Il libro delle vergini di Gabriele D'Annunzio (1884): — Confitebor tibi in cithara, Deus, Deus meus! — seguitava il prete, con la voce cavernosa, a piedi dell'altare. L'organo in alto metteva delli accordi profondi ma sommessi, cambiando ad ogni momento il tono. Le canne lucenti dello strumento sorpassavano la sommità del baldacchino; e là dietro, nel coro, dallo strappo di una tendina apparve d'un tratto il sole e si allungò nell'aria in una striscia d'oro tutta formicolante di atomi. Una parte del Cristo crocifisso si disegnò scura su quella striscia gloriosa.
I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): La disegnò subito per suo albergo; si rimise sul sentiero, ripassò il bosco, le macchie, la sodaglia; e andò verso la capanna. Un usciaccio intarlato e sconnesso, era rabbattuto, senza chiave né catenaccio; Renzo l'aprì, entrò; vide sospeso per aria, e sostenuto da ritorte di rami, un graticcio, a foggia d'hamac; ma non si curò di salirvi. Vide in terra un po' di paglia; e pensò che, anche lì, una dormitina sarebbe ben saporita.
Colombi e sparvieri di Grazia Deledda (1912): Ma una figura armata, preceduta da due cani allegri, apparve in fondo alla straducola, su, su, come emergendo dalla valle; si disegnò nera e grande sullo sfondo lunare, e cantando, accompagnata da un tintinnìo di catenelle, di sproni, di campanellini, attraversò la strada solitaria. Tutto il paese parve risvegliarsi; i cani abbaiavano, l'eco rispondeva, e la voce del dottore che andava alla caccia della lepre riempì di vibrazione il silenzio della notte. |