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Informazioni utili online sulla parola italiana «gusto», il significato, curiosità, forma del verbo «gustare», associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Gusto

Forma verbale

Gusto è una forma del verbo gustare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di gustare.

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere gusto (dolce, amaro, delicato, cattivo, buono, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
sapore (12%), palato (10%), olfatto (8%), tatto (6%), buon (6%), amaro (5%), cibo (4%), senso (4%), lingua (3%), gelato (3%), buono (3%), retro (2%), piacere (2%), cattivo (2%), salone (2%), dolce (2%), saporito (2%). Vedi anche: Parole associate a gusto.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Informazioni di base

La parola gusto è formata da cinque lettere, due vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: gù-sto. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).
Parole con la stessa grafia, ma accentate: gustò.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con gusto e canzoni con gusto per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Il gusto del cioccolato sul caffè non guasta per niente.
  • A dire il vero ho solo un motivo per fare arrabbiare mio marito: il gusto di farlo.
  • Chi palato fine ha il gusto di un buon piatto prelibato sentirà.
Citazioni da opere letterarie
Come finì la Modestia di Adolfo Albertazzi (1914): La donna sovrana: — Modestia? La nipote di madama Virtù, che presa per un'aristocratica fu fatta ghigliottinare da Robespierre? La figlia della Semplicità e del Buoncostume? la sorella dell'Onestà? - Modestia: — Sì, signora.... - La donna sovrana: — Bel caso! bell'incontro! Da un pezzo non ho riso così di gusto!

Confessioni - Clara Walser di Ada Negri (1917): Il buon gusto ed il capriccio muliebre si eran divertiti, prodigati nel rivestire di fragile preziosità quegli interni, che pareva attendessero cinguettìi di bambini, confidenze d'amiche e d'amanti, musiche di voci cordiali fra aromi di fiori e di thè. Clara Walser aveva fretta, mi trascinava un poco. Non mi sembrava più lei, sempre così calma e quasi rigida.

Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina (2020): Sua figlia mangiava invece con gusto eccezionale; era magra, anche lei, ma lei sì, per costituzione. «Ho fame» si lamentava in continuazione, «ho tantisssssssima fame.» E conclusa la colazione o la cena, fin da quando si reggeva in piedi (dodici mesi? tredici forse?) sgambettava verso il frigorifero, con la manina tirava la porta, e poi imperiosa bucava lo spazio bianco ordinando in aggiunta: «Biscotto! Yogurt! Carota!».
Proverbi
  • Vale più un gusto che un casale.
  • Dove c'è gusto, non c'è perdenza.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per gusto
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: busto, fusto, gesto, gusta, gusti.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: busta, buste, busti, fusta, fuste, fusti, pusta, puste, susta, suste.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: giusto, guasto.
Parole con "gusto"
Iniziano con "gusto": gustosa, gustose, gustosi, gustoso, gustosità, gustosamente.
Finiscono con "gusto": angusto, augusto, degusto, degustò, rigusto, rigustò, disgusto, disgustò, pregusto, pregustò, buongusto, monogusto, retrogusto.
Contengono "gusto": disgustosa, disgustose, disgustosi, disgustoso, disgustosamente.
»» Vedi parole che contengono gusto per la lista completa
Parole contenute in "gusto"
sto.
Incastri
Inserito nella parola disse dà DISgustoSE; in dissi dà DISgustoSI.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "gusto" si può ottenere dalle seguenti coppie: guappe/appesto, guappo/apposto, gufa/fasto, gusci/scisto, gusci/cito.
Usando "gusto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: degu * = desto; * totano = gustano.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "gusto" si può ottenere dalle seguenti coppie: guerra/arresto.
Usando "gusto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ottano = gustano; * ottava = gustava; * ottavi = gustavi; * ottavo = gustavo; * ottante = gustante; * ottativa = gustativa; * ottative = gustative; * ottativi = gustativi; * ottativo = gustativo.
Lucchetti Alterni
Usando "gusto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: desto * = degu; * fasto = gufa; * scisto = gusci; * appesto = guappe; * apposto = guappo; * aio = gustai; gusci * = scisto; gustosa * = tosato; * ateo = gustate; * avio = gustavi; * tosato = gustosa; * astio = gustasti.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "gusto" (*) con un'altra parola si può ottenere: agi * = aggiusto; ani * = angustio; ria * = riguasto; * arno = gustarono; * atre = gustatore; * atri = gustatori; rita * = rigustato; agita * = aggiustato; dista * = disgustato; * atrii = gustatorii; * atrio = gustatorio; agitare * = aggiustatore.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Buon senso, Buon gusto - Il Buon senso e il Buon gusto significano ambedue la dirittura dell'ingegno, che vede ciò che è vero e che è giusto; ma il Buon senso si restringe alle cose sensibili e alla pratica della vita; il Buon gusto a cose più elevate, alle belle arti, alla letteratura e simili. - Il Buon senso nasce dalla osservazione e dalla pratica ajutata sempre dal senno naturale. Il Buon gusto nasce più dal giudizio che dall'ingegno. [immagine]
Gusto, Sapore - Gusto è quello tra' sensi del corpo, per mezzo del quale si distinguono i sapori, ed è altresì la maggiore o minor soddisfazione che si prova mangiando, bevendo, ecc. - «Non ho gusto a nulla. - Mangio con gusto.» - La voce Sapore significa solo la impressione che fa sulle papille nervee della lingua e del palato una cosa messa in bocca: il Sapore può essere gustoso o disgustoso. [immagine]
Gusto, Buon gusto, Cattivo gusto - Gusto è la facoltà di sentire e discernere le vere bellezze e i difetti che sono nelle opere dell'ingegno e dell'arte. - «È un uomo che ha molto gusto.» - Però volendo essere schiettamente italiani, sarà meglio dire che ha buon gusto; perchè c'è anche il cattivo gusto, che è corruzione di esso, e per il quale apprezziamo e teniamo per buone e per belle, cose che non valgono. [immagine]
Gusto, Prenderci gusto, Averci gusto - Gusto spesso vale il diletto e soddisfazione che provasi nel fare una cosa: «Faccio quella passeggiata per gusto;» onde le frasi Prender gusto a fare una cosa e Averci gusto; la prima delle quali accenna a diletto acquistato per consuetudine; la seconda alla soddisfazione che si prova facendola attualmente. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Gusto (buon), Sentir fine - « Il buon gusto viene da arte, da studio, almeno da pratica; il sentir fine da nativa attitudine ad essere accorto del buono: cioè del bello ». Ghiglione.

Poi per una certa trasposizione dell'idea appropriamo il gusto alla cosa dicendo: il tal frutto per es. ha un gusto delicato, squisito. Ma noto che il sentire è sempre dell'uomo. [immagine]
Garbare, Garbeggiare, Andare, Andare a genio, A verso, A sangue, Piacere, Gustare, Essere di suo gusto, Di suo genio, Dare nel genio, Andare al cuore, All’anima - Il fondamento di tutti questi verbi e locuzioni affini è piacere, perchè esprimono tutte un diverso modo o grado dell'impressione aggradevole che una cosa ci fa. Piace ogni cosa che procura un qualche diletto o soddisfazione. Garba ciò che ha quella grazia e appunto quel certo garbo che ci appaga. Garbeggiare è un po' meno di garbare; è un garbare press'a poco. Per andarci, bisogna che una cosa ci persuada, che ci convenga, altrimenti, per fare che altri faccia, non la ci va: in garbare e garbeggiare può aver parte la simpatia; in andare, molto più il raziocinio. Va a verso cosa che vada secondo i nostri desiderii; ci va a verso cosa che è od entra nel nostro modo di vedere, di pensare. Va a sangue cosa che veramente fa pro e grandemente conferisce. Va a genio cosa che è di nostro gusto: ma la cosa che va a verso è già in atto, s'effettua; ciò che va a sangue pare già siasi effettuato; ciò che va a genio non può, sgraziatamente, molte volte effettuarsi. Gustare non dovrebbe esprimere se non ciò che piace al senso del gusto; ma esprime eziandio altre sensazioni, forse a cagione del suo opposto disgustare, da cui disgusto, che, come vedesi, esprime d'ordinario più dispiacere dell'animo che non mera sensazione corporea: ond'è che diciamo sovente d'un vestito, d'una persona e d'altro «non mi gusta», ed è quasi un dire che sarebbe per noi un disgusto il portare quel vestito, convivere con quella persona: onde ne concludo che gustare esprime più che il semplice piacere. Gustare la musica, la poesia o altra cosa, è intendersene abbastanza per assaporarne le bellezze, per conoscerne e sentirne la maestria; la musica piace in generale a tutti; ma pochi veramente la gustano. Essere di suo gusto dicesi di cosa che soddisfi un gusto anche passaggiero: i gusti, le inclinazioni cambiano coll'andare degli anni; cambiano talvolta da un giorno all'altro; ciò che è di nostro gusto oggi, visto domani con occhio meno appassionato, a sangue freddo, non lo è più. Essere di suo genio è locuzione più nobile; forse perchè esprime più sovente un sentimento, mentre l'essere di suo gusto serve ed esprime più d'ordinario una sensazione. Dare nel genio è piacere a prima vista, è vero effetto di simpatia: dà nel genio una cosa o una persona a prima vista perchè risponde a certe misteriose condizioni delle quali non ci possiamo rendere precisa ragione. Quando dico: «una cosa mi va al cuore», posso soggiungere: e proprio all'anima; ma dicendo che una cosa va all'anima, si tocca il limite di ogni espressione. Cosa che va al cuore, commuove e persuade; poichè se al cuore risponde ogni sentimento, all'anima risponde ogni sentimento ed ogni raziocinio. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Gusto - S. m. Aff. al lat. aureo Gustus. Uno de' cinque sentimenti per mezzo de' quali si discernono i sapori, e che ha la sua sede nel palato e nella lingua. Teol. Mist. (C) Lascia più ampia e più certa cognizione per esso assaggiamento che non era quella cognizione che andava innanzi al gusto. But. Purg. 19.1. O seguita l'amore lo diletto pur del gusto, e allora si cagiona la gola. Petr. son. 158. Alcun d'acqua o di fuoco il gusto o 'l tatto Acquetan, cose d'ogni dolzor prive. Lab. 239. Sia più piacevole al gusto, e più sano allo stomaco. Bern. Orl. 2. 15. 60. Dalla radice stilla un'acqua chiara, Al gusto dolce, al cor malvagia e amara. T. Red. Lett. fam. 171. Non è (la polpa de' tamarindi) dispiacevole al gusto; anzi a molti è gratissima per una certa sua gentile acidità.

2. E fig. Petr. son. 44. (C) Che per disdegno il gusto si dilegua.

3. T. Levarsi il gusto; Assaggiare tanto d'una cosa, quanto serva a contentare la voglia. È più eletto di Cavarselo, onde può dire gusto men grossolano. Poi Cavarsi il gusto può dire soddisfazione più piena, e anche principio di sazietà; e può piuttosto avere mal senso.

T. Trasl. Levarsi e Cavarsi il gusto di qualunque voglia, anco di cose non gustabili al palato. Ma anche questo può avere senso di biasimo. Levarsi ogni gusto; Contentarsi levandosi ogni voglia o capriccio.

4. T. Di cose da poco o non buone: Prendersi il gusto, un gusto, certi gusti.

5. Per Sapore. Vit. S. Onofr. 139. (M.) Sono trenta anni che io venni qui, e non ho saputo nè veduto che sia gusto di pane.

(Tom.) Condimento che dá gusto a una vivanda. – Cibo senza gusto. – Il mangiar di casa ha più gusto. – Cibo pieno di gusto; saporoso. E così nel senso intell., di discorso, o sim.

6. Per Assaggio, nel senso fig. Dant. Par. 17. (C) Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi quando sarà digesta. Petr. son. 221. Ch'al gusto sol del disusato bene Tremando…, D'abbandonarmi fu spesso intra due.

7. Per Diletto, Piacere. Malm. 8. 1. (M.) Vorrei che mi dicesse un di costoro, Che giostran tutta notte per le vie, Che gusto v'è?

T. Iron. Che gusto! Di cosa che dia grave noja.

8. Fig. Dant. Inf. 13. (C) L'animo mio, per disdegnoso gusto, Credendo col morir fuggir disdegno, Ingiusto fece me contra me giusto. Guid. G. Questo è quel gusto che con tanto diletto inganna gli amadori, il quale, come più da loro si riceve, maggiormente si disidera. T. S. Cat. di Gen. Del pericolo de' gusti spirituali, sotto colore di bene; e come essi sono più pericolosi che i corporali; i quali sono evidentemente contrarii allo spirito.

9. T. È un gusto dice il piacere e di cose gustabili e d'altro. Così preparato quel cibo, è un gusto.

T. Godere il fresco di questi alberi è un gusto. – Passare un'ora in compagnia d'amico fidato è… Sentirlo discorrere. – Leggere. – Lavorare a cosa piacevole. Suor. Celest. Galil. Lett. Di grazia, privisi di questo gusto (del passeggiare in giardino, a risico d'infreddare).

T. Anche iron. Tira una brezza ch'è un gusto.

10. (Tom.) È di mio gusto, Cosa non di mio gusto, esprime non un sentimento passeggiero, ma che ha ragione negli abiti, nell'indole, nel modo mio di sentire. Il sonetto non è metro di mio gusto; ma c'è dei sonetti che mi gustano. Galil. Lett. Compri figure di gesso, corde, carta, penne, ed altre cose di suo gusto. Suor Celest. Galil. Nuove di SS., le quali tutte mi sono di gusto. (Così, non com.)

11. T. A gusto suo; secondo il suo gusto; secondo quel che a lui garba, o ch'egli pensa. – Anche ass. senza verbo. Vivande a suo gusto.

T. Similm., della disposizione che rende piacevole l'oggetto. Vas. IV. L'esercitarsi in quelle facoltà che sono il gusto loro.

(Tom.) Uomo, Cosa secondo il mio gusto; dice forse meno che Di.

12. [Val.] Empiere il gusto a uno. Andargli a genio. Pucc. Centil. 65. 90. E per empiere alla Reina il gusto, Fece arder poi le sue interïora.

13. T. Prov. Tosc. 359. Tutti i gusti son gusti. Quando s'intende non approvare il gusto o l'opinione di taluno. – De' gusti non se ne disputa (intorno al modo e all'intensità del sentire non si fanno quasi mai ragionamenti se non inutili e pedanteschi. – Le son cose di gusto (più che di freddo ragionamento).

T. Prov. Tosc. 20. A gusto guasto, non è buono alcun pasto.

14. T. Non è, Non era un gusto. Vale non solo la sempl. negaz.; ma dice cosa gravemente faticosa o spiacevole. – Pagare in nome della libertà chi fa di tutto per togliercela non è un gusto.

15. T. Gusto matto. Fam. Piacere e di cose sensibili e d'altro. Anche iron.

16. T. Siccome dal gusto si riconosce la qualità de' cibi; così Gusto per estens. denota qualità o genere di cose, che fanno impressione su noi: ma per la più ha senso non buono. Mi fece promesse con vanti, e vanti con minaccie, e minaccie con carezze, e altri discorsi su questo gusto. – Gente di questo gusto. – Me n'ha fatte altre su questo gusto. – Ne dice, Ne fa sempre di questo gusto.

T. Anche sul serio: Voglio un lavoro sul gusto di questo che qui vedete. – Col Su dice somiglianza men prossima che col Di.

17. Andare a gusto. Piacere. V. ANDARE.

18. Aver gusto vale Aver piacere. [Tor.] Red. L. Mor. 11. Mi dice il signor Lapi, che V. S. Illustriss. avrebbe gusto di saper qualcosa intorno alle pietre del serpente Cobra de Cabelo. T. Corsin. Ist. Mess. 1. 40. Aver gusto che… (Tom.) Averci, Prenderci, Dare gusto.

T. Quasi iron. Ci avrà poco gusto; dicesi di cosa che sia per recare dispiacer grave e danno.

19. [Cors.] Fare il gusto ad una cosa vale Gustarla, Rendersela col lungo uso grata e gustevole. Magal. Lett. 1. 11. Avevano fatto il gusto alla lettura dei Padri.

20. [Val.] Pigliar gusto. Provar piacere. Fortig. Ricciard. 9. 97. E già che sì v'amate, egli è ben giusto, Che onestamente vi pigliate gusto.

T. Prender gusto a una cosa; Cominciare a sentir piacere, a farne l'abito. Prendersi Il gusto di fare o dire, in senso di biasimo quasi sempre, di cose in cui l'uomo non si dovrebbe punto compiacere, o non tanto.

T. Provare un gran gusto, è più che Sentire.

21. Gusto dicesi anche quella Facoltà che ha l'anima di sentire e di discernere le bellezze e i difetti che sono nelle opere dell'ingegno e della mano.

(Tom.) Sarà più italiano dire Buon gusto, che semplicemente Gusto; che però non è barbaro, giacchè Mente dicesi per buona e molta mente, e sim. Scrivere con gusto, senza gusto. – Gusto letterario, Gusto fino. – Gusto retto o corretto non sarà proprio, perchè l'imagine di rettitudine non s'avviene ai sapori.

T. Gusto puro, delicato, schizzinoso: Corrotto, pessimo. – Uomo, Stile di cattivo gusto. – Facezie di cattivo gusto.

T. Ha gusto; Non ha punto gusto.

T. Formare il gusto. – Educarlo; Esercitarlo, Affinarlo.

Pallav. Stil. 176. (M.) Per esempio di gusto assai strano e corrotto si riferisce l'imperatore Adriano. Salvin. Disc. 1. 359. L'esercizio e 'l maneggio di qualche arte o scienza fa conoscere tante difficoltà… che il formarne regole universali è pericolosissimo; molto avendovi che fare il buon gusto, che è regola delle regole.

22. Avere buon gusto, Esser di buon gusto, e sim., vagliono Essere assai intelligente, Intendersi del buono in checchessia. Varch. Stor. 8. 191. (C) Molti, che per mio giudicio erano di miglior gusto, la chiamarono una filastrocca. Ar. Fur. 35. 26. (M.) Non fu sì santo nè benigno Augusto, Come la tuba di Virgilio suona: L'avere avuto in poesia buon gusto, La proscrizione iniqua li perdona. Imperf. V. Alb. d. 1. t. 9. 15. Chi pensate voi abbia miglior gusto, l'autor dell'arte, o l'autor della natura? [C.C.] Ricciard. 7. 76. Se l'udivi parlar era un incanto Chè, nell'arte del dir avea buon gusto.

T. Ha buon gusto nel vestire. – Vestire di pessimo gusto. – Addobbi di buon gusto.

23. (B.A.) [Mil.] Facoltà di scorgere con giusto e pronto discernimento le bellezze e i difetti d'un'opera, particolarmente in quel che essa mostra di piacevole o d'ingrato, a prima vista, nella scelta e disposizione delle parti, l'assieme della composizione e l'effetto generale. Il gusto è dote propria degli amatori delle cose d'arte; ciò nondimeno, siccome fa d'uopo esser dotati di questa facoltà per produrre non meno che per sentire le cose piacevoli, il gusto è anche per l'artista un dono della natura preziosissimo. Congiunto al genio forma l'artista perfetto.

T. Col Per dice l'Inclinazione felice, non sempre il sentimento educato. Gusto per l'arte.

[Cont.] Mont. Dial. Vort. 100. Spieghiamo prima la figura che egli dice esser stata disegnata e descritta da molto pratico ed ingegnoso marinaro, che s'era molto spesso trovato fra questi vortici, e che insieme bisogna ch'avesse molto buon gusto di disegno. T. G. Gozz. Buon gusto nel disegno.

[Mil.] Si dice che un'opera è fatta con gusto, o che in un'opera havvi del gusto, od anco che un'opera è di buon gusto, per significare che si trovano in essa quelle grazie e quelle gentilezze che piacciono agli amatori dell'arte. T. Lavorato con gusto.

[Mil.] Gusto significa eziandio Maniera di fare; e si dice Fare nel gusto di Tiziano, di Paolo Veronese, del Rubens, del Rembrandt, per esprimere il Fare alla maniera di tali maestri.

Gusto dicesi anche del Carattere generale d'altri tempi. Salvin. Disc. (M.) Riscegliendo quelle frasi che anche col nostro tempo s'accordano, e alla lingua d'ora non si disdicono, o tra quelle che sono in voga, come gioje, e stelle, innestando a tempo e con discernimento alcuna del gusto antico.
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Parole in ordine alfabetico: gusteresti, gusterete, gusterò, gusti, gustiamo, gustiate, gustino « gusto » gustosa, gustosamente, gustose, gustosi, gustosità, gustoso, guttaperca
Parole di cinque lettere: gusci, gusta, gusti « gusto » guzla, guzle, hacek
Vocabolario inverso (per trovare le rime): incombusto, robusto, mezzobusto, arbusto, fusto, abbracciafusto, affusto « gusto (otsug) » degusto, degustò, pregusto, pregustò, rigusto, rigustò, angusto
Indice parole che: iniziano con G, con GU, parole che iniziano con GUS, finiscono con O

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