Pupillo - e † POPILLO. Agg. e S. m. (Leg.) [Can.] Dicevasi Pupillo in diritto romano il minore d'età che alla morte del padre non fosse giunto ai 14 anni, se maschio, ai 12, se femmina (V. PUPILLA). aureo lat. Cron. Vell. 27. (C) Il detto Velluto rimase anche pupillo. Cron. Morell. 254. Come avviene a' pupilli, altri spende, logora, e consuma, e 'l pupillo paga. Lab. 137. Acciocchè noi lasciamo stare lo 'mbolare continuo, che a' mariti fanno, e le ruberie a' lor pupilli figliuoli, e le storsioni a quelli amanti che troppo non piacciono. Cavalc. Med. cuor 60. L'orazione dell'uomo offeso e ingiuriato, Dio l'esaudirà, e non dispregerà i preghi della vedova e del pupillo, che gli piangono innanzi. S. Gio. Grisost. 186. Rimase pupillo, morto il padre e la madre, ma ricchissimo di grande famiglia, e di molti tesori, e di molte possessioni. Boez. Varch. 2. pros. 3. Taccio che tu, essendo morto tuo padre, rimaso pupillo, fusti prima da uomini grandi nutrito e governato. Bib. Volg. Deuter. 26. (Man.) Delle biade tue daràne il terzo anno a' preti e al forestiere, e al popillo e alla vedova, cioè agli abbandonati, acchè mangino dentro delle parti tue. Vit. S. Gir. 30. (M.) Visitare i popilli e le vedove nelle loro tribolazioni. E 41. Ajuta il pellegrino e 'l popillo, che siede e abita nelle tenebre, e in regione d'ombra mortale. Serm. S. Agost. 28. (Man.) Le grandi opere di misericordia si fanno a Dio nel secreto della coscienzia, orando e pregando per orfani e pupilli. [Laz.] Bart. Geogr. c. 9. Abbiasi in conto di calunniatrice Suillio, e non gli si presti fede al dirne, ch'egli (Seneca) mugnesse i pupilli fino al vivo sangue. [G.M.] Segner. Quaresim. 13. 1. Coloro che attendono solamente ad aggravare gli orfani, a soverchiare le vedove, ad aggirare i pupilli. E ivi, 10. Tutto quello che poteva mai risparmiare dal quotidiano sostentamento della povera famigliuola, tutto veniva ripartito caritatevolmente a persone più bisognose, tutto a' prigioni, tutto a' pupilli.
2. Esser fuori di pupillo, o de' pupilli, vale Aver compiuta l'età pupillare, Esser padrone di sè. Gell. Sport. 2. 5. (M.) Vedestù mai, Ginevra, con che superbia sempre mai costei favella altrui? Se è mio nipote, egli è suo figliuolo, ed oramai è fuor di pupillo, e se ella se ne laverà le mani, io me ne laverò le mani, e i piedi. Fortig. Ricciard. 3. 41. Ma che c'è un tal che fuora è de' pupilli, Perpetuo spadaccin, perfetto arciero. Lasc. Lez. Niccod. Scorgere il bigio dal nero,… detti nostri famigliari, che significano essere fuori de' pupilli, e negli anni della discrezione. [Val.] Fag. Rim. 1. 211. Eh via, che de' pupilli ormai son fuora.
Uscire de' pupilli, si dice dell'Uscir che fanno i fanciulli di sotto la cura del padre o maestro, Saltar la granata. Allegr. 123. (M.) Cupído…, desiderando fare una scappata marchiana, per uscir de' pupilli da vero, fece con sua madre… una mala batosta di parole. Salvin. Annot. Buon. Fier. 417. (Man.) Quando un giovane, escito de' pupilli, comincia a far quelle cose che gli altri licenziosi giovani fanno, si dice dalla gente volgare: Egli salta granata. [Val.] Gozz. Serm. 13. Escono di pupillio; ecco i licei Spalancati del giuoco. [F.] Panciat; Scritt. var. 26. Noi eravamo tutti esciti de' pupilli.
3. Esser messo ne' pupilli, o sim. si dice di Chi per cattiva ammimstrazione delle cose proprie, è posto sotto la cura di chicchessia. Cecch. Donz. prol. (C) O tornar ne' pupilli, o sotto il padre. Buon. Fier. Intr. 2. 7. Diranno le persone, Che tu non sii sinora Stato da tanto a fare i fatti tuoi, E sii stato alfin messo ne' pupilli.
4. Trasl. Per Semplice, Contrario d'Accorto. Alleg. 89. (C) I moderni che non riescon pupilli affatto affatto…, colla taverna dell'ignoranza abbiano accozzato l'albergo del vituperio. Malm. 5. 56. Questo ha bisogno, dice, d'un buon lesso, Perch' egli è duro, e non punto pupillo. Bellin. Disc. 1. 113. (M.) Vo' non siete tanto pupilli di non accorgervi ch'egli è una bozza e una fiaba solenne. [Val.] Fag. Rim. 6. 175. Mi rispos'egli: Oh quanto sei pupillo!
5. [Val.] E fig. detto degli Scritti, che rimangono inediti alla morte dell'autore. Non com. Chiabr. Lett. 42. Cerco di riordinare miei fogli, i quali poi saranno pupilli raccomandati alla fede degli amici. |