Verbo | |
Piangere è un verbo della 2ª coniugazione. È un verbo irregolare, sia transitivo che intransitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è pianto. Il gerundio è piangendo. Il participio presente è piangente. Vedi: coniugazione del verbo piangere. |
Parole Collegate |
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Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
lacrime (25%), ridere (23%), lacrimare (9%), gioia (4%), soffrire (3%), dolore (3%), emozione (2%), disperatamente (2%), latte (2%), singhiozzare (2%), tristezza (2%), lutto (2%), triste (2%), amore (2%). Vedi anche: Parole associate a piangere. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani |
Informazioni di base |
La parola piangere è formata da otto lettere, quattro vocali e quattro consonanti. È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (regnai). Divisione in sillabe: piàn-ge-re. È un trisillabo sdrucciolo (accento sulla terzultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Piccolo mondo moderno di Antonio Fogazzaro (1901): “Viaggiai, sino a Lecco, in uno stato di torpore che si mutò in agitazione grande appena fui sul battello. Mi sono domandato se non ero sulla via d'impazzire! A Menaggio mi tranquillai alquanto. Invece quando il lago di Como disparve in basso e il treno entrò nella valle alta, fra le montagne ombrose, guardando passare pratelli, campicelli, macchie di bosco, casine attorniate di alberi, stradicciuole, tetti lontani, tante cose note al loro noto posto, mi sentii un intenerimento, uno struggimento, una voglia di piangere da non dire; e insieme, Dio sa perché, un disgusto immenso degli uomini, una stanchezza immensa della vita„. L'amica geniale di Elena Ferrante (2011): Michele girò intorno all'auto mentre io cominciavo a piangere. Da dov'ero vedevo bene che la punta del trincetto aveva già tagliato la pelle di Marcello, un graffio da cui veniva un filo esile di sangue. Ho in mente con chiarezza la scena: faceva ancora molto caldo, pochi passanti, Lila era su Marcello come se gli avesse visto un brutto insetto in faccia e volesse cacciarglielo via. M'è rimasta in testa l'assoluta certezza di allora: non avrebbe esitato a tagliargli la gola. Se ne accorse anche Michele. La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Il mio destino volle che mentre tutti ancora si occupavano della bimba, io mi trovassi seduto accanto ad Alberta. Non l'avevo vista e di lei non m'accorsi che quando essa mi parlò dicendomi: — Non s'è fatta nulla. Il grave è la presenza di papà il quale, se la vede piangere, le fa un bel regalo. |
Proverbi |
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Espressioni e Modi di Dire |
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Titoli di Film |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per piangere |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: piangerà, piangerò, piangete. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: piane, pigre, pangee, pane, pare, pere, agre, nere. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: piangerei, piangerle. |
Parole con "piangere" |
Iniziano con "piangere": piangerei, piangeremo, piangerete, piangerebbe, piangeremmo, piangereste, piangeresti, piangerebbero. |
Finiscono con "piangere": compiangere, rimpiangere. |
Contengono "piangere": compiangerei, rimpiangerei, compiangeremo, compiangerete, rimpiangeremo, rimpiangerete, compiangerebbe, compiangeremmo, compiangereste, compiangeresti, rimpiangerebbe, rimpiangeremmo, rimpiangereste, rimpiangeresti, compiangerebbero, rimpiangerebbero. |
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Parole contenute in "piangere" |
ere, pia, pian, piange. Contenute all'inverso: regna, regnai. |
Incastri |
Inserito nella parola rimi dà RIMpiangereI. |
Inserendo al suo interno est si ha PIANGERestE. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "piangere" si può ottenere dalle seguenti coppie: piaci/cingere. |
Usando "piangere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * rete = piangete; * rendo = piangendo; * evi = piangervi; * resse = piangesse; * ressi = piangessi; * reste = piangeste; * resti = piangesti; * ressero = piangessero. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "piangere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erte = piangete; * errai = piangerai. |
Lucchetti Alterni |
Usando "piangere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * cingere = piaci; * aie = piangerai; * mie = piangermi; * tiè = piangerti; * vie = piangervi; * remore = piangeremo. |
Sciarade incatenate |
La parola "piangere" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: piange+ere. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Lacrimare, Piangere - Lacrimare è il puro atto di versar lacrime per gli occhi, e si fa così per dispiacere come per gioja. Il Lacrimare è anche abituale per malattia; ed è cagionato da stimoli e irritazioni: l'acuto della cipolla fa lacrimare. - Piangere si fa per dolore e per rammarico: chi piange non solo lacrima, ma fa spesso altri atti significativi del suo misero stato. [immagine] |
Gemere, Piangere - Gemere è il mandar fuori voce sottile e lamentevole per segno di grave dolore. - Piangere è spargere lacrime per la cagione medesima. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Lagrimare, Piangere, Singhiozzare, Belare; Pianto, Piagnisteo, Singhiozzo, Lutto - Lagrimare è versare lagrime e ciò ordinariamente piangendo. Si lagrima, o lagrimano gli occhi per malattia o per accidente, se in essi vada tabacco o altro che li faccia frizzare e lagrimare. Piangere è versare lagrime in abbondanza, con lamento e co' singhiozzi proprii del piangere. Il singhiozzare può precedere, accompagnare il pianto e continuare ancora quando il vero piangere e lagrimare è finito; il singhiozzo è una specie di moto convulsivo eccitato in noi dal forte e lungo piangere. Belare è un lamentarsi a mo' di chi piange, ma senza piangere o lagrimare veramente, e poco; è il piangere de' ragazzetti che col loro noioso e monotono piagnisteo pensano di spuntare ogni loro capriccio, e vincere la pazienza o la fermezza di chi ad essi opponga un niego risoluto. Il pianto è piangere vero, piagnisteo è pianto affettato, noioso e monotono, come si disse. Un'opera in musica piena di accordi lugubri e noiosi; un'orazione ove le esclamazioni, le apostrofi siano senza ragione o arte veruna prodigate, diconsi piagnistei. Il lutto accompagna e segue il pianto in circostanza di morte di persona cara, o di altra pubblica o privata ma grave disgrazia. [immagine] |
Piangere, Deplorare - Piangere è versare lagrime, e qualche volta si versano anche di gioia; deplorare è piangere per disgrazia caduta su noi o sopra persona a noi cara: nel deplorare talvolta non si versano lagrime, ma si fa in parole e co' sospiri. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Piangere - e PIAGNERE. V. n. ass. Mandar fuori per gli occhi le lagrime che per lo più si fa per dolore, e con suono di voce. Plango, in senso sim. per per estens., aur. lat. Bocc. Nov. 4. g. 1. (C) La giovane vedendo venire l'Abate, tutta smarrita, e temendo di vergogna, cominciò a piangere. E nov. 5. g. 2. Di che egli piagnendo, come colui che chiara vedea la sua disavventura, cominciò a dire. E nov. 7. g. 2. Veggendo la nave in terra percossa, e d'acqua piena, con quelle insieme dolorosamente cominciò a piagnere. E nov. 7. g. 3. Madonna, levate su, e non piagnete. Lab. 5. Dopo molti sospiri, e rammarichii amaramente cominciai, non a lacrimare solamente, ma a piagnere. Lib. cur. malatt. Se da prima piangono, in fine se lo sogliono mettere in burla. Cas. Op. 1. 25. (Mt.) A me non val ch'i' pianga e 'l mio duol versi. [Laz.] Cavalc. Specch. cr. 43. Gli dannati sempre piangono, e se ogni dì gettassono pur una lagrima, prima farebbero un altro mare, che il loro pianto finisse. E ivi: Beati coloro che piangono, perocchè saranno consolati. E appresso: L'anima non può perfettamente piangere il suo peccato, e quanto più conosce più piange, e quanto più piange più conosce. [Giust.] Arr. da Settim. Tratt. cont. all'avvers. Lib. III. Chi piagne raddoppia i suoi danni.
E col quarto caso. Fr. Jac. Cess. 54. (M.) Non si poteo tenere di piangere versi lamentevoli. (Così Virg. En. 11. disse: Haec ubi deflevit.) Ovid. Simint. 1. 38. (Man.) Argo, pieno d'occhi, manda via lui che piangea così fatte cose. [Laz.] Ed anche col secondo caso. Coll. SS. PP. 30. 8. In questo modo comincierà a piangere, non del ricordo del vecchio peccato, ma della speranza dei beni eternali. Mor. S. Greg. 10. 4. Ma questa è la condizione della malizia de' rei che quando essi non si vogliono dolere, nè piangere de' peccati loro, essi s'ingegnano di dire falsamente gli altrui. 2. Trasl. N. ass. e att. Petr. Son. 36. part. II. Avrei fatto, parlando, Romper le pietre, e pianger di dolcezza. Boez. Varch. 1. 1. Mentrechè tacito meco medesimo queste cose riandava, e che a piagnere colla penna, e lamentarmi mi apparecchiava, mi parve… [Camp.] D. 2. 8. E che lo nuovo peregrin d'amore Punge, se ode squilla di lontano, Che paja il giorno pianger che si muore. 3. [Camp.] Fig. per Purgare i peccati commessi nell'altra vita. D. 2. 22. Però s'io son tra quella gente stato Che piange l'avarizia, per purgarmi, Per lo contrario suo mi è incontrato. 4. [Camp.] Per Vivere tribolato e sim. D. 3. 11. Onde Perugia sente freddo e caldo Da Porta Sole; e di retro le piange, Per grave giogo, Nocera con Gualdo. – Così la prima M, ed i Mss. più autorevoli. 5. Pianger dentro, per Gemere col cuore, Addolorarsi. Ovid. Simint. 3. 37. (Man.) Alcione piagne dentro. 6. Dicesi Piangere il cuore di checchessia, per Esprimere sommo rincrescimento, dolore, rammarico, procedente da perdita grave da disgrazia lagrimevole o irreparabile. Chiabr. Guerr. Got. (Mt.) E se gli amici onde ti piange il cuore Ha spenti acerbamente aspra ventura. 7. Piangere sopra una persona, o una cosa, vale Dolersi per cagione o rispetto di una persona, o di una cosa. Din. Comp. 2. 46. (M.) Adunque piangete sopra voi, e sopra la vostra città. Bocc. Nov. 7. g. 8. (Man.) Cominciò a piangere sopra di lei, non altramente che se morta fosse. 8. Fig. Dicesi Piangere in dosso, parlandosi di vestimenti o altri ornamenti, quando non gli si avvengono. Non usit. Sen. Ben. Varch. 4. 32. (C) Sebbene egli è deforme di corpo, brutto a vedere, e gli piangono in dosso gli ornamenti, e le insegne sue medesime. Bern. Rim. 1. 113. Quelle veste ducale, O ducali, accattate, o furfantate, Che ti piangono in dosso sventurate, A suon di bastonate Ti saran tratte prima che tu muoja, Dal reverendo padre messer boja. Buon. Fier. 2. 2. 15. Codesti panni ti piangono in dosso. E Piangere una cosa addosso ad alcuno, per Fargli una cosa cattiva comparsa, Non fargli onore, e piuttosto screditarlo. Magal. Lett. Ateis. 1. 4. (Gh.) Il loro giudizio, la loro volontà, la loro coscienza niente migliore dell'intelletto; mal abili, poco saggi e meno prudenti: onde la loro scienza, quale ella si sia, piange loro addosso, nè serve ad altro che a farli apparire più deboli e ad essere più arroganti. 9. Piangere, dicesi anche del Lamentare, Dolersi che fanno gli uccelletti contando. Petr. Son. 43. part. II. (M.) Quel rosigniuol che sì söave piagne Forse suoi figli o sua cara consorte. E 164. part. I. (Man.) Il cantar nuovo e 'l pianger degli augelli In su 'l dì fanno risentir le valli. 10. Fig. per Gemere, Gocciolare. March. Lucr. 1. 23. (M.) Quindi è che penetrar miri dall'acque I tufi, i sassi, le spelonche, e quindi Piangon le selci in copïose stille (il latino ha: uberibus flent omnia guttis). E detto in particolar modo delle viti. Magaz. Colt. 2. 19. (Man.) Si potano le viti, perchè elleno non piangono e non gemono dalla tagliatura. 11. Att. Compiangere, Lamentare. Bocc. Nov. 7. g. 3. (C) La qual morte io ho tanto pianta, quanto dolente a me. Petr. Son. 171. part. I. Voi possedete, ed io piango 'l mio bene. Dant. Par. 9. La tua città che di colui è pianta, Che pria volse le spalle al suo fattore, E di cui è la 'nvidia tanto pianta, Produce, e spande il maladetto fiore. S. Gio. Grisost. (M.) Se dopo questa cotale dottrina non ci sforziamo d'esser migliori, e più perfetti, che i pagani… non siamo noi molto da piangere? Giamb. 31. (Mt.) L'amorosa face di poi piangermi, ahi lasso! [G.M.] Segner. Crist. Instr. 1. 20. 22. Io sono costretto a piangere qui l'ignoranza del popolo. Dicesi in questo senso Piangere se stesso, e vale Dolersi di se stesso. Vit. SS. Pad. 2. 194. (M.) E con mirabil dolore piangeva se medesimo nel cospetto di Dio. 12. Piangere una cosa, vale Desiderarla con estremo desiderio. Tass. Ger. 7. 13. (M.) Piansi i riposi di questa umil vita, E sospirai la mia perduta pace. 13. [Camp.] Piangere checchessia, per Pentirsi troppo tardi di averne abusato. D. 2. 18. E tale ha già l'un piè dentro la fossa, Che tosto piangerà quel monistero, E tristo fia d'avervi avuta possa. – La botta tocca ad Alberto della Scala, che, al dire del Venturi, abusò del suo potere per creare un suo bastardo abate di S. Zeno di Verona. Alberto, in fatti, morì l'anno dopo, cioè nel 1301. 14. [Camp.] Per Comporre piangendo. Bibb. Jer. Lam. Prol. Sedèo Jeremia piangendo; e queste lamentazioni pianse in Jerusalem. 15. † N. pass. Dolersi, Lamentarsi, Rammaricarsi. Dant. Purg. 19. (C) Vedesti, disse, quell'antica strega, Che sola sovra noi omai si piagne? Mor. S. Greg. Spesse volte ritornando a loro, si considerano di qual condizione essi sieno, e piangonsi d'aver voluto adoperare cose contrarie alla verità. 16. † E Piangersi d'alcuno, per Dolersi di lui. Dant. Inf. 32. (Mt.) Che se tu a ragion di lui ti piangi… Bocc. Filoc. l. 3. p. 273. (Gh.) Acciocchè io ragionevolmente di te piangere non mi possa, se per alcun'altra me hai dimenticata. 17. Piangere, a modo di Sost. m. Montem. 22. (Mt.) Io piango, e 'l pianger m'è sì dolce e caro, Che di lagrime il cor nodrico e pasco. E 32. Un pianger lieto, un lacrimar soave. [Laz.] Coll. SS. PP. 7. 3. Mai non viene meno la materia del piangere. Petr. Son. 33. part. II. Fiume che spesso del mio pianger cresci. =But. (C) Il pianto significa mollezza d'animo; e perchè all'uomo si disdice la mollezza dell'animo ogni savio uomo del piangere si vergogna, e abbassa la testa. Dant. Purg. 31. Pon giù il seme del piangere, ed ascolta. But. Lo seme del piangere son le lacrime…; e come lo seme produtto dall'erba, caduto in terra, produce simile erba, così lo piangere. produce lagrime, e le lagrime producono lo piangere. [Camp.] D. 2. 23. Ond'elli a me: sì tosto m'ha condotto A ber lo dolce assenzio di martíri La Nella mia con suo pianger dirotto. 18. † N. ass. Aff. al lat. aur. Plangere. Battere. Petr. Son. 43. part. I. (M.) Del mar Tirreno alla sinistra riva, Dove rotte dal vento piangon l'onde (cioè: dove l'onde battono; altri l'interpretano in senso fig. di Piangere, Mandar fuori per gli occhi le lagrime con gemito ecc.). Dant. Inf. 19. (M.) Non mi dipose, sin mi giunse al rotto Di quei che sì piangeva con la zanca (cioè: non mi depose, sinchè non mi giunse al buco, ov'era colui che batteva, o sbatteva colle zanche). [T.] Secondo l'orig., Piangere è propriam. Dolersi con suono di voce. Lagrimare con suono: onde si può lagrimare senza piangere, e piangere senza lagrime. Anco gli aurei Latini avevano per ell. il verbo ass., che sottintendeva Percuotersi il petto o il viso in segno di dolore, o Percuotere l'aria con lamenti. Ov. Planxerunt Dryades; plangentibus assonat Echo. T. In D. 1. 5. Francesca: Farò come colui che piange e dice, perchè a donna il suono di lamento meno si disconviene: ma 1. 33. Ugolino: Parlare e lagrimar mi vedrai 'nsieme, lagrime d'ira fremente, senza suon di querela. Dante a Francesca: I tuoi martiri, A lagrimar, mi fanno tristo e pio. Ma Paolo, nelle parole di Francesca, Piangeva sì, che di pietate lo venni men. E 2. 10. Della molt' anni lagrimata pace, è la sospirata redenzione dalla colpa. E 3. 9. l'invidia di Lucifero è tanto pianta dagli uomini per cagion del peccato da essa portato nel mondo. E 2. 23. all'amico Forese: La faccia tua, ch'io lagrimai già morta. Mi dà di pianger mo' non minor doglia,.. veggendola sì torta (sfigurata dal tormento della fame). E 1. 20. i dannati che portano la testa con tormentoso storcimente volta al di dietro, Venian tacendo e lagrimando; e Dante al vederli: Certo i' piangea: ma 13, il cespuglio lacerato, che si lamenta, Piangea Per le rotture sanguinenti, invano. II. T. D. 1. 34. Lucifero che ha tre teste: Con sei occhi piangeva. E 33. I' non piangeva, sì dentro impietrai: Piangevan elli (i giovani). Qui di sole le le lagrime; come 1. 23 Una gente… Che giva…. Piangendo, e nel sembiante stanca… a cui tanto distilla… dolor giù per le guance. T. Ma de' fanciulli, Piangere intendesi per lo più con suono di lamento. D. 1. 33. Pianger sentii fra 'l sonno i miei figliuoli… e domandar del pane. Sen. Pist. volg. 325. In questo modo acconciam noi i fanciulli piccolini, quando egli piangouo. – A bimbo che non piange non si dà la pappa. Al Manz. Dormi, fanciul, non piangere. T. Mi viene da piangere. – S'è messa a piangere. – Uscito fuori, pianse amaramente. Bocc. Nov. 5. g. 2. Dirottissimamente cominciò a piangere. – Non ho passato un giorno senza piangere. – Ha durato più d'otto giorni a piangere. – Piango; non ho altro ristoro. III. Lamento doloroso. T. Vang. Non piangete: non è morta la fanciulla, ma dorme. E: Abbiamo lamentato e non piangeste. D. 1. 14. Anime… Che piangean tutte assai miseramente. E 10. Piangendo disse. E 20. Rispose l'un piangendo. E 2. 10. Piangendo parea dicer più non posso. E 19. Vidi gente… che piangea Giacendo a terra… Sentia dir lor con sì alti sospiri, Che la parola appena s'intendea. E 20. Attento all'ombre ch'io sentia Pietosamente piangere e lagnarsi.E 1. 3. (le anime dannate) Si ritrasser… Forte piangendo, alla riva malvagia Ch'attende ciascun uom che Dio non teme. E 2. 17. Surse in mia visione una fanciulla Piangendo forte, e diceva, oh regina… Ancisa t'hai per non perder Lavina; Or m'hai perduta: io sono essa che lutto (fa lutto), Madre, alla tua, pria che all'altrui, ruina. IV. Attribuirsi in cuore, anco senza lagrime o altri sfoghi di dolore. T. D. 1. 1. E qual è quei che volentieri acquista, E giunge il tempo che perder lo face, Che in tutti i suo' pensier piange e s'attrista. E 2. 14. Ma va' via, Tosco, omai, ch'or mi diletta Troppo di pianger più che di parlare; Sì m'ha vostra ragion (il vostro ragionare) la mente stretta. T. C'è un piangere della mente più che del cuore; che non è pure il compiangere, di che poi. Petr. Son. 1. part. 1. Del vario stile in ch'io piango e ragiono Tra le vane speranze e il van dolore, Ove sia chi per prova intenda amore, Spero trovar pietà, non che perdono. V. T. Piangere, non dell'atto o del segno del dolore, ma dolore abit. e alunga sventura. D. 1. 11. Qualunque priva sè del vostro mondo… E piange là dov'esser dee giocondo. – Quel figliuolo la farà piangere. D. 2. 6. Roma che piange Vedova sola e dì e notte chiama. Canz. pop. tosc. Che, per amare Voi, ho pianto tanto. Prov. Tosc. 103. Le ragazze piangono con un occhio; le maritate, con due. Vang. Beati quelli che piangono. D. 1. 8. A un dannato: Ma tu chi se' che sì se' fatto brutto? Rispose! Vedi che son un che piango. E 15. Che va piangendo i suoi eterni danni. Rosa Ferrucci, del cielo: Dove più non si piange. VI. Di pentimento. T. Petr. Canz. 1. 8. part. I. Piansi molt' anni il mio sfrenato ardire. E son. 85. part. II. Io vo' piangendo i miei passati tempi l quai spesi in amar cosa mortale Senza levarmi a volo, avend'io l'ale, Per dar forse di me non bassi esempi. D. 2. 3. (A morte) Mi rendei, Piangendo, a Quei che volentier perdona. T. D. 1. 26. Chi è in quel fuoco?… Là entro si martira Ulisse e Diomede… E dentro dalla lor fiamma si geme L'aguato del caval… Piangevisi entro l'arte perchè, morta, Deidamìa ancor si duol d'Achille. Questo senso è dichiarato dall'1. 11. Nel secondo Giron convien che senza pro si penta Qualunque… E 12. Quivi si piangon gli spietati danni (recati dai tiranni e ladroni). E 29. Dentro a quella cava… Credo che un spirto… pianga La colpa… E 2. 15. Men se n'piagna (in purg. dell'invidia). E 17 due volte. [Cors.] S. Bern. Medit. cap. 15. Quando piangere… dovea per li molti mali ch'io feci, e per li beni che io ebbi in negligenzia di fare. T. D. 2. 30 Dante, perchè Virgilio se ne vada, Non pianger anche, non piangere ancora; Chè pianger ti convien per altra spada (non di dolore affettuoso ma di pentimento amaro). Segner. Crist. instr. 3. 14. 1. Mancamento degno d'esser pianto con lagrime di sangue. Prov. Tosc. 86. Molti poi che l'hanno avuto piangon quel ch'han voluto. VII. Desiderar con dolore, nel senso del fr. Regretter, anco in pensiero o in parola, senza lagrime nè lamenti. T. D. 2. 14. Non ti maravigliar s'io piango… Quando rimembro… i cavalier' gli affanni e gli agi… Là dove i cuor'son fatti sì malvagi. – T. Quando non ci sarò più, mi piangerai. Per enf. o per cel. T. Piangere un cane perduto. T. Piangere dietro uno, Quand' egli va e ci lascia. Anche Dietro a una cosa, che lascia in noi desiderio doloroso di sè. T. Piangere una casa, una bottega, dove uno ci stava bene. T. Rosm. Io non piango punto le code e le parrucche (ora dicono Rimpiangere, che parl. in Tosc. non è). T. Li piango ancora (que' danari male spesi. VIII. Desiderio di pers. morta. T. Tutti la piangevano. – Ne piangiamo la perdita. D. 2. 12, Come, perchè di lor memoria sia, Sopra i sepolti le tombe… Portan segnato quel ch'egli era pria. Onde lì molte volte se ne piagne Per la puntura della rimembranza. T. Piangere il morto, sovente è fam. di cel. Prov. Tosc. 278. Chi piange il morto indarno s'affatica. È più fam. Piangere il morto, chi fa piagnistei per cosa che non merita, o simula e affetta dolore. – Chi si finge più povero che non è, Piange il morto, per non compiangere i vivi. IX. Aff. a Compiangere. T. D. 1. 29. La molta gente e le diverse piaghe Avean le luci mie sì mebriate Che dello stare a piangere eran vaghe. – Quanto ho pianto con loro! – Vederla così sfinita, fa piangere. – Andare in casa sua, bisogna piangere (tanta miseria, tanto dolore). – C'è da piangere. Quindi il senso di Deplorare, colla mente più che col cuore. T. Si deplora con meno affetto di quel che si pianga. – Molti deplorano che non sanno piangere. – Piangere di vedere tanta perfidia negli uomini. Piangere sul, dice più. [Pol.] S. Bern. Op. penit. p. 34. Quelle donne piangevano sopra la Vergine Maria per la grande pena e angoschia ch'ella sosteneva. E p. 36. O figliuole di Gerusalem, non vogliate piangere sopra di me, ma vogliate piangere sopra di voi, e sopra delli vostri figliuoli. T. Vang. Vedendo la città, pianse su lei. – Quando si è sfortunati si piange volentieri sulle disgrazie altrui. Del compiangere se medesimo. T. G. Gozz. Il quasi estinto stile In cui me piango poco men che morto. Ha qui ragione il fr. Se plaindre, e l'aveva anco l'aut. it. D. 1. 32. Tra i due sensi sta quel di D. 1. 16. La gente nuova e i sùbiti guadagni Orgoglio e dismisura han generata, Fiorenza; in te; sì che tu già ten' piagni. In senso di Deplorare tra biasimo e pentimento. T. Prov. Tosc. 83. Chi è cagion del suo mal pianga se stesso, X. Senso soc. per estens. T. Nella morte di lui piansero i popoli. D. 1. 25. Quel che tu, Gaville, piagni (ucciso). T. Piangeranno tutte le tribù della terra. D. 2. 7. Per cui Alessandria e la sua guerra Fa pianger Monferrato. E 3. 9. Piangerà Feltro ancora la disfatta (colpa) Dell'empio suo pastor. E 1. 6. Tenendo l'altra (parte nemica) sotto gravi pesi, Comecchè di ciò pianga e che ne adonti. XI. Modi enf. T. Piangere e Sospirare congiungonsi insieme, per esprimere dolore verace o affettato. Lo trovano spesso che piange e sospira. Talvolta iperb. T. Fa piangere. Come strapazza la roba! Fa piangere. T. Il cuore mi piange. – Me ne piange il il cuore. O ass. Piange il cuore. – Pianger di cuore, dicianto, con dolore sincero; non Piangere cordialmente. – Ho pianto amaramente di vero cuore. [A.Cont.] Non rimanere che gli occhi per piangere, Ridursi a miseria estrema. [Mor.] Non restare altro che gli occhi per piangere, a chi perde tutto. T. Così disse colui a' Genovesi, ai quali pur restava Portoria e il ciottolo di Balilla. T. Piangere a calde lagrime, e Piangere amare lagrime, att. – Piangere a caldi occhi, ora più non si dice, Quel sonetto bernesco: E piangere a caldi occhi e a spron battuti, Empiendo il ciel di pianti e di starnuti, La barba di Domenico d'Ancona. XII. Modi com. a parecchi de' sensi not. T. E la cosa e la pers. Fa piangere, di dolore corp., di mor., di compassione, di rabbia. La pers. Fa piangere, volendo e no. Una tragedia fa piangere, per commozione di tenerezza, e fa piangere dalle risa. Una commedia Fa piangere sulla deplorabile uggiosa ilarità dell'autore o degli attori. – Mi fa piangere amaramente che… T. Sono rimasta a piangere, nella solitudine, nel desiderio, nel dolore. XIII. Contrapp. espresso. T. Son. tosc. del 600. Scambio di rallegrarsi, ognuno ha pianto. Prov. Tosc. 74. Chi mi vuol bene mi lascia piangendo; e chi mi vuol male mi lascia ridendo. E 337. Non pianse mai uno che non ridesse un altro. E 156. Il popolo piange quando il tiranno ride. Petr. Trion. S'Africa pianse, Italia non ne rise. Monti, Aristod. Se Messenia piange, Sparta non ride. T. Ridere per non piangere, dice chi ricopre colla ilarita dell'aspetto o con la facezia il non dissimulato dolore. T. Prov. Tosc. 314. Chi ride in sabato, piange la domenica. E 145. Chi ride in gioventù piange in vecchiaia. Vang. Beati che ora piangete, perchè riderete. XIV. T. Le bestie piangono ma non ridono. Petr. Son. 89. part. II. Vago augelletto che cantando vai, Ovver piangendo, il tuo tempo passato… Che quella che tu piangi è forse in vita. E son. 2. part. III. E l'usignuol, che dolcemente all'ombra Tutte le notti si lamenta e piagne. T. Prov. Tosc. 302. Il corvo piange la pecora, e poi la mangia. XV. Oltre al neut. più com., abbiamo già vista la forma att. [Pol.] Fr. Jac. T. 4. 40. 18. D'amor voci alte piange Con gran gaudio Giubilando. T. Piangere le parole, Pronunziarle con voce di pianto, o anche in iscritto, con tenore doloroso. E così Piangere le querele, pianger fino i rimproveri. T. Come Combattere una battaglia, così Piangere un gran pianto, nel senso di Fare un gran pianto. Ma ne' seg. Piangere il pianto, vale Deplorare con pentimento o con riprensione il dolore proprio o l'altrui. Tass. Lett. 2. 577. [Cerq.] Al tempio Là 've piangesi il pianto indarno sparso. Tansillo, Stanz. Piangea il pianto di lei, più che 'l suo male. T. Poi, Piangere la persona o la cosa, in parecchi de' sensi not. Le dicono: Donna che piangi? A questo modo Piangere il dice più che Piangere del; Piangere sul o sopra, dice o più lungo dolore o un deplorare più riflettuto e più intento. Petr. Son. 11. part. II. Di me non pianger tu; chè i miei dì fêrsi (si fecero), Morendo, eterni. E Canz. 2. part. III. I', che dì e notte del suo strazio piango della patria). D. 1. 33. Ben se' crudel se tu già non ti duoli Pensando ciò ch'al mio cuor s'annunziava: E se non piangi, di che pianger suoli? T. Poi col Di, dice la cagione del piangere. Piangere di dispetto, di convulsione, di gioja. – Coll'inf. il soggetto della commiserazione. V. § IX. XVI. Modi fig. T. Prov. Aprile, quando piange e quando ride (nuvoloso o sereno). Prov. Tosc. 192. Quando la montagna ride, il piano piange. E 193. quando Siena piange Firenze ride (e viceversa. Ma lo dicono poi soltanto della pioggia e del sereno?). T. Prov. Tosc. 368. Piange come una vite tagliata. Modo enf. T. Ne piangono i sassi. – Farebbe piangere i sassi. XVII. Come sost. T. Ha gli occhi rossi dal piangere. – Da tanto piangere. D. 1. 8. Con piangere e con lutto… ti rimani. D. 2. 19. Spirto, in cui pianger matura Quel sanza il quale a Dio tornar non puossi (il piangere la colpa dell'avarizia matura il pentimento e l'espiazione). Ivi: Vattene omai… Chè la tua stanza mio pianger disagia (il tuo star qui mi distrae dal pensiero espiatore). |
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