Verbo | |
Accusare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, transitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è accusato. Il gerundio è accusando. Il participio presente è accusante. Vedi: coniugazione del verbo accusare. |
Parole Collegate |
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Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani |
Informazioni di base |
La parola accusare è formata da otto lettere, quattro vocali e quattro consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: cc. Divisione in sillabe: ac-cu-sà-re. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Acqua e lì di Luigi Pirandello (1897): Ella non nega. Non nega e non si scusa. Dovrebbe accusare, invece; perché quell'uomo che ora piange e si morde le mani dalla rabbia, gridando d'essere stato tradito dalla sua stessa compagna e incolpandola del pericolo mortale che sovrasta ai figliuoli, forse non sa neppur bene quanti siano i suoi figliuoli e chi sia nato prima e chi dopo; non li vede mai; non li ha mai voluti a tavola, perché anche a tavola si porta da leggere e non vuol essere disturbato; potrebbe dire che appunto per questo, per non disturbarlo, gli ha sempre nascosto le lievi infermità dei figliuoli; ma sa che mentirebbe, dicendo così, e non lo dice. Epilogo di Federico De Roberto (1888): Dall'ammettere che la donna avesse potuto essere tratta in inganno, al giustificare la condotta di lei, non v'era che un passo. Dal giustificarla, ad accusare sé stesso, il passaggio era meno facile; nondimeno egli lo compì. Trovava di non avere insistito abbastanza,— a quel tempo— per ottenere una spiegazione; di aver commessa una vera colpa non avendo cercato di lei, quando il motivo di quella rottura gli era stato fatto intravedere. Allora sarebbe stato dover suo giustificarsi, smentire la voce bugiarda, far rifulgere la propria innocenza. Anima sola di Neera (1895): Se dobbiamo accusare qualcuno dei nostri disinganni accusiamoci, perché noi soli fabbrichiamo i nostri amori dipingendoli coi colori della nostra fantasia. Il nostro cuore quando è giovane e ardente somiglia ad un prisma; presta le sue tinte all'oggetto che maggiormente lo avvicina. L'ideale è dentro di noi, e noi vogliamo a viva forza estrinsecarlo in un'altra persona. L'amore è l'anima grande dell'universo che si perpetua nell'inno della vita, e noi vogliamo fissarlo in due occhi che la cateratta può chiudere oggi o domani e che la morte chiuderà per sempre. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per accusare |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: accasare, accusate. Con il cambio di doppia si ha: annusare. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: accuse, acca, acre, aure, cure, care. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: accusarle. |
Parole con "accusare" |
Finiscono con "accusare": riaccusare. |
Parole contenute in "accusare" |
are, usa, usare, accusa. Contenute all'inverso: era, ras. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "accusare" si può ottenere dalle seguenti coppie: acri/ricusare, accusai/ire, accusata/tare, accusatore/torere. |
Usando "accusare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: autoaccusa * = autore; * areata = accusata; * areate = accusate; * areati = accusati; * areato = accusato; * rendo = accusando; * evi = accusarvi; * resse = accusasse; * ressi = accusassi; * reste = accusaste; * resti = accusasti; * retore = accusatore; * retori = accusatori; * ressero = accusassero. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "accusare" si può ottenere dalle seguenti coppie: accusi/issare, accuserà/areare, accusata/atre, accusato/otre. |
Usando "accusare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cacca * = causare; ricca * = riusare; * erta = accusata; * erte = accusate; * erti = accusati; * erto = accusato. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "accusare" si può ottenere dalle seguenti coppie: accusa/area, accusata/areata, accusate/areate, accusati/areati, accusato/areato, accuse/aree, accusai/rei, accusando/rendo, accusasse/resse, accusassero/ressero, accusassi/ressi, accusaste/reste, accusasti/resti, accusate/rete, accusati/reti, accusatore/retore, accusatori/retori. |
Usando "accusare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * mie = accusarmi; * tiè = accusarti; * vie = accusarvi; * torere = accusatore; autore * = autoaccusa. |
Sciarade incatenate |
La parola "accusare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: accusa+are, accusa+usare. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "accusare" (*) con un'altra parola si può ottenere: * tic = accusatrice. |
Quiz - indovina la soluzione |
Definizioni da Cruciverba: Non accusano disturbi, Giovanna d'Arco ne fu accusata a un processo a Rouen, L'accusa di Giovanna d'Arco, L'esame accurato delle uscite di uno Stato, Accurati e zelanti. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Accusare, Imputare, Apporre, Dare la colpa, Incolpare - Accusare è il Denunziare apertamente, o appresso il tribunale o appresso i superiori. - Imputare è Attribuire ad alcuno una colpa o un delitto, o di atto o di volontà. - L'Apporre è parimente Attribuire ad altri una colpa; ma senza fondamento certo. - «Lo apposero a lui, ma era innocente.» - Incolpare e Dare la colpa è lo stesso; ma può anche farsi per via di semplice e lieve congettura. [immagine] |
Querelare, Accusare, Querelarsi - Querelare uno, suol dirsi nell'uso comune per Muovere querela contro di esso dinanzi ai Tribunali, che ci facciano giustizia del torto ricevuto. - Accusare è il far noto al Tribunale che alcuno ha commesso il tale o tal altro delitto, e spesso è atto di buon cittadino. - Querelarsi è Significare con parole di dispiacere della ingiuria o della ingiustizia sofferta, anche senza ricorrere al Tribunale. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Dar carico, Dar colpa, Accusare, Far carico, Farsi carico, Darsi carico - Carico è meno di colpa, onde non è, come questa, materia sufficiente ad accusa: onde si dà carico di cosa dispiacente o riprovevole; si dà colpa, se la materia è grave e se il danno probabile ne è già emerso. Si accusa positivamente, formalmente; i due primi possono non essere che giudizii o sospetti, e stare in chi li fa. Far carico è quasi un accusare, è un apporre per sicuro, è un regolarsi come se si fosse certo che altri avesse sulla coscienza la cosa che gli s'imputa. Darsi carico non può avere, naturalmente parlando, questo senso, perchè nessuno è così gònzo da dar carico a se stesso: vale invece prendersi la briga o il pensiero; me ne do carico, dicesi, e vale, ci penso io, o presso a poco. Farsi carico è imporsi un obbligo: oppure rimproverare la propria coscienza: molti si faran carico di non aver fatto tante genuflessioni, che non se le fanno di mormorare e dir male del prossimo. [immagine] |
Accusare, Querelare, Tacciare, Incolpare - Si accusa di cosa vera o falsa, pubblicamente o privatamente: l'accusa porta d'ordinario su colpe o delitti gravi, e sovente per conclusione chiede che venga applicata la pena. La querela è portata in giudizio dall'offeso o da altri per esso, e par proprio diretta ad ottenere riparazione. Si taccia di cosa anche tenue, e la macchia o difetto apposto può essere in parte non vero. Incolpare è imputazione più grave che non è il tacciare, e pare più positiva, e più certa, e più diretta: suole avere per oggetto cosa di maggior rilievo, o che tale si creda. Tizio vien tacciato d'avarizia; Caio è incolpato d'usura e di frode. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Accusare - [T.] V. att. Denunziare con querela pubblica in giudizio. Denunziasi anche segretamente, e non sempre per chiedere pena, nè sempre si può provare il fatto denunziato. Poi denunziasi ad altri che a' giudici costituiti in tribunale.
Nel senso più proprio a jus criminale. In virtù d'ordine giudiciale Chiamare persona al tribunale perchè sia provata la violazione della legge e punita. S Bern. Tr. Cosc. volg. 112. (C) Non è reo chiunque è accusato, ma chi è convinto e provato. Salvin. Pros. Rim. 184. Quegli che è accusato può essere innocente e colpevole. Bemb. Stor. 1. 122. Nè lecito essere lo accusare alcuno, se non di concessione de' signori capi. Bocc. Dec. 2. 16. Fatevi a ciascun che m'accusa dire quando e dove io gli tagliai la borsa. Ar. Fur. 5. 68. Gli par ch'a torto sia accusata. Dav. Tac. Vit. Agric. 387. (Man.) Cesare gl'impose che accusasse Silano. Varch. Stor. 9. 224. Aveva messo su e imbecherato Giorgio che l'accusasse. Giamb. Giar. Cons. 188. Voglio anzi essere accusato che accusare, e sostenere ingiuria che farla. Cavalcant. B. Retor. 402. (C) Per essere egli consueto (solito) a difendere, dia maraviglia il suo accusare. T. Con la partic. A e col Come. Mach. Stor. Fu accusato al capitano come sollevatore del popolo. = Lastr. Agric. 1. 16. (C) Fosse accusato davanti ai giudici come reo d'incantesimo, essendochè avesse sempre, in paragone degli altri, le più strabocchevoli raccolte. [Cam.] Gian. Op. 2. 262. Al capitano non possiamo essere accusati per sforzatori di case; perchè ogni uno è signore di fare quello che li piace in casa sua. T. Col Di, e non la colpa, ma il titolo del colpevole. L'ha accusato di ladro. T. Col Che. Accusavano Socrate che seducesse la gioventù. T. Col Di e l'Inf. L'accusano del dire il vero; Con più accanimento l'accusano che non si farebbe un falsario. T. Accusare non solo uno di delitto, ma il delitto di lui. 2. T. Imputare altrui la causa d'una colpa, o parte di quella fuor di giudizio; ma in senso prossimo a accusa solenne e grave. Può versare anco sopra colpe non dimostrabili innanzi alla pubblica autorità. = Dav. Tac. Stor. volg. 2. 417. (C) L'accusò a Flavio d'esser venuto, rotta la carcere, a farsi capo della parte vinta. Cic. Uffic. volg. 79. Accusa Alessandro suo figliuolo che egli cerchi la benevolenzia de' Macedoni con le donazioni. [Cam.] Adr. Plut. Op. 95. (Lucullo) accusava Pompeo, che, oltre al convenevole di sua età, appetisse di maneggiar troppi affari. = Dant. Inf. 30. (C) La falsa che accusò Giuseppo (la moglie di Putifarre). Tass. Gerus. 8. 79. Ancor v'è chi sospetti, e chi di frodo Goffredo accusi? e chi l'accusa approve? Mach. Disc. 3. 167. Accusando alcuno i popoli e i principi insieme, potrebbe dire il vero; ma traendone i principi, s'inganna. 3. Accagionare in genere, non solo di colpa, nè sempre pubblicamente. Accagionare e Accusare hanno la medesima origine, causa: quindi è che Accusare vale in questo senso anco Riprovare, Condannare, perchè l'accusa contiene il giudizio della causa. [Cam.] Adr. Plut. Op. 2. 180. I compagni (del fanciulletto spartano) veggono la gran sofferenza e ne l'accusano, dicendo esser meglio appalesare la volpe (rubata) che nasconderla con rischio di morte. Salvin. Disc. 3. 162. Accusava (Diogene) gli uomini, in difesa della Fortuna, dicendo, chiedere essi i beni, che a loro paiono tali, ma non già quelli, che sono in realtà. = Vit. S. Domitil. 293. (Man.) Generalmente accusa lo smisurato amor delle donne. S. Agost. C. D. 1. 26. Or chi incolperà l'ubbidienza e accuserà il servigio della divozione? Tass. Gerus. 10.40. (C) Non accuso Il fervor di magnifiche parole, Quando nasce d'ardir. T. Accagionare, ma apponendo una colpa pure in pensiero. T. Non solo l'uomo accusa l'uomo, ma le sue opere, i fatti, le cose l'accusano. Le apparenze lo accusano. La sua faccia accusa l'indole dell'animo, i costumi. Assol. Il suo viso lo accusa. T. La natura co' suoi moti e colle sue leggi accusa chi le nega o ad esse contrasta. In senso men grave. Red. Lett. fam. 3. 260. Mi vien voglia di ridere, quando fo riflessione che… io sono accusato per ismargiasso e per tagliacantoni. T. Accusare di pigrizia. 4. In senso intell. T. Accusare uno scrittore di negligenza, di scorrettezza; Accusare l'artista che non abbia fatto bello il ritratto di donna brutta. 5. Nel senso gramm. Caso dell'accusare; Accusativo. 6. Accusare le cose o le opere altrui. Quasi persone che siano cagione di fatto o non fatto, cattivo o sgradito. T. Bart. Dan. Come non saremo noi indegni di chiamarci uomini, se, dove pur intendiamo andar il mondo con ordine sì regolato, volessimo accusar d'inutili e di dannose quelle opere della natura delle quali non arriviamo a discernere i fini ed a conoscerne il magistero? Accusare il cielo, le stelle, la sorte, l'altrui malvagità, le stregonerìe, de' proprii torti o della propria dabbenaggine. – Accusare del nostro malumore o della pigrizia il tempo, la malattia, il troppo mangiare, il mangiar poco. [Cam.] Mach. Op. 8. 23… Il Ciel nè altri i' non accuso, Nè mi vo' lamentar di sì ria sorte. = Borghin. Selv. Tertull. volg. 4. (C) Si scolpano, e accusano gl'impeti d'una non ben disciplinata inclinazione, il destino. Salvin. Pros. Rim. 153. Accusar la Fortuna. Sallust. Catil. 80. (Man.) Poichè, per sua miseria, la forza, il tempo e l'ingegno saranno trascorsi, incolpasi ed accusasi la debolezza della natura. T. Accusare non la pers. nè la colpa di quella, ma un fatto che serva di obbiezione al fare e di scusa del non fare. Maria Salviati (non volendo un secondo marito, e serbandosi tutta a allevare il nuovo padrone di Firenze), accusando la sopradetta cagione della complessione mala del signor Lionello… (il marito propostole). Petr. Rim. 1. 29. (C) Accusando il fuggitivo raggio (del giorno), Alle lagrime triste allargai 'l freno. T. Accusare la stagione, i venti, degli indugi proprii o d'altri. Accusare gl'indugi altrui del mal esito di una cosa. [Cam.] Alam. Colt. 1. 744. Forse a torto Neghittoso accusava i colli suoi, Che gli fero aspre le vendemmie e frali. T. Accusare il luogo, il clima, e sim., d'un inconveniente, Imputarne a esso la cagione o in tutto o in parte. – Accusare lo specchio del rendere troppo fedelmente le grinze e i capelli grigi. 7. Accusarsi, Accusare se stesso e giudizialmente, e fuor di giudizio moralmente. Varch. Sen. Benef. volg. 70. (C) Prevenire Cesare, e accusarsi da sè a sè. Morell. Cron. 243. In presenza di tutti e' s'accusò… avere tratti (sottratti) de' danari delle spese. T. Accusare se stesso di colpa o di fallo dinanzi a Dio o agli uomini o dinanzi a sè. = Ar. Sat. 4. 297. (C) Con altre cause più degne mi scuso Con gli altri amici (a dirti il ver); ma teco Liberamente il mio peccato accuso. Beniv. Eglog. 76. L'error nostro accuso E il fallo ch'io conosco, e nollo celo. Fior. S. Franc. 6. (S. Francesco) con grande fretta ritornò inverso frate Bernardo per accusarglisi umilemente del pensiero, ch'egli avea verso di lui. [Val.] Pulc. L. Morg. 11. 62. E disse umilemente: O imperadore, Io mi t'accuso, e chiamo peccatore. T. S. Cat. Lett. 135. Salite sopra la sedia della ragione, e fate che la memoria accusi i mali fatti e i mali detti e i mali pensieri vostri; e la volontà si doglia dell'ingiuria, del suo Creatore e dimandi giustizia: e allora l'intelletto giudichi la pena che dee sostenere il cuore ed il corpo, e diagliela con grande fervore. Del giudizio divino. T. Sav. Pr. 14. In Ps. Quam bonus… Quel confessore, dotto ma cattivo, s'accuserà e sentenzierà, e dirà: Io ero frà Dolcino e frà Bonino; e non diceva loro la verità apertamente. Pitt. Ist. Fior. 108. (C) Riguardandosi in viso, se ne accusavano quasi l'uno all'altro. Salvin. Pros. Rim. 115. Accusa se stesso di troppo stolta baldanza. 8. Del dire le colpe proprie al confessore. Segner. Op. 4. 626. (C) Si accusa di aver detto delle parole libere…, e tace il restante. E Crist. Instr. 1. 136. Nè basterà l'accusarsi di aver giurato indebitamente, ma converrà specificare… Tocc. Crist. 12. 1. (Gh.) S'accusò nella confessione, tra li altri peccati, d'aver detto male del libro del P. Orsi. T. Accusarsi pienamente, schiettamente, imperfettamente, e sim. 9. Siccome nelle cose giudiziali accusa si oppone a difesa, in altre sovente a scusa. T. Prov. Tosc. 84. E 265. Chi si scusa senza essere accusato, fa chiaro il suo peccato. Chi si scusa s'accusa (Excusatio non petita fit accusatio). [Cam.] Adr. Plut. Op. 613. Quelli che allegano per iscusa la fievolezza e il non potere, piuttosto accusano e palesano la malattia e indisposizione di lor mente, che la vecchiezza. Vas. Vit. Leb. Venez. Chi si scusa col presto (dell'aver fatto presto) quando l'opere non soddisfanno, se non è stato in ciò forzato, in cambio di scusarsi, s'accusa. = Bocc. Dec. 3. 180. (C) Essi s'accusano, quante volte nel cospetto degl'intendenti fanno quella scusa. In senso intell. Dant. Parad. 14. (C) Escusar puommi di quel ch'io m'accuso Per iscusarmi. (Parla di cosa non detta convenientemente al soggetto e al vero.) 10. E perchè l'Accusarsi è una specie di confessione, siccome confessare dicevano, e in certi casi dicesi tuttavia, per affermare e quasi professare la verità della cosa, così anco Accusare prende senso di Manifestare, Notificare. Dant. Inf. 31. (C) Egli stesso s'accusa. (Nembrotte, col suo linguaggio che nessuno intende, si manifesta per il superbo edificatore della torre.) Buonarr. Descr. Nozz. Med. 24. Per se medesima accusò sè essere la Poesia (si manifestò agli atti). Chiabr. Guerr. Got. 4. 17. A ciascun tosto l'accusò donzella Il crin, che, lungo, di fin or parea. T. Il raggrinzarsi della pelle da collo accusa gli anni. Allegr. Rim. Lett. 131. (C) (L'uscio o la finestra) Che per mille fessure il dì gli accusa. (Questo non com.) T. Altra fig. La faccia accusa l'origine sua. Di cose, con fig. più ardita ma non impropria. T. Volt. Op. 1. 2. 185. Accusando un'elettricità negativa, quando domina tuttavia la positiva, affievolita soltanto. 11. † T. Archiv. Stor. T. 4. 638. Ferrucc. Lett. E perchè vi accusavamo la partita del capitano Guerrieri… e come aveva fatto tre capitani delle due bande, torno a replicarlo per non avere avuto risposta da vostre signorie. [Tav.] Per Tenere e Chiamare se stesso. Com. ant. Inf. XII. 72. Amfiarao si accusò sufficiente in tutte le cose, che bisognavano a vincere il nemico suo. T. L'origine di causa spiega quest'uso strano. 12. Accusare un dolore a una parte del corpo, un mal essere, o altro segno di malattia; Dire che quella impressione dolorosa si sente, quasi Denunziarla a chi la curi, o di assistenza o sollievo. T. L'infermo accusa un dolore sordo dalla parte del cuore. (Non si dice in propria persona di se medesimo, per solito: Io accuso.) T. Anche coll'A. L'ammalato mi accusava un mal essere in tutta la persona. 13. † Accusarsi morto, Darsi per morto, per spacciato; Sentire disperazione, e darne segni. Giov. Fior. Pecor. 75. [Camp.] Marc. Pol. Mil. Accusârsi morti, perocchè non vedeano via niuna donde si campare; e stavano molto dolorosi e sconsolati. Ancora più antiq.: Accusarsi persona morta. Cin. Rim. 110. 14. T. Accusare una lettera, Dire d'averla ricevuta, quasi tenersi in debito di risposta per causa della proposta. Filic. Lett. 156. Accuso l'umanissima di V. S. Ill.ma. [Cam.] Tass. Lett. p. 219. Accusando queste lettere che sono venute in quest'anno… Sassett. Lett. p. 242. Così a cavallo a cavallo, risponderò a due vostre gratissime lettere, cioè ve le accuserò; chè in risposta d'esse non ho molto che dirvi. = Car. Lett. ined. 2. 60. (C) Mi meraviglio che non m'accusiate qualcuna delle mie, avendovi scritto il 17. 21. 28. e 29… Di grazia, accusatemele tutte, perchè ne sto con la febbre addosso. E Lett. Tomit. 52. 81. Magal. Lett. 212. V'accuso a buon conto la vostra del primo. Bonc. Lett. 4. 3. 237. Non voglio che questa prima lettera serva ad altro che ad accusarle la sua, e a farle semplicemente riverenza. Bentiv. G. Lett. 159. Finirò questa lettera con accusare a V. E. la sua delli 27. Red. Lett. Fam. 1. 39. Accuserò solamente a V. S. I. la ricevuta della sua lettera. (Quest'ult. meno spedito.) Men com. Car. Lett. 3. 293. (Man.) Non m'occorre per questa di fare altro, che accusarmi della ricevuta della sua de' 27. D'altri fogli che lettere. Bellinc. Lett. in Menz. Op. 3. 304. (C) Accuso la comparsa di quella carta de' 29 caduto, che V. S. Ill.ma si compiacque trasmettermi. T. Accusasi ricevuta non solo di fogli, ma di roba, danari. † T. Accusare lettera non ricevuta, ma mandata (che nell'uno e nell'altro caso vale Annunziare, prossimo a Denunziare, ch'è prossimo ad Accusare). Maria Salviati. Non accadendo altra risposta (alla vostra), vi accuserò la mia dell'ultimo del preterito (passato mese). 15. Nel giuoco, Mostrare le carte che formano qualche punto, o Dire il punto che uno ha. T. Accusare tre assi. Accusare il punto giusto, Dire la cosa com'ella sta. E similm.: Accusare la ronfa giusta. (Non com.) Borghin. Lett. Benv. 109. (Man.) Io dubito grandemente che in questa informazione non si accusasse il punto giusto. [Val.] Salviat. Granch. 5. 2. Volete voi… accusare ora il punto giusto? = Alleg. 324. (Man.) Caddemi di collo; per accusare la ronfa giusta. T. Not. Malm. 6. 30. Queste verzicole vanno mostrate prima che si cominci il giuoco, e messe in tavola; il che si dice accusare la verzicola. T. Anche assol. Ha accusato. |
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Parole in ordine alfabetico: accusandosi, accusandoti, accusandovi, accusano, accusante, accusanti, accusarci « accusare » accusarla, accusarle, accusarli, accusarlo, accusarmi, accusarono, accusarsi |
Parole di otto lettere: accurati, accurato, accusano « accusare » accusata, accusate, accusati |
Lista Verbi: accudire, accumulare « accusare » acetificare, acidificare |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): mussare, smussare, russare, usare, causare, concausare, abusare « accusare (erasucca) » riaccusare, ricusare, scusare, riusare, annusare, tare, catare |
Indice parole che: iniziano con A, con AC, parole che iniziano con ACC, finiscono con E |
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