linee osservando i contorni come li vedeva disegnati; e così fece un profilo di terra, che poi mise a cuocere nel fornello. Tale fu pure, secondo l'antica tradizione, l'origine in Grecia delle figure in rilievo. Vero è bensì, che il disegno e le arti che con esso hanno rapporto non cominciarono a farvi progressi se non dopo l'arrivo di Cecrope e di Cadmo, principi usciti dall'Egitto e dalla Fenicia, nei quali paesi erano note da tempo immemorabile le arti che riguardano il disegno. Ardiceo, nativo di Corinto, che figurò in Grecia avanti la guerra di Persia, fu per quanto si dice il primo che inventò il disegno, o il modo di profilare e di retare con la matita e il semplice tratto senza il miscuglio dei colori, lo che era un lavoro molto imperfetto. I Greci avevano stabilito delle accademie di disegno nella maggior parte delle loro città, e dove i fanciulli di condizione libera che avevano disposizioni per la pittura, la scoltura e le altre arti, erano premuroramente ammaestrati. [immagine] |