Parole Collegate |
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Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
equino (9%), battaglia (8%), pazzo (8%), sella (8%), asino (6%), cavaliere (5%), corsa (4%), dondolo (4%), troia (3%), trotto (3%), fantino (3%), ippica (2%), mulo (2%), galoppo (2%), purosangue (2%), puledro (2%), animale (2%). Vedi anche: Parole associate a cavallo. |
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Liste a cui appartiene |
Lista Pezzi nel gioco degli scacchi [Pedone « * » Alfiere, Torre] |
Foto taggate cavallo | ||
Cavalli di razza murgese | controventocontroluce | Dioscuri |
Tag correlati: statua, monumento, cavaliere, piazza, palazzo, equestre, statue, cavalli, alberi, prato, oro, finestre, erba, acqua, luci, animali, notturno, pascolo, fantino, palazzi, muro, spada, torre, cavallino, chiesa, criniera, notte, neve, tramonto, legno |
Informazioni di base |
La parola cavallo è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: ll. Divisione in sillabe: ca-vàl-lo. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La Stella dell'Araucania di Emilio Salgari (1906): Sembravano uomini d'un'altra età, tanto erano giganteschi. Alcuni misuravano perfino due metri d'altezza e sembravano ancora più alti, poiché avendo quei selvaggi il corpo assai lungo in proporzione alle gambe, veduti a cavallo appariscono veramente dei colossi. E poi che spalle, che sviluppo di torace e che testa massiccia, resa ancora più mostruosa dai lunghi e folti capelli sciolti sulle spalle! Il deserto dei tartari di Dino Buzzati (1940): Istintivamente Giovanni Drogo fermò il cavallo. Girando lentamente gli occhi, fissava le tetre mura, senza riuscire a decifrarne il senso. Pensò a una prigione, pensò a una reggia abbandonata. Un lieve soffio di vento fece ondeggiare una bandiera sopra il forte, che prima pendeva floscia confondendosi con l'antenna. Si udì una vaga eco di tromba. Le sentinelle camminavano lente. Demetrio Pianelli di Emilio De Marchi (1890): Il giorno dopo, un'ora prima di sera, una carrozza funebre fatta come una scatola, tirata da un cavallo nero, usciva dalla porta dell'Ospedale Maggiore, quella che dà sul Naviglio, e, disceso il ponte, si avviava lentamente per la strada deserta di San Barnaba verso il bastione, e verso il vecchio cimitero di Porta Vittoria, detto il Foppone. |
Proverbi |
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Espressioni e Modi di Dire |
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Libri |
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Titoli di Film |
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Canzoni |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per cavallo |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: cavalco, cavalla, cavalle, cavalli, cavillo. Con il cambio di doppia si ha: cavammo. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: avallo. Altri scarti con resto non consecutivo: cavo, callo, calo. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: bollava, collava, mollava, rollava. |
Parole con "cavallo" |
Iniziano con "cavallo": cavallona, cavallone, cavalloni, cavallotti, cavallotto, cavallottini, cavallottino. |
Finiscono con "cavallo": accavallo, accavallò, caciocavallo, mazzacavallo, zappacavallo, zappecavallo. |
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Parole contenute in "cavallo" |
ava, allo, cava, vallo, avallo. Contenute all'inverso: lava, olla. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "cavallo" si può ottenere dalle seguenti coppie: cavasti/stillo, cavata/tallo, cavati/tillo, cavatine/tinello, cavatore/torello, cavava/vallo, cavavi/villo, cavalca/calo, cavalcavo/cavolo, cavalchi/chilo, cavalco/colo. |
Usando "cavallo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * vallone = cane; * valloni = cani; bucava * = bullo; brucava * = brullo; * loca = cavalca; * loco = cavalco; * locai = cavalcai; * lochi = cavalchi; mantecava * = mantello; * locano = cavalcano; * locare = cavalcare; * locata = cavalcata; * locate = cavalcate; * locati = cavalcati; * locato = cavalcato; * locava = cavalcava; * locavi = cavalcavi; * locavo = cavalcavo; * locammo = cavalcammo; * locando = cavalcando; ... |
Lucchetti Riflessi |
Usando "cavallo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * oliere = cavaliere. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "cavallo" si può ottenere dalle seguenti coppie: cane/vallone, cani/valloni, cavalca/loca, cavalcai/locai, cavalcammo/locammo, cavalcando/locando, cavalcano/locano, cavalcante/locante, cavalcare/locare, cavalcarono/locarono, cavalcasse/locasse, cavalcassero/locassero, cavalcassi/locassi, cavalcassimo/locassimo, cavalcaste/locaste, cavalcasti/locasti, cavalcata/locata, cavalcate/locate, cavalcati/locati, cavalcato/locato, cavalcatore/locatore... |
Usando "cavallo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: bullo * = bucava; * tillo = cavati; * villo = cavavi; brullo * = brucava; * calo = cavalca; * colo = cavalco; * stillo = cavasti; * chilo = cavalchi; * tinello = cavatine; * torello = cavatore; * cavolo = cavalcavo; mantello * = mantecava. |
Sciarade incatenate |
La parola "cavallo" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: cava+allo, cava+vallo, cava+avallo. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
A cavallo, A cavalluccio, A cavalcioni, A cavaliere - A cavallo esprime il senso proprio dello stare o andare della persona su d'un cavallo: sul cavallo invece puossi mettere e adattare qualunque cosa, o anche persona non sana, o morta. A cavalluccio vale stare sulle spalle d'altra persona con una gamba di qua e una di là del collo. A cavalcioni significa stare a cavallo su qualche cosa, come un bastone, un muricciuolo, o anche su persona, ma in tutt'altra posizione che sul collo, chè allora, come s'è veduto, dicesi a cavalluccio. A cavaliere dicesi propriamente di casa, fortezza o sito che trovisi sul culmine d'una montagna o collina, e da dove per conseguenza la vista domini di qua e di là della stessa. [immagine] |
Palafreno, Destriero, Corsiero, Corridore, Cavallo, Ronzino, Ginetto, Cavalcatura; Palafreniere, Staffiere - «Cavallo è la specie: un cavallo può essere destriere, corsiere, ronzino, ma un destriere non è corsiero, un ronzino non è palafreno. Queste differenze erano più chiare ne' tempi vecchi: ora l'uso talvolta le appiana». Grassi.
Destriero era grande e forte cavallo di battaglia a ciò forse addestrato: corsiere, cavallo leggiero e resistente al corso; palafreno, è meno di destriere e corsiere, ma pure dice cavallo assai bello e buono; corridore è aggettivo sostantivato, come corsiere, ed è cavallo da corsa specialmente: ronzino, cavallo di poco pregio; non è molto distante, anche nel suono, da rozza. «Ginetto, cavallo spagnuolo». Cioni. La cavalcatura è la bestia, qualunque ella siasi, che si ha fra le gambe e ci porta: buona, grama cavalcatura dicesi per significarne il valore, la qualità. Il palafreniere ha cura de' cavalli, e segue il padrone a cavallo egli pure: lo staffiere è più servo attinente alla carrozza, e sta alla staffa della medesima quando vi montano o ne scendono i padroni. [immagine] |
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822 |
Cavallo - Questo Animale, che nella sua aria, nella sua incollatura, nel suo camminare ha un non so che di guerriero, fino dalla più remota antichità servì per i combattimenti. Non si cominciò per altro a impiegarlo in quel che dicesi Cavalleria; ma furono i Cavalli attaccati a dei Carri, d'onde slanciavansi dardi e freccie contro degli inimici. L'uso però della Cavalleria come ai tempi nostri è nonostante antichissimo.
In molti Paesi i Cavalieri e i Cavalli erano tutti coperti di ferro, e però si dicevano Cataphracti equites. Ma ciò che si dura fatica a comprendere si è, che i Cavalli presso di tutti i Popoli antichi non avevano nè sella, nè staffe, ed i Cavalieri non aveano stivali. Avanti l'anno 385. della nostra era i Cavalli da cavalcare non eran coperti che di gualdrappe o tappeti in vece di selle; ma da una Legge di quell'anno l'uso rilevasi delle selle. L'educazione, l'esercizio, l'abitudine aveva accostumato a far di meno di questi soccorsi, ed anche a non avvedersi che ne mancassero. Eranvi i Numidi, che non conoscevano l'uso delle briglie per guidare i loro Cavalli, ma che col solo tuon della voce, o toccandoli col calcagno, o collo sprone, li facevano andare avanti o rinculare o fermare o voltare a dritta o a sinistra; in una parola eseguivansi così tutti i movimenti dei Cavalli meglio disciplinati. Talora conducendo insieme due Cavalli, saltavano dall'uno sull'altro nel forte della mischia; e ciò per sollevare il primo allorchè sembrava loro che fosse stanco. Il modo, con cui gl'Antichi attaccavano i Cavalli ad un Carro, era molto differente dal nostro. Per il solito non ne mettevano nè meno di due nè più di quattro, e sempre di fronte. Si fecero da principio i Carri a due timoni, ma talmente disposti che ogni timone era tra due Cavalli; di modo che tra i due timoni vi erano due Cavalli, e al di fuori un Cavallo a diritta ed uno a sinistra. Clistene di Sicione fu il primo, che per rimediare a questo incomodo inventò i Carri ad un solo timone, al quale si cominciò ad attaccare due Cavalli uno a diritta l'altro a sinistra, e gli altri due che vi si aggiungevano, uno per parte, non erano uniti al timone se non se come lo sono i nostri bilancini; ma sempre in maniera che i quattro Cavalli fossero di fronte, e che il Cocchiere tenesse le redini dei freni di tutti i Cavalli. Erano Carri di questa specie quelli, che si adopravano nei Giuochi del Circo. Si ferravano i Cavalli fin dal tempo d'Omero; e se è necessario prendere alla lettera l'espression del Poeta ciò facevasi col rame lavorato in forma di mezza Luna, sì Come Eustazio lo spiega. La Sig. Dacier osserva altresì che fin da quel tempo l'Arte di cavalcare e di addestrare i Cavalli era giunta ad una sì gran perfezione, che un uomo solo conducea più Cavalli, e montava ora sull'uno ora su l'altro mentre correva, come dicesi, a briglia sciolta. Eravi presso gli Antichi una maniera di montare a Cavallo, che dicevasi slanciarsi dalla picca, e consisteva nel modo che appresso. L'Uomo, che doveva montare a Cavallo, prendeva una picca, cui era attaccato un rampino ad una certa altezza, che teneva luogo di staffa: vi metteva il piede sopra, prendendo nel tempo istesso colla mano sinistra la briglia più vicino al morso che mai poteva; e si slanciava così sul Cavallo. Il Cavallo era consacrato a Nettuno; ed era costume antichissimo, che durò lungo tempo, quello cioè di gettare dei Cavalli vivi nel mare. (Vedi Carro — Equitazione) |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Cavallo - S. m. (Zool.) [De F.] Animale mammifero ben conosciuto, e che servì di fondamento ad alcuni naturalisti per la formazione di un apposito ordine della classe: l'ordine de' solipedi. Animale utilissimo all'uomo e docilissimo, poichè non solo il porta sul dorso, ma si fa caricare di pesi e tira carri, carrozze, ecc. Onde dicesi Cavallo da sella o da basto, da soma, da carrozza, da vettura, da tiro, ecc. Dicesi anche Cavallo turco, arabo, barbero, andaluzzo, inglese, normanno, ecc., per dinotare di qual razza sia l'animale. La sua voce è il nitrito. Il cavallo ambia, galoppa, trotta, corvetta, va di portante, di trapasso, fa scappata, guadagna la mano del cavaliere, s'impenna, aombra, trae calci, si sfrena, si sferra, s'incapestra, incarognisce, ecc. Inoltre il Cavallo si cavalca, si affrena, si doma, si scozzóna, si addestra, si ferra, si manda alla giumenta. Avvi poi un infinito numero d'aggiunti che soglion darsi al Cavallo per indicare o il colore del suo mantello, o qualche sua particolar qualità buona o cattiva; e però dicesi per esprimere il colore: bajo, bajo bruciato, bajo chiaro, bajo focato, bajo dorato, bajo lavato, bajo scuro, castagnino o castagno, cavezza di moro, albo, leardo, leardo moscato, leardo pomato, leardo rotato, pezzato, pomato, rabicano, sauro, stornello, ecc.; e per significare i pregi, i difetti ed alcuni segni distintivi, nobile, generoso, forte, riposato, stallio, sicuro, addestrato, vizioso, inchiodato, inguidalescato, indomito, ombroso, restio, ritroso, sboccato, sgroppato, scarico di collo, scarico di gamba, duro di bocca, calzato, balzano, stellato, sellato, sfacciato. La femmina è detta Cavalla o Giumenta; il loro parto, Puledro (Equus caballus, Lin.). = Il lat. aureo Caballus specifica l'animale di men pregio. (Mt.) Cr. 9. pr. 4. (C) Infra tutti gli animali si giudica che 'l cavallo sia più nobile e più necessario, così ai re e agli altri principi, nel tempo della guerra e della pace. E cap. 6. 9. Alcuni cavalli si diputano a vettura, alcuni a coprire, alcuni a correre, altri al carro, i quali diversamente si deono addottrinare a' loro uficii. Bocc. Nov. 62. 12. In quella guisa che negli ampii campi gli sfrenati cavalli, e d'amor caldi, le cavalle di Partia assaliscono. Petr. cap. 7. Questi fu quel che ti rivolse e strinse Spesso, come caval fren, che vaneggia. Franc. Barb. 125. 16. Perchè spesso vedendo Cavallo uman divenuto restio, Se forse il tratti a maniera del rio. Maestruzz. 2. 27. Che sarà de' barbieri e ferratori de' cavagli?
T. Cavallo di lusso, da strapazzo. Salv. Avvert. 1. 3. 2. 37. (M.) Ma se finiscano (le voci) in I, e ricevano l'accorciamento, non tanto la metà, ma tutto l'intero perdono d'essa consonante addoppiata, e ritengono la vocale: dalli, dai; cavalli, cavai; belli, bei; quelli, quei; fratelli; fratei; e di quella anche talor fan dono all'apostrofo, e restano da' e cava' e frate', come disse più d'una volta il Boccaccio. [Val.] Ant. Pucc. Guerr. Pisan. 1. 34. Il Comun di Firenze fe' le spese, E donò lor cava' con bello arnese. T. V. Cola di Rienzo. Ciasche (ciascuno) cavalieri avea destrieri, e ronzino, e cavalli copertati. 2. T. Talvolta si tronca anco nell'uso comune. Caval magro. Cecchi, Comm. 301. Caval barbero. 3. Fig. T. Gozz. G. Op. scelt. 1. 256. Si faceva beffe de' fatti miei, chiamandomi chi cavallo adombrato, chi fantastico, chi tralunato, Più com. Cavallo ombroso. T. Cavallo matto, Caval matto; Uomo, e anche donna, d'impeti strani. 4. Cavallo da coprire, o Cavallo da guadagno, è lo stesso che Stallone. Vit. SS. Pad. (M.) Truovasi dilettare in disordinati desiderii, come lo cavallo di guadagno verso la giumenta. 5. [Val.] Cavallo da guerra, da battaglia, ecc. Pomp. Vit. Plut. 3. 263. Perduti avendo in battaglia cinque cavalli da guerra. 6. [Val.] Cavallo da carretta, e, più com., da carrettone. Cavallaccio. Fag. Pros. 35. Come de' cavalli da carretta suol dirsi, che, senz'altro vedere, mangian col capo nel sacco. [G.M.] Prov. Tosc. I cavalli vecchi si mettono al carrettone. Anco nel fig., e vale Dei vecchi se ne fa poco conto. 7. [Cont.] Cavallo arabo. Ram. Viaggi, Leone, I. 92. B. I cavalli comuni di Barberia, sono come gli altri, ma questi così agili e correnti vengono chiamati nella lingua Arabica, così in Soria, in Egitto, in Arabia diserta e felice, ed in Asia, cavalli Arabi. 8. Cavallo da posta. Buonarr. in Pros. Fior. par 3. v. 1. p. 49. (Gh.) Il carro non avea seguaci,…, tirando cavalli da poste. 9. Cavallo di battaglia dicesi propriamente quello che è montato da un generale d'esercito in tempo di guerra. (Mt.) 10. Fig. [M.F.] D'uno che fa bene una data cosa, si dice che quella tal cosa è il suo cavallo di battaglia. Il Barbiere di Rossini è il cavallo di battaglia di quel cantante. 11. [Val.] Cavallo di maneggio, Addestrato. Ros. Sat. 5. Vidi nel suol natio stimar, proteggere, Più di un uomo, un caval di maneggio. 12. Cavallo di rimeno, o di ritorno, dicesi quel Cavallo di vettura che torna al luogo donde è partito. V. RIMENO. [Val.] Ros. Sat. 2. Avverta che all'oblio non sono Nè barche, nè cavalli da ritorno. = Bracciol. Scher. Dei. 4. 15. (Gh.) Bettola nè taverna non assaggio; Sol dimando cavalli di ritorno. 13. Cavallo intero. Cavallo non castrato. (Mt.) [G.M.] Cavallo castrone. Contrario d'intero. 14. Cavallo nero. Cavallo il cui mantello è nero. Fr. Giord. Pred. p. 5. col. 1. (Gh.) Dice che vide un cavallo nero; e quegli che vi sedea suso avea nome Morte. 15. Cavallo salvatico o silvestre, altrimenti detto Ippagro. V. – Salvin. Opp. Cacc. 3. (Mt.) Molta razza d'ippagri, ovver silvestri Cavalli. [Val.] Morg. 25. Altri animali appellati son alci, Caval silvestri, e traggon di gran calci. [Cont.] Cit. Tipocosm. 231. Il cavallo salvatico, e l'asino salvatico. Ram. Viaggi, Leone, I. 92. C. Il cavallo salvatico è tenuto per una fiera, e non si vede, se non rare volte: gli Arabi del diserto quando lo pigliano, se lo mangiano, e dicono quella carne esser perfettisima. E 1. 92. B. Se ne veggono ancora oggidì non pochi di questi cavalli salvatichi per li diserti d'Arabia e d'Africa, ed io ancora ne viddi un piccolo puledro nel diserto di Numidia di pelo bianco e con i crini ricci sopra il collo. 16. Cavallo vetturino. Cavallo da vettura. [Val.] Firenz. Nov. 10. 129. Un suo famiglio… era in su uno cavallo vetturino, il quale… era cieco da un occhio. E 10. 130. Lascio il povero giovane peggio che un caval vetturino. 17. Famiglio da cavallo. dicesi a Colui che governa i cavalli. Non com. Franc. Sacch. Nov. 59. (M.) Chiamò uno de' suoi famigli da cavallo, e disse: va'… 18. Medicina da cavallo vale Medicina fortissima, da bestie. (Man.) 19. Febbre da cavallo vale Febbre violenta, gravissima. (Man.) 20. Spropositi, Errori, Cose, ecc., da cavallo, o che non gli farebbe un cavallo, vale Solenni, Bestiali. Malm. 6. 42. (C) Error che 'l non farebbe anche un cavallo. [M.F.] Fag. Comm. Dice spropositi da cavalli. 21. [G.M.] Lingua da cavalli. Di difficile e aspra pronunzia. 22. [Cors.] Maestro di cavalli è Quegli che nella repubblica romana soprantendeva alla milizia. Segret. Fior. Disc. 1. 5. Essendo fatto Mano Menennio dittatore, e Marco Fulvio maestro de' cavalli,… 23. (Mit.) T. Virg. Ug. 401. I. cavalli del sole (solis equi). 24. T. Caval pégaso. (Simbolo della facoltà poetica.) 25. T. Trasl. Il mio cavallo non può correre tanto. Le mie forze o d'ingegno o di mano o d'altro non sono da tanto. 26. In modo avverb. A cavallo. V. T. A cavallo, dice il modo dell'andare e dello stare. Sul cavallo, la postura al di sopra, che potrebbe anco della pers. ritta. Ma quando s'accompagna a pron. od agg., Sul cade in vece di A: Sul suo cavallo; Montò sul ben sellato cavallo. [Cont.] Esser meglio a cavallo. Roseo, Disci. mil. Lan. 50. Colui avea il vanto sopra de i suoi compagni che era meglio a cavallo. E 105. Qual di loro abbia maggior potere, il maggior numero di soldati e meglio armati, e meglio a cavallo, e più esercitati. E Fig. (Tom.) A cavallo al muro, A cavallo al ponte. 27. A cavallo a cavallo, indica il lungo e continuo star sul cavallo. (Fanf.) 28. Fig. A cavallo a cavallo. In fretta. Cecch. Esalt. Cr. 4. 4. (C) E io lo sentii dir così passando A cavallo a cavallo. Sassett. Lett. 242. (Man.) Così a cavallo a cavallo risponderò credo che a due vostre gratissime lettere. 29. Col. v. Andare. V. ANDARE A CAVALLO. Fig. T. Prov. Tosc. 222. La superbia andò a cavallo, e tornò a piedi (umiliata). 30. Andare su i cavalli mutati vale Viaggiar per le poste. Pallav. Stor. Conc. 3. 6. (M.) Il Muglizio con opportunità che egli era in appresto d'andar su i cavalli mutati a coronare nella sua chiesa di Praga il Re di Boemia, prese carico,… 31. [Camp.] Correre il cavallo, per Sospingere il cavallo a tutta corsa, e sim. G. Giud. A. 15. Con la sua lancia impugnata corse con grande impeto lo suo cavallo contro Hector, credendo ferirlo mortalemente. E più sotto: E vigorosamente traendo alla battaglia, corse con impeto lo cavallo contro lo re di Frigia. 32. Dare un cavallo. Fig. vale Frustare o Nerbare alcuno alzato a cavalluccio da un altro; e Toccare un cavallo dicesi di chi è in simil guisa frustato. Ciriff. Calv. 3. 87. (C) Dicendo e' si vorre' tôrre una sferza, E la mia figlia mi desse un cavallo. [Cont.] E del Castigo corporale. Cit. Tipocosm. 517. Esaminare, recitare, dar cavalli, o altre battiture. Onde Meritare un cavallo vale Meritare d'essere frustato nel modo sopraddetto, per aver fatto qualche errore, o essersi portato male in alcuna cosa. T. Prov. Tosc. 115. Chi falia la seconda volta, merita un cavallo. (L'esperienza dovrebbe assennare.) 33. Dare un cavallo ad uno, fig., vale anche Riprenderlo, Confutarlo. Car. Com. 42. (M.) Il Poeta dá un cavallo a Plinio, e agli altri letterati, che vogliono che il moro sia il più prudente arbore di tutti. Annot. Fier. Buonar. p. 291. col. 1. (Gh.) E quando uno vuol dire d'un uomo accorto e ammaestrato, si dice: S'ei non sapesse o non si fosse avveduto della tal cosa, sarebbe da dargli un cavallo. 34. [Cont.] A cavallo. Dicesi di cosa che sta a cavaliere di un'altra, e la domina, ed anche se vi sta a cavalcione. G. G. Fort. XI. 149. E sono così fatti corpi di difesa domandati cavalieri a cavallo. Tetti, Fort. 30. Per poter guardare le faccie delli baloardi facevano cavalieri a cavallo in mezzo, e su la metà delle cortine che sono tra quelli. Biring. Pirot. X. 1. Ordinasi una armadura o due lunghe quanto tutta la stanza, e larga sì che commodamente sopra a cavallo star vi possino botti sfondate, casse quadrate, tini, o tinelli. 35. (Artigl.) [Cont.] Essere a cavallo. Dicesi di artiglieria che sia incavalcata sulla sua cassa, o affusto che dir si voglia. Lupic. Arch. mil. 79. La buona artiglieria… debbe essere di buona lega,… e finalmente esser bene a cavallo, acciocchè alle prime sparate non caschi in terra, come talvolta è avvenuto, perciò è necessario abbia la cassa, e le ruote ben ferrate, e sieno di legno stagionato. 36. Essere a cavallo. Fig. Signoreggiare. Bart. Etern. Cons. cap. 1. (Mt.) Il senso soprastà alla ragione e la carne è a cavallo dell'anima. 37. T. Fig. fam. Chi ha superata una difficoltà e si confida di meglio stare o operare, dice: Sono a cavallo (come chi crede andar più sicuro e più lesto). = Monigl. Dram. t. 3. p. 220 (Gh.) Servirò come devo, Pongo gran carne al fuoco; Sono a cavallo, se tutta la cuoco. 38. Essere a cavallo del fosso, fig. V. A CAVALLO. 39. Essere o Stare a cavallo, ed Essere sopra un caval grosso, vale fig. Essere o Stare al disopra. Aver vantaggio sopra chechè sia, Essere in buono stato, Essere sicuro. M. V. 8. 62. (C) Veggendosi i Sanesi mancare la detta speranza, in sulla quale stavano ventosamente a cavallo. Cecch. Inc. 3. 4. (C) Bè, se la cosa consiste costì, io sono sur un caval grosso. [Val.] Fortig. Terenz. Eunuc. 2. 2. Sono a cavallo, Perchè a veder costor non posson nulla. (Il Lat. ha: Salva res est.) 40. Essere a cavallo per un luogo vale Essere in cammino per andarvi. Car. Apol. 253. (M.) Quando io ricevei la lettera di V. S. in Piacenza, era, si può dire, a cavallo per Milano. 41. [M.F.] Essere come il cavallo del Ciolle che aveva cento guidaleschi sotto la coda. Dicesi di chi è pieno di frizzoni, d'incomodi. 42. T. Far levare o mettere a cavallo uno addosso a un altro. Vas. I. 202. Fatto levare a cavallo un fanciullo addosso a un altro, lo percuote cou la sferza. 43. [Fanf.] Fare un cavallo, Di chi, facendo la treccia da cappelli, altera in qualsiasi modo, la disposizione dei fili. Per simil. si dice anche in altri mestieri, come tra le tessitrici. 44. Gittarsi a terra del cavallo. Smontare del cavallo. Vit. S. Gio. Gualb. 234. (Mt.) Incontanente si gittò a terra del cavallo. 45. [Camp.] Giungere i cavalli, per Accoppiarli ed attaccarli al cocchio. Non com. Met. Il. Comandò alle veloci ore che giungano i cavalli (jungere equos). 46. [Camp.] † Giugnere lo sprone al cavallo, per Eccitarlo con lo sprone, ecc. Art. Am. II. Allora è utile… giugnere lo sprone al ricevente cavallo (subdere calcar equo). 47. [Giust.] Ire come un caval restio. Essere di mala voglia. Cecch. I Riv. II. 2. Aldola. Uh! che mala ventura ha egli? Spilco. Amore: Che lo fa ir com'un caval restio. 48. Lasciarsi levare o Esser levato a cavallo, si dice di chi leggermente si move a credere alcuna cosa. Non com. Varch. Ercol. 79. (C) Tor su, o tirar su alcuno, il quale si dice ancora levare a cavallo, è dire cose ridicole e impossibili, e voler dargliene a credere, per trarre piacere, e talvolta utile, come fecero Bruno e Buffalmacco a maestro Simone di Vallecchio. Fir. Trin. 2. 1. Uguccione accorgendosi d'esser levato a cavallo, ha fatto come savio, che s'è procacciato, e va questa sera a impalmare la sorella d'Alessandro Amadori. Leopar. Rim. 9. (Gh.) Quanti, per questa vana opinïone, Si son lasciati levare a cavallo. 49. Mettere a cavallo una lama o spada, o sim., vale Montarla, Acconciarla co' suoi arredi e fornimenti, Porvegli, Attaccarvegli. Red. Esp. nat. 24. (C) Si poteva farne la prova con una lama di spada armata de' suoi fornimenti, o, come la dicono, messa a cavallo. 50. (Artigl.) [Cont.] Mettere a cavallo l'artiglieria vale Collocarla sopra la sua cassa, ossia Incavalcarta. Capob. Cor. mil. 15. Mettere a cavallo quella quantità di artiglieria, o grossa, o minuta che gli è per bisognare. Pant. Arm. nav. 81. Tavoloni per fare il piano all'artigliaria in caso, che si avesse a far la battaria, casse, e ruote per poterla metter a cavallo subito sbarcata. 51. Portare uno a cavallo, fig., vale Alleggerirgli la noja di checchessia, e particolarmente del cammino. Varch. Ercol. 95. (Man.) Portare a cavallo si dicono coloro i quali essendo in cammino fanno con alcun piacevole ragionamento che il viaggio non rincresca. V. anche A CAVALLO, § 3. 52. T. Prender un cavallo, in senso di Sdegnarsi, dice più che Prender un cappello. Questo pare che accenni all'Andarsene corrucciato, quello all'Andar in furia e imbestialire. 53. Quindi Saltare in sul caval del matto. Fig. Montare in bestia. [F.] Bern. Orl. Inn. 1. Di poca cosa gli facea mestiero A far saltarlo in sul caval del matto. 54. [Camp.] Ragione del combattere da cavallo, per Modo di combattere della cavalleria. Com. Ces. La ragione del combattere da cavallo e a quelli che fuggivano e a quelli che cacciavano uno medesimo pericolo apportava (equestris praelii ratio). 55. Rimoutare a cavallo, fig., vale Tornare in potenza. Segr. Fior. Stor. 6. (M.) Niccolò Piccinino era prima rimontato a cavallo, che si sapesse per Italia la sua rovina,… 56. Rimettere alcuno a cavallo, pure fig., vale Rimetterlo in istato di potenza. Segr. Fior. Stor. 6. (M.) Aveva (il Duca di Milano) rotto col Conte ogni ragionamento d'accordo, e con grande diligenza rimisse (rimise) Niccolò a cavallo, e faceva qualunque altro provvedimento, che per una futura guerra si richiedeva. 57. Salire a cavallo, in cavalli. Montarvi sopra. Bern. Orl. 1. 15. 12. (C) A caval non poteva già salire, Tanta è la gente che addosso gli viene. Bemb. Stor. 6. 51. In cavalli di contadini salito, ed in abito pure di contadino… fuggendo a Ravenna si ricoverò. 58. Scendere dal cavallo o del cavallo. Smontare di cavallo. Bemb. Stor. 1. 3. (C) Così il tedesco…, di grand'animo anch'egli essendo, scese dal cavallo. 59. [Val.] Smontare da cavallo. Lo stesso che Scendere da cavallo. Novel. Senes. 285. Il giovine, smontato da cavallo, se n'andò a canto all'altra giovine. 60. Stare a cavallo. [D'A.] Dinota l'atto del soldato o di qualungue altro cittadino. Mach. Art. guerr. pag. 63. Io credo che in questi tempi, rispetto alle selle arcionate ed alle staffe, non usate dagli antichi, si stia più gagliardamente a cavallo che allora. 61. Toccare un cavallo. V. il. § 32. Alleg. 324. (C) Noi altri pedanti abbiam per peggio il dar in una sassajuola allo svoltar d'un canto…, che se noi toccassimo un cavallo a brache calate dagli scolari. 62. (Mil.) Cavallo, per Soldato a cavallo. Din. Comp. 3. 91. (C) Feciono serragli e con cavalli e pedoni s'afforzarono. Bemb. Stor. 3. 35. Avendo il capitan generale dell'armata un uomo a posta con denari mandato a Napoli di Romania, a fare quanti più cavalli potesse in que' luoghi. E 4. 52. Il Senato… avea deliberato che sette compagnie di cavalli coi lor capi da Brescia richiamati fossero. [Cont.] Lupic. Arch. mil. 14. Volendovi tener dentro per difenderlo (quel luogo) dalle sopradette forze sette mila cinquecento fanti, e settecento cinquanta cavalli. 63. (Mil.) Cavallo leggiere, lo stesso che Cavalleggiere. Varch. Stor. 4. 220. (C) Verrebbe con un esercito di dumila quattrocento uomini d'arme, e mille cavalli leggieri. E 232. Avendo seco il bargello di Bologna, e alquanti cavalli leggieri di Paolo Luciasco. [Val.] Car. Lett. fam. 1. 260. Intanto i Cavai leggieri… mi fallirono a Cremona. E Cavallo alla leggiera, lo stesso che Cavalleggiere. Tasson. Secch. rap. 1. 41. (Mt.) Con trecento cavalli alla leggiera. 64. (Mil.) [Val.] Brigata da cavallo. Schiera di cavaleggeri. Real. Franc. 63. Mise poi in punto una brigata da cavallo. 65. (Mil.) Cavallo grosso, contrario di Cavalleggiere. Bemb. Stor. 2. 24. (M.) Con le lor compagnie di cavalli grossi non eran venuti. E 2. 25. Di loro fece nuove schiere, delle quali cinque furono di cavalli grossi, e tre di fanti, e di cavalli leggieri una. E 3. 33. Che volendo esso usare cavalli leggieri più che grossi, per quella porzione, ch'egli volesse sottrar de' grossi, altrettanti e la metà più aver dovesse dei leggieri. 66. (Mil.) Gente a cavallo, e da cavallo e di cavallo pur si dice di Soldatesche a cavallo, Cavalieri. G. V. 4. 30. 2. (C) E mandovvi il Comun di Firenze gente d'arme a piedi e a cavallo assai. Petr. Uom. Ill. Mandata innanzi quella parte della gente da cavallo ad attizzare i nimici, sotto la capitananza di Massinissa. [Val.] Borghin. Disc. 2. 205. Cento quaranta (jugeri) agli uomini da cavallo. Varch. Stor. 1. 243. Governatore generale di tutte le genti così di piè come di cavallo. 67. (Mil.) Tutti a cavallo. Così chiamano i soldati quella Sonata di tromba, che fa intendere ai medesimi il montare a cavallo, la quale pare che esprima Tutti a cavallo. Malm. 2. 32. (M.) Il sentir su pe' canti delle strade Tutti a cavallo risuonar la tromba. In questo signif. dicesi anche Toccare a cavallo. Melz. cit. dal. Grassi. (Gh.) Toccando il buttasella, deono i soldati porre in ordine il cavallo; e toccandosi a cavallo, deono le compagnie alle quali tocca la vanguardia, essere le prime ad uscire dall'alloggiamento verso la piazza d'arme. 68. (Mil.) A cavallo. Voce di comando militare nella cavalleria per cui si fa intendere di soldati che debban montare a cavallo. (Mt.) [Cont.] Roseo, Disci, mil. lan. 158. Al tempo nostro il primo suon della tromba grida buttasella, il secondo dice a cavallo, il terzo allo stendardo, per far uscir le genti in campagna. 69. (Mil.) Cavallo di Frisia. Travicello a più faccie con bastoni aguzzi, e armati di punte di ferro. Algar. 5. 169. (Gh.) Le fanterie russe erano rese più ferme contro l'impeto de' cavalli nemici dalle picche e da' cavalli di Frisia che portavano seco, con che farsi in un subito uno steccato. E 6. 107. Venivano sostenuti dalla fanteria, che era in parte armata di picche, e portava dei cavalli di Frisia, che, piantati ben presto in terra, tenevan luogo di trinceramento. 70. (Astr.) Cavallo è anche nome d'Immagine celeste. Marchett. Nat. Com. 104. (Man.) E misurate le sue distanze da due stelle fisse, la trovai lontana dal primo cavallo. E 105. La coda (della cometa) si distendeva dirittamente verso il secondo cavallo. 71. Per simil. Cavallo, l'Onda del mare e de' fiumi agitata e crescente, che si dice anche Cavallone. Guid. G. (C) Cavalli del mare, da' venti agitati, si sollevano. Ovid. Pist. 17. Portinmene dunque li tempestosi cavalli alli tuoi porti. Red. Ditir. 42. E per la lizza del ceruleo smalto, I cavalli del mare urtansi in giostra. 72. Per quella Massa di rena che si aduna nello sboccare de' fiumi in mare. Viv. Disc. Arn. 27. (C) Prolungando 'l letto dentro quegli scanni, banchi, dune, o cavalli di rena, che vi si creano. 73. Varii modi e locuzioni proverb. T. Prov. Tosc. 326. A caval che corre, non abbisognano sproni. (A chi è ben disposto.) Prov. A caval donato non si guarda in bocca, e vale: La cosa che non costa, non bisogna guardarla così minutamente. Cecch. Dot. prol. (C) A caval donato, dice il proverbio, non guardare in bocca. (Tom.) Prov. A' cavalli magri sempre sassate. (I deboli e i meschini van sempre al disotto.) T. Prov. Tosc. 161. A tempo di guerra ogni cavallo ha soldo. (Al bisogno ogni cosa e persona serve.) F. V. 11. 65. (C) Appresso condussero il conte Artimanno con mille ragazzi, verificando il proverbio: A tempo di guerra ogni cavallo ha soldo. Anche in prov. Bocc. Nov. 89. 5. (Mt.) Buon cavallo e mal cavallo vuole sprone; buona femmina e mala femmina vuol bastone. Buon cavallo giunge e passa. Dicesi in prov. quando sono più a tavola, e sopraggiugne un altro, e postosi a sedere cogli altri, mangia tanto in fretta che raggiugne i primi. Serd. Prov. (M.) T. Prov. Tosc. 343. Caval da paglia, caval da battaglia. (Che sa adattarsi a ogni cosa.) E 368. Chi addottrina il cavallo in dentatura, tener lo vuole mentre che dura. Le cose di nostro uso procuriamo di averle buone. Serd. Prov. (Mt.) Chi ha cavallo, o buon cavallo in istalla, può ire a piede. Prov. che dicesi di chi per sua volontà lascia di valersi della comodità ch'e' potrebbe avere. Varch. Ercol. 72. (C) Di quelli che hanno il modo a vestir bene, e nondimeno vanno mal vestiti, si dice: chi ha cavallo in istalla può ire a piè. T. Modo prov. Con lui non si può andare nè a piè nè a cavallo. (Non si sa come fare a contentarlo.) Accenna forse alla favola dell'uomo al quale i passanti rinfacciavano e il cavalcare il suo ciuco e l'andare a piedi. Conoscere i cavalli alle selle vale Far giudizio degli uomini dall'esterno. (C) [M.F.] Credere d'essere sul cavallo d'Orlando; cioè in prospero stato, in condizione buona, in grado da non temere o aver bisogno d'altri. Dicesi anche: E' crede di essere sopra il cavallo d'Orlando, ed è sopra un ciuco. E' cade un cavallo che ha quattro gambe. Prov. che si usa per iscusare qualche difetto mediocre, mostrando essere facile l'errare anco in cose di maggiore importanza. Varch. Suoc. 4. 6. (Man.) Egli erra il prete all'altare, e cade un cavallo che ha quattro gambe. T. Prov. Tosc. 329. È meglio perdere la sella che il cavallo. (De' due danni scegliere quel che tocca il meno essenziale.) Fare come il caval grosso che, poichè ha mangiato la biada, dá de' calci al vaglio. Prov. che si dice di chi corrisponde con ingratitudine ai beneficii ricevuti. Lasc. Pinz. 2. 6. (C) No no, non pensar, Giannin mio, che io faccia come il caval grosso, che poichè egli ha mangiato il vaglio dá de' calci alla biada. (Trasponimento scherzevole.) Fare il latino a cavallo. V. LANTINO. Il cavallo fa andar la sferza; prov. che vale La cosa cammina a rovescio. (C) T. Prov. Tosc. 57. In mancanza di cavalli gli asini trottano. (Accomodatevi agli spedienti che avete.) Il fatto de' cavalli non istà nella groppiera; o anche La sella adorna non fa migliore il cavallo; proverbi che denotano: Il fondamento delle cose non consiste nell'apparenza. Tratt. Virt. mor. p. II. n. 345. (M.) In vanità non è gentil valore Nè adorna sella fa caval migliore. Le mosche si posano addosso a' cavalli magri. Prov. che vale, che I meno potenti souo i primi sempre ad esser puniti. Varch. Suoc. 4. 6. Le mosche si posano sempre in su'cavalli magri. L'occhio del padrone o signore ingrassa il cavallo. Prov. che vale: E' bisogna rivedere spesso e con diligenza le cose sue chi brama di ben conservarle. Plut. Adr. Op. mor. 1. 43. (Man.) Nulla più che l'occhio del padrone ingrassa il cavallo. [Val.] Scelt. Lett. Famigl. 224. Ricordatevi dell'esempio della castità, e tenete per certa quella sentenza: Che l'occhio del padrone ingrassa il cavallo e il campo. Pandolf. Gov. fam. (Albert.) 103. Come si dice, l'occhio del signore ingrassa il cavallo. Non muta andatura il caval vecchio. Prov. E vale che L'uomo abituato nel vizio, per qualsivoglia mutazione che e' faccia, difficilmente se ne rimane. Ciriff. Calv. 35. (Man.) Or ritorniam dov'io lasciai Falcone, Che in porto sopra la nave si sta, E non era guarito del fellone, E sempre a' tradimenti pon l'orecchio; Chè non muta andatura il caval vecchio. T. Prov. Tosc. 208. Ognuno sa quanto corre il suo cavallo. (La possibilità propria e le debolezze.) Pascersi o Fare come il caval del Ciolle. Prov. che vale Pascersi di vento, o di ragionamenti. Varch. Ercol. 95. (C.) Di quelli che si beccano il cervello, sperando vanamente che una qualche cosa debba loro riuscire e ne vanno cicalando qui e qua, si dice che fanno come il caval del Ciolle, il quale si pasceva di ragionamenti, come le starne di monte Morello di rugiada. Bellinc. Come il caval del Ciolle oggi mi pasco. Fir. Luc. 3. 4. Oh quanti ce ne sono di questi perdigiorni…, che si pascono peggio che il caval del Ciolle! T. Prov. Tosc. 96. Per un chiodo si perde un ferro, e per un ferro un cavallo. (Importanza delle piccole cose, gravità delle leggere negligenze.) – Un cieco che ha trovato un ferro di cavallo. (Fortuna o merito casuale.) T. Prov. Tosc. 327. Piuttosto un asino che porti, che un cavallo che butti in terra. (Le sorti modeste e i mezzi meno appariscenti riescono più sicuri.) T. Prov. Tosc. 178. Quando il villano è a cavallo, non vorrebbe mai che si facesse sera. (Gli agi e gli onori inebriano più gl'inesperti.) 74. Sapere quanto corra il cavallo d'alcuno vale Sapere fin dove possa arrivare l'abilità d'alcuno. (C) T. Prov. Tosc. 48. Si batte la sella per non battere il cavallo. (Di chi si sfoga con chi può, per non poter con chi vuole.) Tristo a quel cavallo, che tira contro allo sprone. Modo proverb. che vale Tristo a colui che vuol contrastare con chi può offenderlo. (C) [M.F.] Uomo a cavallo, sepoltura aperta. Prov. vivo, che vale Chi va a cavallo corre grave pericolo. 75. [M.F.] Il cavallo di S. Francesco; chiamasi per ischerzo la Mazza. E si dice che uno va col cavallo di S. Francesco, per dire che se ne va a piedi colla sua mazza. Giust. Poes. Lo vidi sul caval di S. Francesco. 76. Cavallo della canna, o sim., Canna o simile usata a modo di cavallo. Bocc. Lett. p. 43. (Gh.) Non estimò Socrate… essere sconvenevole a lui con gli suoi piccioli figliuoli cavalcare sopra il cavallo della canna, come essi facevano per la casa. 77. Cavallo trojano o di Troja. Quel Cavallo di legno di smisurata grandezza che costrussero i Greci dinanzi a Troja, come un voto offerto a Minerva, per prendere la città con inganno. Dant. Inf. 26. (C) E dentro dalla lor fiamma si geme L'aguato del caval che fe' la porta Ond'uscì de' Romani il gentil seme. [Val.] Segner. Firm. Strad. 142. Quasi in un cavallo trojano si nascondesse. 78. (St. Rom.) [Camp.] Una delle cinque insegne della legione romana. Diz. mar. mil. Il Lupo, il Minotauro, il Cavallo, il Porco cignale, che erano le altre quattro insegne romane, rimanevano fitte dinanzi il maestro padiglione; e andando a combattere, la legione portava innanzi un'insegna con l'aquila d'oro o d'argento. 79. (Ar. Mes.) Cavallo per Cavalletto da tettoja. Vasar. Vit. (Mt.) L'asticciuola del cavallo lunga braccia trentotto da muro a muro. Vasar. Vit. 4. 254. (Gh.) Tutta questa machina era retta da un legno d'abete gagliardo e bene armato di ferri, il quale era a traverso a' cavalli del tetto. [Cont.] Vas. V. Ma perchè l'alzare i cavalli e il tetto era cosa lunga, consigliai che si facesse uno spartimento e ricinto di travi con sfondati grandi di braccia due e mezzo fra i cavalli del tetto. 80. (Agr.) Cavalli di legno. Pali alzati in piedi che inferiormente sono piantati vicino ai ceppi e le viti, collocati ad una distanza eguale, e superiormente incrocicchiati a due a due, ed ivi assicurati ad una pertica, che domina per conseguenza sopra due file; il che forma file doppie. (Mt.) 81. Cavallo, per Uno de' pezzi, fatto a guisa di cavallo, onde si giuoca a scacchi. Varch. Giuoc. Pitt. (C) In questo giuoco nessuno scacco può saltare, ed andare sopra un altro, come fa il cavallo negli scacchi. Burch. 1. 14. Rocchi, cavagli, dalfini e pedone. Giambul. Poes. 2. (Man.) Dice scacco il desire, alla cui sfida Ho ben più volte una pedona opposto; Ma la donna e 'l caval poi lo fan matto. [Cont.] Cit. Tipocosm. 484. Giuoco de' scacchi… lo scacchiere, co i quadri suoi, gli scacchi, il re, la reina, gli arfili, i cavalli, i rocchi, le pedine. 82. E per Quella figura che in alcune carte da giuoco rappresenta un cavallo con sopravi un uomo. Cecch. Spir. 4. 7. (Man.) E questi be' pedon che fanno il giorgio (E son l'alloro d'ogni festa), spesso Mostran d'aver il caval di denari, E gli hanno la fantesca poi di coppe. [Cont.] Cit. Tipocosm. 482. Con le (carte) communi sono i danari, le spade, le coppe, i bastoni, 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, l'asso, il re, la reina, il cavallo, il fante. 83. (Pirot.) [Val.] Cavallo volante. Specie di fuoco artificiale, che in forma di cavallo si solleva in aria. 84. (Mar.) [Fin.] Cavallo o Scanno. V. SCANNO. 85. (Ar. Mes.) [Cont.] Lo stesso che Cavalletto, nel signif. del § 6. Cit. Tipocosm. 390. Il zocchetto (del lapidario), l'oglio, l'archetto, il cavallo, e le rotelle sue. 86. [Cont.] Cavallo di legno, nel signif. del. § 3 di Cavalletto. Roseo, Disci, mil. Lan. 50. v. Si eserciteranno oltre di ciò a montare a cavallo tutti armati con la lancia in mano, e a descenderne da tutte le bande, senza esser ajutati, e senza staffe, e a questo effetto potranno aver qualche cavallo di legno, sopra il quale si addestreranno. 87. [Cont.] Cavallo di bronzo. Egio, Edif. Giust. Proc. 5. In cima della detta colonna vi sta suso un caval di bronzo di grandezza smisurata, volto a levante. 88. [Cont.] A ferro di cavallo. Dicesi di cosa che abbia la forma semicircolare. Gris. Cav. 63. Questi braccioli da molti maestri, ed in molti luoghi si dimandavano filetti ed anticamente tutti i chiapponi si dimandavano briglie a ferro di cavallo. 89. (Zool.) Cavallo marino. [De F.] Così fu chiamato impropriamente l'Ippopotamo. (Hippopotamus amphibius, Lin.) Red. Esp. nat. 55. (C) E 'l medesimo, avendolo esperimentato, affermo de' denti e dell'ossa dell'ippopotamo, o cavallo marino. [Cont.] Ram. Viaggi, Leone, I. 93. C. Cavallo marino… nel Niger e ancora dentro il Nilo si truova questo animale: il quale ha forma di cavallo, ma non ha pelo; la sua pelle è durissima, ed è grande come un asino, vive così nell'acqua come nel terreno. [De F.] Cavallo o Cavalluccio marino si chiama pure ancor più impropriamente un piccolo Pesciatello marino che si spaccia per curiosità ai non intelligenti (Syngnathus hippocampus, L.) [Cont.] Cit. Tipocosm. 230. L'ultima division di tutti i pesci marini è quella de' pesci minuti; dove sarà prima la minutaglia de 'l pescie, e specificatamente poi le anguelle, i sardoni, la sardelle, le acciucche, il caval marino. 90. Cavallo fiumatico. Lo stesso che Cavallo marino. Tes. Br. 4. 6. (M.) Portanie è un pesce ch'è chiamato cavallo fiumatico, perocch'el nasce nel fiume del Nilo, e lo suo dosso e li suo' crini, e la sua boce è come di cavallo. |
Gran Dizionario Teorico-Militare del 1847 |
Cavallo - s.m. Cheval. Animale quadrupede da tiro o da sella, il quale serve a molti usi di guerra. [immagine] |
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