Verbo | |
Parere è un verbo della 2ª coniugazione. È un verbo irregolare, difettivo, intransitivo. Ha come ausiliare essere. Il participio passato è parso. Il gerundio è parendo. Il participio presente è parvente. Vedi: coniugazione del verbo parere. |
Parole Collegate |
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Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Wikipedia |
Liste a cui appartiene |
Lista Verbi copulativi propriamente detti [Sembrare « * » Risultare, Stare] |
Informazioni di base |
La parola parere è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: pa-ré-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Ma egli assolutamente volle io dicessi il mio parere. Per un'ispirazione che credo divina parlai molto bene, tanto bene che se le mie parole avessero avuto un effetto qualunque, la catastrofe che poi seguì sarebbe stata evitata. Gli dissi che io intanto avrei scisse le due quistioni, quella della liquidazione del quindici da quella di fine mese. In complesso al quindici non si aveva da pagare un importo troppo rilevante e bisognava intanto indurre le donne a sottostare a quella perdita relativamente lieve. Poi avremmo avuto il tempo necessario per provvedere saggiamente all'altra liquidazione. I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): La carrozza, una volta incamminata, seguitò poi, più o meno adagio, e non senza qualche altra fermatina. Il tragitto non era forse più che un tiro di schioppo; ma riguardo al tempo impiegatovi, avrebbe potuto parere un viaggetto, anche a chi non avesse avuto la santa fretta di Ferrer. La gente si moveva, davanti e di dietro, a destra e a sinistra della carrozza, a guisa di cavalloni intorno a una nave che avanza nel forte della tempesta. La levata del sole di Luigi Pirandello (1901): E intanto, così bianco di cera, così tutto parato di gala, in marsina, con quello sparato lucido, e così tutto guizzi di riso nella faccia da morto, con quei gesti e scatti che gli balzavano anch'essi al soffitto, chi sa che altro poteva parere. Tanto più che, poi, accanto a quel lumetto su la scrivania, una piccola rivoltella dal manico di madreperla guizzava anch'essa… uh, sì, e come! |
Proverbi |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per parere |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: papere, parare, pareri, parerà, parerò, parete, parure, patere. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: barerà, barerò, tarerà, tarerò, varerà, varerò. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: pere, aree, arre. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: parerei. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si può avere: aererà. |
Testacoda |
Togliendo la lettera iniziale e aggiungendone una alla fine si può ottenere: arerei. |
Parole con "parere" |
Iniziano con "parere": parerei, pareremo, parerete, parerebbe, pareremmo, parereste, pareresti, parerebbero. |
Contengono "parere": sparerei, imparerei, riparerei, separerei, spareremo, sparerete, comparerei, impareremo, imparerete, preparerei, ripareremo, riparerete, separeremo, separerete, sparerebbe, spareremmo, sparereste, spareresti, compareremo, comparerete, equiparerei, imparerebbe, impareremmo, imparereste, impareresti, prepareremo, preparerete, riparerebbe, ripareremmo, riparereste, ... |
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Parole contenute in "parere" |
are, ere, par, pare. Contenute all'inverso: era, rap. |
Incastri |
Inserito nella parola si dà SparereI; in rii dà RIparereI; in sei dà SEparereI; in rimo dà RIparereMO; in sete dà SEparereTE; in premo dà PREparereMO; in prete dà PREparereTE; in seste dà SEparereSTE; in sesti dà SEparereSTI; in presti dà PREparereSTI. |
Inserendo al suo interno est si ha PARERestE; con oli si ha PARoliERE. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "parere" si può ottenere dalle seguenti coppie: pace/cerere, pararci/arciere, pararmi/armiere, pararti/artiere, paravi/aviere, parlami/lamiere, parrocchetti/rocchettiere, parei/ire, pareli/lire, pareo/ore, paresi/sire. |
Usando "parere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: appare * = apre; pepare * = pere; pupare * = pure; rapare * = rare; séparé * = sere; unipare * = unire; * resi = paresi; * rete = parete; * reti = pareti; riappare * = riapre; accorpare * = accorre; * reggi = pareggi; * rendo = parendo; * resse = paresse; * ressi = paressi; * reste = pareste; * resti = paresti; * reggia = pareggia; * reggio = pareggio; accorpa * = accorrere; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "parere" si può ottenere dalle seguenti coppie: parte/etere. |
Usando "parere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ersi = paresi; * erte = parete; * erti = pareti; * errai = parerai. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "parere" si può ottenere dalle seguenti coppie: primipare/reprimi, séparé/rese, stipare/resti. |
Usando "parere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * séparé = rese; * stipare = resti; rese * = séparé; * primipare = reprimi; resti * = stipare; * step = arereste; reprimi * = primipare. |
Lucchetti Alterni |
Usando "parere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * cerere = pace; apre * = appare; * aviere = paravi; * lire = pareli; * sire = paresi; pure * = pupare; rare * = rapare; accorrere * = accorpa; * arciere = pararci; * armiere = pararmi; * artiere = pararti; * aie = parerai; * lamiere = parlami; unire * = unipare; * remore = pareremo; riapre * = riappare; accorre * = accorpare; * rocchettiere = parrocchetti. |
Sciarade e composizione |
"parere" è formata da: par+ere. |
Sciarade incatenate |
La parola "parere" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: pare+ere. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "parere" (*) con un'altra parola si può ottenere: * li = parlerei; * acne = paracenere; * agoni = paragonerei; * lotti = parlotterei; estimo * = espatrieremo; strali * = straparlerei. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Opinione, Parere, Sentenza - Opinione è il concetto che, per via di studio e di meditazione, ci si forma di una tal cosa. - Parere è il concetto che di essa ci formiamo al solo vederla, o poco più. - Sentenza. è la significazione o scritta, o a voce, della opinione che abbiamo, spesso allegandone i motivi. [immagine] |
Sembrare, Parere - Sembrare accenna la relazione che la ragione trova tra la cosa e ciò che debbe essere il buono, il vero e il bello. - Parere disegna solamente il difuori, l'aspetto, l'apparenza. [immagine] |
Sentimento, Parere, Opinione - Il Sentimento è il giudizio che si forma dentro di sè circa una cosa messa in discussione. - Il Parere è la conseguenza che si trae da tale giudizio, circa al partito che bisogna prendere. - L'Opinione è il voto definitivo che si emette per la risoluzione della cosa. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Opinione, Parere, Giudizio, Credenza, Sentimento, Avviso, Pensiero, Un pensare - Il sentimento è il più spontaneo e il primo in ordine di tutti questi fenomeni intellettuali e morali; è il più facile perché più naturale all'uomo; ognuno può avere un sentimento, abbenchè indeterminato ed oscuro, perchè ogni uomo è sensibile. L'opinione vien dopo; è già un effetto della riflessione; si opina per il sì o per il no, per una parte o per l'altra: l'opinione se mette radice profonda in noi, non venendo scossa o distrutta da ragionamento o passione contraria, si muta in credenza, si formola in un giudizio; il parere è un giudizio incerto, cioè non avventato: il parere si dà dicendo quello che meglio pare; l'avviso sta in noi, o si emette sotto questa formola «io son d'avviso»; è modo modesto assai, per il quale non s'intende imporre ad altri questa nostra foggia di vedere le cose o nelle cose: l'avviso è come un avvertimento dell'intimo nostro senso che ci addita più una cosa che l'altra; un lato, un aspetto di essa di preferenza all'altro. Dare, ricevere un avviso ha tutt'altro significato che questo. Pensiero, in questo senso, è la prima forma di cui si riveste il sentimento; ma talvolta il pensiero è figlio e deduzione di altri pensieri anteriori e non è originato direttamente nè da sensazione, nè da sentimento. Si ha un'opinione, si è fermi in una credenza, si dà un giudizio, un parere, si dice il proprio sentimento, ed anco un pensiero, si è del tale o del tal altro avviso. Invece di pensiero vedo e sento meglio usata qualche volta, come affine alle altre surriferite, la parola pensare, a foggia di nome, e così: sono di un pensare, il mio pensare è uguale o differente dal vostro: in questi casi si vede che pensiero non suonerebbe così bene. [immagine] |
Sembrare, Parere, Apparire - Sembrare è più vago, perchè s'appoggia a dati più indeterminati o, a meglio dire, molte volte a nessun dato; è voce del sentimento. Parere è alquanto più positivo, e può esserlo perchè il confronto dei punti di comparazione è più opera del raziocinio e proprio del senso; si vede una persona da lontano, e uno dice a primo tratto: mi sembra il tale; ma qualche altro, più attento osservatore, soggiunge: non mi pare, perchè è più grande, più piccolo, perchè va troppo adagio o corre troppo più che il tale non suole. Poi il parere (sostantivo) ha da essere ragionato e ragionevole. L'apparire è sentimento o sensazione subitanea; non parlo delle apparizioni degli spiriti, nel senso volgare della parola, chè sono credute illusioni de' sensi; ma di ciò che appare una cosa a primo tratto quando non si esamina a fondo: molti principii appariscono veri e son falsi: e così viceversa; molte azioni appariscono biasimevoli che sono buone e sante: ma l'uomo, nonostante il replicato ingannarsi, non ismette così presto il mal vezzo di giudicare dalle apparenze. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Parere - V. n. ass. Sembrare, Apparire. In certi sensi anche aur. lat. Bocc. Introd. (C) A cura delle quali infermità, nè consiglio di medico, nè virtù di medicina alcuna pareva che valesse, o facesse profitto. E Pr. 2. Forse più assai, che alla mia bassa condizione non parrebbe, narrandolo si richiedesse. E nov. 2. g. 2. S'abbattè in alcuni, li quali mercatanti parevano, ed erano masnadieri. E nov. 7. g. 8. Io mi credeva stamane trovarla…, dove jer sera me l'era paruta vedere andare. Dant. Purg. 6. Che fè parer lo buon Marzucco forte. E 9. Bianco marmo era, sì pulito, e terso, Ch'i' mi specchiava in esso, quale i' pajo. E 31. Volgendo suo parlare a me per punta, Che pur per taglio m'era parut'acro. Petr. Son. 50. part. I. Ma poi ch'i' vengo a ragionar con lei, Benignamente assai par che m'ascolte. E 124. Parmi d'udirla, udendo i rami, e l'ôre. Bern. Orl. 4. 15. Stava il Pagano attonito ascoltando Quelle cose ch'a lui parevan strane. Sen. Ben. Varch. 2. 35. Non ti paja strano questo modo di favellare. [Laz.] Dial. S. Greg. 2. 12. Vedendo che nella cucina non era quel fuoco, che pareva agli occhi de' monaci, si gettò in orazione pregando Iddio che cessasse quella illusione… e incontanente cessò quel fuoco. [Giust.] Cecch. Diam. II. 4. Sì, a chi vuole parere un carrettaio.
2. Quando nel discorso al verbo Parere va accompagnato un altro colla particella negativa, questa suol precedere il verbo Parere. Bocc. Nov. 9. g. 2. (M.) Il quale non pare che per alcuna ragione si possa mostrare esser vero. Vit. SS. Pad. 2. 256. L'anima mia misera non pare che si ricordi, e ripensi dell'umiltà del figliuolo di Dio. Vit. S. M. Madd. 25. Non pareva che si ricordassono nè di mangiare, nè di bere. Cron. Morell. 256. Tu gli arai tisici (i figliuoli), e mai non parrà che vadano innanzi. (Negli ant. scrittori Parrà che non, pare non abbia es., o radi.) Talora si lascia la Che. Dat. Lett. 126. (Man.) Il chiamare commedie in genere tutte le lezioni e rappresentazioni drammatiche e da teatro senza qualche pretesto, non mi pare torni bene. 3. Far parere una cosa per un'altra; vale Ingannare col mostrare e dare alle cose apparenza diversa dal vero esser loro. V. FARE PARERE, § 1. Far parere l'un due. Far parer doppii gli oggetti, come succede agli ubbriachi e talvolta anche a' matti. Buonar. Fier. g. 4. Introd. p. 184. col. 2. ver. dal fine. (Gh.) Fa' finalmente coll'invenzion' tue Parere oggi l'un due; intriga, imbroglia,… 4. Far parere, dice apparenza diversa dal vero. [Laz.] Cavalc. Pungil. c. 13. Certi malefichi non poterono mutare santo Antonio, quantunque facessono parere che la cella si levasse in aere. 5. Non parer suo fatto, o sim., vale Non manifestare che si faccia a posta, Mostrar di non se ne curare. V. FATTO sost., § 65. 6. Parere a proposito. Stimare opportuno, Giudicare convenevole, e sim. Giambul. Ist. Eur. 204. sul fine. (Gh.) Attaccatolo (quel fuoco) dove più gli parse a proposito, si ridusse alla sua galea. 7. Parere da far che che sia. Parere che s'abbia a farlo, che debbasi farlo. Vit. SS. Pad. t. 1. p. 22. col. 2. ediz. man. (Gh.) Quello anche che egli fece in altro luogo non mi pare da tacere. Bocc. Pist. Fr. Pr. S. Apost. 62. Della cui virtù, perocchè molti n'hanno già detto, parmene da tacere. 8. Parere di, seguíto da un infinito, per Dar mostra, Farsi credere. Salvin. Disc. ac. 5. 39. (Gh.) Il che potrebbe essere per avventura ascritto a vanagloriosa burbanza, e a un certo voler parere di saperne più degli altri. (Qui a modo di sost) 9. [G.M.] Parere di strano; Parere cosa strana ed insolita. Ar. Fur. (Avesani) 14. 82. Par di strano a Michel ch'ella vi sia (la Discordia in quel luogo), Che per trovar credea di far gran via. – Non gli par di strano a levarsi la mattina alle cinque. 10. [G.M.] Parere assai. Di cosa che desta maraviglia vera o affettata. Mi pare assai che voi non intendiate il significato di tali parole. – Voi partigiano di certa gente! Mi pare assai! 11. Parere e non parere; maniera di dire che significa Un'indecisa apprensione di un oggetto. [Camp.] D. 3. 14. E siccome al salir di prima sera Comincian per lo ciel nuove parvenze, Sì che la vista pare e non par vera. = Rucell. Orest. att. 1. (M.) Veder mi parve, e non mi parve andare Due giovan di nascoso dietro al tempio. 12. [Camp.] Con un avv. D. 3. 3. E questa sorte, che par giù cotanto, Però n'è data perchè fur negletti I nostri voti e vuoti in alcun canto. 13. [Val.] Coll'Inf. Pucc. Centil. 17. 75. Già la vittoria in mano aver parieno. 14. [Val.] † Per Parere di essere, per ell. Leggend. S. Girol. Etrur. 1. 566. Parevami alcuna volta fra' cori degli angeli. (Mihi videbar.) 15. Parere il secento, vale Apparire assai, Fare o aver grande apparenza. Alleg. 100. (C) Si pagoneggian tuttavia per le pancucce, che pajono il secento. Tac. Dav. Perd. Elog. c. 19. Tutte quelle secchezze d'Ermagora, e d'Apollodoro parevano il secento. V. SECENTO. 16. Parere mill'anni, o ogni ora mille, che segua alcuna cosa, vale Aspettare con grande ansietà ed impazienza l'esito d'alcuna cosa, Non veder l'ora che ella sia. Cron. Morell. 298. (C) Al gran conestabile parve esser condotto in cattivo luogo, e parveli mille anni venisse l'altro giorno per levarsi, e cosí fece. Borgh. Fir. 91. Ancorchè sforzata dall'importunità e cup digia loro, a' quali pareva ogni ora mille… dopo la prima vittoria comincia a goderne i frutti. V. MILLE, § 7. e ORA, § 14. [Cont.] Parere ogni dì mille. Sass. F. Lett. 38. Parmi ogni dì mille, che noi possiamo leggerlo in terzo (il volgarizzamento di Seneca) e cavarne, come dice egli, i notabili; chè vi prometto che noi aremo che fare un pezzo. Parere un dì che sia accaduto alcuna cosa, vale Parere poco tempo che sia accaduta alcuna cosa. V. DÌ, § 2. 17. [Fanf.] Parere tutto il mondo. Parere un gran che. Fr. Giord. Pred. 13. 150. Verrà uno, e sarà avvistato, e parrà tutto il mondo: ed è vento. 18. Parere un gran fatto, vale Parere una maraviglia, una gran cosa. Espos. Salm. 154. (Man.) Onde dice: i suo' dì passano come l'ombra, onde l'uomo pare un gran fatto; e non ha fermezza di stare. V. FATTO, sost., § 30. 19. Parere a, per Giudicare, Estimare. G. V. 10. 160. 1. (C) Preso Montecatini, in Firenze n'ebbe gran questione… a molti parea disfarlo. Bocc. Introd. Non so, se a voi quello se ne parrà, che a me ne parrebbe. E nov. 2. g. 9. Parti egli aver fatta cosa, che i motti ci abbian luogo? Cas. Lett. 6. M'è paruto mandare il signor Annibale Rucellai, mio gentiluomo, per dar conto del tutto alla Maestà del Re. Dant. Inf. 16. (M.) Un ammen non saria potuto dirsi Tosto così, com'ei furo spariti; Per che al maestro parve di partirsi. Vit. SS. Pad. 2. 272. Essendo già tanto cresciuto, che al padre suo e alla madre pareva di fargli menare la moglie. Car. Long. Sof. 8. Mentre in questa vita ed in cotali piaceri dimoravano, parve ad Amore di farsi lor contro, e l'occasione fu tale. Machiav. Op. 3. 242. (Gh.) Fu dunque Castruccio,…, come nel ragionare del corso della vita sua s'intenderà, la quale mi è parso di ridurre alla memoria degli uomini. Ar. Fur. 20. 26. Di questa terra a lei non parve torsi, Che conobbe feconda e d'aria sana. E 20. 27. Qui parve a lei fermarsi e far vendetta. E 13. 74. E non le parve di venir più innante, Acciò veduta non fosse da Atlante. Sannaz. Arcad. p. 49. in fine. A tutti… parve di seguitare il consiglio di Opico. Car. Lett. Tomit. p. 11.Lett. 8. E se le paresse di scriverlene un motto in figura ch'io non vi fossi nominato, a lui me ne rimetto,… Cas. Lett. Caraff. p. 94. Avendo la comodità del corriere ordinario, mi è paruto di scriverle (queste cose) alla E. V., e di pregarla che se ne vada direttamente al Re. 20. Parere, ellitt., in signif. altresì di Parere a proposito, convenevole, opportuno, ben fatto. Bocc. Filoc. l. 1. p. 17. (Gh.) Con quella compagnia che mi parrà voglio prendere il lungo cammino,… Cavalc. att. Apost. 38. (C) Ciò piacendo e parendo a tutti, elessono principale Stefano. 21. Parer male d'una cosa ad uno, fig. vale Rincrescere d'una cosa ad uno. M. V. 9. 113. (C) Male ne parve a' Fiorentini; ma fu sì piccola cosa, che, per lo meno male, s'infinsono di non lo vedere. E 10. 12. 1. A lui, e a tutto il regno ne parea male, che trascorresse il tempo sanza speranza d'avere successore. 22. [Fanf.] Per non parere. Dissimulando. Dav. Tac. Ann. 6. 50. Ei se ne accorse e forse adirò; ma, per non parere, fece venir vivanda, e si pose fuor del solito a mangiare. E Per non parere in senso di, Per non dar sospetto che la cosa sia altrimenti. Lasc. Cen. 2. nov. 10. p. 216. (Gh.) Intanto s'era levata monna Mea, e da monna Margherita avuto avea due coppie d'uova fresche per portarle agli sposi; la quale le prese, per non parere, e recolle loro, ancora che ella pensasse che elle non bisognassero. 23. Sia che si pare, o Sieno chi si pare, vale Chiunque sia. Salvin. Lett. 4. 1. 312. (M.) Non saluto mica per semplice cerimonia; ma per una stima universale che io nutrisco nel cuore verso tutti, sieno che si pare, e abbiano nome come vogliano. 24. [Camp.] Comparire, Vedersi. Non com. D. 2. 21. Nuvole spesse non pajon nè rade… E vuol dire: Ivi non sono nuvole. Dant. Inf. 18. (C) Vidi un col capo sì di merda lordo, Che non parea s'era laico, o cherco. Amet. 43. (C) Il vegghiante gallo aveva le prime ore cantate, e ogni stella pareva nel cielo. Dant. Inf. 10. Supin ricadde, e più non parve fuora. E 26. Tosto che fui là ve il fondo parea. E 28. La corata pareva e il tristo sacco. E 29. I suoi conversi Potean parere alla veduta nostra. E 2. 24. Parvermi i rami gravidi e vivaci D'un altro pomo. [Camp.] D. 2. 19. Quando una donna apparve santa e presta Lunghesso me per far colei confusa. E 3. 19. Parea dinanzi a me con l'ali aperte La bella image… E 2. 15. Quanto, tra l'ultimar dell'ora terza E 'l principio del dì, par della spera, Che… E Fior. S. Franc. Li parve la gloriosa Vergine Maria, madre di Cristo benedetto, con grandissima moltitudine d'Angeli… [Camp.] Ellitticamente per Mostrarsi all'intelletto assai manifesto. D. 3. 17. Chè l'animo di quel ch'ode non posa. Nè ferma fede… Nè per altro argomento che non paja (cioè, che non si mostri chiaro alla mente). E 3. 5. Or ti parrà, se tu quinci argomenti, L'alto valor del voto. E 3. 13. Ma perchè paja ben quel che non pare, Pensa chi era… 25. † Col Si nello stesso senso. Dant. Par. 26. (C) Talvolta un animal coverto broglia Sì, che l'affetto convien che si paja.Bocc. Nov. 9. g. 2. Egli non se ne pare a quelle che savie sono nè pedata, nè… Lab. 341. Incomincia, come piuttosto puoi, e fa sì ch'e' si paja. Med. Vit. Crist. Ora si parranno i tuo' maleficii, ora si parrà la sapienza tua. T. D. 1. 2. O mente che scrivesti ciò ch'i' vidi, Qui si parrà la tua nobilitate. 26. † Per Dar bella mostra, Comparire. Belc. Vit. Colomb. C. 48. (M.) Certo solamente bisogna sciogliere e liberare noi medesimi dal parere e dall'onorare. Oh onorare e parer maledetto! E 49. Tutto il mondo è accecato sotto il parere. (In questi due esempi è a modo di sost.) [Laz.] In questo senso dicesi anche Ben parere. Cavalc. Specch. cr. c. 19. Peccati che si commettono per appetito di onore e di laude, e di ben parere. 27. Nota modi del V. Parere a guisa di sost. nel senso di Apparenza. Contempl. Pass. Cr. 23. (Man.) Quanti sono amici, religiosi al parere, ma in verità non sono amici. Allegr. 215. Basta adunque tra loro (cortigiani) il bel parere. [Camp.] D. 3. 30. Quando 'l mezzo del cielo a noi profondo Comincia a farsi tal ch'alcuna stella Perde 'l parere infino a questo fondo. [Camp.] † Falsare nel parere, per Offerire falsa apparenza. D. 2. 29. Poco più oltre sette alberi d'oro Falsava nel parere il lungo tratto Del mezzo ch'era ancor tra noi e loro. – E vuol dire che la distanza gli faceva credere alberi d'oro i sette candelabri ardenti. Per bel parere. Maniera di dire equivalente a Per diletto o voglia o ambizione d'essere presente ad alcuna faccenda, senza concorrervi in alcun modo. Non com. Varch. Ercol. 1. 184. (Gh.) D'uno il quale non s'intenda o non voglia impacciarsi d'alcuna faccenda, intervenendevi solo per bel parere, e per un verbigrazia, rimettendosene agli altri, si dice: Il tale se ne sta a detto. E per un bel parere, in senso di Per semplice apparenza, Per semplice ostentazione, Per oggetto di mostra. Rusc. in Rim. burl.2. 193. (Gh.) E sol si servon de' vasi ch'ho detto, Per salvafiaschi, e per un bel parere. E 2. 108. Non vi par, Benedetto, un bel piacere Quell'andar mascherato tutto il giorno, Se non per altro, per un bel parere? Nota modi in forza di sost. Vit. S. Gir. 23. (M.) Molti ci sono che usano (alle chiese) più per un ben parere, che per altro buono aspetto (cioè per far buona figura). Vit. SS. Pad. 2. 340. Questo fece non volendolosi menare dietro per lo male parere delle genti (cioè: per non dare mala vista e scandalo). [T.] Parere, dice l'impressione che fa l'oggetto sul senso o sull'animo, sia o no retto il giudizio che questo poi ne deduce. Anco i Lat. davano a Pareo il senso di Appareo; e forse il signif. di Ubbidire vien dall'immag. del presentarsi la persona o l'oggetto pronti alla nostra chiamata o al volere. Praesto esse: onde il senso di Offrirsi e alla vista e al desiderio. Parere dice dunque e l'impressione e l'effetto di quella, e il giudizio che ne segue, e la deliberazione che succede al giudizio; dice e la condizione passiva di quello a cui pare la cosa, e l'operazione attiva dell'intendere e del volere. Dice e l'aspetto dell'ente reale e l'apparenza più o meno conforme alla realtà, e il retto giudizio e il non retto; e il proposito ponderato, e l'arbitrio senza norma. II. Di quel che appare al senso. T. Non pare che sia mai stato malato. Pare allegro. T. Quindi s'appropria a denotare le somiglianze o conformità più o men prossime, più o meno corrispondenti alla realtà delle cose. Pare di cera. di bianchezza pallida. Pare un morto, tanto è sparuto. Pare morto, non dà segni di vita. [L.B.] Non si sa quel che paia, o com'è sformato e sudicio. Che tu pari! Prov. Tosc. 368. Pare un diavolo giù per un canneto. E 297. Se tutti i pazzi portassero una berretta bianca, si parrebbe un branco d'oche. Dell'apparire in sogno, in visione, o sim. T. Dial. S. Greg. 2. 8. Vidi sopra a me lo mantello dell'abate, ed esso pareva che mi traesse dell'acqua. Degli inganni del senso; anche altro senso che quel della vista. T. D. Conv. 267. Che una medesima cosa sia dolce e paia amara, ovvero sia chiara e paia scura. T. Quando da segni esterni induciamo cosa che non si vede, o la induciamo rettamente o no. Parve che a lui non piacesse. III. Più espressam. del sentimento che l'uomo prova in sè. T. Mi pare d'andare in terra a ogni passo. – Mi par di sognare. Mi par d'avere a impazzire. T. E' pare a se stesso un grand'uomo. T. Bart. Dan. Borg. 21. 1. 30. Quella vista, quel puzzo, quell'abbominazione e patimento intollerabile a tutti i sensi, quella infine mutola, morta e fracida imperadrice, gli pareva sentirla predicare coll'esempio visibile di se stessa. Del sentimento unito a un giudizio interiore. T. Mi pareva pure cosa dura. [A.Cont.] Parer fatica, di cosa che pesa, che dispiace. IV. Più specialm. quanto al giudizio della mente, come il lat Videri e il gr. Φαινὲσθαι. T. Non mi pare grande spesa. – Come le pare di fare i suoi interessi costì; Mi pare che s'apparecchino assai brutti tempi. T. Mi pare un brav'uomo. – Da' suoi sentimenti non mi pare capace (ell. A giudicarlo da' sentimenti che manifesta, non mi pare uomo da commettere tali azioni). Vang. Che vi pare del Cristo? T. Tass. Poem. er. 1. Pare che l'istorico, non contento de' suoi termini, trapassi ne' confini della poesia. Giudizio di convenienza morale. T. Vang. Che ti pare Simone? E: Avete sentito la bestemmia; che vi pare? T. Mi pare, Mi parrebbe, forma modesta d'affermare ciò che si tiene sicuro. – Mi parrebbe, denota ancor più ritegno. E ass. Parrebbe, può esprimere affermazione asseverante sotto forma di modestia quasi iron. E colla negaz. Il Campidoglio non dovrebb'essere tutto per le oche. Non parrebbe. Ben mi pareva, gli è un modo di rincalzare il già detto; come dire: Sapevo bene ch'egli era così, Che non poteva altrimenti. Ben mi pareva che que' vigliacchi, facendo le viste di menare un colpo ardito, consumerebbero una più raffinata vigliaccheria. V. Opinione che concerne una deliberazione da prendere. T. Pap. Cons. Med. 1. 29. Mi parrebbe molto conveniente l'uso del siero depurato. [Cors.] Bart. Grand. Crist. cap. 12. T. 1. p. 342. Una tale cecità di mente parve al santissimo vescovo da doversi curare come la corporale orbità di Tobia. Sim. quanto al da farsi. T. Quel che pare a voi, concessione o sincera o sdegnosa. Anche come ell. sottint. Pensate, Fate. Quel che pare e piace, denota ancora più arbitrio, e il congiungersi del. l'intendere col volere. Ma, perchè più spedito, pare talvolta più risoluto e efficace il primo da sè. Fo quel che mi pare. – Ricevere chi gli pare. VI. T. Dice il mostrarsi dell'oggetto non sempre qual è, Una donna del popolo diceva: All'apparenza, mi pare buona: ma chi sa poi? Il Parere esprimeva il giudizio fatto sull'Apparire. – Paiono buoni, umili, e poi sono birbanti. Prov. Tosc. 122. Tal pare Orlando, che poi è una pecora. Cant. Carn. 234. Solevasi per tutto in gran dovizia De' cordovan trovare; Or nel corame s'usa tal malizia, Che non è quel che pare. Prov. Tosc. 50. Chi bella donna vuol parere, la pelle del viso gli convien dolere.E 121. Parere e non essere, è come filare e non tessere. T. Ell. Lo fa così per parere, per comparire in migliore aspetto, perchè lo credan più buono, per illudere coll'apparenza. VII. T. Quindi denota, per iperb. o per cel., una similit. lontanissima, quale apparisce all'immaginazione o all'affetto o all'impazienza. Pare che caschi il mondo. – Par la fine del mondo. – Pare che qui ci sia il diluvio universale (dalle gran pioggie). – Pare che gli manchi il terreno sotto a' piedi. T. Non mi parve vero, di cosa desiderata e che non si speri, o che si sia insperatamente ottenuta. – Non mi pareva vero d'andarmene. – Non mi par vero che finisca. – Ancora non mi par vero, di cosa seguita e più che certa. T. Modo di riprendere o di ribattere. Le pare? – Che? le pare? Non è cosa da credere o da fare. T. Quando non si vuol rispondere nè sì nè no, ma troncare il discorso, lasciando ch'altri immagini quel che gli pare meno oltraggioso e meno spiacevole. Che, le pare? T. Così pare a voi, è forma di negare quel ch'altri affermava; invece di dire: Così non è. All'incontro Mi pareva, sottint. Che così fosse, significa. Era così, contro a quello che a voi pare o ad altri. VIII. T. Uso di forme varie. Abbiam visto col sost. e coll'agg., col inf. e col Che, e in varie ell. – Col Di. Mi pare di sì, Pare di no. – Pare che sì, che no, è men com., ma vivo; e cade segnatam. che accennasi a fatti e avvenimenti, il Di, a sentimenti e opinioni. T. Coll'inf. e il Di e senza. Mi parrebbe meglio di restare qui. – Non mi par di peccare in questo. Col part. T. D. 2. 20. Queste parole m'eran sì piaciute Ch'io mi trassi oltre per aver contentezza Di quello spirto onde parèn venute. – Pareva divenuta matta. T. Paruto è inusit.; il com. è Parso nel ling. fam. Parve, usa il pop. tosc.; ma talvolta anco Parse; sempre Parrà, e non Parerà. T. D. 2. 24. Par' Tu pari: O anima… che par', sì vaga di ragionarmi. – Altro scorcio inusit. oggidì. Bocc. Nov. 2. g. 9. Ora hai tu viso di motteggiare? Parti egli aver fatta cosa che i motti ci abbian luogo; Ora direbbesi Ti par egli? E anco nel senso not. Alla fine del § preced. – Vi par egli? T. Si pare, per il sempl. Pare, come nel trecento, in Corsica dicesi tuttavia. |
Parere - S. m. Opinione, Giudicio, Avviso, Fiamm. 2. 29. (C) Fatti servi, non a mille leggi, ma a tanti pareri, quanti v' ha uomini.Dant. Par. 2. E s'egli avvien ch'io l'altro cassi Falsificato fia lo tuo parere. Teseid. 2. 64. (M.) Che l'alma mia almeno alcuna gloria Ne porterà con seco nel parere, E segnato terrà nella memoria. Red. Ins. 2. Niuno è oggi nelle filosofiche scuole sì giovane, che non porti un così fatto parere. Salvin. Pros. Tosc. 2. 22. (Man.) Quello che fu stimato ammirativo, profferendo con tutto il rispetto il mio parere, nell'originale era una virgola. [Laz.] Cavalc. Pungil. 4. 27. Essendo una gran tempesta…, se morto fosse, non si sarebbe potuto seppellire, secondo il parere della gente.
2. A mio parere. Al mio parere, Al parer mio, tuo, e sim., vale Per quello che pare a me, a te, e sim. Petr. Canz. 4. 5. part. III. (C) Peggio è lo strazio, al mio parer, che 'l danno. T. E Son. 3. part. I. Però, al mio parer, non gli fu onore… = Bocc. Introd. Noi dimoriamo qui, al parer mio, non altrimenti che se essere volessimo, o dovessimo testimone di quanti corpi morti ci sieno alla sepoltura recati. E nov. 4. g. 5. Madre mia, voi dovreste dire: A mio parere; e forse vi direste il vero. [Laz.] B. Giord Pred. 16. Non è nullo che non s'ami, eziandio coloro che s'uccidono se medesimi, non s'odiano… e per amore che hanno a loro proprio, però s'uccidono, fannolo per schifare più grave cosa a loro parere, ma è matto amore e pazzo. 3. Essere di parere, vale Stimare, Pensare. Red. Lett. 1. 53. (M.) Io sono di parere,… che queste suddette acque termali producano gli stessi effetti tanto allora che son bevute alla propria sorgente, quanto allora che son bevute nella propria casa. E Cons. 1. 9. In questo fondamento sarei di parere, che quanto prima la signora cominciasse a medicarsi. Sassett. Lett. 14. (Man.) E a questo proposito vi dico, che io non sono punto di parere di lasciare andare l'arte. E 46. Io sono stato di parere, che sia difficile materia a lodare un uomo privato. Pandolf. Gov. fam. 44. ediz. veron. 1818. (Gh.) Io sono di questo parere, che, per meritare fama, nome e grazia, e trovarsi onorato, amato,…, non doversi ripudiare lo stato, massime per temenza d'alcuna nimistà d'alcuno malvagio cittadino. Soder. Arb. 124. Palladio fu di parere contrario. Infar. Sec. 88. Siete forse voi stesso di cotal parere, che 'l biasimar le scritture de' trapassati meriti sì brutto titolo? [Val.] Fortig. Ricciard. 30. 39. Che queste cose, io sono di parere, Che facciano a chi l'ode un tristo effetto. 4. Fare il parer suo, tuo, mio, e sim., vale Operar secondo quello che egli, tu, io, e sim. crediamo, che sia da operare. Bocc. Nov.3. g. 3. (M.) Conceduta l'ho la licenzia che se tu più in alcuna cosa le spiaci, ch'ella faccia il parer suo. 5. Discorso che espone ordinatamente l'opinione del parlante sopra cosa da deliberarsi o da giudicarsi. Tac. Dav. Ann. 2. 33.Post. 7. (C) Parere a noi oggi significa quel discorso, che ciascheduno, che siede in magistrato, fa della cosa proposta. [T.] Nel seg. Prov. gli è il sempl. inf. sostantivato. T. Prov. Tosc. 119. Il parere non si scrive (a chi dice Mi pare, in aria di dubbio, rispondesi di pensiero che non è nemmeno opinione, non si può tenere di conto). II. Il preced. es. dimostra che il parere si suole anche scrivere. T. Red. Lett. 1. 14. Io non vi trattai così l'anno passato, quando voleste sentir da me il mio parere intorno a quella vostra orazione. – Parmi pure che io vi dessi il vostro dovere fino al finocchio. – Scrisse l'Alfieri il suo parere sulle proprie tragedie. III. Quanto alla pratica. T. Prov. Tosc. 156. Negli ordini pari i pareri son dispari (coloro che più si tengono uguali in sapere o in potere, più risicano d'essere discordanti). IV. Modi com. T. Dire il proprio parere; Interrogare l'altrui. – Sentire il parere d'alcuno. – Ricorrere a uno per parere. – Vorrei un parere da voi. – Riferire i pareri, segnatam. de' deliberanti e de' giudicanti. T. Prov. Tosc. 224. Gran nemico all'uomo è il parer proprio. – Quest'è l'umile mio parere. Parola modesta più di Giudizio – Datemi il vostro giudizio. – V'esporrò il mio parere. Prov. Tosc. 74. Chi ricorre a poco sapere, ne riporta cattivo parere. [Pol.] Gal. Lett. 7. 58. Dubito che la seconda esperienza vi farebbe mutar parere. |
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