Note |
Con il termine zucchero s’identifica qualsiasi composto chimico che appartiene alla categoria di sostanze dolcificanti conosciute con il nome generico di "zuccheri", della quale fa parte correntemente il saccarosio che si ricava dalla barbabietola nei paesi europei e dalla canna da zucchero nel resto del mondo.
Attraverso un processo, prima di estrazione e in seguito di raffinazione, si ottiene una polvere cristallina bianca finissima, detta appunto "zucchero raffinato" o "zucchero bianco". |
Forma verbale |
Zucchero è una forma del verbo zuccherare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di zuccherare. |
Parole Collegate |
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Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Foto taggate zucchero | ||
Viola | Probabilità 1‱ | Caf2 |
Tag correlati: cibo, dolci, caffè, piatto, tazzina, dolce, tazza, cucchiaino |
Informazioni di base |
La parola zucchero è formata da otto lettere, tre vocali e cinque consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: cc. Divisione in sillabe: zùc-che-ro. È un trisillabo sdrucciolo (accento sulla terzultima sillaba). Parole con la stessa grafia, ma accentate: zuccherò. |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con zucchero per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Fior di Sardegna di Grazia Deledda (1917): Ecco che lei pensava a maritarsi con uno che certo non le avrebbe potuto dare serve e cameriere in gran copia, e non sapeva nulla, non pensava ad apprender nulla! Ma era proprio un affar serio. Lara sapeva eseguire pizzi al «crochet,» sapeva un po' ricamare e cucire, preparare una tazza di caffè e rifare i letti; la sua abilità si spingeva sino al saper comporre una frittella di farina, zucchero ed uovo, ma, ma... ma certo tutte queste belle cose non bastavano, no! Il denaro di Ada Negri (1917): La fanciulla avvampò; ma non ebbe il coraggio di rifiutarsi; né l'avrebbe potuto. La sera andò, tutta ben ravviata dalla mamma, che le susurrava dietro per le scale: — Portane qualcuno anche a me!...- La si fece subito entrare in cucina, dove la cuoca, proprio in quel momento, stava sfornando i fumanti tortelli dal color biondo, dal succoso profumo, e li incipriava di zucchero alla vaniglia. Malombra di Antonio Fogazzaro (1881): Nessuno dei tre aperse più bocca a casa, dove si divisero. Steinegge, sentendosi stanco, andò a letto, don Innocenzo si ritirò nel suo studio a dir l'ufficio. Edith andò in cucina ad ascoltare la conferenza di Marta su vitali argomenti d'economia domestica, sui prezzi dello zucchero e del caffè, sul modo di « metter là » i pomidoro e i capperi in aceto, sulla tela più robusta e a buon mercato. Dopo mezz'ora di chiacchiere Edith lasciò la cucina e venne a bussar sommessamente all'uscio dello studio. |
Canzoni |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per zucchero |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
»» Vedi tutte le definizioni |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: bucchero, zucchera, zuccheri. Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: buccheri. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: zero, cero. |
Parole con "zucchero" |
Iniziano con "zucchero": zuccherosa, zuccherose, zuccherosi, zuccheroso. |
Finiscono con "zucchero": inzucchero. |
Parole contenute in "zucchero" |
che, ero, zucche. Contenute all'inverso: ore. |
Incastri |
Inserendo al suo interno eri si ha ZUCCHeriERO; con aggi si ha ZUCCHERaggiO. |
Lucchetti |
Usando "zucchero" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * eroina = zucchina; * eroine = zucchine; * rotta = zucchetta; * rotte = zucchette; * rotti = zucchetti; * rotto = zucchetto. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "zucchero" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * orrifici = zuccherifici. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "zucchero" si può ottenere dalle seguenti coppie: zucche/eroe, zucchina/eroina, zucchine/eroine, zucchetta/rotta, zucchette/rotte, zucchetti/rotti, zucchetto/rotto. |
Usando "zucchero" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: zuccherose * = rosero; zuccheraggi * = raggiro; zuccheriferi * = riferirò; * aio = zuccherai; * ateo = zuccherate; * avio = zuccheravi; * raggiro = zuccheraggi; * astio = zuccherasti; * riferirò = zuccheriferi. |
Sciarade incatenate |
La parola "zucchero" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: zucche+ero. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "zucchero" (*) con un'altra parola si può ottenere: * arno = zuccherarono. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Zucchero - Dall'arabo sucar. La canna da zucchero si dice originaria delle Indie orientali. A senso di Teofrasto, Plinio, Arriano, Lucano ed altri autori, non fu ignota ai popoli dell'antichità. Paolo Eginete e tutti i medici greci indicarono lo zucchero col nome di sale indiano. Teofrasto parlandone nel suo frammento del miele, lo chiama miele di canna. Plinio pure ne parla, e lo accenna per sale delle indie. Galeno e Dioscoride lo appellarono saç-char.
Sembra che i Chinesi conoscessero l'arte di coltivare quella canna preziosa, ed anche di estrarne lo zucchero, quasi duemila anni avanti che una tal pianta fosse nota in Europa. Pare che codesta arte non si sapesse dagli Egizj, dai Fenicj, da' Greci e dai Latini. La canna fu trasportata nell'Arabia alla fine del secolo XII; di là passò alla Nubia, all'Egitto, in Etiopia, ove si fece zucchero in gran quantità. Verso la fine del secolo XIV si recò nella Siria, in Cipro ec: lo zucchero che se ne cavava era, come quello di Arabia, grasso e nero. Dopo la scoperta di Madera del 1420, don Enrico reggente del Portogallo vi fece trasportare delle canne di Sicilia, dove erano state introdotte da poco tempo; esse vennero colà coltivate con successo ugualmente che alle Canarie; ed in breve lo zucchero che produssero si preferì in commercio a tutti quanti n'esistessero allora. Dopo la scoperta dell'America, questa bella pianta fu trasportata a San Domingo, ed ivi si riproduce da barbatelle, e così si moltiplica con portentosa fecondità. La lunga guerra che sostenne la Francia contro l'Inghilterra durante il governo imperiale aveva fatto alzare moltissimo il prezzo dello zucchero delle colonie. Lo zucchero si ricercava da tutte le produzioni della terra, ed il governo dava premj per le scoperte di questo genere. Provost ottenne cinquecento mila franchi e la croce d'onore; Fouquet, quaranta mila franchi a titolo d'incoraggimento, pel ritrovato dello sciroppo di uva. Ma fra tutti quei tentativi, non resta oggimai altro che la fabbricazione dello zucchero di barbabietola: Margruff, chimico prussiano fu il primo nel 1747 ad occuparsi ad estrarre lo zucchero da questa pianta. Il conte Chaptal e Matteo di Dombasle secondarono validamente con le loro opere di chimica applicata all'agricoltura, questo nuovissimo ramo d'industria, che può adesso stare a fronte del prodotto delle Indie e delle colonie. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Zucchero - e † ZUCCARO. S. m. Pianta graminacea, detta anche Canna da zucchero. V. anche SACCARO. Saccharum e Saccharon, in Plin. – Lat. barb. Zuccharum. Gr. Σάκχαρον.
T. Piantagione di zuccheri. [P.Occell.] Tasson. Ocean. I. 31. E trovar le vallette in ogni parte Di cannemele e zuccari ripiene. 2. Materia dolce che si estrae dalle canne dello zucchero, e anche da altri vegetabili, e che per mezzo di varie operazioni si riduce allo stato di cristallizzazione, e se ne fa lo zucchero propriamente detto. Cr. 4. 41. 9. (C) Dell'acerbo maturo si fa, se, nella predetta misura, libbre una di perfetro zucchero con vino e mêle rosso si ponga per lo modo predetto. E 4. 47. 1. Il zucchero si dêe risolvere in acqua e aceto; e cuocasi tanto, che s'appicchi alla mestola. Bocc. Nov. 6. g. 8. Poscia fece dar loro le coverte del zucchero. Volg. Ras. Il lattovario fatto con mirabolani… e con zucchero, lo stomaco corrobora e fortifica. Serd. Stor. 2. 61. E non solo si mangiano fresche, ma ancora si conservano lungo tempo nel zucchero. Red. Oss. an. 42. Se si impolveri ben bene un lumacone con del sal comune, e con del salnitro raffinato, e con del zucchero pur raffinato… [Cont.] Ord. Gab. min. Sien. La soma di zuccaro, o polvere di zuccaro, iij soldi.Matt. Disc. Diosc. II. 298. Non è poca disputazione infra i moderni medici, se 'l saccaro, che sotto specie di mèle scrissero Diomede e Galeno nascere in India e nella felice Arabia, sia una medesima cosa col nostro zucchero. E ivi, 300. Si vede manifestamente che si spremeva dalle canne il zuccaro fino al tempo di Varrone. Rusc. Geog. Tol. 187. Paese molto ricco,… principalmente di zuccheri, che in S. Domingo dicono farsene più, quasi, che in tutte l'altre parti del mondo. [G.M.]Magal. Lett. fam. Non mettere più il zucchero nella chicchera. T. Raccolto degli zuccheri. – Estrazione dello zucchero dalla pianta. Magal. Lett. Cottura dello zucchero. – Entrata dello zucchero. – Industria degli zuccheri. T. Prov. Tosc. 269. Il troppo zucchero guasta le vivande. E il contr. Zucchero non guastò mai vivanda. E: Zucchero e acqua rosa, non guasta mai alcuna cosa (pajono contraddittorii, ma anche nel mondo si conciliano, secondo i casi). [G.M.] Zuccheri d'America. Zucchero d'Olanda, di Francia. – Raffineria di zucchero. – Zucchero in palle; in polvere o polverizzato. – Zucchero in pergamena. – Zuccheri grassi. – Zucchero che condisce poco, molto. – Zucchero bianco, depurato, scuro, testa di moro. = Ricett. Fior. 3. 130. (C) Rose rosse, fresche, e purgate dall'unghie, libbre una; zucchero bianco, libbre tre. T. Zucchero di castagne, di barbabietole, di latte. Gazz. Tratt. Chim. 1. 286. Liquido avanzato alle cristallizzazioni dello zucchero di latte. (Lo zucchero di latte si ottiene evaporando il siero fino alla consistenza di sciroppo, e facendolo poi, al solito, cristallizzare.) [G.M.] Casse, Botti di zucchero. – Cartocci di zucchero. 3. Zucchero candito; Rassodato col cimento del fuoco come in pezzi di cristallo; e anche si disse Zucchero candi. Ricett. Fior. 3. 81. (C) Similmente a fare il zucchero candi, il giulebbo cotto alla sua misura si pone in certe brocche. E appresso: Per farne… il giulebbo per lo zucchero candi. Sagg. nat. esp. 266. (C) Il zucchero candito, il zucchero in pani T. Targ. Tozz. Viagg. 10. 101. Iridi cristalline,… le quali incrostano certe altre iridi maggiori, incarnite nella crosta che dissi simile a zucchero candito. – V. anche CANDI. 4. T. Pane di zucchero, e Zucchero in pani. Massa di zucchero in forma piramidale. Sagg. nat. esp. 266. (C) Tali sono il zucchero candito, il zucchero in pani, ed il sal gemma lapillato. Ricett. Fior. 3. 119. Per fare uno sciroppo da nobili, si toglie un pane di zucchero fine;… e sopra al pane si mette un torcifeccio sottile, che stilli quel sugo di che si vuole fare lo sciroppo, sopra la punta del pane del zucchero. 5. [G.M.] Onde, per simil., Cappello, o altro, a pan di zucchero. Che ha la forma a cono. I Calabresi portano il cappello a pan di zucchero. – Bravacci col cappello a pane di zucchero. 6. Zucchero di tre cotte; di più cotte; del più raffinato. [G.M.] Malm. C. I. Zucchero… di tre cotte. Biscion. Not. ivi: Non è che lo zucchero si bolla tre volte, per farlo arrivare al miglior grado della sua perfezione. Le cotture che si dànno allo zucchero, sono piuttosto cinque, o vogliam dire di cinque sorti; le quali dimostrano in un certo modo gradatamente la tiratura del medesimo La prima cottura si chiama Cottura di sciloppo; la quale serve per gli sciloppi e giulebbi: la seconda è cottura di riccio; e con essa si fanno le confetture e conserve: la terza cottura, di manuscristi; la quale si adopera per le pasticche: la quarta vien detta, Cottura de' penniti. che sono una specie di contezione, a foggia di lastrucce di zucchero chiare: la quinta è la cottura dello zucchero d'orzo; e questa è l'ultima; perchè, se detto zucchero si cuoce troppo, abbrucia, e non serve più a niente. 7. Zucchero rosato, violato; Conserva, o Decozione fatta con zucchero ed infusione di rose o viole. Volg Ras. (C) Zucchero rosato giova e vale allo stomaco ripieno. E 131. Zucchero violato la gola lenisce. Cr. 4. 41. 8. E altrettanto di zucchero rosato. Tes. Pov. P. S. cap. 13. Ardi insieme mummia;… e nell'aurora dànne a bere con siroppo rosato. Ricett. Fior. 3. 131. Fassi ancora il zucchero rosato in morselletti d'ogni tempo, con tôrre zucchero fine… E ivi: Il zucchero violato si fa come il rosato, eccetto che, dove nelle rose si taglia l'unghie, in questo si levano via i suoi cornetti. [Garg.] Giorg. M. da Guc 423. Per danari spesi in zucchero rosato e isciloppo di limoni. 8. Chiarire lo zucchero; Ridurre lo zucchero liquido e puro per mezzo del fuoco, per poi servirsene ad usi di cucina o di pasticceria. Ricett. Fior. 130. (C) Chiarisci il zucchero, e cuoci a forma di manuscristi. E 132. Chiarisci il zucchero a forma di giulebbo. Zucchero chiarito. Ricett. Fior. 3. 115. (C) Fannosi ancora le conserve de' frutti, cavandone il sugo, e pigliandone once otto… per libbra di zucchero chiarito. 9. [G.M.] Di cosa dolcemente saporita suol dirsi: È uno zucchero; Un vero zucchero. T. Prov. Tosc. 365. Dolce come lo zucchero. Fig. [G.M.] Morg. 7. 70. Per Dio ti priego, baron d'alta fama, Tu lasci me, come amante fedele, Perdere insieme e la vita e la dama, Chè così vuol la fortuna crudele: Cercato ho quel che cercar suol chi ama, Trovato ho tosco per zucchero e mêle (per dolcezze, affanni e amarezze). 10. [G.M.] E di persona buona, affabile, di dolce natura. Morg. 15. 102. Parea ne' passi e l'abito Rachele; Le sue parole eran zucchero e mêle. [P.Occell.] Gozz. Osserv. I. p. 341. (Ediz. Camer.) Altri… sono di pasta così dolce, che ogni lor detto è uno zucchero. T. Povera donna! È uno zucchero! Una pasta di zucchero. Di persona amata. Cecch. Inc. 3. 2. (C) Voi avrete quella ladrina di zucchero In braccio: parravv'ei caro lo 'ntingolo? E 4. 1. Vedetela sboccar del canto appunto. B. Oh sputa zucchero! E 5. 2. Così farò, ben mio dolce di zucchero. 11. Sensi trasl. T. Avere il cuore nello zucchero; Pieno di soave contentezza. [G.M.] Fag. Poes. Ho il cuore nello zucchero. [G.M.] In senso sim. il seg., ma men com. e meno efficace. Morg. 28. 26. Chè, poi che Gano ha squartato il ribaldo, D'un zucchero candito è pieno in gorga (dalla contentezza, si sente la bocca piena di zucchero candito). Cadere lo zucchero; Colare lo zucchero; Traboccare lo zucchero alla caldaja; Modi non più usit. per significare felicità grandi e in copia. Cecch. Corr. 5. 10. (C) Or che il zucchero cola e 'l miel per tutto, Noi doverremmo aver la mancia Fir. Trin. 5. 8. Dico ben, che per un tratto egli è traboccato il zucchero alla caldaja. [G.M.] Morg. 24. 168. Or se qui Ganellon nel lardo nuota, E 'l zucchero trabocca alla caldaja, Per discrezion, lettore, intendi e nota. Essere, Parere uno zucchero, o uno zucchero di tre cotte, ecc; dicesi di cosa della quale uno debba essere ben contento, sia d'averla, sia di mangiarla, ecc.; e sovente usasi in senso comparativo di cosa peggiore. V. ZUCCHERINO, § 2. [Cors.] Machiav. Comm. 3. 5. Vedi… che mi dice e che m'ha fatto costei! Cat. Questo è uno zucchero! Aspettate pure che io lo faccia intendere al marito di lei,… che vi parrà un altro giuoco. = Bellin. Disc. 1. 149. (M.) E sappiate di più che sarebbe un zucchero l'avere speso in questa faccenda queste tre ore sole d'adesso: ma io vi posso dir di più… Bern. Lett. 19. (Man.) Le cose di messer Bartolommeo sono uno zucchero di tre cotte. Ciriff. Calv. 1. 18 (C) Egli arebbon mangiato a Gramolazzo Le chiappe, che si dice eran di ferro; Saría paruto un zucchero, un sollazzo Aver talvolta ghiande pur di cerro. E 27. E certe scarpettacce vecchie e rotte Parute son un zuccher di tre cotte. Morg. 27. 247. Or chi volessi la città meschina In fuoco e in preda assimigliar la notte, Immaginar conviensi una fucina Giù nell'Inferno in le più oscure grotte: Ognuno avea una rabbia canina, Che il sangue parea zuccher di tre cotte (erano sitibondi di sangue). Cecch. Dot. 2. 5. Io so che ancor v'hanno a parer le ghiande Zucchero di tre cotte e pinocchiati. Malm. 1. 80. Il pigliarsene subito il puleggio, Un zucchero le parve di tre cotte. [G.M] Minucc. Not. ivi: Un zucchero le parve di tre cotte: le parve d'averla a buon mercato; le parve aver fortuna grandissima, perchè s'aspettava molto peggio.= Salvin. Pros. tosc. 2. 110. (Man.) Le fiuora mentovate censure,… sono uno zucchero, o, come Filone Ebreo usa di dire, sono un oro, rispetto a quella… [G.M.] Fag. Commed. Il mal di colui, al paragon del mio, è uno zucchero. |
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Parole in ordine alfabetico: zuccherifero, zuccherifici, zuccherificio, zuccherina, zuccherine, zuccherini, zuccherino « zucchero » zuccherosa, zuccherose, zuccherosi, zuccheroso, zucchetta, zucchette, zucchetti |
Parole di otto lettere: zoticoni, zucchera, zuccheri « zucchero » zucchina, zucchine, zuccotti |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): rimbacuccherò, piluccherò, sollucchero, truccherò, struccherò, stuccherò, ristuccherò « zucchero (orehccuz) » inzucchero, accecherò, defecherò, recherò, deprecherò, imprecherò, sprecherò |
Indice parole che: iniziano con Z, con ZU, parole che iniziano con ZUC, finiscono con O |
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