Verbo | |
Leccare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, transitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è leccato. Il gerundio è leccando. Il participio presente è leccante. Vedi: coniugazione del verbo leccare. |
Parole Collegate |
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Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
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Liste a cui appartiene |
Lista Verbi relativi ai cani [Lappare, Latrare « * » Mordere, Morsicare] |
Foto taggate leccare | ||
Pulizia quotidiana | Dolce riposo |
Informazioni di base |
La parola leccare è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: cc. Divisione in sillabe: lec-cà-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con leccare per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La luna e i falò di Cesare Pavese (1950): Con Nuto andammo a vedere i cavalli nelle stalle dell'osteria. Il Bizzarro della Stazione ci fermò sulla porta e ci disse di fare la guardia. Lui e gli altri sturarono una bottiglia che scappò mezza per terra. Ma non era per bersela. Versarono il vino, che friggeva ancora, in una scodella e lo fecero leccare a Laiolo ch'era nero come una mora, e quando lui ebbe sorbito gli piantarono quattro frustate col manico sulle gambe di dietro perché si svegliasse. Laiolo prese a sparar calci chinando la coda come un gatto. - Silenzio, - ci dissero, - vedrai che la bandiera è nostra. Il cappello del prete di Emilio De Marchi (1888): Si fece a un tratto gran silenzio. — Chi manda questa roba? — domandò Filippino. — È arrivata or ora in bottega al vostro indirizzo. Vien dalla ferrovia. — È un cialdone di marzapane, papà, — gridò uno dei figliuoli. — Se indovini. Celio, ti do a leccare la scatola, — disse il babbo col volto ancora acceso dal brindisi. Il resto di niente di Enzo Striano (1986): Dunque Primicerio era diventato massone, uomo della regina. Si sentì avvilita. A chi rivolgersi, allora? Chi le restava amico? Forse avrebbe dovuto frequentare il consolato portoghese. Col Sambuca i rapporti fra Napoli e Portogallo sarebbero migliorati, visto che il Regno si staccava dalla Spagna. Pensò di scrivere qualcosa per leccare il signor De Pombal, il potente ministro del suo ex paese. Mah. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per leccare |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: beccare, laccare, leccate, peccare, seccare. Con il cambio di doppia si ha: lessare. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: lecce, lare. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: leccarde. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si può avere: ceracce. |
Parole con "leccare" |
Finiscono con "leccare": rileccare. |
Parole contenute in "leccare" |
are, care, lecca. Contenute all'inverso: era. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "leccare" si può ottenere dalle seguenti coppie: lese/seccare, lesta/staccare, leste/steccare, lesto/stoccare, leva/vaccare, leccai/ire, leccamenti/mentire, leccamento/mentore, leccata/tare, leccatore/torere, leccatura/turare. |
Usando "leccare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cile * = ciccare; file * = ficcare; * areata = leccata; * areate = leccate; * areati = leccati; * areato = leccato; vale * = vaccare; fiale * = fiaccare; * rendo = leccando; * evi = leccarvi; * resse = leccasse; * ressi = leccassi; * reste = leccaste; * resti = leccasti; stele * = steccare; stole * = stoccare; * retina = leccatina; * retine = leccatine; * retore = leccatore; * retori = leccatori; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "leccare" si può ottenere dalle seguenti coppie: leccata/atre, leccatina/anitre, leccato/otre. |
Usando "leccare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = leccata; * erte = leccate; * erti = leccati; * erto = leccato. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "leccare" si può ottenere dalle seguenti coppie: lecca/area, leccata/areata, leccate/areate, leccati/areati, leccato/areato, lecce/aree, leccai/rei, leccando/rendo, leccasse/resse, leccassero/ressero, leccassi/ressi, leccaste/reste, leccasti/resti, leccate/rete, leccati/reti, leccatina/retina, leccatine/retine, leccatore/retore, leccatori/retori. |
Usando "leccare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ciccare * = cile; ficcare * = file; * vaccare = leva; vaccare * = vale; fiaccare * = fiale; * staccare = lesta; * stoccare = lesto; stoccare * = stole; * leccata = areata; * leccate = areate; * leccati = areati; * leccato = areato; distaccare * = distale; * dee = leccarde; * mie = leccarmi; * tiè = leccarti; * vie = leccarvi; * torere = leccatore; * mentire = leccamenti; * mentore = leccamento; ... |
Sciarade incatenate |
La parola "leccare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: lecca+are, lecca+care. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "leccare" (*) con un'altra parola si può ottenere: * tic = leccatrice. |
Quiz - indovina la soluzione |
Definizioni da Cruciverba: Cola nella leccarda, Cani e gatti la fanno continuando a leccarsi, Se li leccano i gatti, Si lava leccandosi, Leccati, non naturali. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Lambire, Leccare - Lambire è più nobile e quasi del tutto ignoto al popolo: è Prendere leggermente colla lingua un liquido, al modo che sogliono bere i cani. Leccare è Strisciare colla lingua su cose liquide e su cose solide. Ci si leccano le dita, si leccano i piatti e perfino i Santi (Leccasanti). Il cane lambisce l'acqua e lecca la mano al padrone
" Al can che lecca cenere Non gli fidar farina. " In poesia, del Leccare per carezza o del sangue di ferite, cade opportuno Lambire. Il Parini ha le molli lingue lambenti la mano. - Figuratamente la fiamma lambisce la superficie d'un corpo, e il mare o un fiume lambiscono una provincia, una città, un giardino o simili; non leccano. G. F. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Lambire, Leccare - Lambire è più nobile; poi è un leccare più leggero e delicato; è un toccare appena; la rondine che vola su d'uno stagno in cerca d'insetti, lambe, colla punta estrema dell'ale, l'estrema superficie delle acque. Poi lambire è il bere de' cani, dei gatti e degli animali congeneri. Da leccare, leccone, leccapiatti, lecchetto, leccume, leccornia, tutte cose non nobili, non degne, non decorose. Il leccare è de' golosi, degl'ingordi; lambire, appena può essere de' schifiltosi, de' schizzinosi: ma quale discrepanza fra questi e gli altri! Stile, parlare leccato ha pretensione al bello, ma bello non è certo: è liscio liscio, che è tutto dire. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Leccare - V. a. Fare scorrer la lingua sopra qualche cosa, Leggiermente fregare colla lingua. (Fanf.) [G.M.] Gr. Λείχω, Leccare, e Λεκὸς, Scodella. Germ. Leken. Ingl. Lick. – Ligurire, Lingere. Alcuni dial. Liccare. = Dant. Inf. 17. (C) E di fuor trasse La lingua, come bue che 'l naso lecchi. E 30. E, per leccar lo specchio di Narcisso, Non vorresti a 'nvitar molte parole. S. Agost. C. D. Non può star senza fame chi lecca il pan dipinto,…
T. Prov. Tosc. 322. Al can che lecca cenere non gli fidar farina (chi si dimostra cupido del meno, non lo esporre a più gravi tentazioni). = Franc. Sacch. Nov. 91. (C) Alleg. 178. T. Prov. Tosc. 322. Al gatto che lecca spiede, non gli fidare arrosto. T. Prov. Tosc. 245. Il mele si fa leccare, il fiele si fa sputare. (Delle maniere soavi. Ma il troppo dolce stucca.) Prov. Egli è come leccar marmo. Si dice quando alcuno si affatica in cose da non riuscirgli. Malm. 1. 23. (C) E tenevano il lor tanto in risparmio, Ch'egli era giusto come leccar marmo. 2. Ass. T. Prov. Tosc. 167. Bue sciolto lecca per tutto. (Licenza, che fa l'uomo cupido.) Prov. Leccare e non mordere. Contentarsi d'un onesto guadagno. (C) [G.M.] Serdon. Prov. – Fag. Comm. Bigna (bisogna) leccare e non mordere. 3. T. Fam. volg. Prov. Tosc. 328. Chi cerca sapere quel che bolle nella pentola altrui, ha leccate le sue. (Il curioso immischiarsi nelle faccende altrui dimostra che poco si hanno in cura le proprie.) 4. Per simil. Toccare poco e leggiermente. Lab. 82. (C) Prima le parti superficiali andò leccando. Amet. 10. Siccome la fiamma si suole nella superficie delle cose unte con subito movimento gittare, e quelle leccando, leccate fuggire, e poi tornare. [Cont.] Agr. Geol. Min. Metall. 108. Le acque, che leccano il rame, giovano meravigliosamente a la bocca, ed a i morbi che vi nascono dentro, su 'l principio de la gola, quando vi si suole gonfiare quella linguetta che vi è, o i suoi lati. N. ass. [Cont.] Biring. Pirot. III. 7. Un paro o due di mantici grandi con le canne longhe, e con le sopracanne… faccian vento, il qual ferisca per il piano del ceneraccio, acciò che quando vi sarà il metallo fuso il lor vento per tutto lecchi. Bart. C. Arch. Alb. 137. 8. Il pulimento comincia dalle ultime scarpellature, e finisce più tosto leccando che rodendo. 5. Per Ferire leggiermente. Salvin. Iliad. 496. (M.) La lancia in cima gli leccò la spalla. 6. T. Ell. Dell'avere qualche guadagno o vantaggio. Prov. Tosc. 225. Chi va lecca, e chi sta si secca. (Muoversi bisogna e adoprarsi.) = Franc. Sacch. Nov. 49. (C) Ricorrea alcuna volta alle nozze, dove pure alcuna cosa leccava. 7. E Leccare, fig., per Adulare. Bocc. Amet. 61. (M.) L'altro con lusinghevole lingua leccando (il popolo), l'ha munto di sangue. Cosc. S. Bern. 123. La lingua pertanto è chiamata lingua perchè ella lecca. Lecca facendo adulazione. 8. Fig. T. Del lusingare. Prov. Tosc. 19. Dio ti guardi da quella gatta che davanti ti lecca e di dietro ti graffia. E 91. Il lupo mangia ogni carne, e lecca la sua. (Ognun risparmia sè e i suoi.) 9. N. ass. [G.M.] Del vagheggiare, volg., che anche dicono Fare il lecchino. – È sempre in mezzo a quelle donne, a leccare. – Si contenta di leccare. 10. Dicesi Leccar piaghe, e fig. vale Curar dolcemente il male in vece di provi l'opportuno rimedio. [Val.] Fortig. Ricciard. 20. 79. E quel chirurgo che le piaghe lecca, E col fuoco e col ferro non le invade, Apre e non serra del morbo le strade. 11. [Val.] Detto dell'effetto del vino amabile, che lusinga il palato. Buonar. Ajon. 2. 30. Una traditora lor vernaccia… Che bacia, lecca, morde e picca e pugne. 12. N. pass. Leccarsi le dita d'alcun cibo, si dice quando piace estremamente. V. DITO, § 34. Bern. Rim. 1. 46. (C) Consiste in essa (gelatina) una virtute unita Dalla forza del pepe e dell'aceto. Che fa che l'uom se ne lecca le dita. 13. Leccarsi le dita d'alcuna cosa, fig. Si dice per espressione di somma compiacenza in checchessia. Cecch. Lez. M. Bartolin. 5. (Man.) Cose tutte, come voi sapete, che non son cose da cacciarsele dietro alle spalle; ma da leccarsene ingordamente le dita. 14. Leccarsi su un ceffone, o sim., vale Non replicare a chi l'ha dato, Non risentirsene. Magal. Lett. fam. 2. 292. (Man.) Toccato un ceffone nella palla a corda se l'era leccato su bravamente. 15. Leccarsi, fig., per Lisciarsi, Farsi bello allo specchio. (Fanf.) Bocc. Corbac. 224. ediz. fior. (Gh.) Parea poi che avuto avea spazio di leccarsi,… (Altri testi hanno Allecchiarsi.) 16. (Pitt.) [Mil.] Leccare, Operar di pennello con diligente, delicata e pulita maniera. Cenn. Tratt. Pitt., cap. 72. E per questo modo leccando il vestire, secondo i luoghi e suo' colori, senza mettere o imbrattare l'un colore coll'altro, se non con dolcezza. |
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