Egloghe, Idillii, Bucoliche - Bucolica è il nome antico e generico di questa specie di poesie, cioè la pastorale e la campestre; le egloghe di Virgilio sono raccolte sotto il nome di bucoliche, e ad essa raccolta è restato in proprio; perchè nessun altro autore di consimili poesie ha osato, forse per una specie di quel sacro rispetto che devesi al genio, imporlo alle sue; ma ognuno le chiamò col nome speciale di egloghe o idillii; ora l'egloga mi pare rappresentare costumi e modi e sentimenti più grossolani, rozzi e improntati di quella rustica interezza che la linea della civilizzazione non ha tocca ancora; l'idillio, mentre si addice benissimo a ritrarre costumi soavi, innocenti, come di fanciulli e di giovanetti, o di chiunque trae la tranquilla vita de' campi e de' villaggi, non esclude quella gentilezza di modi, quella soavità di disegni, quel toccare delicato che tanto commuovono nel Gessner: direi che l'idillio può trattare la natura nelle scene e ne' costumi anche cittadini, purchè i quadri ritratti abbiano per orizzonte il cielo, e per campo la verdura almen d'un giardino; invece che l'egloga non potrà trattare che di pastori, di caprai, di bifolchi o di pescatori, se sarà peschereccia. [immagine] |
Egloghe - Secondo la più comune opinione, la poesia pastorale nacque in Sicilia, dove esiste forse tutt'ora l'uso di contrastarsi il premio al canto ed al flauto. Nulla ci rimane di dafni, il più antico poema buccolico della Grecia, e quindi si cosidera generalmente Teocrito come creatore di questo genere di poesia. Dopo Bione e Mosco suoi successori e contemporanei, ma che si allontanarono dalla semplicità del maestro, la pastorale fu per molto tempo negletta. Comparve Virgilio, e le restituì tutto il suo splendore. [immagine] |