Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per teda |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: ceda, leda, seda, teca, tede, tedi, tela, tema, tesa, teta, veda. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: aedi, aedo, cede, cedi, cedo, cedé, fede, fedi, lede, ledi, ledo, medi, sede, sedi, sedo, sedé, sedò, vede, vedi, vedo. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: tea. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: tedia, tenda. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: cade, rade. |
Testacoda |
Togliendo la lettera iniziale e aggiungendone una alla fine si può ottenere: edam. |
Parole contenute in "teda" |
Contenute all'inverso: ade. |
Incastri |
Inserendo al suo interno star si ha TEstarDA. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "teda" si può ottenere dalle seguenti coppie: tea/ada, teca/cada, telai/laida, tele/leda, teli/lida, telo/loda, temi/mida, temo/moda, teri/rida, terio/rioda, teschio/schioda, tese/seda, teso/soda. |
Usando "teda" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: arte * = arda; cote * = coda; date * = dada; gote * = goda; lite * = lida; mite * = mida; mute * = muda; onte * = onda; rate * = rada; rote * = roda; sete * = seda; * daca = teca; * dama = tema; * dame = teme; * dami = temi; * damo = temo; * data = teta; vate * = vada; avite * = avida; calte * = calda; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "teda" si può ottenere dalle seguenti coppie: tenar/randa, tener/renda, tenor/ronda. |
Usando "teda" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: gilet * = gilda; * addio = tedio; * adiste = teiste; * adisti = teisti. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "teda" si può ottenere dalle seguenti coppie: cote/daco, date/dada, dite/dadi, dote/dado, liete/dalie, mate/dama, mete/dame, mite/dami, minate/damina, nilote/danilo, rate/darà, rete/dare, remote/daremo, rote/darò, tate/data, torite/datori, vate/dava, vite/davi, zite/dazi. |
Usando "teda" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: daco * = cote; * cote = daco; * date = dada; * dite = dadi; * dote = dado; * mate = dama; * mete = dame; * mite = dami; * rete = dare; * rate = darà; * rote = darò; * tate = data; dada * = date; * vate = dava; * vite = davi; * zite = dazi; dadi * = dite; dado * = dote; dama * = mate; dame * = mete; ... |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "teda" si può ottenere dalle seguenti coppie: teca/daca, teche/dache, tema/dama, teme/dame, temi/dami, temo/damo, tenari/danari, tenda/danda, tende/dande, tendo/dando, tennero/dannerò, tenni/danni, tenno/danno, terio/dario, terne/darne, tersi/darsi, teta/data, tetano/datano, tetti/datti. |
Usando "teda" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: arda * = arte; coda * = cote; dada * = date; goda * = gote; lida * = lite; mida * = mite; muda * = mute; onda * = onte; rada * = rate; roda * = rote; * cada = teca; * lida = teli; * loda = telo; * mida = temi; * moda = temo; * rida = teri; * soda = teso; vada * = vate; avida * = avite; calda * = calte; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "teda" (*) con un'altra parola si può ottenere: * ire = tediare; * ito = tediato; * iva = tediava; * ivi = tediavi; * irti = tediarti; * issi = tediassi; * ieri = tedierai; * neri = tenderai; * piri = tepidari; * ivano = tediavano; * ivate = tediavate; inermi * = intermedia; * isserò = tediassero. |
Rotazioni |
Slittando le lettere in egual modo si ha: eoni. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Fiaccola, Face, Lucerna, Lumiera, Lampana, Lampada, Lampa, Lume, Teda, Doppiero, Torcia - Lume è generico: qualunque cosa accesa da cui si sprigioni una fiamma di una certa durata è lume, è un lume o può esserlo. Lucerna è vaso per lo più di ferro, latta, ottone, nel quale si mette olio e s'adatta un lucignolo per far lume; è portabile; ora s'appende mediante un suo manico rivolto all'insù, munito d'un uncino di fil di ferro; ora si posa: è lume che serve per gli usi domestici, ma d'ordinario per la cucina: può avere anche altre forme, che variano secondo i paesi, ma non è mai tanto pulito o elegante da servirsene, per esempio, in una sala da conversazione. La lumiera può essere a cera o a olio, a bracci o a becchi, disposti intorno ad un centro; o si sospende, o si posa, secondo la forma sua. Lampada, vaso nel quale d'ordinario non è più che un lume a olio, e che sospendesi davanti ad altari e sacre immagini. Molti la dicono lampana, e alcuni anche lampa, che è la voce stessa tronca dell'ultima sillaba. Face, e più il suo plurale, è parola dello stile elevato, ma non più esclusivamente poetica: e così è di mille altre voci, dacchè in questi tempi di serii studii e di positivismo, la vile prose, come la diceva, per ischerzo certamente, il Voltaire, è salita a così alto grado per opera di molti sommi ingegni, da lasciar la poesia negletta forse un poco troppo. La frase «le tenebre della notte eran vinte dallo splendore di mille e mille faci» è comune, è naturale a chi venga a parlare d'una luminara: face, faci adunque è preso ora per lume o fiamma di lume in genere. Fuori però di questo caso o altri consimili, face mi pare indicare meglio lume che si porti in mano a guisa di candela o torcia.
«Face è poetico: a' Latini valeva fusto intriso di materia accensibile da far lume. Fiaccola corrisponde a face nell'uso. E fiaccola dicesi la fiamma d'una candela o d'una lampana, in ispecie quand'è molta e crassa. Teda è da parcamente usare anco nella lingua poetica; ma per tradurre dal latino, o per accennare ad antico costume può essere voce tecnica. La usavano in certe solennità, od anche per appiccare il fuoco. Par forse più grande della face. Doppiero, voce di genere che indica cero composto di due o più candele, ciascuna col suo lucignolo, attaccate in modo da fare un sol pezzo; che quando si componga di quattro candele riunite, dicesi torcetto, quasi torchietto. Torcia, secondo l'origine, esprimerebbe ancor meglio le candele spiralmente attorte, dai liturgici chiamate intortìtia. Del resto doppiere a vento non si direbbe, come dicesi torcia a vento. Più, doppiere è voce più nobile, e pare serbato a lume di cera: torcia anche d'altra materia». Romani. [immagine] |
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