Verbo | |
Errare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, sia transitivo che intransitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è errato. Il gerundio è errando. Il participio presente è errante. Vedi: coniugazione del verbo errare. |
Parole Collegate |
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Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
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Liste a cui appartiene |
Lista Parole Monoconsonantiche [Erra, Errai « * » Erre, Errerai] |
Informazioni di base |
La parola errare è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti (tutte uguali, è monoconsonantica). In particolare risulta avere una consonante doppia: rr. Lettera maggiormente presente: erre (tre). Divisione in sillabe: er-rà-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La messa di nozze di Federico De Roberto (1917): Se per un istante, al pensiero dell'imminente incontro con la diletta, aveva potuto illudersi sperando nel ritorno dei giorni felici, ora, nelle tenebre addensate col tramonto della falce lunare, nel sonno silenzioso della terra, nella solitudine inanimata di quegli ignoti luoghi, l'inganno riusciva evidente. Che vita era questa che lo sbalestrava fuori della sua casa, fuori del suo paese, che lo faceva errare a quell'ora per la campagna, aspettando un treno arrestato da un improvviso pericolo? Superato quello, quali altri, quanti altri sarebbero sorti? Nostalgie di Grazia Deledda (1914): — Io lo rendo infelice. Egli mi aveva detto che mi aspettava a Roma una famiglia, una vita borghese e modesta. Che pretendo io? D'altronde? Si muore. Rassegniamoci al nostro destino. Tutte le ore arrivano, e l'ora della morte è la più certa di tutte. Morire! Non sentire più la nostalgia; non veder più mia suocera, Arduina, il sor Gaspare, la serva, non errare più sotto la pioggia in cerca d'un appartamento! Il Marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana (1901): — Non lo fa a posta; errare humanum est! Ma nel caso nostro è difficile che sbagli. Rocco era un brav'omo; non aveva nemici. Chiassone, sì; donnaiolo, anche! Da che aveva preso moglie però... Gli piaceva di scherzare ciò non ostante. La stessa moglie di Casaccio ha detto al giudice istruttore: — Tempo fa, è vero, mi si era messo attorno, non mi dava requie. Mandava imbasciate, quando non aveva occasione di parlarmi lui stesso. Ed io: — siete pazzo, santo cristiano! Non faccio un torto a mio marito. Povera, ma onesta! — Poi si era chetato. E mio marito lo sapeva, e non lo minacciava più... Erano tornati amici. |
Proverbi |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per errare |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: errate, errore. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: erre. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: ferrare, serrare. |
Parole con "errare" |
Finiscono con "errare": ferrare, serrare, aberrare, sferrare, sterrare, afferrare, atterrare, interrare, riferrare, rinferrare, rinserrare, sotterrare, riafferrare, risotterrare, dissotterrare. |
Contengono "errare": ferrarese, ferraresi, ferrarecce, ferrareccia. |
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Parole contenute in "errare" |
are, erra, rare. Contenute all'inverso: era, arre. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "errare" si può ottenere dalle seguenti coppie: era/arare, erba/barare, ergi/girare, ero/orare, erodo/odorare, erta/tarare, erti/tirare, errai/ire, errata/tare. |
Usando "errare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: acerra * = acre; sierra * = sire; * areata = errata; * areate = errate; * areati = errati; * areato = errato; * rendo = errando; * resse = errasse; * ressi = errassi; * reste = erraste; * resti = errasti; * ressero = errassero. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "errare" si può ottenere dalle seguenti coppie: errerà/areare, errata/atre, errato/otre. |
Usando "errare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: caparre * = capre; bare * = barare; cere * = cerare; cure * = curare; dure * = durare; * erta = errata; * erte = errate; * erti = errati; * erto = errato; mire * = mirare; mure * = murare; pare * = parare; tare * = tarare; ture * = turare; cifre * = cifrare; odore * = odorare; ombre * = ombrare; onere * = onerare; onore * = onorare; opere * = operare; ... |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "errare" si può ottenere dalle seguenti coppie: sierra/resi. |
Usando "errare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * sierra = resi; resi * = sierra. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "errare" si può ottenere dalle seguenti coppie: erra/area, errata/areata, errate/areate, errati/areati, errato/areato, erre/aree, errai/rei, errando/rendo, errasse/resse, errassero/ressero, errassi/ressi, erraste/reste, errasti/resti, errate/rete, errati/reti. |
Usando "errare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * barare = erba; * girare = ergi; * tarare = erta; * tirare = erti; * odorare = erodo; acre * = acerra; sire * = sierra. |
Sciarade incatenate |
La parola "errare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: erra+are, erra+rare. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "errare" (*) con un'altra parola si può ottenere: po' * = perorare; sfagli * = sferragliare. |
Quiz - indovina la soluzione |
Definizioni da Cruciverba: Erranti, senza fissa dimora, Chi va errando per il mondo, L'errabondo navigatore de Il vascello fantasma, Sbagliati, errati nei calcoli, Passano prima degli erpici. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Errare, Deviare, Traviare, Sviare, Trasviare; Traviato, Errante - Errare è andare qua e là, non seguire una via più o men diretta, per errore o apposta: chi perdette la traccia in un bosco, va errando fin che la ritrovi e in via si rimetta: si erra per la campagna senza scopo prefisso, senza meta; per bisogno di fare moto, per amore di curiosità, e per quello non meno attraente di lasciarsi guidare un pochino dal caso. Deviare è proprio uscir di via, di strada, ma appositamente: è neutro, ed attivo eziandio. Traviare è prendere via falsa e cattiva, lasciando la buona: giovane, uomo traviato, dicesi di colui che si è incamminato nella strada dell'errore. Errante è chi non cammina per istrada certa, chi non ha guida, ma va qua e là a norma del capriccio e delle false apparenze dalla via: da ciò il senso traslato di errante, che vale: colui che falla, che è nell'errore, nel falso, nell'oscurità di ogni luce. Sviare è divergere appositamente dalla dritta via; è neutro talvolta, ma più sovente attivo; è altresì più sovente usato traslatamente che nel proprio. Trasviare è uno sviare più e più, è un perdere di vista affatto la buona, la dritta via: v'è chi svia o trasvia altrui dal buon cammino per aver compagni nell'errore, nel vizio; v'è chi lo fa per animo malamente inclinato; chi per fare danno altrui; chi per approfittare dell'errore; chi per avere complici: egli è per tutti questi motivi che il male si generalizza e si perpetua nel mondo. [immagine] |
Errore, Aberrazione, Sbaglio, Fallo, Equivoco, Pregiudizio; Errare, Sbagliare, Scambiare, Fallare - L'errore è una falsa idea o principio di cui la mente è compresa. L'aberrazione è, dirò così, errore momentaneo della mente, che, illusa da qualche falso bagliore, lo segue e perciò travia. Lo sbaglio è dell'intelletto, e la conseguenza di un errore nel giudicare: chi su tutto vuol ragionare, o direm meglio, argomentare, spesso la sbaglia. Il fallo non è più errore speculativo, è errore di fatto: il proverbio dice: chi fa, falla. L'equivoco può provenire da un errore de' sensi o dal non intendere a dovere; l'equivoco sta nel pigliare una cosa per un'altra: non è dunque sempre pericoloso o dannoso: sonvi degli equivoci innocenti, e che muovono a saporitissime risa. Il pregiudizio è un modo di vedere esclusivo, giudicando tutto dietro certi principii, che concessi anche veri per qualche lato, non possono essere così generali da volere comprendere e misurare ogni cosa; peggio poi, se siano in tutto falsi o esagerati. Pregiudizii, in fatto, sono poi questi strambi giudizii che si radicano così fattamente nello spirito, da non poterneli più divellere a niun patto. I pregiudizii del popolo sono tanti e taii, che a guarirnelo ci vorranno non anni, ma secoli; e sarà questa la parte più difficile della sua educazione: ciò non s'otterrà che quando le scienze, o almeno i loro corollarii più ovvii saranno divenuti patrimonio di tutti. Il pregiudizio è il pessimo degli errori. Errare è andar lungi dal vero: sbagliare è sragionare o giudicare male. Scambiare è prendere una cosa per un'altra, apposta o inavvertentemente. Fallare è mancare alla giustizia più che alla verità: non tutti son capaci di ragionare rettamente, di discernere a prima vista il vero dal falso; ma tutti hanno un intimo senso che di ciò che sarebbe fallo gli avverte. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Errare - [T.] V. n. Andare con moto, più o meno rapido, il quale non sia o non paia diretto ad un punto. Il gr. Ἔῤῥειν, Andare a male, dice un de' sensi dell'aureo lat. e dell'it.; dice un degli effetti dell'errare, ma insieme accenna che la lett. radicale della voce è la R; onde il lat. Ruo, e altre in tutti gl'idiomi, le quali portano idea di moto. Quindi i modi fr. Aller grande erre, Suivre les erres. E perchè nell'impeto è pericolo di non andare diritto e sicuro, però Errare diventa aff. a Sviarsi. L'it. non ha la ricchezza dei deriv. lat. Aberro, Deerro, Exerro, Pererro, Oberro, Circumerro, Suberro, Inerro, Coërro, Aderro; ma supplisce alla meglio colle particelle soggiunte.
Errare è dunque più gen. che Sviarsi; si può errare e non avendo via a sè prefissa, e rimanendo nella via coll'andare per quella su e giù, qua e là. Si può errare, e fermarsi a quando a quando: Vagare dice moto più incerto: nè Vagare ha così espresso il senso di Sviarsi. Ma perchè a noi l'idea di sviarsi ritorna più frequente in Errare, cominceremo di qui. 2. Ci rifacciamo dal senso corp.; ma parecchie di queste stesse locuz. figuratam. s'applicano alla mente e all'animo ed alla vita. Errasi e da una linea diritta e da un ampio spazio; sempre però in rispetto alla linea che conduce a una meta. Errasi dalla meta: ma si può errare anche senza avere mai colto il diritto cammino. T. Virg. Errare dalla via. E: Siamo sviati dal corso (excutimur) e erriamo sulle cieche onde. T. Erra un oggetto dall'altro col qual doveva tenersi e muoversi per arrivare a una meta. Irz. Una nave errando dalle altre. Non è modo com., ma chiaro. Anche ass. T. Ps. Errai come pecorella smarrita. D. 2. 26. In questo loco Si vuol (devesi) tenere agli occhi stretto il freno, Però ch'errar potrebbesi per poco (di qui la fiamma, di là il precipizio). 3. Fig. dicesi per lo più della mente. T. Cic. contrappone l'Errore al vero. Lucr. Errare dal vero. = Bemb. Asol. l. 1. p. 15. (Gh.) Di gran lunga va errando dal diritto cammino del vero. T. D. 3. 2. S'egli (qui riemp.) erra L'opinion… de' mortali (dove non sia ajutata dall'indizio de' sensi, non te ne devi maravigliare, giacchè) dietro a' sensi Vedi che la ragione ha corte le ali. – Si può errare e nel dividere e nel comporre le idee; ma l'errore s'intende che versi in un giudizio più o meno espresso. Bella la locuz. di Girol. Rationabiliter errare. Ter. Erri se credi cotesto. = Bocc. Introd. 36. (C) Noi erriamo, noi siamo ingannate: che bestialità è la nostra, se così crediamo? (Può l'errore venire da inganno altrui o da nostro volontario; ma può l'uomo errare senza voler ingannare se stesso.) † Col La, non com.; e invece direbbesi Tu la sbagli: ma del senso di Sbagliare, V. più giù, § 8. Ambr. Bern. 1. 1. (Man.) Tu l'erri, Fazio; oggidì i nostri gioveni son prima tristi, che grandi. Della memoria. T. D. 1. 2. La guerra… del cammino (infernale), Che ritrarrà la Mente che non erra. Quindi di cose stor., e di fatti in gen. T. D. 1. 28. Come Livïo scrive, che non erra. – Errare nel conto. T. Nel parlare. = Bocc. Nov. 51. 4. (C) Talvolta, dicendo, io non dissi bene; e spesso, ne' nomi errando,… fieramente la guastava (la narrazione). T. Prov. Tosc. 112. Chi favella, erra. = Varch. Suoc. 4. 5. (C) – Gell. Circ. dial. 8. p. 167. (Gh.) Come tu cominciasti a parlare, e tu errasti, come dice il proverbio, insù le porte. (In limine, Sin dal primo. Modo non com.) T. Errare pronunziando, scrivendo parole olettere; e si può o col non osservare le norme dell'uso, o col prendere l'un suono per l'altro, l'una per l'altra cosa. 4. Modo di dubitazione o di modestia, che s'interpone sovente come parentesi, ma talvolta afferma più che non paia e dicendo Se non erro,taluni intendono: Siete voi che sbagliate. Petr. Canz. 7. 5. (C) Se al contar non erro, oggi ha (è) sett'anni Che sospirando vo. T. D. 2. 20. Nulla (nessuna) ignoranza mai cotanta guerra Mi fe', desideroso di sapere, Se la memoria mia in ciò non erra, Quanta parémi (mi pareva) allor, pensando, avere. = Bern. Orl. 1 1. 19. (C) Che tutti quanti, se 'l pensier non m'erra, Distesi traboccar vi voglio in terra. (Qui di cosa da farsi; di che § 10.) 5. T. Erra chi si crede sapere quel che non sa o più che non sappia: e sebbene possa esserci ignoranza senza errore, non c'è mai errore senza ignoranza sì nelle cause e sì negli effetti. Virg. Ignari e degli uomini e de' luoghi, erriamo, qua dal vento e dalle onde sospinti. Segner. Crist. Instr. 3. 1. 17. Quivi è dove errano all'ingrosso i peccatori ignoranti. Un aureo Lat. usa Errare in senso che par d'Ignorare: Erro quam insistas viam. Ma è a intendersi piuttosto aff. a Dubitare, e è a spiegarsi: Il pensier mio va vagando senza saper giudicare qual via tu tenga. Senonchè il dubbio è l'effetto dell'ignoranza: avviso agli scettici che ne fanno sapienza suprema. Nel senso aff. a Vagare. L'uomo erra incerto; nel senso aff. a Sviarsi: L'incertezza lo fa errare. L'idea del dubbio è figuratam. espressa in Virg. Non ancor vengono all'orribile mischia; ma dubbio erra Marte tra queste armi e quelle. 6. Al senso di Vagare spettano le locuz. seg. T. La mente erra di pensiero in pensiero, d'imagine in imagine; erra in vaghe fantasie. Cecch. son. Ne' pensier' vaneggiando erra. – Non sarebbe com., ma segnatam. nel verso potrebbesi: Errare dall'intento, dal proposito, dalla preghiera. Distratta per poco in qualche oggetto che la svii, l'anima erra dal proprio dolore. 7. Quest'ult. locuz. ci conduce all'animo. T. Vell. Errare dal retto. = Maff. G. P. Vit. Confess. p. 187. (Gh.) Noi abbiamo errato dal vero cammino, e non si è levato per noi il sole della discrezione. Fr. Giord. Pred. ined. 2. 64. Quelli che errano da questo comandamento. T. Ps.Da' precetti tuoi non errai. = Cavalc. Espos. Simb. 1. 174. (C) Radice d'ogni male è la cupidità, e quelli che la appetiscono errano della (dalla) Fede, e cadono in molti dolori. – Ass. T. Errare in materia di fede. Ass. nei seg. T. D. 2. 17. (L'amor naturale, d'istinto) Fu sempre senza errore; Ma l'altro (amore libero) puote errar per male obietto (per volgersi a amare cosa non buona), O per troppo o per poco di vigore. Vitt. Colon. Son. Nè fan biasmo l'ingiurie all'uom che tace, E prega più per chi più pecca ed erra. Ps. Erran col cuore. Al. Manz. Tutti errammo; di tutti quel sacro Santo sangue cancelli l'error. Is. Omnes erravimus. † In questo senso coll'A aff. a Contro, non com. Omel. S. Greg. 2. 66. (C) Perchè si veggono avere errato a Dio, ristorano i danni passati. 8. Sbaglio è cagione d'errore; ma nel pr. si può andare errando senza sbagliare o scambiare la via o gli oggetti; e si può, dopo sbagliato, ravvedersi prima d'errare: nel trasl. lo sbaglio è men grave. Nel senso più aff. a Sbagliare, diventa anche att.; ma non è forma fam. Vit. Plut. Dim. (C) Vennono a passare il fiume,… ed errarono il passo. Ott. Com. Inf. 1 4. Il sonnoglioso (sonnacchioso) molte volte erra la via. Vit. Plut. Dim. Errarono il cammino. D. Rim. 38. Ma vilissimo sembra a chi 'l ver guata, Cui (quegli a cui) è scorto (additato) il cammino, e poscia l'erra. Franc. Sacch. Nov. 174. (Man.) Pensaci bene; chè io credo che tu abbi errato il fondaco. 9. Att. anco di colpi o altri moti della mano o della pers. Tass. Ger. 18. 33. (C) Vengono i venti e le procelle in guerra, E gli soffiano in volto aspra tempesta; Ma pur mai colpo il cavalier non erra, Nè per tanto furor punto s'arresta. T. Plin. Ictus deerraturus. 10. Dell'operare in gen. T. Sansov. Conc. Pol. La falsa speranza fa errar gli uomini non solamente nelle parole, ma anco ne' fatti. Nov. Ant. c.16. Errasti in aunar lo Consiglio, imperocchè primamente dovevi aunare pochi ben savii. Prov. Tosc. 112. Chi erra nell'elezione (scelta del da farsi), erra nel servigio (nel fatto. Ovvero: Chi male sceglie coloro che debbono servirgli o ajutarlo, è mal servito o ajutato. Meglio il prima). Coll'A e l'inf. T. D. 2. 9. Da Pier le tengo (queste chiavi, dice l'Angelo alla porta del Purg.); e dissemi ch'io erri Prima ad aprir, che a tenerla serrata (sia più pronto all'assolvere, dovessi anco sbagliare). Modo enf. sim. a quel di Cic. Vo' con Platone errare, piuttosto che tenere il vero con altri. Anco in questo senso col Da, ma non com. T. Errare dalle norme, dagli ordini avuti. Ov. Admonitu aberrat. Ass. T. D. 2. 19. (Quand'egli al papa in Purg. volle inginocchiarsi, il papa) Rispose: Non errar: conservo sono Teco e con gli altri ad una Potestate (qui papa non sono). Prov. Tosc. 54. Chi serve non erra. Sansov. Conc. Polit. Non dee alcun personaggio qualificato dar luogo allo sdegno senza cagioni ragionevoli, e massime nelle ingiurie che riceve dai più: potendo più facilmente errare un particolare che uno universale. Quasi fig. T. La natura in certe opere sue pare ch'erri; ma, nel deviare da una norma, ne osserva un'altra ancora più generale. [G.M.] Il Segner. (Crist. Instr. 1. 13.) lo disse dell'orologio: Se l'orivolo va male, voi dite subito: dove ha il cervello colui che ne tien la cura?… Perchè no 'l rassetta più stabilmente, affinchè non erri? Adesso direbbesi che l'Oriuolo sbaglia, o, più com., Va male; ma Errare non è impr., come non sarebbe parlandosi di un barometro, d'un termometro, e sim. Att. non com., ma può cadere. Barber. Docum. 73. 13. (Gh.) Per ogni cosa ch'erra Lo servidore, il signor non si turbi. T. P. Fil. Pandolf.Quello che nelle altre faccende o discipline si errasse. 11. Del senso aff. a Vagare abbiam visto alcuni es. là dove cadevano, e detto che, in certo rispetto, Vagare è più. T. Onde Cic. Errem et vager latius. – Si può vagare senza errare; onde il senso di Svagarsi; e si può Vagare tanto qua e là da non star nella via dell'errore; vagar cioè d'uno errore in altro, dall'errore nel vero e nel bello e nel bene, da questi a quello. Vit. SS. Pad. Iti errando per lo deserto. = E 1. 163. (Gh.) Poi che ebbe assai errato per lo deserto, pervenne al monastero. T. Giustin. Errare per incolte solitudini. Virg. Donna infelice, ora tu erri ne' monti.E: Allora, ahi mal si erra ne' campi di Libia (quando son rabbiose d'amore le belve). – Ov. Sul mare. Ass. Tass. Ger. 7. 3. (C) Fuggì tutta la notte e tutto il giorno; Errò senza consiglio e senza guida. 12. Segnatam. i Lat. lo dicevano di viaggi senza che avessero fine determinato, o posa. T. Pallav. Si guardi bene egli da un vagamento smoderato, per cui sembri piuttosto errare che viaggiare. Cic. Esule errando. Pacuv. congiunge le tre voci: Vagus et exsul erraret, atque undique exclusus. = Bocc. Com. D. 1. 274. (Gh.) (Enea) da essa (Didone) partendosi, essendo già sette anni errato, pervenne in Italia. Coll'Essere non è com.; ma più pr. che coll'Avere. Avendo errato, direbbe errore, più o meno volontario, di mente o d'animo, in opera, in parole, o anche in pensiero. 13. In senso ancora men prossimo a Sviarsi, quando Vagare sta quasi aff. a Passeggiare. D. Purg. 7. (C) Andare in giuso, E passeggiar la costa, intorno errando. T. Hor. Mi par d'errare pe' boschi pii, lieti d'acque e ombre amene. Virg. (Didone nell'Eliso) errava nella gran selva.E: (Le anime che debbono ritornare alla vita) errano cent'anni intorno a quella riviera volando. Sim. T. Virg. Ma le paurose madri errano per le ampie case, e s'abbracciano strette alle imposte e le baciano. A questo senso men prossimo s'attiene anco il seg. T. Virg. Creusa e Ascanio, ai quali intorno d'ogni parte errano le greche squadre. E così potrebbesi fig., non solo degli insidiatori, ma delle Insidie che gli errano intorno. 14. D'animali al § 2 s'è visto un es. dove è la similit. della pecorella. T. Erra l'uccello intorno al nido che più non ritrova. – Erra il lupo intorno all'ovile. In senso più aff. a Vagare. T. Virg. del cervo: Errava lontano, poi, a tarda notte, veniva al noto albergo egli stesso. E: Errano ne' Siculi monti mille agnelle di mio. 15. Delle cose. T. Virg. S'accorse, la nave errare, perduto il timoniere. Qui nel senso di Sviarsi: nel senso dell'Andare qua e là, Ov. delle barchette sulle acque. De' pianeti, contr. a stelle fisse. Ar. Fur. 34. 67. (C) Nel cerchio della luna a menar t'aggio, Che, de' pianeti a noi più prossima, erra. T. Hor.Se le stelle errino di lor moto. D'acqua corrente. T. Virg. Dove con tardi giri il Mincio erra. T. Siccome Via errante (V. § 13), così con ardito modo potrebbesi, che La via stessa erra, quando piega qua e là, e pare che si diverta dalla meta a cui deve condurre; o che essa via tragga a errore. Tass. Rim. 2. 8. (Man.) L'oro (capelli) disciolto e sparso Ch'erra soavemente all'aure estive. (Ma l'oro che erra è più raro dell'oro che fa errare.) 16. D'altri moti. Locuz. fig. o quasi fig. T. Cic. Il discorso non vada vagando e errando. (Quando Errare è posposto, accenna a quell'errore che rasenta il falso o vi dá.) – Così La Fama va errando, direbbe un vago rumore; Fama che non erra, o La Fama in questo erra, direbbe il contr. del vero. In senso aff. a quel di Cic., Tib. Erra il canto, il poeta va spaziando nelle lodi o nel biasimo del soggetto. o dal soggetto si svia. T. Virg. Erra con gli occhi per tutto. T. Errano dinnanzi agli occhi o al pensiero le imagini degli oggetti. Plin. ep. Memoria imaginis oculis inerrabat. – Erra nelle orecchie un suono confuso. Sil. Sonus pererrat cornua. T. Virg. Se alcuno estremo alito erra ancora sul labbro della morente. T. Virg. Vediamo nel volto di lui spesso errare varii colori (del sole; ma può e di pers.). – L'errare del raggio. – Erra la fiamma su per il corpo che lambe e consuma. T. Erra nelle vene il fuoco dell'amore, dell'odio. Virg. Erra il veleno per lei tutta. 17. Modi com. a parecchi de' sensi not. T. Prov. Tosc. 274. Chi erra in fretta, a bell'agio si pente. = Cecch. Dissim. 4. 8. (Man.) – Lasc. cit. in Bracc. Rinal. Dial. 275. (Gh.) Giambul. Bern. Cont. Cirif. Calv. 2. 95. Chi troppo si fida, alle volte erra. T. Prov. Tosc. 117. L'errare insegna; e il maestro si paga. Cic. Ogni uomo può errare; di stolto è nell'errore persistere. – Dirò senza tema d'errare; Senza tema d'errare credete;locuz. affermante. S'è detto che l'uomo erra e di per sè, e illuso o ingannato. Andare errando dice, più che Errare, lo Sviarsi e il Vagare deliberatam. T. E perchèerrando può l'uomo o il corpo più o meno dipartirsi dalla meta, o da quella linea qualsiasi che il parlante ha in mira, però Errare ha gradi. Sall. Errare lontano. Sansov. Conc. Polit. E perchè nell'uno e nell'altro modo si passano i termini convenienti, non si potendo osservare la vera via, s'erra nell'uno e nell'altro. Ma colui erra meno, e ha fortuna più prospera, che riscontra il tempo col modo suo (accomoda l'opera a' tempi). – Voi molto errate. Lucr. Magnopere a vero longe deerrasse. Cic. Valde, vehementer. Pl. Probe, quasi iron. Sbagliare per bene. Ter.Tota via; e altri Toto coelo. Anco in it. potrebbesi Errare di tutta la via; più com. Errare del tutto. Fam. Errare in digrosso. T. Cic. Errasti non in tutto, ma del tempo. E col Di ammette varie locuz. Errare del nome, o sim., dice meno che Errare nel… Questo secondo concerne la cosa in cui principalm. consiste l'errore. Con altre partic. T. Virg. Ne' campi. Ov. Qua e là. T. Nel senso di Sviarsi col Da anche di pers., ma non com. Errare da Dio. Pl. Aberravit a patre. Piuttosto di luogo: Dalla casa paterna, dalla patria. T. Errare in dice spazio più determinato e men ampio che Per. I Lat. usavano In e Ad. Pl. Deerrare in alienum tramitem. Cic. Aberrare ad alia. Modi non com. a noi. – Cel. In hanc partem. In senso fig. vive a noi. Bocc. Vit. D. Se io in parte alcuna ho errato. 18. La forma impers. si è recata per modo d'es. T. Molto in ciò si erra. Cic. Erratur. E della forma att. V. es. ne'§§ 8, 10. Mor. S. Greg. 14. 7. (C) Quanto fu grave la colpa ch'egli errò. † Sen. Prov. 430. (Man.) Ciascuno o in piazza il suo ozio diletta, o in taverna sta nascoso, e 'l tempo in alcun cerchio erra. (Pare franteso Fallere, Ingannarlo.) † Forma simile all'att è quando Errare s'accoppia col fam. La. V. § 8. Buon. Fier. Introd. 1. (C) S'ei non gode, ei l'erra. |
Navigazione |
Parole in ordine alfabetico: errabondo, errai, errammo, errando, errano, errante, erranti « errare » errarono, errasse, errassero, errassi, errassimo, erraste, errasti |
Parole di sei lettere: erpice, erpici, errano « errare » errata, errate, errati |
Lista Verbi: erompere, erotizzare « errare » erudire, eruttare |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): intabarrare, sbarrare, sgarrare, narrare, accaparrare, riaccaparrare, scatarrare « errare (erarre) » aberrare, ferrare, afferrare, riafferrare, riferrare, rinferrare, sferrare |
Indice parole che: iniziano con E, con ER, parole che iniziano con ERR, finiscono con E |
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