Schifare - V. a. e N. ass. Schivare, Scansare, Fuggire. (V. anche SCHIVARE, che l'uso, in questo senso, preferisce). V. SCHIFO. Germ. Scheu, Avversione, Orrore. Ted. Scheuen, Avere in orrore. Ingl. To eschew. Fr. Esquiver. T. Isid. Excavet, praecavet. La particella E o Excome in Effugere o sim. Il senso dell'agg. Schivo s'approssima a Cauto; ma il senso di Caveo a quel di Fuga con timore o anco di orrore sdegnoso. Pl. Discaveo. Bocc. Nov. 4. g. 5. (C) La giovane, senza schifar punto il colpo, lui similmente cominciò ad amare. E nov. 10. g. 6. Li quali tutti il disagio andavan per l'amor d'Iddio schifando. E nov. 6. g. 9. Se Pinuccio… non avesse schifato il biasimo della giovane e 'l suo. E Lab. 169. Dalle quali così belle tu non se' schifato nè schernito, ma è loro a grado il potere stare, andare, e usar teco. Albert. cap. 24. Non ischifa fatica, chi desidera gloria di virtude e di bontade. Tes. Br. 3. 6. L'uomo dêe ischifare mala acqua e paduli e stagni, massimamente se sono contro a Occidente, e contro a Mezzodie. [Camp.] Fr. Giord. Tratt. Per la potenza irascibile ch'è in noi ischifiamo i mali e' contrarii. = Poliz. Rim. Lett. 207. (M.) Il quale (Cino da Pistoja) primo, al mio parere, cominciò l'antico rozzore in tutto a schifare.
T. Col Di e l'inf. D. Gio. Cell. Lett. 32. Fa' che la gola combatta e piateggi colla borsa, ma schifa e fuggi d'essere suo avvocato. =Bocc. Introd. (C) Se di prenderli a questo oficio non ischiferemo.
2. Di colpi o simili. [Cont.] Agrippa, Sci. arme, XXV. v. Chi non è sforzato deve astenersi dal parare, servendosi però del schifare, fuggire, e ceder di persona, e del contrapassare innanzi e 'ndietro. (Qui a modo di Sost.) = Petr. cap. 5. (C) Che giammai schermitor non fu sì accorto A schifar colpo. [Camp.] S. Gir. Pist. 6. La schiera ch'è più combattuta, è più accaneggiata e più ardita e valorosa a ricevere i colpi, schifando le ferite.
3. Del senso di cosa che stomaca. Cavalc. Frutt. ling. 128. var. (C) Non si sdegnano d'esser nostri ministri, e non ischifano nè il lebbroso, nè 'l peccatore. Cas. Lett. 35. Se il precettore fusse di qualche condizione, non sarebbe stretto a fare alcuni officii che si sogliono schifare, d'accompagnare il putto fuori, e simili altre cose. Guitt. Lett. 20. Nullo è grande, for quello che, quanto ci è, schifa, e a (al) cielo bada.
4. Per Avere a schifo, in dispregio. Non com. Petr. Canz. 9. 3. part. I. (C) Quel poco che m'avanza, Fia ch'i' nol schifi, s'i' 'l vo' dare altrui.
5. † Per Ricusare. Din. Comp. 1. 17. (C) Tanta baldanza prese, che palesemente egli e la sua famiglia vendevano la giustizia, e non ne schifavano prezzo, per piccolo o grande che egli fusse.
6. E detto delle piante. Cr. 2. 28. 10. (Man.) Le piante de' meli cotogni… non isfuggono, ovvero schifano tal terra.
7. † Schifare, per Allontanarsi, Tenersi discosto. Lat. Cavere. Ovid. Rem. Am. 53. (Man.) Questi luoghi ti sieno le sirte: qui schifa dallo atroce monte Ceraunio. [Camp.] Bibb. Sal. Prov. 13. La legge del savio è fonte di vita, per schifare dalla ruina della morte (ut declinet a ruina mortis).
8. † N. pass. Nel senso del § 3. Vit. SS. Pad. 1. 263. (M.) Sovvennele di quel che potè, non curandosi nè schifandosi, della viltade e bruttura, che suole avvenire alle donne nel tempo del parto. Med. Arb. Cr. 32. Nell'ora del tradimento, la bocca che abbondava di malizia non si schifò di lasciarsi porre alla sua.
9. [Camp.] † Schifarsi, per Ritrarsi sdegnosamente, e simili. Guid. G. A. Lib. 35. E pareali desiderare smesuratamente di potere toccare quella immagine, e di constringerla fortemente alle sue braccia; ma essa si schifava dallo suo abbracciare.
10. [Val.] † Schifarsi di una cosa. Sdegnarsene, Prenderla a male. Cont. Martell. Etrur. 1. 292. De la qual cosa Cesare s'adirò e schifò molto. T. Gli aurei Lat. davano a Stomachus il senso di Impazienza sdegnosa. |