Senilità di Italo Svevo (1898): Questi era tutto intento a studiare il polso dell'ammalata. Poi ne denudò il petto e vi appoggiò l'orecchio in diversi punti. Amalia taceva con gli occhi rivolti al soffitto. Poi il dottore si fece aiutare dalla signora Elena per rizzare l'ammalata e sottoporre alla medesima disamina anche la schiena. Amalia oppose resistenza per un istante ma quando capì che cosa si volesse da lei cercò anche di sostenersi da sola.
I Robinson Italiani di Emilio Salgari (1897): — Credo d'aver trovato le mie pentole!... Se quest'acqua non è stata assorbita, è segno che sotto lo strato di terra vi è uno strato impermeabile. — Si rimboccò le maniche, si denudò le braccia e le immerse, rimuovendo la terra del fondo. Scavò per parecchi minuti, esaminando sempre il fango che levava, poi estrasse una materia grigiastra, lievemente grassa.
Il resto di niente di Enzo Striano (1986): La strinse, la baciò, stavolta da mozzarle il fiato: le ingombrò la bocca con la lingua. Denudò il seno, che dondolò bianco e grande nel buio. Lo reggeva nelle palme aperte, ne stringeva i capezzoli. Poi lei intravide l'ombra violacea che emergeva dal ventre di lui, la fissò come incantata, incapace di muoversi. Era lui che faceva tutto. Ne sentì le mani alle cosce, dove finivano le calze di seta, seguì lo sciogliersi affannoso dei cordoni. Provò freddo al ventre. Poi la stretta al sesso, umido e caldo, lui si levò, ansimante, minaccioso. Fu allora che qualcosa le scattò dentro, cancellando ogni piacere, piombandola in vergognosa angoscia. |