Forma verbale |
Cena è una forma del verbo cenare (terza persona singolare dell'indicativo presente; seconda persona singolare dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di cenare. |
Parole Collegate |
»» Aggettivi per descrivere cena (ultima, ottima, frugale, abbondante, romantica, ...) |
Nomi Alterati e Derivati |
Diminutivi: cenetta, cenettina, cenina, cenino. Accrescitivi: cenona, cenone. Vezzeggiativi: cenuccia. Dispregiativi: cenaccia. |
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
pranzo (29%), ultima (12%), sera (6%), romantica (4%), pasto (4%), aperitivo (3%), intima (2%), desinare (2%), mangiare (2%), beffe (2%), amici (2%), frugale (2%), invito (2%), elegante (2%). Vedi anche: Parole associate a cena. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Articoli interessanti e pagine web |
Consigli Regali: Cosa portare ad una cena? |
Foto taggate cena | ||
Vetrata della Cattedrale |
Informazioni di base |
La parola cena è formata da quattro lettere, due vocali e due consonanti. È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (ne). Divisione in sillabe: cé-na. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche le pagine frasi con cena e canzoni con cena per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La via del male di Grazia Deledda (1906): Le donne infatti, dopo cena, si ritirarono. Pietro avrebbe voluto che Maria restasse; egli non osava guardarla, ma la sola presenza di lei gli dava un dolce piacere. Non era l'ebbrezza ch'egli provava allorché, pur essendo lontano da lei, credeva di vedersela davanti viva e palpitante; ma ella era così bella, la sua voce così armoniosa, la sua persona emanava tale fluido di giovinezza e di piacere, che egli sentiva la sua presenza come in quella sera fredda sentiva il calore piacevole del fuoco. La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Ogni sera aspettavo con una certa impazienza il suono del gong che ci chiamava a cena, e di quelle cene ricordo principalmente la mia perenne indigestione. Mangiavo troppo per un bisogno di tenermi attivo. A cena abbondavo di parole affettuose per Augusta; proprio quanto la mia bocca piena me lo permetteva, e i genitori suoi potevano aver solo la brutta impressione che il grande mio affetto fosse diminuito dalla mia bestiale voracità. La Storia di Elsa Morante (1974): «Ancora è giorno…» osservò Useppe esitando sulla soglia della stanzuccia. Aveva raccolto da terra il guinzaglio di Bella, mentre costei s'era seduta fuori, presso l'uscio aperto, aspettando pazientemente. Solo, ogni tanto essa dava una piccola strappata al guinzaglio, per sollecitare: È tardi. Dobbiamo andarcene, e Useppe, scontento, in risposta tirava il guinzaglio dalla parte propria. Non poteva decidersi a lasciare Davide qua solo, malato e senza cena; però non sapeva che dirgli, e si dondolava. |
Espressioni e Modi di Dire |
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Libri |
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Titoli di Film |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per cena |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
»» Vedi tutte le definizioni |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: ceca, ceda, ceka, cela, cene, ceni, ceno, cent, cera, cina, iena, lena, mena, pena, rena, vena. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: bene, beni, gene, geni, iene, lene, lenì, mene, meni, meno, menu, menò, menù, pene, peni, peno, penò, rene, reni, seni, seno, vene, xeno. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: cenai, crena, scena. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: cane, lane, nane, pane, rane, sane, tane, vane, zane. |
Parole con "cena" |
Iniziano con "cena": cenai, cenano, cenare, cenate, cenato, cenava, cenavi, cenavo, cenacce, cenammo, cenando, cenante, cenasse, cenassi, cenaste, cenasti, cenaccia, cenacoli, cenacolo, cenarono, cenavamo, cenavano, cenavate, cenassero, cenassimo. |
Finiscono con "cena": scena, cecena, focena, licena, nicena, oscena, picena, ricena, dracena, epicena, inscena, dopocena, saracena, apericena, avanscena, damascena, boccascena, retroscena, sottoscena, controscena, messinscena. |
Contengono "cena": ricenai, scenari, scenata, scenate, inscenai, mecenate, mecenati, ricenano, ricenare, ricenata, ricenate, ricenati, ricenato, ricenava, ricenavi, ricenavo, scenario, inscenano, inscenare, inscenata, inscenate, inscenati, inscenato, inscenava, inscenavi, inscenavo, mercenari, ricenammo, ricenando, ricenante, ... |
»» Vedi parole che contengono cena per la lista completa |
Incastri |
Inserito nella parola rii dà RIcenaI; in sta dà ScenaTA; in mete dà MEcenaTE; in rita dà RIcenaTA; in riti dà RIcenaTI; in rito dà RIcenaTO; in riva dà RIcenaVA; in rivo dà RIcenaVO; in risse dà RIcenaSSE. |
Inserendo al suo interno sir si ha CENsirA (censirà); con neri si ha CEneriNA; con turi si ha CENturiA; con resi si ha CEresiNA; con lesti si ha CElestiNA; con netti si ha CEnettiNA; con estesi si ha CENestesiA; con tenari si ha CENtenariA. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "cena" si può ottenere dalle seguenti coppie: cebo/bona, cechi/china, ceci/cina, cedenti/dentina, cedesti/destina, cedi/dina, cedo/dona, cedui/duina, cefi/fina, ceki/kina, cela/lana, celati/latina, celi/lina, celia/liana, cementi/mentina, cera/rana, cerati/ratina, cerazio/raziona, cere/rena, ceroma/romana, cerume/rumena... |
Usando "cena" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ance * = anna; * nati = ceti; * nato = ceto; dice * = dina; duce * = duna; luce * = luna; noce * = nona; pece * = pena; tace * = tana; vece * = vena; apice * = apina; * ani = cenni; * ano = cenno; * nappa = ceppa; * nappe = ceppe; * nappo = ceppo; * narco = cerco; * narri = cerri; * narro = cerro; * nassa = cessa; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "cena" si può ottenere dalle seguenti coppie: cero/orna. |
Usando "cena" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * anca = ceca; * ance = cece; * andò = cedo; * anche = ceche; * andrò = cedro; * annate = cenate; * annerì = ceneri; * annona = cenona; * annosi = cenosi; * ansare = cesare; * andiamo = cediamo; * andiate = cediate; * androne = cedrone; * androni = cedroni; * annetta = cenetta; * annette = cenette; * antonia = cetonia; * antologia = cetologia; * antologie = cetologie. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "cena" si può ottenere dalle seguenti coppie: noce/nano, salice/nasali, tace/nata, vece/nave, vice/navi. |
Usando "cena" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * noce = nano; * tace = nata; * vece = nave; * vice = navi; nano * = noce; nata * = tace; nave * = vece; navi * = vice; * salice = nasali; nasali * = salice. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "cena" si può ottenere dalle seguenti coppie: ceppa/nappa, ceppe/nappe, ceppo/nappo, cerco/narco, cerici/narici, cerri/narri, cerro/narro, ceselli/naselli, cesello/nasello, cessa/nassa, ceti/nati, ceto/nato. |
Usando "cena" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: anna * = ance; * bona = cebo; * cina = ceci; * dina = cedi; * dona = cedo; * fina = cefi; * kina = ceki; * lana = cela; * lina = celi; * rana = cera; * tina = ceti; dina * = dice; duna * = duce; luna * = luce; nona * = noce; tana * = tace; apina * = apice; * china = cechi; * duina = cedui; * liana = celia; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "cena" (*) con un'altra parola si può ottenere: * eri = cenerai; * rii = cerinai; * odi = codeina; * ora = coreana; mie * = micenea; sic * = scenica; acni * = accennai; * arre = carenare; * arte = carenate; * arti = carenati; * arto = carenato; * atri = caterina; * erta = cenerata; * erte = cenerate; * site = censiate; * tura = centaura; * ture = centaure; * turi = centauri; * turo = centauro; * tira = centiara; ... |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Pusigno, Matta cena - Non più comunissimi, ma tuttora vivi ambedue. Il primo è il mangiare che si fa dopo cena, per lo più cose leggiere e appetitose, e se ne fa il verbo Pusignare usato a modo di neutro. -«Ti veggo intrigato a quella voce Pusigno. Ella vuol dire quello spizzicare che si fa dopo cena di qualche cibo delicatissimo atto a piacere dopo sazio ancora: e sappi che Pusignare senz'altro, non si piglia mai in altro senso che di mangiar dopo cena.» (Magalotti). - Matta cena è una vera e propria cena, molto più abbondante del Pusigno, la quale si faccia dopo la ordinaria, e a ora tarda della notte. - «Usciti dal teatro Niccolini, andarono a fare una matta cena al Falcone.» G. F. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Cena - Cerimonia che facevano i re ad ogni anno nel Giovedì Santo, in memoria della Cena od ultimo pasto fatto da Gesù Cristo co' suoi Apostoli, in cui esso lavò loro i piedi, e raccomandò d'imitare tale esempio. Roberto, figlio di Ugo Capeto, si ritiene essere stato il primo re di Francia che praticasse questa divota cerimonia. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Cena - S. f. Aff. al lat. aureo Coena. Il mangiare che si fa la sera. Bocc. Nov. 54. 3. (C) E sì gli mandò dicendo che a cena l'arrostisse, o governassela bene. Sen. Ben. Varch. 3. 26. Si trovò in un convito a cena, avendo in una pietra grande d'anello l'immagine di Tiberio scolpita. Red. nel. Diz. di A. Pasta. (Mt.) Sarebbe un grande utile se la cena fosse una sola minestra assai brodosa. E appresso: La cena sia sempre più parca del pranzo.
T. Dice il Tassoni che a certi sonetti il Petrarca rispondeva Dopo cena, come lavoro di poco. 2. E fig. T. Giorn. Arch. St. 1858. p. 228. Vide certi altri giovanetti che piangevano; e lui gli confortava dicendo: noi andréno (andremo) a cena con Dio. = Petr. cap. 9. (Mt.) Leonida, ch'a' suoi lieto propose Un duro prandio, una terribil cena. 3. Cena di Tieste. Il noto fatto tragico, rammentato a denotare la rappresentazione d'ogni atrocità. 4. (Teol.) Cena, ass. [Ghir.] Si dice dell'ultima cena del Signore cogli Apostoli, nella quale istituì l'Augustissimo Sacramento dell'Eucaristia. I Protestanti adoperano questa voce nel significato di Comunione eucaristica. T. Cena del Signore, eucaristica; la Comunione. La gran Cena disse Dante per la SS. Eucaristia. (Fanf.) 5. Cena del benedetto Agnello, per la gloria de' Beati, il disse Dante, Par. 24. (C) O sodalizio eletto alla gran cena Del benedetto Agnello, il qual vi ciba. Apoc. Ad coenam Agni. 6. Comandare o Ordinare la cena vale Dar ordine che sia portato in tavola il cibo da mangiar per cena. Bocc. g. 6. fin. (M.) Prestamente fece comandare la cena. – Ordinare da cena, che sian preparate le cose da mangiare e ogni occorrente. 7. Dare cena o la cena. Apprestare altrui la cena, Convitare a cena molte persone. Bocc. Nov. (Mt.) Davale le più belle cene del mondo. 8. Essere a cena. Cenare. Bocc. Nov. (Mt.) A me convien questa sera essere a cena altrove. T. È a cena (sta cenando). – S'è levato, È uscito da cena. 9. T. Far cena o Una cena. Invitare altri a cena. Tratt. Gov. Fam. 113. 10. Far da cena vale Preparare il cibo per la cena. Bocc. Nov. 12. 10. (C) Aveva fatto fare un bagno e nobilmente da cena. E nov. 89. 11. Che così facesse far da cena come Melisso divisasse. T. Prov. Tosc. 110. 11. Porsi a cena vale Mettersi a tavola per cenare. Bocc. Nov. 15. 17. (C) E poi dopo molti altri ragionamenti postisi a cena…, astutamente quella menò per lunga. 12. T. Per cena può valere anche Sull'ora di cena. 13. [G.M.] E Dare pan per cena ad alcuno vale Essere molto a lui superiore in quella cosa di che si parla. Se politica vuol dire inganno, colui dá pan per cena a tutti. T. Modo fam. Dare pan per cena alle volpi; essere così furbo da fare stare a dovere i più furbi. 14. [M.F.] Non potere accozzare la cena colla merenda, o più frequentem. col desinare: Non riuscire a mettere mai insieme quattro soldi. Serd. Prov. 15. Modo fam. [M.F.] Pros. fior. Io ho paura che vo' abbiate fatta la cena del Salvino, che si lavava le mani, e po' andava a letto. Oggi si dice: Far la cena del galletto, Un salto, e a letto. 16. In modo proverb. Chi va a letto senza cena, tutta notte si dimena; cioè, non dorme. (C) Lo stesso prov. vale a significare che Il non cenare non è buono. [M.F.] Red. Lett. In molte complessioni si verifica quel proverbio: Chi va a letto senza cena, Tutta notte si dimena. |
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Parole in ordine alfabetico: cementiti, cementizi, cementizia, cementizie, cementizio, cementò, cemento « cena » cenacce, cenaccia, cenacoli, cenacolo, cenai, cenammo, cenando |
Parole di quattro lettere: celi, celò, celo « cena » cene, ceni, ceno |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): ampezzana, tridacna, dna, echidna, anfisibena, verbena, anfisbena « cena (anec) » saracena, dracena, cecena, licena, nicena, picena, epicena |
Indice parole che: iniziano con C, con CE, parole che iniziano con CEN, finiscono con A |
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