Resurrezione di Elena Di Fazio (2021): Il proiettore sembrò spegnersi per un istante, poi comparve la sagoma stilizzata di un palo, alla cui cima erano fissati quattro megafoni. «Nel momento in cui doveste udire questo suono» e nella stanza riecheggiò l'urlo crescente di una sirena, differente da quello del coprifuoco «dovrete recarvi alle coordinate indicate sul vostro tablet, dove il personale militare effettuerà le procedure di emergenza.» Con una rapida dissolvenza, l'ologramma si tramutò in una mappa dell'isola attraversata da linee tratteggiate azzurre. «Per la vostra e l'altrui sicurezza, si prega di utilizzare i percorsi di evacuazione anti-tsunami.»
Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina (2020): Quell'11 marzo del 2011 la barca del padre di Shio, anziché correre a riva, aveva fatto rotta verso il largo, così da cavalcare lo tsunami ed evitare l'impatto. E tuttavia l'onda era stata tale che l'imbarcazione s'era incagliata nella città in quel modo grottesco, appesa sopra a un palazzo come fosse un trofeo. A distanza di anni era diventato persino uno degli scatti-simbolo della catastrofe.
Gomorra di Roberto Saviano (2006): Traffici verso est, verso la Romania, dove i Casalesi hanno centinaia e centinaia di ettari di terreno; o nei paesi africani, Mozambico, Somalia e Nigeria. Tutti paesi dove i clan hanno da sempre appoggi e contatti. Una delle cose che mi sconvolgeva era vedere i volti dei colleghi di Franco, i visi degli stakeholder campani tesi e preoccupati i giorni dello tsunami. Appena osservavano le immagini del disastro nei telegiornali, impallidivano. Era come se ognuno di loro avesse mogli, amanti e figli in pericolo. |