Verbo | |
Lodare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, transitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è lodato. Il gerundio è lodando. Il participio presente è lodante. Vedi: coniugazione del verbo lodare. |
Parole Collegate |
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Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani |
Informazioni di base |
La parola lodare è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (rado). Divisione in sillabe: lo-dà-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La messa di nozze di Federico De Roberto (1917): A quell'annunzio, improvvisamente, Perez ebbe la piena coscienza del proprio torto. Il sacrifizio era totale, per volontà di lei, evidentemente; ella aveva sentito che non bastava unirsi spiritualmente al marito, ma che doveva restare al suo fianco, materialmente, vigilata dal suo affetto, lontana dalla tentazione. Nulla restava da dire per consolare l'afflitto; nulla, fuorché lodare la bellezza di quell'anima; ma ogni parola di lode non avrebbe aperto una nuova ferita nell'anima dell'amante? Col fuoco non si scherza di Emilio De Marchi (1900): Flora senz'osare un giudizio trovò che Cresti aveva avuta la mano felice e gli raccomandò di non fidarsi troppo dei restauratori che son peggio dei topi. Inginocchiata sul tappetino del divano, essa andava scoprendo sempre nuovi particolari pregevoli nell'intonazione delle tinte e lodava Cresti, che stava lì, colle due cornici in mano, tutto contento di sentirsi lodare; tanto che Massimo gli disse:— Guarda che faccino gustoso che fa! si direbbe che li ha dipinti lui. La madre di Grazia Deledda (1920): Allora la donna cominciò a lodare Agnese, ma parlava piano, come paurosa che qualcuno, oltre il ragazzo, la sentisse; mentre Antioco, con le mani sempre intrecciate intorno al ginocchio, scuoteva la testa accennando di no, di no. Il labbro inferiore, lucente come una ciliegia, si sporgeva con disprezzo. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per lodare |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: lobare, locare, lodate, rodare. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: lode, lare. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: lordare. |
Parole con "lodare" |
Finiscono con "lodare": rilodare, stralodare. |
Parole contenute in "lodare" |
are, oda, dare, loda. Contenute all'inverso: era, rado. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "lodare" si può ottenere dalle seguenti coppie: lofi/fidare, lori/ridare, loro/rodare, losche/schedare, losco/scodare, lodai/ire, lodata/tare, lodatore/torere. |
Usando "lodare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: filo * = fidare; * areata = lodata; * areate = lodate; * areati = lodati; * areato = lodato; * areola = lodola; * areole = lodole; carlo * = cardare; fallo * = faldare; * rendo = lodando; * resse = lodasse; * ressi = lodassi; * reste = lodaste; * resti = lodasti; scolo * = scodare; sfilo * = sfidare; spalo * = spadare; tarlo * = tardare; affilo * = affidare; assolo * = assodare; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "lodare" si può ottenere dalle seguenti coppie: loderà/areare, lodata/atre, lodato/otre. |
Usando "lodare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = lodata; * erte = lodate; * erti = lodati; * erto = lodato; carol * = cardare. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "lodare" si può ottenere dalle seguenti coppie: ilo/darei, molo/daremo, stelo/dareste, stilo/daresti, telo/darete. |
Usando "lodare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: daremo * = molo; darete * = telo; dareste * = stelo; daresti * = stilo; * molo = daremo; * telo = darete; * stelo = dareste; * stilo = daresti. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "lodare" si può ottenere dalle seguenti coppie: loda/area, lodata/areata, lodate/areate, lodati/areati, lodato/areato, lode/aree, lodola/areola, lodole/areole, lodai/rei, lodando/rendo, lodasse/resse, lodassero/ressero, lodassi/ressi, lodaste/reste, lodasti/resti, lodate/rete, lodati/reti, lodatore/retore, lodatori/retori. |
Usando "lodare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: fidare * = filo; * fidare = lofi; * ridare = lori; cardare * = carlo; faldare * = fallo; sfidare * = sfilo; spadare * = spalo; tardare * = tarlo; affidare * = affilo; * schedare = losche; congedare * = congelo; corredare * = correlo; * mie = lodarmi; * tiè = lodarti; * torere = lodatore; ricongedare * = ricongelo. |
Sciarade incatenate |
La parola "lodare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: loda+are, loda+dare. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "lodare" (*) con un'altra parola si può ottenere: * tic = lodatrice. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Esagerare, Amplificare, Ampliare, Magnificare, Esaltare, Sublimare, Lodare - Esagerare è dire più del vero, e perciò non dire più il vero. Amplificare è dire il vero (se però non si trascende, o trasmoda) con troppe parole, con frasi rigonfie che al vero nuocciono, e che per soverchia sollecitudine lo affogano. Chi può rintracciare non che riconoscere la sublime robustezza delle poche parole di Vetturia al figliuol suo nelle prolisse amplificazioni degli umanisti e dei rettorici? (tema solito di amplificazioni nelle scuole). Ampliare è ingrandire, ma non più di quanto conviensi o comporta l'argomento; amplificare è sbracciarsi, con danno della cosa, per passare questo limite. Ampliare, per le cose materiali e che occupano uno spazio, è appropriatissimo. Magnificare è un trasmodare più o meno nelle lodi; esaltare è portar su o con parole laudative o con atti o fatti più espressivi delle parole medesime, sè o altrui: se m'inchino, m’umilio dinanzi a qualcuno, l’esalto, sopra di me almeno, di tanti gradi quanti io non arrossii di abbassarmi; miserabile ed abbieta esaltazione frequente ancora a’ dì nostri, che pure son detti di civiltà, di progresso. Chi si umilia sarà esaltato, disse il Verbo di Dio; ma in senso ben diverso da questo. Chi si esalta s'imbroglia, diciamo per proverbio noi Genovesi, e trovo che non manca di una certa verità anche in atto. Sublimare è portare, o portarsi, o esser portato al più alto grado con fatti più che con parole, ma con queste altresì. Lodare è il più schietto, il più spiccio, il più semplice, il più degno, quando è appropriato, e perciò appunto il più nobile dei quattro ultimi. Si magnifica con espressioni ricercate, leccate; si esalta con termini o modi enfatici; si loda con argomenti, con ragioni, con parole e forme discrete. Però anche la lode è spesso ingiusta, servile, compra; ma questo ne è l'abuso: concludo pertanto che di questa si può usare ed abusare; ma che le altre forme laudative, sapendo già naturalmente d'esagerato, sono abusi di per se stesse. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Lodare - V. a. Dar lode, Dar vanto. Laudare, aureo lat.
Contrapp. a Biasimare, e sim. T. Prov. Tosc. 60. Se lodi il buono diverrà migliore; Biasima il tristo, e diverrà peggiore. E 19. Chi ci loda si dêe fuggire, e chi c'inganna si dêe soffrire. E 152. Biasimare i Principi è pericolo, e il lodarli è bugia E 69. Chi loda S. Pietro, non biasima S. Paolo. (Troppi pigliano le lodi date ad altri per biasimi fatti a sè; gente nè buona, nè accorta.) Ass. T. Prov. Tosc. 79. In casa loda e in mercato biasima. (Malum est, malum est, dicit omnis emptor. – Prov. Les choses de quoy on se mocque, on les estime sans prix. Montaig.) E 19. Chi ti loda in presenza, ti biasima in assenza. Dant. Par. 6. (C) E se il mondo sapesse il cuor ch'egli ebbe… Assai lo loda, e più lo loderebbe. Bocc. Nov. 41. 5. E quinci cominciò a distinguer le parti di lei; lodando i capelli,… Petr. Son. 189. part. I. Parrà forse ad alcun, che 'n lodar quella, Ch'i' adoro in terra, errante sia 'l mio stile. Car Lett. Avendo molto lodato senza fine la prudenza ed il nobil modo, che V. S. illustrissima e reverendissima avea tenuto. T. Prov. Tosc. 296. Loda il matto e fa 'l saltare; se non è matto il farai doventare. T. Prov. Tosc. 91. Ognuno loda il proprio stato. (Hor. dice il contr.; ma poi conclude confermando il prov.) T. Prov. Tosc. 117. Loda lo scarpello, attienti al pennello. (Virg. Laudato ingentia rura, Exiguum colito.) E 30. Loda il monte e tienti al piano.E 177. Loda il mare e tienti alla terra. 2. T. Di cose inanimate, quasi fornite di senso e d'intelligenza. Ps. 68. Lodino Dio, il cielo e la terra. T. In senso alquanto differente. Petr. Canz. Nel dolce tempo: La vita il fin, e il dì loda la sera (serbisi alla fine della vita e della giornata, il dire ch'è buona). Più sempl. il lat. Lauda finem. – L'opera loda il suo autore. Prov. Tosc. 294. L'opera loda il maestro. 3. T. Si può lodare senza lusingare; nel secondo è sempre male o pericolo di male. Lib. Mott. D. N. Un giocolare lodava un cavaliere, lusinghevole. 4. T. Col Di nel senso di Per. Liv. 335. Di questa risposta li loda. – Molti lodano di quel che dovrebbero biasimare, e viceversa. 5. Per Approvare. Din. Comp. 1. 8. (C) Alcuni lodavano l'andata per Valdarno…, alcuni lodavano la via del Casentino. Red. Cons. 2. 29. (C) Tra' brodi umettativi loderei il prendere ogni mattina sei o sette, o otto once di brodo sciocco. E senza il quarto caso. Red. Cons. 2. 15. (C) In oltre loderei, che la dose dei clisterii fosse maggiore. 6. Rifl. nel primo signif. T. Prov. Tosc. 221. Chi si loda s'imbroda. T. La buona roba si loda da se stessa. 7. Lodarsi d'uno vale Chiamarsene soddisfatto. Bocc. Nov. 93. 8. (C) Comechè ogni altro uomo molto di lui si lodi, io me ne posso poco lodare io. Dant. Inf. 22. E fe' lor sì, che ciascun se ne loda. Lasc. Spir. 4. 4. Tu ti loderai di me. T. Non solo di pers., ma anco di luogo, di soggiorno, di rimedio, e sim. 8. T. Lodarsi d'alcuno ad altri, dire le lodi di quello. Dant. Inf. 2. 74. Quando sarò dinanzi al signor mio, Di te mi loderò sovente a lui. 9. Lodato sia Iddio, o semplicemente Lodato Dio; od anche Lodato sia il cielo, maniere esclamative con che altri rende a Dio ossequio di grazia di ciò che allora favella. T. Bocc. Decam. 3. 150. Lodato sia Iddio e il mio avvedimento: l'acqua è pur corsa all'ingiù com'ella doveva. = Bocc. Nov. 40. 2. (C) Ora lodato sia Iddio che finite sono. Bemb. Lett. 2. 6. 88. (M.) Lodato sia Iddio ch'ho veduto l'opera del nostro messer Jacopo… T. Baldov. Comp. Dram. 17. Dopo mille rovine, Sia pure il ciel lodato, Si sono i passi addirittura aperti. T. Modo un tempo frequente di salutare, di cominciare lettera, o sim.: Sia lodato Gesù Cristo. T. Lodato sia Dio; modo di ringraziamento per qualsiasi anche piccolo bene ottenuto o rammentato. Oggidì anco escl. di celia o d'ironia, quindi profana, e da non ridire. Bocc. g. 2. n. 5. (Mt.) Lodato sia Dio! se io non ho in casa per cui mandare a dire che tu non sii atteso. 10. (Leg.) † N. ass. [Cont.] Nel signif. del § 2 di Lodo. Collaudare, Approvare ed anche Sentenziare come arbitro. Stat. Sen. Lan. I. 214. Se due arbitri ed amici comuni non lodassero o vero difinissero sopra al compromesso o vero commessione, o vero per vigore d'esso, per ciò che non fussero in concordia, debbiasi eleggere il terzo arbitro per li arbitri, o vero per le parti. Doc. Arte. San. M. I. 114. Il sopradetto maestro Francesco e Jacomo suo figliuolo, promettono liberamente tenere e osservare ciò che per Giovanni e Andreia sopradetti giudicaranno e lodaranno che abbino del sedio del detto coro. = Lib. Am. G. Torn. 54. (M.) Non abbiamo ardimento di contraddire alla sentenza della Contessa di Campagna…, e imperciò lodiamo che la detta femmina dell'amore promesso… Guicc. Stor. 11. 564. (C) Ricevuta promessa da lui… di non lodare senza suo consentimento. Varch. Stor 12. 470. (M.) Avea il papa creduto sempre che l'imperatore dovesse o lasciar spirare il compromesso senza lodare, siccome promesso gli aveva, o lodando, lodare in suo favore. [Cont.] † Lodare una sentenza. Confermarla in appello. Cit. Tipocosm. 451. Sentenziare, o in contumacia o in contradittorio, lodar sentenze, tagliarle, delegar giudici, giudice competente o non competente. [T.] Parecchi esempi di Laudare, ravviverebbersi, mutata la forma. Abbiasi questa avvertenza sempre, usando il dizionario e leggendo gli autori e scrivendo. T. Lodasi la pers. Ps. Que' che mi lodavano giuravano contro me. T. Lodansi le qualità della pers. e gli atti. Ar. Fur. 36. 18. Sua casta intenzïon lodando Di viver sempre mai senza consorte. II. T. Segnatam. di Dio. Meglio che Celebrarlo, Esaltarlo. Quindi l'ass. senso rel. di Laude. Lodava e benediceva il Signore. Ps. Lodate il Signore, o genti tutte. – Lodate il nome del Signore. – Gli Angeli lodano la vostra maestà. – Ogni spirito lodi il Signore. [G.M.] S. Antonin Oper. ben. viv. Orare e lodare e ringraziare Iddio. E: Grande è dunque la nostra sconoscenza se colla lingua nostra Iddio sempre non lodiamo. III. T. Modi enf. S'è not. la forma Lodate il Signore, o genti. – Lodato sia il cielo, è anco di rassegnazione; giacchè anco il dolore è dono da averne a Dio gratitudine. G. Gozz. Lett. Di tutto sia lodato Iddio. T. Sia lodato, d'uomo, può essere Di cel. o iron. Ma è modo enf. di stima e d'affetto quello dell'Eccl. Lodiamo gli uomini gloriosi, padri nostri, ricchi in virtù. IV. Modi com. a più d'uno tra' sensi not. T. Vang. Lodarono Dio con gran voce sopra tutte le maraviglie che vedevano. Agost. Con pie voci lodare la martire. – Lodare altamente. – Lodare a cielo. G. Gozz. Lett. Lodato fino al cielo. T. Coll'In. Lodare Dio in essi. Col Da. T. Lodare la statua dall'ombra. – Dalla morte lodare tutta la vita. V. T. Lodarsi, non val sempre Dire le proprie lodi ma Dimostrarsi persuaso di meritarne da altri. Vesp. Bist. 71. Di se stesso non diceva nulla, nè si lodava nè jattava come fanno molti. – Lodarsi da sè, dice l'espressamente intuonare le lodi proprie, e il distendervisi. T. Modo premesso a parole anco di sempl. compiacenza di sè: Non fo per lodarmi. VI. T. Non solo del dire le lodi di pers. o di cosa, ma del compiacervisi, dell'esserne o lieto o anche mediocremente contento. Ebbi a lodarmene. – Ho poco da lodarmene, può suonare querela e biasimo. VII. T. In senso aff. a Approvare, contr. di quello di Cel. Aurel. Asclepiades incusat clysteres. Red. Cons. 1. 35. Loderei che Sua Eminenza pigliasse qualche modesta quantità di quei sali cristallini, che si cavano dalle ceneri di qualsisia vegetabile, come sarebbe a dire d'assenzio, di capelvenere. |
Navigazione |
Parole in ordine alfabetico: lodai, lodammo, lodando, lodano, lodante, lodanti, lodarci « lodare » lodarla, lodarli, lodarlo, lodarmi, lodarono, lodarsi, lodarti |
Parole di sei lettere: loculi, loculo, lodano « lodare » lodata, lodate, lodati |
Lista Verbi: localizzare, locare « lodare » logorare, lordare |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): esondare, arrotondare, accodare, scodare, inchiodare, schiodare, periodare « lodare (eradol) » stralodare, rilodare, accomodare, riaccomodare, raccomodare, incomodare, scomodare |
Indice parole che: iniziano con L, con LO, parole che iniziano con LOD, finiscono con E |
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