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Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
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Informazioni di base |
La parola faccenda è formata da otto lettere, tre vocali e cinque consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: cc. Divisione in sillabe: fac-cèn-da. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Il cappello del prete di Emilio De Marchi (1888): Il delegato tirò in disparte il signor maresciallo e gli parlò a lungo sottovoce. Pare che combinassero di mandar subito due uomini alla Falda per arrestare l'oste del «Vesuvio» che nella mente del bravo funzionario appariva come intricato in questa oscura faccenda. Il valente funzionario cominciava a rallegrarsi d'aver in mano un filo conduttore. Capita a pochi (se ben si considera) di andare in cerca d'un cappello e di trovarne due. I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): “Com'è andata?” — È uno. — Son due. — Gli ha fatto un occhiello nel ventre. — Chi è stato ammazzato? — Quel prepotente. — Oh santa Maria, che sconquasso! — Chi cerca trova. — Una le paga tutte. — Ha finito anche lui. — Che colpo! — Vuol essere una faccenda seria. — E quell'altro disgraziato! — Misericordia! che spettacolo! — Salvatelo, salvatelo. — Sta fresco anche lui. — Vedete com'è concio! butta sangue da tutte le parti. — Scappi, scappi. Non si lasci prendere.” Il re nero di Maico Morellini (2011): — Non si preoccupi. La reperibilità fa parte del mio lavoro. — Riccardo seguì con lo sguardo le pochissime persone che stavano lasciando il funerale. — Chi è la ragazza? Non aveva molti amici, a meno che il prete non sia uno di loro. — No, non aveva molti amici. Anzi direi nessuno. Questo aspetto della faccenda è strettamente legato al motivo per cui lei è qui, e io non posso scendere in dettagli. Almeno finché non avrà accettato l'incarico. — Capisco. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per faccenda |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: faccende. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: accenda. Altri scarti con resto non consecutivo: fenda, acceda, acca, cena, ceda. |
Parole con "faccenda" |
Contengono "faccenda": sfaccendare, sfaccendata, sfaccendati, sfaccendato, affaccendare, affaccendata, affaccendate, affaccendati, affaccendato, affaccendarci, affaccendarmi, affaccendarsi, affaccendarti, affaccendarvi. |
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Parole contenute in "faccenda" |
facce, accenda. Contenute all'inverso: caf. |
Incastri |
Inserito nella parola sta dà SfaccendaTA; in sto dà SfaccendaTO; in afre dà AFfaccendaRE; in afta dà AFfaccendaTA; in afte dà AFfaccendaTE. |
Lucchetti |
Usando "faccenda" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * dadone = faccendone; * dadoni = faccendoni. |
Lucchetti Alterni |
Usando "faccenda" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * faccendone = dadone; * faccendoni = dadoni. |
Sciarade incatenate |
La parola "faccenda" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: facce+accenda. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Negozio, Faccenda, Affare - Negozio è opera di qualche importanza, e dove ha luogo il senno e la sufficienza. - Faccenda dicesi per lo più delle cose di abituale esercizio. - Affare è faccenda, trattativa, occupazione che riguarda la economia, il mantenersi in istato; ed è più o meno grave secondo il soggetto. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Negozio, Affare, Faccenda, Affaruccio, Affaretto; Faccendiere, Faccendone, Affaccendato; Sfaccendare, Sfangare, Acciapinare - Negozio parrebbe a prima vista valer meglio a significare affare di commercio, perchè della famiglia di negoziare, negoziante ecc., ma pure non è; due negozianti all'incontrarsi non si domanderanno già come vanno i negozii, ma sì, come gli affari. Negozio ha del generico e dell'indeterminato: che negozio è questo? sapete in quale negozio vi siete impacciato? Affare è più esplicito, meglio determinato; ognuno ha i suoi affari, gli affari prima d'ogni altra cosa, andare agli affari, fare affari sono frasi che corrono tuttogiorno nella bocca d'ognuno. Affaruccio è affare buonino, più che la parola non dice: affaretto, sembra voler significare affare di poca entità, e poi intricato, che dà da pensare e da studiare per uscirne bene; dicendo: è un affaretto da cui non so ancora come mi riescirà il sortirne, si dice anche qui meno che non si vorrebbe dire, e l'affaretto non è così piccolo, e sarà forse affare grave e spinoso; ma già al mondo gli eufonismi son molti, e guai a chi dice tutta e schietta la verità! Faccenda in sè dice affare da poco, ma che va fatto subito; anzi si dice per lo più in plurale per aumentarne l'importanza: le faccende di casa; vado alle mie faccende; ho un mondo di faccende e non so a quale metter capo. Faccendiere è chi fa, sbriga di molte faccende, chi in esse si compiace: appellativo meglio spettante alle donne; faccendone, chi si spaccia per persona di molti affari, o faccende: il faccendone ha sempre da fare di grandi cose; così dice, e mai ne fa una; buono a metter sossopra e nulla più, e a dare con ciò da fare agli altri. Affacendato chi è in faccende, in mezzo alle faccende, e dà a divedere che ha da fare: se però un si affaccenda, farà poco o poco bene: la calma dello spirito invece, una sollecita ma tranquilla operosità farà più e meglio. Sfaccendare vorrebbe proprio dire, tor via le faccende, sbrigarle sicchè non ve ne restino più; così giudico dell's, lettera, suono che indica privazione; infatto sfaccendare vale lavorare di molto, sbrigare le cose, farne più che si può, e allora è chiaro che fatte che siano, non restano più a sbrigare. Sfangare, propriamente, levare il fango, la pece, ogn'inciampo che arresta l'andamento delle cose, e significa sudarvi attorno acciò riescano a bene. Acciapinare, è far cosa con fretta, e adirandosi per non vederla riuscire a modo nostro: io, se fosse lecito, darei a questo verbo un significato attivo, e direi che acciapinare le cose è farle male o per la fretta, o per la non sufficiente abilità; a ciò mosso dalle parole sciapin, sciapinà, sciapinè che trovo ne' dialetti genovese e piemontese, le quali hanno in ambidue questo significato: sciapin, come si vede, è il sostantivo, colui che fa male le cose per non saperne abbastanza. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Faccenda - S. f. Cosa da farsi o da compirsi, Affare, Negozio, Fatto. T. Dal gerund. lat. Facienda, sottint. Res. = Bocc. Introd. 25. (C) Per la qual cosa essi… di niuna lor cosa o faccenda curavano. E nov. 73. 9. Lasciata ogni altra sua faccenda, quasi correndo n'andò a costoro. Cron. Morell. 19. Or comechè questa paja loda di picciola faccenda.
2. T. Di cose importanti. Prov. Tosc. 335. Tutte le grandi faccende si fanno di poca cosa. Varch. St. IV. Faccende dello Stato. 3. Per Fattura, Operazione. Fir. Asin. 141. (M.) Non tua faccenda è questa (cioè, non se' tu che l'ha fatta). 4. T. Faccende di campagna. – Tempi di faccende a' contadini. – Ogni stagione ha le sue faccende. – Nel forte delle faccende. – Sbrigarle. – Passata la furia delle… [Tig.] Le opere rurali più principali d'ogni stagione, come la mietitura, la vendemmia, le quali i contadini sogliono appellare Faccende grosse, per distinguerle dalle minute di minor conto e dalle domestiche. 5. Per Cosa, assolutam. Bern. Rim. 64. (C) Io ho sentito dir tante faccende Della traduzïon di quel secondo Libro. Gal. Sist. 88. Ammettasi che arditamente rispondesse ciò potere essere benissimo nei corpi celesti, che sono altre faccende, che questi nostri elementari impuri e fecciosi. Red. Lett. 1. 9. Chi legge questa faccenda, cuculia i Fiorentini, e dice che non s'intendono del buon pesce. (Tom.) Fam. Come va la faccenda? – La faccenda è seria. 6. Aver faccenda con una cosa vale Aver che fare intorno ad essa. Sassett. Lett. 184. (Man.) E non aveano faccende con i zenit e nadir, e altre girandole della mattematica. Fig. T. Le cose stesse hanno faccenda. Piev. Arl. 291. Nel tempo del sollione, quando i bicchieri hanno più faccenda che masserizia alcuna di casa. 7. [G.M.] Aver le faccende a gola, fam., cioè, moltissime faccende: simile all'altro: Affogare nelle faccende. [G.M.] Per ischerzo si dice che ha le faccende a gola a chi sta mangiando. 8. [Camp.] Darsi alle faccende del secolo, per Intendersi unicamente a' fatti mondani. Om. S. G. Gris. Si dánno tutti alle faccende del secolo; ed affissi alla terra, ogni cosa fanno perchè la pecunia cresca. 9. [G.M.] Essere in faccende. Essere affaccendato, Aver molto che facere. T. Costui è sempre in faccende. 10. T. Col Fare. Prov. Tosc. 40. Gli amici e gli avvisi aiutano fare le faccende. 11. T. Far le faccende di casa, i servigi interni, pulire, cucinare, e sim. [G.M.] Le faccende basse, Le più basse faccende. T. E ass. Serva pagata per far le faccende, e andarsene. 12. Mettere in faccenda, Dar faccenda, vale Dar da fare. Bocc. Nov. 15. 5. (C) Mise la vecchia in faccenda per tutto il giorno. Agn. Pand. Se a uno, o più sarà data faccenda alla quale egli sia inutile e disadatto. 13. Far faccende vale Operare assai. Bern. Oil. 1. 16. 20. (C) Ma quei due cavalier senza paura Fanno faccende, e non dicon parole. E 3. 7. 13. E per incanto gran faccende fanno, Ch'ogni disegno a lor voglia rïesce. 14. E Far faccende, o delle faccende, dicesi de' mercatanti e degli artisti, i quali spacciano molto le loro mercanzie e i loro lavori. Onde coloro che stanno a bottega, quando dopo averla aperta vendono la prima loro mercanzia, sogliono dire lo ho fatta la prima faccenda, ovvero Io ho preso la prima mancia. E colui, di cui si dice Non fa più faccende, s'intende Ch'egli non ha molti avventori, Che vende poco o niente della sua mercanzia. Bisc. Malm. (Mt.) [G.M.] Cellin. Vit. Erano nell'arte degli orefici tre grosse botteghe di costoro, e facevano di molte faccende. 15. Uomo, Persona, o sim., da faccende, vale Valente, Atto a far faccende. Stor. Eur. 7. 153. (C) Oltre a questo, conoscendolo da faccende, e nella milizia massimamente…, gli dette per donna una sua figliuola che aveva, detta Lucarda. Nello stesso signif. dicesi pure Di faccende. Car. Lett. ined. 2. 127. (Mt.) Con esso Dandino va il Commendone… gentiluomo vero e di faccende… 16. Ser Faccenda si dice ad uomo che volentieri s'intriga in ogni cosa; che si dice anche Faccendiere e Faccendone. Fag. Rim. 1. 22. (Amsterdam, 1729.) (Mt.) Signor Filippo mio, rido pur tanto Quando attorno mi vedo un ser Faccenda, Che d'uomo di consiglio si dá vanto. 17. T. Prov. Tosc. 207. Dio ti guardi da chi non ha altro che una faccenda sola. (Tutto in quella, ci tira dentro ogni cosa: troppo importuno, o troppo avveduto.) |
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Parole di otto lettere: fabbricò, fabbrico, fabrizio « faccenda » faccende, faccetta, faccette |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): wanda, battezzanda, specializzanda, benda, prebenda, sbenda, accenda « faccenda (adneccaf) » riaccenda, interdicenda, vicenda, avvicenda, scenda, ascenda, trascenda |
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