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Informazioni utili online sulla parola italiana «cascare», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Cascare

Verbo

Cascare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, intransitivo. Ha come ausiliare essere. Il participio passato è cascato. Il gerundio è cascando. Il participio presente è cascante. Vedi: coniugazione del verbo cascare.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di cascare (precipitare, cadere, sprofondare, ruzzolare, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
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Liste a cui appartiene

Lista Verbi sulla pelle [Bruciarsi, Butterarsi « * » Desquamarsi, Disidratarsi]

Informazioni di base

La parola cascare è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: ca-scà-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con cascare per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Non ci vuole molto a cascare sul terreno scivoloso.
  • Dopo una nevicata è molto facile cascare sul ghiaccio che si è formato.
  • Dopo aver ascoltato il tuo discorso, la tua risposta mi fece cascare le braccia!
Citazioni da opere letterarie
Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga (1890): Dopo vespro spicciò lesto lesto il servizio della chiesa e corse alla Canziria: cinque miglia di salita, pazienza, per amore di don Gesualdo che se lo meritava, in verità! — Sta per cascare, don Gesualdo! Ancora essa non mi ha detto chiaro di sì, colla sua bocca; ma si vede che tentenna, come la pera quand'è matura. Sono pratico di queste cose, perché vedo tutti i giorni in chiesa delle donne che ricorrono al tribunale della penitenza... prima e poi... M'ha fatto sudare una camicia!... Ma ora vi dico che la pera è matura! Un'altra crollatina, e vi casca fra le braccia; ve lo dico io! Dovreste correre al paese e scaldare il ferro mentre è caldo.

Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello (1926): Per ripigliarmi, dissi bruscamente: «Alle corte. Ero venuto qua, oggi, per domandarvi conto d'un certo Marco di Dio. Vorrei sapere com'è che costui da anni non paga più la pigione, e ancora non gli si fanno gli atti per cacciarlo via.» Non m'aspettavo di vederli cascare, a questa domanda, in un più grande stupore.

Il Marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana (1901): — Ebbene, scomunicato qual sono, io sto bene quanto gli altri. Che mi fa la pretesa scomunica? Niente. Se fosse vera, dovrei vedermi cascare i panni d'addosso; le mie campagne non dovrebbero fruttare; i miei affari andare a rotoli. Invece! Guardate là. Che cosa concludono quei gonzi che si affollano dietro a don Silvio, recitando il rosario del Sagramento, con la croce e i lanternoni, in processione per le vie? Sciupano scarpe e fiato.
Espressioni e Modi di Dire
  • Cascare dalle nuvole

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per cascare
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: calcare, cascame, cascate, cassare.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: mascara.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: casare.
Altri scarti con resto non consecutivo: casa, case, asce, acre.
Parole con "cascare"
Finiscono con "cascare": ricascare.
Parole contenute in "cascare"
are, care, casca. Contenute all'inverso: era.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "cascare" si può ottenere dalle seguenti coppie: carica/ricascare, casacce/accecare, casba/bacare, casse/secare, cascai/ire, cascame/mere, cascami/mire, cascata/tare, cascatore/torere, cascatura/turare.
Usando "cascare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: buca * = buscare; * remi = cascami; * areata = cascata; * areate = cascate; * areato = cascato; * rendo = cascando; * resse = cascasse; * ressi = cascassi; * reste = cascaste; * resti = cascasti; * retore = cascatore; * retori = cascatori; * ressero = cascassero.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "cascare" si può ottenere dalle seguenti coppie: casse/escare, cascata/atre, cascato/otre.
Usando "cascare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erme = cascame; * erta = cascata; * erte = cascate; * erto = cascato.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "cascare" si può ottenere dalle seguenti coppie: casca/area, cascata/areata, cascate/areate, cascato/areato, cascai/rei, cascami/remi, cascando/rendo, cascasse/resse, cascassero/ressero, cascassi/ressi, cascaste/reste, cascasti/resti, cascate/rete, cascatore/retore, cascatori/retori.
Usando "cascare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: buscare * = buca; * bacare = casba; * secare = casse; * accecare = casacce; * mere = cascame; * mire = cascami; * torere = cascatore.
Sciarade incatenate
La parola "cascare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: casca+are, casca+care.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "cascare" (*) con un'altra parola si può ottenere: * tic = cascatrice.
Quiz - indovina la soluzione
Definizioni da Cruciverba: Sciolti e un po' cascanti nel camminare, Cascante nel camminare, Il cascamorto di una volta, Una cascata umbra, Cascame di canapa.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Cadere, Cascare - Cadere è generico, scrive acconciamente il Tommaseo, e dice semplicemente la discesa di un corpo dall'alto al basso. - Cascare indica più direttamente il luogo dal quale il corpo vien giù; ed è spesso un Cadere più grave. La differenza qui posta si scorge da ciò: si dice, per es.: Cadde giù dalla scala, e Cascò la scala; chè non si potrebbe dire Cadde la scala. Cadono i corpi per legge di gravità; casca un persona per debolezza o infermità di membra; dal latino Cascus, vecchio, debole, ecc.; onde le voci Cascatojo e Cascante per Debole, Che mal si regge, specialmente per l'età. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Cadere, Cascare, Capitombolare, Tombolare, Precipitare, Rovinare, Traboccare, Tracollare, Piombare, Stramazzare - «Cadere è generico: indica semplicemente la scesa del mobile dall'alto al basso. Cascare accenna più direttamente al luogo dal quale il mobile scende o sul quale scende. Tombolare, diciamo attivamente, una scala. Capitombolare è cadere col capo all'ingiù. Precipitare è propriamente o cadere in un precipizio o cadere in maniera precipitosa. Rovinare, cadere con rovina, con fracasso o con danno dei corpi circostanti. Traboccare, cader fuori dalla bocca, dicesi di liquidi che si versano superando l'orlo o la bocca d'un vaso. Traboccare dicesi pure della bilancia. Tracollare è propriamente cader fuori d'equilibrio. Piombare, cader a piombo, cioè di forza e sovente con suono: ed è quasi opposto a strapiombare, che è cadere per essere uscito fuori del proprio centro di gravità. Stramazzare, cader goffamente senza potersi riparare, e non dicesi che di persona, l'altro, e di persona e di cosa». Tommaseo.

Alcuni di questi verbi hanno anche senso traslato. Cascare è più che cadere; si cade in errore e si casca in qualche grave fallo; infatti materialmente parlando anche una piuma cade, un corpo pesante casca. Capitombola, fa capitomboli chi va colla testa nel sacco, chi non osserva, non riflette: precipita chi d'una primiera caduta non si rialza, è l'abyssus abyssum invocat delle Scritture; chi per tal guisa precipita è rovinato affatto e piomba nella più profonda miseria. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Cascare - V. n. ass. T. D'usi sim. a Cadere, ma non tutti uguali. Quasi frequent. e dim. del lat. Cado, Casum. – Cadesco, in Prisc. – In Paolo Cassitare,di stillicidio. – Casare, in Plaut. Esser cascante. = Bocc. Nov. 79. 27. (C) Io fo boto…, ch'io mi tengo a poco ch'io non ti do tale in sulla testa, che 'l naso ti caschi nelle calcagna. Cr. 2. 28. 5. Nella molto cretosa terra non si deono far le ripe molto pendenti, perocchè appressandosi il caldo della primavera, si dissolverebbono e cascherebbono. Dant. Inf. 17. Poichè nel viso a certi gli occhi porsi, Ne' quali il doloroso fuoco casca.

(Tom.) Accenna, più direttamente di Cadere, al luogo dal quale il mobile scende o sul quale scende; ed è sovente un cadere più grave.

[M.F.] Ognun che è ritto può cascare. Prov. vivo, che vale Ognun che è uomo può fallire.

(Tom.) Nel mor. Cascare ha del familiare quasi sempre: Cadere indica fallo o danno più grave.

[M.F.] È meglio cascar dall'uscio che dalla finestra (T. Prov. Tosc. 259.) o dalla finestra che dal tetto. Vale Bisogna scegliere il minor dei mali, T. o Nelle condizioni men alte, men pericolo. [M. F.] Fag. Comm. È meglio finalmente cascar dalle finestre che dal tetto. [Val.] Malm. 2. 10. T. Prov. Per fuggire il fumo, non cascare nel fuoco (mal si scansa un male con mal peggiore).

T. Prov. Tosc. 117. L'asino, dov'è cascato una volta non ci casca più. (Beni dell'esperienza dolorosa.)
T. Prov. Tosc. 322. Chi casca nel fango, quanto più vi si dimena, tanto più s'imbratta. (Conseguenze del male.)
T. Prov. Tosc. 244. Troppo voltare fa cascare. (Dei mutabili per volubilità.)
T. Prov. Tosc. 338. Quando la pera è matura la casca da sè. (Della maturità de' fatti e della fine necessaria delle cose.) E 364. Casca come una pera mezza, o come una pera cotta. (Di chi si lascia indurre per arte altrui a dire o a far cosa che non voleva; di chi s'innamora facile.)

[Cam.] Giusti, Prov. p. 199. Le rose cascano, e le spine rimangono.

T. Prov. Tosc. 364. Cascò come un cencio.

[Cam.] Giusti, Prov. Tosc. 45. A' sottili cascan le brache. (Giuoco di parole.)

Prov. Cascar l'ago. V. AGO, § 37. Salvin. F. B. 2. 4. 4. Quando un negozio o un lavoro è interrotto, o impedito da qualche improvviso accidente, diciamo: oh qui mi cascò l'ago.

[G.M.] Chi casca, casca. Chi ne tocca, suo danno.

[G.M.] E' non ne casca una! (Di chi sta attento a ogni altrui parola, specialmente per censurarla, per ribatterla.)

[G.M.] Lasciar cascare un discorso, una cosa. Non ne far caso, Non darle importanza, talchè cada da sè.

[M.F.] Saper di dove s'ha a cascare. Quel che ne può andare, Il danno che può avvenirci, La spesa che tal cosa può costarci, o sim. Modo dell'uso. Vo' saper di dove ho a cascare comprando questo podere.

T. Modo prov. del dial. sen. Non è grano che caschi. Di cosa che può indugiarsi a fare, come a grano non anche affatto maturo, che si può differire a mieterlo.

2. Avere una certa direzione d'alto in basso verso alcuna parte. Vasar. (M.) Se il detto spartimento della vôlta fosse ne' dritti delle colonne venuto a cascare con le cornici, che vanno facendo divisioni intorno ai quadri e tondi che ornano questo spartimento.

[Cont.] G. G. N. sci. XIII. 325. Essendo AB un piano orizzontale, sopra il quale dal punto C caschi la perpendicolare CB, e dal medesimo C altre diversamente inclinate CA, CD, CE.

3. Riuscire. T. D. 3. 27. Oh buon principio A che vil fine convien che tu caschi!

[G.M.] Gira e rigira, certa gente vanno a cascare nel danaro.

[G.M.] Dove s'andrà a cascare? Non si sa nè si può sapere.

(Mar.) [Cont.] Riuscire colla nave in luogo che sta sottovento a quello che si ha per meta, nel signif. del § 166 di Cadere. Dudleo, Arc. mare, I.2. Non governare il vascello molto stretto nella bolina massime ne' viaggi lunghi… che così il vascello non cascherà troppo sotto vento, e camminerà più veloce.

[M.F.] Senso notabile. Fag. Comm. M'ha fatto una lunga filastrocca di belle parole; e finalmente egli è cascato a dimmi (dirmi) che vuol parlare a mie' pa' (cioè, a mio padre. Storpiatura contadinesca.)

4. [Val.] Precipitare scorrendo. Ar. Fur. 18. 154. Qual soglion l'acque… Che quando lor vien rotto il sostegno, Cascano, e van con gran romor diffuse. Gozz. Serm. 8. Torbido torrente, Che fra dirupi impetuoso caschi.

5. [Val.] Detto di pioggia, neve, guazza, brina, e sim. Venir giù. Fortig. Ricciard. 9. 14. E non le importa, se casca la guazza.

6. Trasl. Tramontare. Chiabr. Canz. 36. (M.) Dolce è bramar che su nel ciel aurato Non sorga al nostro giorno alba di pianto; Nè ch'Espero dolente Caschi in onda marina.

7. [Val.] Incappare, Venire, Dar di capo. Mach. As. 2. Nè so ben la cagion, perch'io cascassi Là, dove al tutto libertà lasciai. S. Efr. Serm. 5. (Man.) Il riso e la confidenza fa cascare il monaco in brutte perturbazioni.

8. [Val.] Trasl. Incorrere. Del Ross. Sveton. 16. Cascò di nuovo in un altro pericolo.

T. A essere tanto dolci si casca nel minchione.

T. Mi cascate nell'impertinente.

9. Per Perdere il credito, o la grazia, Non piacer più. Salvin. Cas. 96. (M.) Ecpiptein, Cascare, e qui e poco appresso invece di Ammutolire, Non piacere, frase trasportata dagli Strioni, i quali ancora da' Latini Stare si dicono o Non stare cioè Reggere o Cascare, secondo che piacciono o no. E appresso: Cascato Demostene in Macedonia, Eschine montò in credito tra'Macedoni.

[G.M.] Casca un ministro, un favorito, quando sono costretti a lasciare il posto.

10. [Cors.] Corrompersi, Andare in rovina. Prov. Salom. 11. 19. Ove non è governatore, il popolo casca.

11. [Val.] Essere innamorato, Esser preso. Salvin. Convit. Plat. 217. Credendo una volta ch'ei cascasse di mia bellezza, stimai…

12. Parlandosi di versi, o sim., vale Non sostenersi con uguale armonia. Red. Lett. 1. 97. (M.) Questo verso alle volte al mio orecchio fa gentil suono, alle volte parmi che caschi.

13. Appartenere. [Val.] De Luc. Dott. Volg. 1. 344. Pare che in detto caso, rispetto a' secolari soggetti, a quel Principe caschi solamente l'ispezione de' Giuristi, per consigliare allo stesso Principe ad astenersene. (Più com. e meglio Cadere.)

14. [M.F.] Accadere. Non com. Ar. Fur. 35. 7. Tanta esaltazione e così presta Non fortuita o d'avventura casca, Ma l'ha ordinata il ciel, perchè sia questa Degna in che l'uom, di ch'io ti parlo, nasca.

[G.M.] Nei modi seguenti, per indicare avvenimento grave o molesto, a modo d'iron. o sim., è dell'uso fam. Eh, non casca nulla! – Non cascherebbe nulla!

15. T. Di chi commette sbaglio o errore, cade in laccio altrui, o tesosi da sè: se dalla passione propria, C'è cascato, Ci casca, Ci ha da cascare. – Finalmente, e' c'è cascato il merlotto. Anche: C'è cascato, in quell'inganno, Ha confessato, scoperto quel che voleva celare. – L'han fatto cascare. – Non ci casco.

T. Anco chi non vuol dire o fare cosa a cui sarà pur condotto non da inganno o da forza, ma dalla ragione e dalla natura delle cose: Ci ha da cascare. (È caduto; dicesi di colpa grave o di sventura che muti la condizione.)

16. (Tom.) Di chi non si lascia uscir nulla di quattrini: Non gli casca nulla. – A pigliarlo e scuoterlo, non gli cascherebbe nulla.

17. [M.F.] In modo assoluto dicesi degli incerti che toccano in guadagno. Zann. Scher. Com. In cucina non importa andarvi che per portare in tavola: non casca mai nulla. (Non avanza nulla per noi.)

18. [Cont.] † Cascar a cadenza di tamburo, come i soldati che marciano guidati dalle battute di esso. Dur. Eserc. mil. 59. v. Marchiare, il qual non si potrebbe far così facilmente con un solo tamburo la causa delli radopiamenti li quali impediscono, che non si può così bene cascar alla cadenza.

19. (Mar.) [Cont.] † Dicesi dei rematori quando, nel remigare, dopo aver tirato a sè il remo, ricadono a sedere sul banco. Cr. B. Naut. med. I.50. Il luogo dei banchi vi sarà in ciascheduna ruota una pedagna con un banchetto da montar, e l'altro da cascare quell'uomo solo che voga.[Camp.] Diz. mar. mil. Banchi sono quelli (nelle galee) sopra i quali la ciurma siede e casca, come si dice in galea, quando voga.

(Mar.) [Cont.] † Monta casca. Pant. Arm. nav. Voc. Monta casca è una sorte di vogatura, che si fa quando si monta bene sopra il banco, e' si cade gagliardamente. E Arm. Nav. 221. Bisognarà avviar la più commoda, e la più lenta voga, che sia possibile, acciochè la ciurma possa sostener la fatica, specialmente nei viaggi lunghi; e sarà quella, che si chiama nelle galee, largatira, o monta e casca.

20. † Att. Per Far cascare. Jac. Tod. p. 379. (Gh.) Le demonia van guatando Per cascarti nel peccato.

21. [Cont.] Dicesi del Trovarsi la punta del compasso, la visuale diretta da un traguardo, e sim., sopra un punto. G. G. Comp. XI. 227. Ponendo un'asta del Compasso nel centro dello strumento, e l'altra sopra il punto, dove cascherà… Apri lo strumento sin tanto che l'altr'asta caschi giusto traversalmente sopra l'altro corrispondente punto 60. Danti, Astrol. I. 39. Ogni volta, che si dirà, metti la diottra, o guarda dove casca la diottra, s'intende sempre che si metta la linea della fiducia, o che si guardi dove casca la linea di essa fiducia.

22. Cascare addosso. Fig. T. Di disgrazia, di briga, di visita importuna, di persona che venga improvvisa e non gradita: La casca addosso.

Cascare altrui le vestimenta di dosso vale Essere male in arnese, o Tornar male al dosso le vesti. [Val.] Vit. SS. PP. 3. 72. Le sue vestimenta erano già rotte, sicchè cascavano tutte.

[M.F.] In senso sim. Cadere, il Mach. Comm. T. Roba che casca a pezzi, anche d'altro che di vestiti.

Cascare altrui l'armi di dosso, o sim., dicesi di Chi le porta malamente per istanchezza o svogliatezza. Tac. Dav. Stor. 3. 398. (C) Uscendo di Roma il germano esercito, non parea desso… marciavano lenti e radi, cascavano loro l'armi di dosso. (Il lat. ha: lentum et rarum agmen, et fluxa arma.)

23. Cascare cuore e curatella, Sbigottirsi fieramente, Costernarsi. Modo volg. T. R. Burl. 140. Al repentino avviso Di sì strana novella… Cascorno a Cecco e core e curatella. Ma Cascare il cuore per l'animo, la voglia, è più eletto.

In questo signif. si dice anche Cascar il fegato e sim. Malm. 11. 6. (C) Alla quale in quel punto cascò il fiato, Il fegato, la milza e le budella.

24. Cascare da pollajo. V. POLLAJO.

25. [Val.] Cascare dal bisogno, Essere miserabilissimo. Ros. Sat. 1. E ad uno scalzo poi, nudo e meschino, Che casca dal bisogno e dalla fame, Si niega un miserabile quattrino.

Cascar dalla fame o di fame vale Aver grandissima fame, che anche si direbbe Morir di fame. Burch. 1. 54. (M.) Va, torna tosto; chè di fame casco. [Cors.] Amm. Ant. 17. 4. Non le lasciava portare niuna cosa da mangiare, credendo che per fame si cascasse.

Cascar di fame dice altresì di Chi mena una vita porerissima. (C)

26. Cascar di collo: Perdere l'opinione o l'affetto di alcuno. Burch. 2. 46. (C) Di collo ad ogni amico son cascato. V. COLLO.

27. Cascar di sonno o dal sonno. Avere gran sonno. [Val.] Novellier. Fiorent. 16. Matteo, ei pare che tu caschi di sonno. Bertold. 16. 24. I diavoletti fece a sè venire, Con tutto che cascassero dal sonno.

28. Cascar di vezzi, o sim., vale Abbondare d'affettazione. Cron. Morell. 245. (C) Questa fu… molto bene fatta della persona, e tanto gentile, che cascava di vezzi. T. Anco di maschi, pur troppo!

29. Cascar dubbio, per Esservi dubbio. Non com. Galil. Op. lett. 6. 343. (Man.) Sopra la quale non casca dubbio.

30. Cascar fra le vecchie vale Invecchiare. Non com. Pataff. 9. (C) Cascato egli è ormai infra le vecchie.

31. Cascare il cacio su' maccheroni diciamo quando avviene alcuna cosa inaspettata, e che torna appunto in acconcio a ciò che si desidera. (C)

32. T. Cascare il fiato. Cosa che disanimi a un tratto fa cascare il fiato, ch'è più che le braccia. – Vidi quella trista lettera, e mi cascò il fiato. – Casca il fiato anco a dire, a muoversi, e quasi a pensare; le braccia, segnatam. a operare.

33. T. Cascare il pan di mano, più fam. che Cascare le braccia; come di chi, tenendolo per cibarsene, non ha più voglia nè forza da accostarlo alla bocca.

34. T. Cascare le braccia. Nel pr. Mancare la lena a operare.

T. Fig. Mancare l'animo, la voglia. L'altrui svogliatezza fa cascare le braccia. – Una parola fredda, Un mal piglio, fa cascare le braccia.

Malm. 6. 94. (C) Qui dice il Re, si dá sempre in budella, Sicchè mi cascan le braccia e l'ovaja. Red. Lett. 1. 275. Io scrivo volentieri, ma quando la soma mi sopraccarica, come oggi, mi cascan le braccia.

Pregare che altrui caschi il fiato è imprecazione triviale, ma sovente per brutta celia, dinotante Desiderio ch'altri muoja. (C)

35. Cascare il presente sull'uscio. V. USCIO.

36. Cascare in basso, trasl., vale Cadere in basso stato, in miseria. S. Agost. C. D. 17. 23. (Man.) L'una e l'altra parte, come la divina provvidenza comandava o permetteva, si levava in alto per vane prosperità, e cascava in basso per varie avversità.

37. Cascare in fantasia, lo stesso che Venire o Cadere in mente. Non com. Sassett. Lett. 14. (Man.) Non vi caschi mai in fantasia che io vi voglia smaccare. T. Cascare in mente, nell'animo. Più eletto è Cadere; ma di pensiero o proposito sconveniente o non pensato, Cascare ci cadrebbe.

Cascar nell'animo vale Venir nel pensiero, Pensare, Venir in mente. Circ. Gell. (C) Non ti caschi nell'animo un simil pensiero di me, Ulisse.

38. Cascare in odio checchessia ad alcuno. Divenirgli checchessia odioso. [Val.] Ar. Fur. 23. 124. Quel letto, quella casa, quel pastore Immantinente in tant'odio gli casca.

39. † Cascare in opinione vale Venire in opinione. Serdon. Trad. Sen. De ira, lib. 1. c. 11. (Mt.) Fu tanto lento che cascò a' maligni in opinione di lussuria e dappocaggine.

40. [A.Con.] Cascare l'ugola. Imprecazione fam. da non ripetere, contro chi parli cose sgradite. Ti caschi l'ugola.

41. Cascare nella pena o in pena. Incorrere nella pena stabilita per la trasgressione della legge. [Val.] Del Ross. Sveton. 85. Se alcuno gli richiamasse più in giudizio, cascasse nella medesima pena.

T. Più gen. Cascare in disgrazia, in miseria.

42. [Val.] Cascare in pregiudizio, Patir danno nella riputazione. Non com. Del Ross. Sveton. 20. Il suo questore fu côlto in frode, e trovato ch'egli aveva errato, ed era cascato in pregiudizio.

43. Cascare in timore vale Divenir timoroso. Non com. Galil. Lett. Uom. ill. 1. 72. (Man.) Cascai in timore che o la troppa lunghezza, o la frivolezza de' miei concetti le potessero essere state più di tedio, che di gusto.

44. [Val.] Cascare in una malattia, Divenir d'essa infermo, come Cascare nel tisico, Divenir tisico. Ner. Sammin. 6. 40. Corre risico, se non si purga, di cascare in tisico.

45. [Val.] Cascare le lacrime, Piangere. Salvin. Convit. Plat. 215. Ogni volta ch'io l'odo il cuor più mi balza, e più mi cascan le lacrime.

46. Cascar morto. Modo familiare, e quasi scherzevole per Morire. [Val.] Isop. Favol. Etrur. 1. 118. Il freddo grande addosso sì l'entròe. Che in pochi giorni morta si cascòe. T. Quando cascherò morto! (celia, Quando morrò). [Val.] Cellin. Vit. 2. 244. Queste amorevoli parole io mi penso ch'ei le dicessino, pensando ch'io dovessi poco soprastare a cascar morto. Ros. Sat. 6. Diero alla rosa una virtù le sorti Contro gli scarafaggi; essi a fatica Si avvicinano a lei, che cascan morti.

T. Imprecazione da non ridire, e che altri usa per cel. quasi d'affetto, Che tu caschi morto; e, per più galanteria, Che tu caschi di trabocco.

T. Uomo, cosa, discorso da far cascar morto (enf. di grave molestia).

[G.M.] Di chi si strugge d'una cosa: E' ci casca morto sopra!

47. Ass. (Tom.) Cascare, sott. morto: Morire. D. 1. 29. Gli animali infino al piccol vermo Cascaron tutti. Cron. Morell. 280. (C) Questo era pessimo segno e sanza rimedio, e breve e' cascavano i grandi e piccoli da un dì a un altro.

48. Per simil. Detto di senso grave e molesto, o d'altro che quasi opprima. (Tom.) Cascar morto dalla fatica, dalla fame, dal sonno, dalla noja.

T. Fa cascar morta la gente, chi la fa tra impazientire e uggire.

49. Cascare ne' vizi. Perdersi ne' vizi. [Val.] Sacchett. Canz. Corazz. 252. E che lor vita sì ne' vizi casca, Se non di venire… T. Più gen.Cascare in difetto, peccato, errore. – Cadere, d'ordinario, ha senso più grave; e però di vizi è più pr.

50. T. Cascare ritto, o in piedi, Passare un pericolo senza danno o con poco.

T. Anco di chi da' comuni guai o dalla pena dovutagli si sottrae con franchezza non innocente.

51. [A.Con.] Fam. Cascarci su. Del molto amore e desiderio. Quel padre ama di molto le sue creature, e quando le guarda pare che ci caschi su.

52. T. Far cascar l'anima. Modo volg. Stanca, d'uggia, d'impazienza, di svogliatezza crucciosa. Cadere l'animo è più nobile; dicesi d'ogni coraggio, segnatam. di propositi generosi. Anche l'uomo cade d'animo, e l'imagine dipinge il coraggio come un'altezza. Par che dica un po' meno del Cader l'animo.

53. Far cascare le cose da alto. Dar loro troppa importanza. [M.F.] Bald. Comp. Dramm. Io senza starvi A far d'alto cascarla, Ho pronta l'invenzione Da conseguir quanto da noi si brama.

[M.F.] Farla cascare da alto. Far desiderare grandemente una cosa. Fag. Comm. A lui tocca a pregarmi, e a me a star sulla mia, e farla cascar da alto. E ivi: Se essi ti pregano o mostran desiderio di veder le spose, falla cascar da alto.

[M.F.] Far credere che una cosa abbia in sè gravi difficoltà. Se andate a chiedere un piacere a certa gente, e' ve la fanno cascare da alto, per darsi aria d'importanza.

54. T. Fam. volg. per Affermare. Mi caschi il naso, mi caschi la testa se non…

55. T. Modo enf. Caschi il mondo, non si scrolla. – Caschi il mondo, l'ha a ire così. Hor. Si fractus illabatur orbis.
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Parole in ordine alfabetico: cascammo, cascamorti, cascamorto, cascando, cascano, cascante, cascanti « cascare » cascarono, cascasse, cascassero, cascassi, cascassimo, cascaste, cascasti
Parole di sette lettere: cascame, cascami, cascano « cascare » cascata, cascate, cascato
Lista Verbi: carrozzare, cartolarizzare « cascare » cassare, castigare
Vocabolario inverso (per trovare le rime): cercare, ricercare, altercare, biforcare, inforcare, porcare, sporcare « cascare (eracsac) » ricascare, infiascare, allascare, intascare, escare, arabescare, adescare
Indice parole che: iniziano con C, con CA, parole che iniziano con CAS, finiscono con E

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