Forma verbale |
Scherzo è una forma del verbo scherzare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di scherzare. |
Parole Collegate |
»» Aggettivi per descrivere scherzo (brutto, bello, divertente, simpatico, pesante, ...) |
Nomi Alterati e Derivati |
Diminutivi: scherzetto. Vezzeggiativi: scherzuccio. Dispregiativi: scherzaccio. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Informazioni di base |
La parola scherzo è formata da sette lettere, due vocali e cinque consonanti. Divisione in sillabe: schér-zo. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). Parole con la stessa grafia, ma accentate: scherzò. |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche le pagine frasi con scherzo e canzoni con scherzo per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Le otto montagne di Paolo Cognetti (2016): Da quel momento fui il suo avversario. In sosta disse a quell'altro: – Pietro ha fretta, l'ha presa per una corsa –. Io non dissi: il tuo amico è un baro che si tiene ai chiodi. Capivo che sarei finito uno contro due. Mi mantenni a distanza da lì in poi, ma quello se l'era legata al dito: ogni tanto faceva una battuta e il mio agonismo diventò la barzelletta della giornata. Nello scherzo c'ero io che correvo dietro a loro, gli arrivavo sotto e bisognava scalciare per tenermi giù, scrollarmi via dai piedi. Il figlio del collezionista rideva. Quando spuntai all'ultima sosta mi disse: – Vai proprio forte. Vuoi provare da primo? Elias Portolu di Grazia Deledda (1928): Ed Elias s'accorse della gioia di lei. Allora si calmò e osservò meglio l'impressione che la domanda del sacerdote destava nei suoi. Pareva si trattasse di uno scherzo: Pietro sorrideva: zia Annedda, seduta vicino a prete Porcheddu, col volto intento e le orecchie tese, sorrideva; il selvatico volto di zio Portolu sorrideva. Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello (1926): Non andiamo ben addentro allo scherzo, che è più profondo e radicale, cari miei. E consiste in questo: che l'essere agisce necessariamente per forme, che sono le apparenze ch'esso si crea, e a cui noi diamo valore di realtà. Un valore che cangia, naturalmente, secondo l'essere in quella forma e in quell'atto ci appare. E ci deve sembrare per forza che gli altri hanno sbagliato; che una data forma, un dato atto non è questo e non è così. |
Proverbi |
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Libri |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per scherzo |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: schermo, scherno, scherza, scherzi. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: cero. |
Parole con "scherzo" |
Iniziano con "scherzo": scherzosa, scherzose, scherzosi, scherzoso, scherzosetta, scherzosette, scherzosetti, scherzosetto, scherzosamente. |
Parole contenute in "scherzo" |
che. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "scherzo" si può ottenere dalle seguenti coppie: schema/marzo. |
Usando "scherzo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: fosche * = forzo; * zoniste = scherniste; * zonisti = schernisti. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "scherzo" si può ottenere dalle seguenti coppie: scherniste/zoniste, schernisti/zonisti. |
Usando "scherzo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * marzo = schema; * aio = scherzai; * ateo = scherzate; * avio = scherzavi; * astio = scherzasti. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "scherzo" (*) con un'altra parola si può ottenere: * arno = scherzarono. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Burla, Celia, Scherzo, Beffa, Scherno - Celia è quando alcuno, per semplice giuoco, dà ad intendere altrui qualche cosa che gli faccia piacere, o gli porta via qualche oggetto per restituirlo, o simili; ed è quasi sempre nel fatto. La Celia è sempre innocente e leggiera. - Burla è qualche cosa più; ed ha in sè l'idea di sopraffare l'altrui bonarietà. - Lo Scherzo sta in mezzo alla Celia ed alla Burla, ma anch'esso è sempre innocente. - Beffa è atto o parole, con le quali si mette in ridicolo altrui, ma senza troppa malignità: diviene Scherno, quando si vuole, non solo mettere in ridicolo altrui, ma che altri ne rida; e si fa con atti e parole di dispregio e piene di mal talento. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Gioco, Scherzo - Lo scherzo è o pare sempre fatto da burla: il gioco può essere anche rischioso e serio; poi questo sembra richiedere un qualche preparativo per essere più complicato; lo scherzo può essere un semplice atto, una parola. Nel gioco di mano occorre destrezza non comune; nel gioco di parole, perspicacità e acume più che volgare. Si possono fare in prosa, e in poesia ancor meglio, de' componimenti assai lunghi, detti scherzi, perchè in essi si tratta facetamente l'impreso argomento: io stesso scrissi uno di questi scherzi, composto di cento ventotto sestine, intitolato Ricetta letteraria e stampato a Torino nel 1840. [immagine] |
Baia, Burla, Beffa, Celia, Scherzo, Motteggio - « Baia oggidì non s'usa se non nella frase dare la baia, che è un burlare taluno schiamazzandogli dietro (quasi abbaiando, dice Tommaseo), o per estensione, burlando forte, per vedere se arrabbia. Beffa è più grave (e più grossolano e più insultante), e nel far le beffe, nello sbeffare è non so che di più amaro; è l'orgoglio misto con l'odio. La burla è meno acerba, ma può essere grave talvolta negli effetti; e c'è delle burle che costano. Il sostantivo s'usa sempre parlando di fatti o d'atto: il verbo burlare è di atti e di motti. Celia anch'esso è d'atti e di parole; ma sempre innocente o leggera. Scherzo, al pari di burla, può aver senso e leggerissimo e grave. E d'un'arme da fuoco, d'una malattia, d'un nemico, si dice che vi fa un brutto scherzo. Motteggio, come il vocabolo suona, è di mere parole, e ha del pungente più che non porti la celia ». Gatti. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Scherzo - S. m. Atto dello scherzare. Petr. cap. 11. (C) Ingiuria da corruccio e non da scherzo. Lib. Mott. Al padrone non piacquero gli scherzi, perch'erano asinini. Car. Lett. 2. 253. Cosa cominciata per ischerzo, e solo per una prova d'un poema che mi cadde nell'animo di fare.
† Prov. Recarsi la cattività in ischerzo, e vale Voler ricoprire la malvagità coll'ombra dello scherzo, Metterla in buffoneria. (C) 2. E per iron. Cattivo giuoco, Offesa, Danno. Ar. Fur. 27. 66. (C) Ed attaccossi la battaglia in terzo, Ed era per uscirne uno strano scherzo. Scherzo, pigliasi anche in mala parte. Bern. Orl. Inn. 2. 20. (Man.) Pantere cominciarono e cinghiali, Lioni ed orsi e l'un con l'altro toro, Sì gran battaglie e scherzi così brutti, Che in un momento fur dispersi tutti. Onde, Fare un brutto o un male scherzo ad alcuno, vale Fargli danno, offesa. Sassett. Lett. 98. (Man.) Perchè a poco si tenne quel dì Lorenzo che in quel punto non gli facesse un male scherzo. 3. Scherzo della fortuna, per Giuoco. Car. Lett. 2. 6. (Man.) Vi dico questo caso sì perchè mi pare uno scherzo della fortuna, come perchè possiate dire a sua signoria quanto tempo è stata la sua per viaggio. 4. Scherzo, dicesi, anche fig., Lavoro di natura o d'arte ch'abbia del singolare. Lett. ined. Acc. Crusc. Dat. 40. (Man.) Il libro è di 500 carte in circa, scritto mirabilmente da Valerio Spada, con molti scherzi e grotteschi di penne. [Cont.] Forma capricciosa di ghirigori, Effetti capricciosi di colori. Neri, Arte vetr. II. 37. Il colore della calcidonia, o per dir meglio il suo composto, che non è altro che una radunanza quasi di tutti i colori e scherzi che si possono fare nel vetro. E II. 42. Si rinfuocoli più volte nella fornace, e si cavi fuora, e si vegga se il vetro sta a ragione, e se dà fuori scherzi d'aerino, di verde, d'acqua marina, di rosso, di giallo, e di tutti i colori, con scherzi ed onde bellissime, come fa il calcidonio, diaspro, ed agata orientale. 5. [G.M.] Scherzi d'acqua Segner. Quares. 30. 4. Fa (il mondo) come sogliono i giardinieri, i quali, affin di dar acqua a quella fontana della quale vogliono a' forestieri curiosi mostrar gli scherzi, giran la chiave, e scaltramente la rubano ad alcun'altra. 6. (Mus.) [Ross.] Scherzo. Dicesi in generale di Qualunque passo, in cui l'autore o l'esecutore assume un fare leggiero, brioso, e anche bizzarro, ma insieme svolto con molta finezza e bravura. Il violino richiede bei passaggi distinti e lunghi, scherzi, rispostine, e fughette replicate in più luoghi, affettuosi accenti, arcate mute, gruppi, trilli… Paol 1. 3. 64. Si trova in questo passo un salto di settima minore, col quale si uniscono le parti e si conducono verso la cadenza con un picciolo scherzo. [Ross.] Componimento fondato sopra un soggetto scherzevole, che può bene spesso avere un grande pregio. Tali sono, p. e., le Fughe sul qui quae quod e sull'hic haec hoc del Merula, il così detto Capriccio del Marcello, Canoni berneschi del P. Martini, la Fuga trillata del Porpora, ecc. [Ross.] Pezzo di musica di poca estensione e d'uno stile leggiero e scherzante, che richiede un'esecuzione simile con note più staccate che legate. Gli Scherziusansi nelle Sinfonie, ne' Quartetti, nelle Sonate, ecc., invece de' Minuetti, e la misura è del pari 3/4, ma il movimento assai più vivace e brioso. 7. Da scherzo, posto avverb., vale Da burla. Sagg. nat. esp. 100. (C) Adunque (dissero alcuni, come da scherzo) o l'aria non ha che far col suono, o ella vale in qualunque stato ad ugualmente produrlo. 8. Per ischerzo, posto avverb. Per burla. Sen. ben. Varch. 1. 4. (Man.) Favellando da burla e per ischerzo. [T.] Lo Scherzo può essere innocente, innocuo, piacevole, amorevole; può maligno, malvagio, dannoso, nemico: e in atti e in parole. Quindi Fare e Dire uno scherzo, Degli scherzi, Certi scherzi. II. Con partic. T. Dire, Fare per ischerzo, Non sul serio, nè a mal fine. Ma talvolta per tarda scusa e per paura vile taluni dicono Ho fatto per ischerzo. T. In scherzo, segnatam. del dire. Con grazioso scherzo, Concerne il modo; e dicesi anco nel senso intell. e nel fig.: di chi vedremo. T. Col Da. Non è cosa da scherzo, segnatam. quando oltre alla serietà, vogliasi indicare la possibilità del danno, la probabilità del risico, la prossimità del pericolo. T. Non è uno scherzo; è cosa che richiede preparazione, cautela, fatica, fors'anco dolore. T. Senza scherzi, plur., modo d'interrompere gli altrui scherzi; o di volgere il proprio e l'altrui discorso a tono più grave. III. Senso più specialm. soc. T. Prov. Tosc. 183. Di Carnevale ogni scherzo vale (il tempo scusa, almeno in parte, certi atti leggieri). E 268. Scherzo lungo non fu mai buono. IV. Senso di biasimo. T. Voltare in scherzo gli altrui gravi discorsi o riprensioni o minaccie, può talvolta essere disinvoltura, e anco cortese indulgenza; ma badiamo non sia atto che irrita. T. Troppi scherzi, era il vezzo delle più tra le conversazioni alla vecchia; ora è il vanto di certi giornali. La parola Umoristico sarà bella; ma è pregna di noie, se non di peggio. T. Scherzo licenzioso, e in parole e in atti. Osceno, in parole. T. Fare uno scherzo a taluno, quasi iron., Malmenarlo, bastonarlo, o, ch'è peggio, offendere il suo pudore. V. Fig. T. Malattia che fa un brutto scherzo. – Che questo sangue non mi faccia qualche brutto sicuro scherzo. VI. Senso intell. T. Scherzo in parole o in iscritto. [Pol.] Gor. Long. Sez. 34. Punture comiche con sicuro scherzo accompagnate. Personif.; come il lat. Joci, e sim. T. Un mod. A te… Drizzan gli Scherzi i graziosi vanni. T. Scherzo d'immagini, dove l'immaginazione e lo stile dello scrittore fa mostra e abuso d'ingegno. T. Una farsetta, Un poemetto di non grave argomento, per modestia o per iscusa, direbbesi Gli è uno scherzo, Non lo pigliate sul serio, per dappiù di quel ch'e' vuol essere. Scherzi poetici, Tit. di libretti e di libri; lat. Lusus: non sempre di mere facezie. VII. T. Scherzo di penna, un ghirigoro, un rabesco. T. Scherzo un'opera di disegno, che non sia di grave soggetto, fatta per prova di destrezza, non sempre a trastullo nè per muovere il riso. VIII. Fig. di cose corp. T. Scherzi che fa la folgore ne' metalli, collo sfondare, col fondere, col lambire, col rapire e trasportare intere le immagini. Scherzi della luce, Della fiamma. T. Delle acque, con naturali zampilli, o condotte per arte. Soder. Agric. 189. Faranno (le statue) graziosissimo acconcio attorno alle fonti, gettando elle stesse l'acqua fuore con varii scherzi. Sgrill. Descr. Prat. 14. Nel qual passaggio vi sono molti scherzi d'acqua da bagnare i più curiosi. E 13. Nè mancano molti altri giuochi e scherzi d'acqua per ingannare chi gli mira. [G.F.] Uno scherzo di natura, qualunque singolarità curiosa, da osservarsi e da conservarsi. T. Rammenta quello che è detto della Sapienza: Ludes in orbe terrarum. [G.F.] Scherzo di natura, per cel., pers. mal fatta, che pare la natura averlo formato per giuoco. |
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