L'Esclusa di Luigi Pirandello (1919): — Tu dunque.... dunque, dopo.... con lui? Parla! Spiègati! Ah, dunque è vero? è vero? Parla! Guardami in faccia! Quel miserabile.... Non dici nulla? Ah miserabile, — proruppe allora. — È vero! E io ho potuto credere.... e io sono venuto qua, a chiedere perdono.... E ora.... di', fors'anche prima.... di', con luì?
Nelle nebbie del tempo di Lanfranco Fabriani (2005): Mariani assentì, godendo di un po' di fresco. — Questa è stata anche la mia impressione. Certo c'era l'ostacolo della lingua, ma non mi è sembrato che volesse tentare di capire quanto sapevamo in merito. È stato troppo categorico nel negare. Se avesse saputo qualcosa, sarebbe stato luì a cercare di pompare informazioni da noi e non viceversa. Capire quanto ne sapevamo, perché ne sapevamo qualcosa, dove poteva essersi verificata la fuga di notizie. Quelle cose che conosciamo così bene e che faremmo noi di fronte a una tale domanda.
La madre di Grazia Deledda (1920): Gli avevano fatto sbagliare strada. Era l'uomo degli istinti, luì, come i suoi padri mugnai o pastori; e poiché non poteva abbandonarsi all'istinto soffriva. Ecco che ritornava alla prima diagnosi del suo male, alla più semplice e giusta: soffriva perché era uomo, perché aveva bisogno della donna, del piacere, di generare altri esseri: soffriva perché lo scopo naturale della vita è di proseguire la vita, e a lui lo impedivano, e questo impedimento aumentava lo stimolo del suo bisogno. |