Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- È sicuramente poco elegante deridere i punti deboli altrui.
- Non mi piace deridere gli altri per non recare loro involontariamente offese.
- Uno dei fondamenti dell'educazione dell'uomo è imparare a non deridere il prossimo affetto da difetti fisici o diversamente abile.
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Citazioni da opere letterarie |
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Compresi finalmente che cosa fosse la perfetta salute umana quando indovinai che il presente per lei era una verità tangibile in cui si poteva segregarsi e starci caldi. Cercai di esservi ammesso, e tentai di soggiornarvi risoluto di non deridere me e lei, perché questo conato non poteva essere altro che la mia malattia ed io dovevo almeno guardarmi dall'infettare chi a me s'era confidato. Anche perciò, nello sforzo di proteggere lei, seppi per qualche tempo movermi come un uomo sano.
Una grande storia d’amore di Susanna Tamaro (2020): Così alla fine, per l'onestà che ha sempre guidato i miei pensieri e le mie azioni, non potevo dirmi altro che la verità. Sul tuo abbandono non avrei mai potuto mettere alcuna pietra. Mi avevi ferito in modo inutilmente crudele, ti avevo fatto la proposta più seria e più antica che un uomo possa fare a una donna e tu non eri riuscita a far altro che deridere il mio progetto. Non sarebbe bastato neppure il Monte Bianco per seppellire una simile devastazione.
Storia di una capinera di Giovanni Verga (1894): Non mi deridere, Marianna; compiangimi, piuttosto; compiangimi, che son molto triste, e non so spiegarmi la mia tristezza, e non so trovarne la causa, e sono forse cattiva e ingrata verso il buon Dio che mi ha colmata di tante benedizioni, ingrata verso il mio caro babbo che si sforza di dissipare la mia tristezza con mille carezze, ingrata verso la mia famiglia, verso i miei amici.... |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per deridere |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: decidere, deriderà, deriderò, deridete. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: dire, erre, edere, idee, idre. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: deriderei, deriderle. |
Parole con "deridere" |
Iniziano con "deridere": deriderei, derideremo, deriderete, deriderebbe, derideremmo, deridereste, derideresti, deriderebbero. |
Parole contenute in "deridere" |
ere, eri, ride, deride, ridere. Contenute all'inverso: dir, ire, dire, eredi. |
Incastri |
Inserendo al suo interno est si ha DERIDERestE. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "deridere" si può ottenere dalle seguenti coppie: derise/sedere, derive/vedere. |
Usando "deridere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * riderella = della; * riderelle = delle; * riderello = dello; * rideremmo = demmo; arde * = arridere; * rete = deridete; * rendo = deridendo; * evi = deridervi; * resse = deridesse; * ressi = deridessi; * reste = derideste; * resti = deridesti; sorde * = sorridere; * ressero = deridessero. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "deridere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erte = deridete; * errai = deriderai. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "deridere" si può ottenere dalle seguenti coppie: mode/rideremo, tede/riderete. |
Usando "deridere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * mode = rideremo; * tede = riderete. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "deridere" si può ottenere dalle seguenti coppie: federi/federe, sederi/sedere, controbelvederi/controbelvedere, foderi/fodere, poderi/podere, ruderi/rudere. |
Usando "deridere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: arridere * = arde; sorridere * = sorde; * sedere = derise; * vedere = derive; derideremo * = remore; * aie = deriderai; * tiè = deriderti; * vie = deridervi; * remore = derideremo. |
Sciarade incatenate |
La parola "deridere" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: deride+ere, deride+ridere. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Canzonare, Burlare, Deridere, Schernire - Si canzona per cose leggiere e senza malizia; si burla per cosa di qualche poca più di gravità, ma sempre privata; e questo usasi anche intransitivamente, per Fare o dir cose per atto di puro scherzo, e spesso lontane dal vero. - Il Deridere si fa verso colui che, o parlando o scrivendo o operando, fa cose che, per la loro stranezza, o per la ignoranza, sono degne di riso. - Lo Schernire si fa verso colui che va tanto in là con lo spropositare che lo reputiamo degno di essere additato per uno sciocco o uno scemo al cospetto di tutti. (Vedi Burla). [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Ridere, Deridere - Il ridere è un'espansione naturale dell'interna allegrezza; è moto prodotto in noi al vedere, all'udire cosa spiritosa o curiosa; il ridere è innocente quasi sempre, se non è prodotto da malignità o da malizia: il ridere smodato è o si cangia in una specie di convulsione. Deridere è ridere di altri; s'accosta al burlare e più al beffare, che è sempre male e atto contro la carità. [immagine] |
Uccellare, Sberteggiare, Sbertucciare, Dileggiare, Deridere, Schernire, Beffare, Sbertare, Berteggiare, Dare la berta, Fare uno sberto; Sgualcire; Scherno, Ludibrio - Uccellare è far cadere altrui in inganno, onde resti preso in qualche pania; ma più a cagione di burla che di vero danno: i vanarelli, i semplici sono quelli che più facilmente vengono uccellati. Sbertare è far le beffe in modo basso e triviale; è dire di bassi motti scherzevoli ma pungenti in uno e qualche volta ingiuriosi; berteggiare ne è il frequentativo; ed è più comune dell'altro; dice forse motteggio meno pungente; sberteggiare è forse più dispregiativo. Metto questi forse, questi modi dubitativi cioè, perchè a dir vero la differenza del più del meno in materie siffatte non dipende tanto dal vocabolo quanto dal tuono con cui vien detto e dalle circostanze di persona, di luogo, di merito ecc., che fanno più o meno pungente, più o meno grave la beffa. Dar la berta è affinissimo a berteggiare; se non che questo è più generico; quello invece è più speciale, ad hoc; si berteggia motteggiando, punzecchiando, burlando, nel conversare, anche a fine di solo innocente trastullo ed esercizio dello spirito sarcastico; si dà la berta su o per qualche difetto o debolezza nota della persona; e per farla dire, arrovellare, non potendo dal vero attacco difendersi o schermirsi. Fare uno sberto è atto più villano; manesco o d'atti sconvenevoli, sconci, o da persona ineducata. Dileggiare è, direi, come suona in parte il vocabolo, un deridere leggermente o per cosa leggera, o di leggieri. Beffare è più; le beffe sono offese reali; schernire è più ancora; gli scherni sono insulti: il beffare è da villano, da malcreato; lo schernire da malvagio animo, da uomo tristo e maligno.
« Maneggiando una cosa con poca cura la si sbertuccia. Cappello sbertucciato gli è più che sgualcito. Infatti sgualcire dicesi di cose più fine, come gale inamidate, vestiti di seta ». Meini. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Deridere - V. a. Schernire, Beffare. Aureo lat. Petr. Uom. ill. (C) Lodando l'asprezza e la temerità, e deridendo la tardezza del compagno. Dant. Purg. 20. Veggiolo un'altra volta esser deriso. [Cam.] Borgh. Selv. Tert. 70. Io non chiamerò giammai l'Imperatore Dio, o perchè non so mentire, o perchè non ardisco deriderlo, oppure perchè egli stesso non vorrà esser chiamato Dio. E 95. Laonde siamo scherniti predicando, che Dio verrà a giudicare, mentre anche i poeti pongono un tribunale nell'inferno. Siamo derisi non meno, se si minaccia, che vi è un luogo, che è una sotterranea caverna di fuoco invisibile.
T. Vang. Udivano queste cose i Farisei, che erano avari, e lo deridevano! (G.C.) – Lo deridevano (G.C.) sapendo ch'ella era morta.
2. † Per Ridere. N. ass. Franc. Sacch. Nov. 151. (M.) Egli contrastando, parendogli essere Alfonso o Tolommeo, deridendo verso me, come egli avesse innanzi ciò che dovea venire, e io del presente non vedessi alcuna cosa. |
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