La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): In quel momento ricordai che fra le tante bugie che avevo propinate a quel profondo osservatore ch'era il dottor S., c'era anche quella ch'io non avessi più tradita mia moglie dopo la partenza di Ada. Anche su questa bugia egli fabbricò le sue teorie. Ma là, alla riva di quel fiume, improvvisamente, con spavento, ricordai ch'era vero che da qualche giorno, forse dacché avevo abbandonata la cura, io non avevo ricercata la compagnia di altre donne. Che fossi stato guarito come il dottor S. pretende? Vecchio come sono, da un pezzo le donne non mi guardano più. Se io cesso dal guardare loro, ecco che ogni relazione fra di noi è tagliata.
Agnese, o la veglia di stalla di Cesare Cantù (1878): E voglio dirvi questa, che mi contò, deh quante volte, fra Spiridione buon'anima sua. Che, quando si fabbricò il loro convento, avevasi a portare un masso smisurato, da collocare per fondamento al campanile. Sicché il padre guardiano, il quale era un sant'uomo, pregò i terrazzani che la domenica venissero con tutte le leve, i carri, i bovi a trasportarlo. Si trattava di un'opera in servizio di santa Chiesa, eppure quei buoni villani risposero, — Riverenza no»; e che sarebbero piuttosto andati il lunedì, prima che cominciasse la giornata.
In provincia di Matilde Serao (1919): Ed il giorno seguente partì per un viaggio d'istruzione; Maria andò a Napoli, presso una sua cugina, per pescarvi un marito eroico. Le famiglie si ruppero di nuovo: il padre di Maria apri una finestra che dava nel cortile del suo vicino; costui per molestarlo fabbricò un colombaio, i cui colombi scorrazzavano dappertutto; subito una citazione, una seconda, una terza, i processi ricominciarono, e questa volta, dicevano gli avvocati sorridendo, senza speranza di transazione. |