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Informazioni utili online sulla parola italiana «morale», il significato, curiosità, aggettivo qualificativo, associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Morale

Aggettivo

Morale è un aggettivo qualificativo. Forme per genere e per numero: morale (femminile singolare); morali (maschile plurale); morali (femminile plurale).

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di morale (etico, principio, spirito, spirituale, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
favola (16%), etica (15%), alto (7%), terra (4%), immorale (3%), questione (3%), falsa (3%), storia (3%), cattolica (3%), etico (3%), doppia (2%), comportamento (2%), finale (2%), comune (2%). Vedi anche: Parole associate a morale.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Wikipedia

Informazioni di base

La parola morale è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti.
È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (laro). Divisione in sillabe: mo-rà-le. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con morale e canzoni con morale per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • È in famiglia che si assimila la morale. Questa si apprende imitando, inconsapevolmente, le persone che ti educano.
  • La morale la devi trovare nella tua consapevolezza, nessuno te la può imporre!
  • Ai miei alunni spesso raccontavo delle favole e poi cercavamo di trarne la morale.
Citazioni da opere letterarie
Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): “Certo, Apuleio e Luciano erano colpevoli di molti errori,” disse Guglielmo. “Ma questa favola contiene sotto il velame delle proprie finzioni anche una buona morale, perché insegna quanto si paghino i propri errori e inoltre credo che la storia dell'uomo trasformato in asino alluda alla metamorfosi dell'anima che cade nel peccato.”

L'Esclusa di Luigi Pirandello (1919): Il Direttore non riusciva a calmarlo. Gii veniva quasi da ridere: in paese si diceva che colui non era veramente il padre della sua figliuola. Ma il consigliere Ippolito Onorio Breganze, paonazzo in volto, non poteva accontentarsi della semplice riprensione fatta a quattr'occhi alla maestra: pretendeva, esigeva una grave, una seria punizione! A lui, adesso, non istava più a cuore soltanto la sua cara piccina, ma anche “la salute morale, signor Direttore, di tutto il paese scandalizzato!„ Non era forse a conoscenza il signor Direttore di quanto era avvenuto? non sapeva a qual donna si era affidata l'educazione delle tenere menti, delle gracili anime?

Naufraghi in porto di Grazia Deledda (1920): — Una profonda corruzione rode quasi tutti i condannati, molti dei quali sono veri delinquenti rotti ad ogni vizio. L'aria stessa è pestifera. L'uomo che viene tolto dalla società, privato della libertà, nel luogo del castigo s'infracidisce completamente, perde ogni avanzo di senso morale, diventa bugiardo, vile, feroce, corrotto fino all'incoscienza della corruzione.
Libri
  • Osservazioni sulla morale cattolica (Scritto da: Alessandro Manzoni; Anno 1819)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per morale
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: corale, modale, molale, morali, murale.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: corali.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: orale.
Altri scarti con resto non consecutivo: more, mole, male.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: amorale, mortale, umorale.
Parole con "morale"
Iniziano con "morale": moraleggi, moraleggia, moraleggio, moraleggiò, moraleggerà, moraleggerò, moraleggiai, moraleggino, moraleggerai, moraleggerei, moraleggiamo, moraleggiano, moraleggiare, moraleggiate, moraleggiato, moraleggiava, moraleggiavi, moraleggiavo, moraleggeremo, moraleggerete, moraleggiammo, moraleggiando, moraleggiante, moraleggianti, moraleggiasse, moraleggiassi, moraleggiaste, moraleggiasti, moraleggeranno, moraleggerebbe, ...
Finiscono con "morale": amorale, umorale, femorale, immorale, tumorale, metamorale, antitumorale, coxofemorale.
»» Vedi parole che contengono morale per la lista completa
Parole contenute in "morale"
alé, ora, mora, orale. Contenute all'inverso: aro, rom, laro.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "morale" si può ottenere dalle seguenti coppie: mogi/girale, molate/laterale, moretto/rettorale, mordi/diale, morfi/fiale, moravia/viale.
Usando "morale" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: remora * = relè; * ralenti = monti; * alesa = morsa; * alesi = morsi; * aleso = morso; como * = corale; * aleatoria = moratoria; * aleatorie = moratorie; postumo * = posturale.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "morale" si può ottenere dalle seguenti coppie: mortai/iatale, morti/itale.
Usando "morale" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * elargì = mogi; * elafi = morfi.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "morale" si può ottenere dalle seguenti coppie: amor/alea, dimora/ledi.
Usando "morale" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * dimora = ledi; ledi * = dimora.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "morale" si può ottenere dalle seguenti coppie: monti/ralenti, mora/alea, moratoria/aleatoria, moratorie/aleatorie, more/alee, morsa/alesa, morsi/alesi, morso/aleso.
Usando "morale" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * girale = mogi; * diale = mordi; * fiale = morfi; * laterale = molate; relè * = remora; posturale * = postumo; * moratoria = aleatoria; * moratorie = aleatorie; moretto * = rettorale.
Sciarade incatenate
La parola "morale" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: mora+alé, mora+orale.
Intarsi e sciarade alterne
"morale" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: mal/ore.
Intrecciando le lettere di "morale" (*) con un'altra parola si può ottenere: ari * = armoriale; arati * = armatoriale.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Morale - [T.] S. f. dall'agg. (Rosm.) La Morale è il complesso de' doveri e de' consigli perfezionanti l'umana personalità. T. Per distinguerla da altre discipline o dottrine, piuttostochè contrapporvela. La religione e la Morale (intendendo la Morale umana, o distinguendo le norme dell'operare dalle forme del culto).

T. Nelle cose segnatam. della Chiesa cattolica discernonsi quelle che più direttam. concernono la fede, quelle che la morale, quelle che la disciplina; sebbene la Morale sia fondata ne' principii di fede, e la disciplina sia delle dottrine di fede quasi il linguaggio consacrato. – Morale religiosa, quella che fonda i suoi precetti sui principii religiosi. – Morale politica, quella che applica i generali principii di moralità alle faccende politiche. In più general senso Morale sociale. G. Gozz. Principii della morale civile.

2. T. Più gen. che Scienza e Dottrina e sim. Tutto quel che concerne la volontà umana libera in quanto capace di merito e di demerito. (Rosm.) Forma della Morale, è l'atto della volontà col quale è posta quella stima a cui si congiungono le affezioni e le azioni dell'agente morale. T. Regole di Morale. – Pratica della… – Raccolse in due tavole tutta la Morale.

T. La Morale evangelica, Le dottrine morali insegnate dal Vangelo, e la pratica di quegl'insegnamenti. Al. Manz. intitola un suo bel libro Della Morale cattolica, e in esso dimostra che la Morale cattolica non è diversa dalla Evangelica e dalla retta morale di tutte le coscienze, come voleva il Sismondi con leggerezza da francese del secol passato. Pallav. Bene. 4. 44. Cicerone avea cominciato a trasportare con lode la Morale de' Greci nelle sue prose. G. Gozzi. La Morale degli stoici. – La Morale d'Epicuro è il piacere, non proprio la voluttà. – La Morale del Bentham è l'utile.

T. Una Morale del vero, parrebbe tautologia, perchè il vero e il bene non possono mai stare disgiunti. E così paresse superfluità (ma troppo cade di dover ricordarla) la Morale del bello. – Ciascuna arte dovrebbe essere considerata nella Morale sua propria, cioè nelle applicazioni da farsi a lei de' principii morali comuni.

3. T. La Morale dell'uomo, dice I costumi, Il costume di lui. Ma quest'altro nome è più popol. e più sempl. e bello. La sua Morale, intendono e della vita che l'uomo conduce, e dei principii che guidano i morali suoi atti, e delle dottrine e opinioni.

4. T. Quanto alla scienza. Dicesi Teologia morale agg., e Morale sost. – Studiar la Morale. – La Morale del…, il libro di tale o tal autore. Di libro che tratta umanamente la scienza morale, sempre agg. Filosofia morale; Istituzioni morali. = Segner. Mann. 1. 4. (C) Che ti varrà la tua scienza di poesia, di jus civile, di jus canonico, di Morale, di teoìogia sublimissima, se ti danni? T. Gli antichi, teste meno confuse delle moderne, non però dividevano la Morale dal Diritto, quasi contrapponendole, come taluni ora fanno, e spregiando la giurisprudenza come poco scientifica, se punto accenna a moralità.

Segner. Parr. Instr. 5. 2. (C) Salariato per dare alla scolaresca lezioni bibliche, di Morale, e di metafisica. T. Professore di Morale. – Cattedra di… – Insegna Morale. – Nel second'anno del corso teologico è lo studio della Morale.

T. Casi di Morale; questioni non facili a risolvere, dove il generale principio devesi a un caso speciale applicare. – Certi casi di Morale son posti in maniera da non conferire gran fatto a moralità.

T. Libro di Morale, segnatam. di morale teologica. – La Morale del tale autore, non solo il trattato, ma anco il volume o i volumi. – Tradurla, Comprarla. (C'è delle Morali in commercio.)

5. T. Senso dell'allegoria o della favola. La Morale della favola, quello che i Gr. ̓Επιμύθιον, l'applicazione della finzione poetica a un morale insegnamento, che talvolta, per vero, è poco morale. Ell. che sottintende appunto Applicazione, Conseguenza o sim. – Può la favola aver più d'una Morale, anzi, se sia vera, deve. Meglio sottintenderla e farla indovinare che spiattellarla in parole.

T. Non solo di favola, ma di narrazione immaginata, e di storia e di discorso e di cosa qualsiasi. G. Gozz. Ne trasse questa Morale. – Saper leggere ne' fatti la morale che inchiudono. – Dedurre la morale dal fatto.

T. Più per estens. G. Gozz. Questa è la Morale della mia lettera; quest'è il pratico intendimento.

T. Quindi cel. fam. d'intenzione non molto morale. La Morale è ch'egli vuol de' quattrini. E in quest'ult., e in senso più serio, Venghiamo alla Morale.

6. Epit. T. Buona Morale. E anco senza epit. ass. sottint. Buona. Hor. Morata recte. – Retta Morale, segnatam. in quel che concerne la giustizia. – Soda, quanto alla fermezza e de' principii e dell'uso. – Austera. – Sana Morale, segnatam. quanto alle dottrine e alle massime. – Pura Morale, e le massime e le opere. – Irreprensibile. Cic. Genus hominum optime moratum. – Ottima Morale, concerne segnatam. la pratica. – Perfetta Morale, dice l'idea suprema della moralità, non attuata, se non nel Redentore, e negli atti di quelli che meglio seguirono l'esempio di Lui.

7. T. Senso di male. Plauto, Nequicquam mulier exornata est bene, si morata est male. Barett. Frust. Letter. 3. Quella lubrica Morale che tende ad imbagasciare il bel sesso.

T. Siccome Morale da sè, ha senso buono, così dicono Uomo senza Morale, Che non solamente non opera secondo la pura moralità, ma e co' suoi atti la offende, e ha massime alla buona morale contrarie: come dicesi Scostumato.

8. T. Segnatam. di dottrine parlando, comporterebbe il plur. femm. Tutte le morali filosofiche insieme stillate non dànno il discorso di G. Cristo sul Monte.

† G. V. 8. 64. tit. (C) De' morali che ebbe in sè papa Bonifazio (sottint. Portamenti, Abiti, o sim.). V. ult. § di Morale agg.
Morale - S. m. Corrente. Forse ha l'orig. di Mora al § 2 nel senso di Costruzione. Lorini, Fortif. 139. (Fanf.) Si provederà di quella quantità di tavole di larice o di castagno che farà bisogno… et insieme tanti morali over correnti non più grossi per quadro di quattro dita. [Laz.] In qualche dial. ven. usasi comunem. al pl., e parimenti Mezzimorali; e quindi dicesi: Comperare un centinaio, un migliaio di morali e mezzimorali per racconciare e rassettare i tetti. Non è dell'uso tosc.
Morale - [T.] Agg. Che concerne i modi consueti che un ente libero tiene nell'operare. Cicerone si fa lecito d'usar questa voce in latino. Mos derivano taluni da Modus. T. La dichiarazione che di Mos porge Festo, Istituzione patria, concernente in specie la religione e le cerimonie divine, dimostra come Religione e Morale agli ant. fossero intimamente congiunte; e lo comprova l'uso di Rite che denotava in gen. qualsia somiglianza. – Usus era l'avviamento al Mos; onde Ov. Morem fecerat usus. – L'orig. ci mostra il perchè in it. non sogliasi dire Costumi morali, giacchè in Mos è l'idea di Costume.

2. Il Rosm. discerne Le scienze dell'essere ideale, del reale, del morale. Dice Essere morale quel che consiste nel rapporto tra la legge e la volontà.

T. Modi generici che sottintendono una distinz., di che poi diremo. Considerando la cosa dal lato morale. – L'uomo morale (l'uomo considerato non nelle sue qualità corporee o nelle intell. o nelle civ.). – L'agente morale.

T. Il modo morale, Titolo d'un'opera di Gasp. Gozzi, cioè Moralmente osservato in quanto se ne giudica la moralità, se ne può dedurre una moralità. Più in gen. L'universo morale, tutto quel che concerne astrattam. e praticam. l'umana volontà, le sue leggi, la storia sua nell'uomo e nelle nazioni e in tutto l'umana famiglia.

T. Ordine morale. Nesso morale. Ragione suprema morale. Fine morale. Pallav. Ben. 4. 15. La disciplina morale. – Qualità morali dell'uomo, in quanto riguardano non l'intelletto nè il corpo, ma l'uso della libera volontà. Crusca alla v. CONDIZIONE: Qualità morale d'una persona.

3. T. Le qualità morali posson essere buone o no, in quantochè può della libertà farsi e buono e mal uso. Quindi Ter. Quid mulieris uxorem habes? aut quibus moratam moribus? E Cic. Morati melius. E noi alle voci di questa famiglia congiungiamo partic. comparative o epiteti di contrario signif. – Più o meno morale. Sost. Buona morale, pessima.

T. Educazione morale, distinguesi dalla Intellettuale, dalla Civile, dalla Politica, dalla Corporea, dalla più direttam. religiosa. Dicendo ass. Morale, intendesi Non disforme da moralità.

Segner. Mann magg. 27. 2. (Man.) Hai da portar prima i difetti altrui naturali, come sono la malinconia, le schifezze…, e poi molto più i difetti, ancora morali, come sono le inciviltà, le ingratitudini. T. Pallav. Bene. 4. 38. Del Bene e del Male morale, cioè della Virtù e del Vizio. – Idea di male. Pericoli morali. Danni. Decadenza morale, e quindi civile, delle nazioni. Infermità, Morbo, Guasti morali. Morali vituperii.

4. T. Quanto all'istinto e alla facoltà naturale. Facoltà morali dell'uomo, quelle che concernono la volontà in quanto libera a scegliere tra il bene e il male, cioè tra il bene maggiore e il minore. Senso morale, l'istinto essenziale che porta lo spirito a prescegliere il bene maggiore; al quale senso ripugna chi si sforza di far parere a sè maggiore il minore. – Sentimento morale, meglio plur., Sentimenti morali, quelli che applicano il senso morale. – Educare il senso morale. – (Rosm.) Il bene morale ed il bene eudemonologico, rispondono a due tendenze fondamentali dell'uomo. T. Libertà morale, a distinguerla dalla Civile. – Imperativo morale.

5. T. In senso di bene, più o meno ass. Norma Misura morale, secondo cui giudicare la bontà delle azioni. Precetti morali. (Rosm) Ordine morale, massime morali, persuasioni morali, si trovano sussistere in alcuni anco con dottrine ad essi contradittorie. = Car. Lett. 2. 72. (C) Questo consiglio in vero è morale. T. Combattere con mezzi morali la forza materiale, intendesi e di mezzi non materiali, e di veramente conformi alla morale retta.

T. È, Non è cosa morale, Conforme o Non conforme in tutto a moralità. – Anche neut. Non è morale il giudicare gli uomini dalle opinioni che professano o dicono di professare, alle quali non sempre gli atti si conformano nè possono conformarsi.

T. In senso più spec. Morale, Conforme al buon costume. Può nell'uomo o nella donna riconoscersi moralità, per quello che concerne la probità sociale, del non rubare o del non ingannare, non per quel che concerne il pudore.

6. T. In quanto il costume e gli abiti interiori appartengono a virtù o avviano a virtù. Miglioramento morale. Tr. Medicatura morale. – Operare la rigenerazione morale.

T. P. Conv. 103. L'abito di virtude sì morale come intellettuale. = Pass. 294. (C) I beni acquistati dell'anima sono… le virtudi intellettuali e le morali. T. Virtù teologali, morali. Le virtù cristiane preparano e compiono la perfezione morale.

T. Grandezza morale, quella che risulta al"uomo e alle opere sue dalla moralità de' principii e de' sentimenti degnamente attuata.

7. T. Forza morale, dell'animo, in quanto concerne e la volontà e l'intelletto. Ma talvolta intendesi per Forza morale quella dell'animo ne' fermi propositi, nella risolutezza e costanza dell'operare. Meglio distinguesi la Necessità materiale, che regna nel mondo de' corpi, in quanto ubbidiscono a leggi dall'umano volere inviolabili, o a naturali istinti; dalla Necessità metafisica de' principii e dalla Necessità morale, secondo cui il bene vero non può essere cagione di male, nè il male di bene vero. – In gen. Forze materiali, quelle che, non si potendo in tutto dividere dallo spirito, ma adoprando mezzi materialí, e concernendo piuttosto la material vita, rimangono di per sè men nobili e meno efficaci. Non si fa un'Italia forte, mettendo a pugna le forze corporee con le morali.

T. Tra Morale e Materiale si fa una distinz., che non sempre distingue bene, e che altre ne richiede a chiarezza e a moralità. Ragioni morali e materiali; e per Materiali intendesi quelle che concernono il mondo esterno, non immorali per sè; siccome dalle ragioni morali non si possono escludere le relazioni col mondo materiale Cause morali, le più intime e vere; Cause materiali, più propriam. direbbersi Occasioni. Dolori morali, per distinguerli da quelli del corpo.

T. Dicendo Aiuto morale e economico, non s'intende che l'economico offenda moralità, ma che il morale può non essere con somministrazione di mezzi economici, più valido nondimeno che se largo soltanto di questi. La diplomazia parla spesso d'Appoggio morale; e A' ppoggio è qui gallic. inut., come l'epit. in questo senso è sovente iron.

T. Dicono Interessi materiali e morali; ma sarà meglio detto Beni morali, Le morali utilità. E la stessa parola Interesse, congiungendola a Materiale, è avvilita.

T. L'unione materiale degli enti non fa vera unità; e la stessa unità civile o politica, se meramente materiale, cioè negli atti estrinseci, e non nelle idee e ne' voleri, non è vera unità, ma prepara dissoluzione. Può essere morale unità in nazione politicamente divisa.

8. T. Nelle relaz. soc. La civiltà vera non può non essere anco morale; ma, secondo che è più o meno conforme a moralità e a morigeratezza dicesi che È più morale o meno. – Lodansi in un uomo o in un popolo le civile e le morali virtù, non perchè l'una cosa si possa dall'altra disgiungere, ma in quanto gli abiti virtuosi concernono la vita privata più direttamente, o le relazioni sociali. Stato morale del paese.

T. Autorità morale, quella che viene non da istituzioni o da patti sociali o civ., ma dal rispetto e dalla fiducia ispirata dall'uomo negli altri uomini per la buona sua e savia vita. E così Dignità, Potere morale; Impero morale.

T. Legge morale, impressa in ogni anima, dettata dalla coscienza, e che dona autorità a ogni altra legge, essendo tutt'uno colla legge religiosa, ma questa rischiara e determina e porge aiuti all'attuazione di quella.

T. Sapienza morale e giuridica, Concetto giuridico morale dell'unione coniugale.

T. Scienze morali e politiche; morali e sociali. G. Gozzi, Argomenti morali e politici.

T. Condizioni morali ed economiche. Mezzi economici e morali. Hume: Saggi morali e politici. – Illustrazioni storiche politiche morali.

9. T. Ente morale, dicesi quel ch'è formato di parecchi individui, i cui singoli doveri e diritti riguardansi nel loro complesso come d'un solo individuo, rispetto a uomini singoli, o ad altro ente morale. Dicesi anche Persona morale, ed è modo più determinato. Può anche dirsi La persona dell'ente morale. Ente morale lo Stato; Ente morale una società religiosa, letteraria, o altro, quando sia costituita con forme che le diano azione sociale, o la facciano soggetto d'azione sociale.

10. T. Distinz. segnatam. rispetto alla relaz. coll'intelligenza. G. Gozz. Scienza morale, in gen. quello che con più scolastica voce dicono Etica. = Plut. Adr. Op. mor. 4. 7. (C) Di tre sorte è la filosofia, naturale, morale e logica… Morale si dice ogni trattato pertinente alla vita umana. T. Cic. Philosophia de moribus. Sen. Della filosofia dissero essere tre le parti: morale, naturale, razionale. Salvin. Disc. 1. 59. Non poteva esser più proprio e del luogo e del tempo che la lezione dottissima della filosofia morale compartitaci dalla bontà del sig. Vincenzo Ciani.

T. Distinguono la Filosofia Razionale o Metafisica; Naturale, che comprende le scienze de' corpi; Morale, che i costumi e la pratica nella vita. In questo rispetto alla Scienza morale appartiene altresì la sociale. Scienze morali plur., diconsi più in digrosso le contrapposte alle Scienze del mondo materiale. [Val.] Pucc. Centil. prol. c. 1. La filosofia morale trae l'ornamento dell'(dall') animo ben disposto. T. Pallav. Bene. 4. 56. Studiar le dottrine morali. – Verità morali, che appartengono a quest'ordine di concetti.

T. Teologia morale, la morale considerata secondo i principii cristiani.

11. T. Di trattati intorno a moralità ragionanti. D. Conv. 91. Li morali ragionamenti sogliono dare desiderio di vedere l'origine loro. – Opuscoli morali di Plutarco. Sentenze morali raccolte da autori varii, o d'un solo; alla rinfusa, o scelte e ordinate Gell. Epistole morali.

G. V. 9. 135. 2. (C) Quando fu in esilio (Dante) fece da venti canzoni morali. Salvin. Pers. pref. Era più tosto uno sforzo di maldicenza, che una grave, soda e morale e sentenziosa composizione. T. Discorsi morali. Dialoghi morali.

T. Novelle morali, titolo d'un libro, assai poco morale, del Marmontel, e d'un altro del Padre Soave, assai migliore quanto alla moralità. – Scritti morali, può avere due sensi, e Che concernono argomenti di scienza morale teorica o pratica; e Che sono più o meno conformi a moralità, più o meno valentemente la ispirano. In questo e in altri sim. rispetti, e i libri e le parole e i fatti possono essere più o meno, molto o poco morali.

12. T. Per estens. Certezza morale, di cosa che assolutamente non sia ripugnante e contradittoria, nè che la natura delle cose corporee le vieti poter mai seguire; ma che, interrogando quel che suole accadere nel mondo, si conosce che non può se non rado e difficilissimamente seguire. Mos i Lat. dicevano delle cose altresì. – Certezza morale fondata in probabilità assai credibili; non propriam. piena certezza, eppure più rassicurante talvolta. Quindi Prove morali, che dimostrano i gradi della credibilità ragionevole da dove non può aversi certezza assoluta, almeno per ora. Morale probabilità.

[G.M.] Impossibilità morale; come dicesi Cosa moralmente impossibile; impossibile cioè secondo l'andamento delle cose umane. Segner. Crist. Instr. 1. 4. Non sol non è giusto, ma non può neppur divenire, costituendosi l'infelice in una morale impossibilità di emendarsi.

T. Bello morale, quel senso conveniente che risulta dalle proporzioni del bene; e può distinguersi dai benefizii morali del bello, come la causa dall'effetto. Bello religioso e morale; Corporeo e morale. Bellezza morale, il concetto universale del bello applicato a un'azione o serie d'azioni, o persona d'azioni simili autrice.

13. T. Nell'interpretazione segnatam. della parola ispirata de' libri santi, distinguesi il Senso letterale, dal morale, dal tropologico, o figurato, dall'anagogico o mistico In questa accezione Senso morale ha Rufino. E San Tomm. rende ragione di questo signif. spiegando: Senso morale quando le cose dette di Cristo o che accennano a Lui, sono segni di quello che noi dobbiamo operare. T. D. Conv. 117. Il terzo senso (dopo il letterale e l'allegorico) si chiama morale; e questo è quello che li lettori deono intentamente andare appostando per le scritture, a utilità di loro e di loro discenti: siccome appostare si può nel Vangelo, quando Cristo salío lo monte per trasfigurarsi, che delli dodici Apostoli ne menò seco li tre; in che moralmente si può intendere, che alle secretissime cose noi dovemo avere poca compagnia. = Bocc. Com. Dant. 1. 57. (C) Se noi guarderemo al senso morale, vedremo… E ivi: Il secondo senso è allegorico, ovvero morale. T. Non ben si confondono le due cose. L'allegorico può non essere morale nel signif. di cui qui si tratta, ma Mistico; e può il morale non essere allegoria.

T. Senso morale d'un componimento, d'una narrazione, d'un fatto, La moralità da dedurne, tolta la quale le è tolto ogni senso.

14. T. Di pers. Filosofi morali, specialm. gli ant., dicevansi quelli che di cose morali filosofavano. = Onde D. 1. 4. (C) Seneca morale (T. Non forse per distinguerlo dal Tragico, allora non noto, ma per antonom.. come Aristotele era detto il Filosofo). [Camp.] Boez. prol. Dato ci è modo in ciò di laude dignissimo da quello eccellente e famoso Senoca morale, in una pistola.

T. Anche dicono Uomo morale, che segue la sana morale e ne' principii e ne' fatti. [Camp.] Bon. Bin. 15. 5. Chi vuol viver morale. Non viva piagentiero. = Franc. Sacch. Nov. 255. (C) Fu nella nostra città uno cavaliere valoroso e morale, chiamato messer Albertaccio da Ricasoli. Rucell. V. Tib. 2. 11. 150. Uomo morale può dirsi veramente colui il quale, converte col discorso della mente, in elezione ragionevole la propensione della natura, che per se trascorrer potrebbe nella smoderazione del vizio. T. Ora saprebbe di fr.; e può meglio dirsi altrimenti. Nè mai dicesi Donna morale. Bensì Vita morale, conforme a moralità.

15. Sost. T. Quel che concerne la moralità nell'uomo o nelle cose. Gli spiriti retti e profondi, nelle questioni che più paiono concernere il materiale e le minime cose, hanno l'occhio al morale. Questo senso è più ampio che il femm. La morale o La moralità.

T. Contrapponesi al Fisico sost., parlando dell'uomo. Il fisico e il morale, quel che concerne il corpo e le cose esteriori, e quel che lo spirito nelle relaz. morali.

T. Dicono Il morale dell'esercito, ci ha scapitato, ci ha guadagnato e sim.; quanto allo spirito di fiducia, di docilità, di concordia, di coraggio. Quindi l'esotico Demoralizzare.

T. Plur. Titolo. Pallav. Bene. 4. 25. Aristotele ne' Morali ad Eudemo. – Traduce il neut. plur. gr. che dice alla lett. Le cose etiche. – Similm. I Morali di San Gregorio, sottint. Libri o Dialoghi. (V. MORALE sost. f.)
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: moquettate, moquettati, moquettato, moquette, mora, moracea, moracee « morale » moraleggerà, moraleggerai, moraleggeranno, moraleggerebbe, moraleggerebbero, moraleggerei, moraleggeremmo
Parole di sei lettere: monomi, monosi, montai « morale » morali, morena, morene
Lista Aggettivi: monumentale, monzese « morale » moralistico, moralizzatore
Vocabolario inverso (per trovare le rime): orale, corale, policorale, sudorale, periorale, priorale, tubiflorale « morale (elarom) » amorale, metamorale, femorale, coxofemorale, immorale, umorale, tumorale
Indice parole che: iniziano con M, con MO, parole che iniziano con MOR, finiscono con E

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