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Liste a cui appartiene |
Lista Sette vizi capitali [Ira, Lussuria « * ] |
Informazioni di base |
La parola superbia è formata da otto lettere, quattro vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: su-pèr-bia. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con superbia per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
L'amica geniale di Elena Ferrante (2011): «Allora è vero» disse, all'improvviso quasi in pena, e aggiunse che Carmela prendeva per buono tutto quello che lei diceva, che nel cortile facevano tutte così. «Non ci voglio parlare più, non voglio parlare con nessuno» borbottò imbronciata e sentii che non lo diceva con disprezzo, che l'influenza esercitata su di noi non la inorgogliva, tanto che per un po' non capii: io al posto suo mi sarei molto insuperbita, in lei invece non c'era nessuna superbia, ma una specie di insofferenza mista alla paura della responsabilità. Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): “Voi non potete rimproverarvi nulla, avete fatto del vostro meglio.” “È il meglio degli uomini, che è poco. È difficile accettare l'idea che non vi può essere un ordine nell'universo, perché offenderebbe la libera volontà di Dio e la sua onnipotenza. Così la libertà di Dio è la nostra condanna, o almeno la condanna della nostra superbia.” Colombi e sparvieri di Grazia Deledda (1912): — Nessuno di noi può dire: sono senza peccato! Dire il contrario è già un peccato di superbia, di ribellione a Dio. E uno come voi, ammettiamo pure calunniato, perseguitato, che non riconosce la mano di Dio (Egli solo sa i suoi fini!) e si ribella, e grida contro quel Divino volere che ha guidato e fatto soffrire lo stesso Cristo, ebbene, dico, uno che opera così fa più male col suo cattivo esempio che se avesse davvero commesso il male di cui lo accusano! |
Proverbi |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per superbia |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: superbie. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: superba, superbi. Altri scarti con resto non consecutivo: superi, supera, sura, subì, speri, spera, spia, serbia, serbi, serba, seria, seri, sera, sebi, uria, peri, pera, erba. |
Parole con "superbia" |
Contengono "superbia": insuperbiamo, insuperbiate. |
Parole contenute in "superbia" |
per, super, superbi. Contenute all'inverso: pus. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "superbia" si può ottenere dalle seguenti coppie: superba/aia, superboss/ossia. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "superbia" si può ottenere dalle seguenti coppie: superba/abbia. |
Usando "superbia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * aione = superbone; * aioni = superboni. |
Lucchetti Alterni |
Usando "superbia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ossia = superboss. |
Intarsi e sciarade alterne |
"superbia" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: subì/pera. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Arroganza, Presunzione, Alterigia, Alterezza, Superbia, Albagia - L'Arroganza è il vizio di colui che attribuisce a sè stesso forza e sufficienza sopra a quella che ha, per la quale tratta ciascuno come da meno di sè. - La Presunzione procede dal reputarsi abile e dotto sopra il vero. La prima presume di avere; questa di fare. - Alterigia è quando altri, o per essere ricco, o per aver titoli e gradi, considera ciascuno come da meno di sè, e guarda dall'alto in basso. - Alterezza è Alterigia posta in atto. - Superbia è un reputarsi eccellente in ogni cosa e il mostrarne segno negli atti e nelle parole, sfatando ogni cosa altrui. - L'Albagia, per ultimo, è una pomposa vanità, che partecipa, sfiorandoli, di tutti i vizii già descritti. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Boria, Alterigia, Alterezza, Superbia, Orgoglio, Burbanza, Ambizione, Vanità, Vanagloria, Arroganza, Presunzione, Albagia, Pretensione - La boria è la manifestazione della superbia, è un rigonfiarsi per cose vane e insulse, e quel voler far trasparire negli atti esterni il merito che si ha, o la gloria che si crede ridondare su noi da vani titoli, da altezza di parentele o di aderenze, e perfino dalla grandezza della nazione a cui s'appartiene: la boria spagnuola era passata in proverbio; ora hanno ad essere più dimessi, avendo perdute le miniere del Perù e quasi ogni altra ricca possessione da cui essa prendeva il maggiore alimento. Burbanza è peggiore di boria poichè racchiude eziandio l'idea di dure parole verso di altri, e di atti insolenti. La superbia è la torbida fonte da cui tutti questi malnati sentimenti derivano: poichè la superbia è nell'intimo del cuore, è la cancrena che ne corrode la carità; e l'uomo anche più povero e in apparenza più umile può essere cordialmente e profondamente superbo. La superbia adunque, se talora pur s'appalesa nell'opere, qualche volta se ne sta nascosta, specialmente quando non può all'altezza del sentimento proprio gli atti esterni adeguare; ed è appunto allora che una certa modestia chiamasi falsa: l'orgoglio invece è superbia smascherata e palese; egli è più odioso della superbia, perchè più manifesto, perchè molte volte più vano ne' suoi motivi, e forse perchè essendo cosa tutta artificiale non ha la scusa che, come passione vera, porta con sè la superbia nell'umana fiacchezza. L'alterigia molto partecipa dell'orgoglio; questo però è più nella riflessione, quella più nel carattere; questo talora per ostentazione d'una falsa virtù propria non bada a piccole offese se gli vengon da persone di molto inferiori e ch'egli conta per nulla al mondo; questa invece di ogni cosa s'adonta, si lagna, s'accende; l'orgoglio è serio e severo, l'alterigia preoccupata, irascibile. L'alterezza fra tutte le fasi e metamorfosi della superbia è la meno dannevole: val quasi un sentir alto di sè e delle cose che ci toccano; e come il sentir bassamente può essere vigliaccheria o conseguenza di profonda depravazione, perciò una certa alterezza nell'uomo è scusabile: può essere una esagerazione di delicati sentimenti, di naturale ritrosia, cui l'uomo fornito di vera carità dovrebbe sorpassare; ma se non è sentimento virtuoso, non può dirsi neppure vizioso a tutto rigore. L'albagia è un principio di boria, un misto di vanità e di presunzione; il suono e il senso della voce alba di cui è composta induce a farmela concepire come una presunzione o vanità giovanile più compatibile che ridicola. L'ambizione è desiderio d'onore o di distinzioni onorifiche: la superbia nell'ambizione sta nascosta molto accuratamente, poichè se v'è chi ambisce onori e glorie mondane, v'è perfino chi ambisce parere umile e santo: l'ambizione sacrifica o dissimula anche l'orgoglio per giungere ai suoi fini; in questo caso può dirsi che non ha di superbo che lo scopo. Una giusta e moderata ambizione, quella che risulta dalla coscienza del vero merito, quella che non ricerca che il dovuto premio a diuturni sforzi, a faticosi studii, non solo è innocente ma è pur commendevole, e sarà uomo dappoco chi non ambisce aver fama di galantuomo e d'uomo onesto. La vanità e una vana illusione che ci facciamo circa il proprio nostro merito, e quel voler trarre vanto da cose da poco o da nulla: vanità delle vanità! come ben la definisce la Scrittura. E' difetto della mente, piuttosto che vizioso affetto del cuore; «proviene da leggerezza e da vacuità» dice Tommaseo; è il pascolo degli sciocchi che amano rigonfiarsi di vento; è lo scoglio delle donne e di quegli uomini che alle donne somigliano, per cui la forma esterna, o per meglio dire la veste è tutto, e nulla credono degno di stima in altri e in sè che la vana apparenza.
«La vanagloria è un po' men fatua della vanità: s'aggira intorno cose un po' più serie, le considera in modo più serio: è una specie d'ambizione, ma desiderosa non d'altro che della stima degli uomini. La vanagloria è men leggera della vanità, ma più innocua della superbia, dell'orgoglio; meno brigante dell'ambizione; meno ardita o audace della presunzione o dell'arroganza; si sfoga d'ordinario in parole». Tommaseo. Il vanaglorioso troppo amante delle lodi degli uomini è capace di mentire alla propria coscienza per ottenerle; questa gloria così mercata è vana, falsa e colpevole. La presunzione deriva in gran parte dalla vanità; chi non conosce bene le proprie forze, chi travede circa i meriti proprii presume più che non può fare: se poi la presunzione è sostenuta con immoderate parole, con provocazioni, con isfrontate accertazioni di capacità, è arroganza: arrogare a sè è quasi voler credere che ci sia dovuta una cosa necessariamente; or l'uomo nulla è più disposto a negare quanto ciò che era già pronto a dare, se ne venga con arroganza richiesto: l'arrogante è adunque il meno scaltro de' superbi, degli orgogliosi, de' presuntuosi, de' vani. La pretensione non sarà biasimevole se non passerà i limiti del dovere e della giustizia: l'uomo può e deve avere la pretensione di essere rispettato; ma se avesse quella che altri lo lodasse, anche meritandolo, sarebbe uno scioccone, e per poco un pazzo. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Superbia - † SUPERBA e † SOPERBIA. S. f. La definizione è negli esempii. Aureo lat. S. Ant. Confess. (C) Superbia è appetito, ovvero desiderio disordinato e perverso di propria eccellenza. E altrove: Superbia è desiderio disordinato di eccellenza; ma vanagloria è desiderio della manifestazione di quella eccellenza. Albert. cap. 48. Ed è la superbia un desiderio di tenersi l'uomo se medesimo troppo buono. Ott. Com. Purg. 10 150. Superbia non è altro, che uno amore disordinato d'eccellenza che la creatura desidera. Pass. 208. È dunque superbia… un appetito disordinato, ovvero uno amore perverso della propria eccellenzia. E 247. Conciossiacosachè la superbia, come dice S. Gregorio, sia una cechità della mente. But. Inf. 9. Superbia, considerata largamente, è non volere sottomettersi a Dio. E Par. 6. 2. Superbia è non volere soggiacere al comune reggimento. Mor. S. Greg. La superbia così si genera nella mente, come la maglia negli occhi, la quale tanto più diminuisce la vista, quanto più distende per gli occhi. Cosc. S. Bern. 103. La superbia, come ella è nascimento e capo di tutti li peccati, così è ruina di tutte le virtudi. Giambull. Mis. Uom. 90. Quando la superbia piglia l'uomo, ogni peccato commette; e quando si parte da lui, ogni peccato abbandona. Dant. Purg. 11. E non pure a me danno Superbia fe', che tutti i miei consorti Ha ella tratti seco nel malanno. E Par. 19. Lì si vedrà la superbia ch'asseta. Bocc. Nov. 10. g. 10. Questa risposta fu molto cara a Gualtieri, conoscendo costei non essere in alcuna superbia levata. Tesorett. Br. 21. 208. (M.) Hai mostrata faccia Crucciata per superba, E la parola acerba Vedendo altrui fallare. Morg. 6. 38. La lancia abbassa con molta superbia. Fr. Giord. 236. Prima s'incominciòe l'avarizia in Cain, poi vennero le carnalitadi; poi venne l'idolatria e la soperbia, e tutti i mali. Ordin. Giust. 405. (Man.) Per conservare la libertade del popolo di Firenze, e a rompere la soperbia de l'iniqui… proveduto è che… Coll. Ab. Isaac, cap. 12. (M.) Siccome la grazia s'approssima all'umiltà, così s'approssimano alla soperbia li casi che contastano l'uomo.
[Pol.] Pass. 105. San Tommaso… dice che la superbia si può in due modi considerare. L'uno si è in quanto ella si è uno speziale vizio, per se medesimo distinto dagli altri… L'altro modo si può considerare la superbia, in quanto ell'ha sua generale influenza in tutti i vizi, de' quali ell'è originale principio e cagione. E 242. Chi non sarà gonfiato di vento di superbia, non creperà nel fuoco dello 'nferno. E 255. Sentendosi costui soverchiare dal vizio della pestilenzial superbia, la sua mente ricorse a Dio. E 256. Un altro rimedio efficacissimo si trova contro all'altezzosa superbia, e questo si è l'esempio dell'umiltà di Gesù Cristo. T. G. Vill. 11. Pare che Iddio permetta sovente di fare nascere di piccola progenia tiranni possenti, per abbattere l'orgoglio e superbia de' popoli e de' nobili per li loro peccati. [Pol.] Vill. M. 1. 67. Dechinare le corna della superbia. E 10. 44. Altezza della superbia umana. E 2. 3. Ambiziosa superbia. Passav. 238. La superbia a ogni uomo è importabile e odiosa. Fatt. En. rubr. 26. Con l'umiltà caccerà la superbia. Franc. Barb. 64. 5. Superbia non tenere In tuo parlar, et ancor meno in fatti. [G.M.] Machiav. Nov. Belf. Questa aveva portato in casa di Rodrigo, insieme con la nobiltà seco e con la bellezza, tanta superbia, che non n'ebbe mai tanta Lucifero. Oraz. ant. tosc. Tu mi perdoni ciò che io ho peccato e commesso ne' sette peccati mortali; ciò è, superbia, invidia, ira, gola, accidia, lussuria, avarizia. T. Ar. Fur. 26. 92. Rodomonte quel dì fe' più che Giobbe, Perchè domò la sua superbia fiera. Car. Lett. 154. Dalla superbia e dalla disamorevolezza, che sono vizi distruggitivi dell'amicizia. Dav. Lez Monet. Vasi, pietre, statue, pitture, e altre morbidezze, sono state comperate dismisurati pregi dalla superbia umana. Tolom. Lett. 2. Voi con la superbia, con la dimenticanza li sbigottite (gli amici), li discacciate. Porz. Cong. Bar. lib. 1. Parlandosi di Antonio, o lo notava di superbia, o nelle fattezze corporali l'assomigliava al principe di Taranto. [G.M.] Segner. Mann. Genn. 29. Non vorrai perdonare al tuo prossimo una parola alquanto pungente; ma piuttosto gli risponderai con superbia. E Marz. 14. Considera come nella superbia, ch'è un disordinato appetito di maggioranza, ebbe veramente principio ogni perdizione. E appresso: Mira però che gran tarlo sia la superbia! E Apr. 8. Se non si emendano, non possono aspettar altro se non che quanto prima Iddio lasci di prosperarli, perciocchè egli è verità, e troppo abbomina la superbia, la quale è tutta bugia. T. Ap. Levato in superbia (elatus). Joan. Concupiscenza della carne, degli occhi, superbia della vita. Ag. Superbia, appetito d'altezza perversa. Greg. Ira ci vince, superbia ci gonfia, ambizione ci turba, lussuria ci contamina. – La superbia precede all'abbattimento. – Vanesio pieno di superbia. – Tanta superbia, e poi che siamo? Fatua superbia. – La superbia infierisce nelle anime più basse. T. Prov. Tosc. 175. Non è superbia alla superbia uguale D'uom basso e vil, che in alto stato sale. E 222. La troppa umiltà vien da superbia. E: La superbia è figlia dell'ignoranza. E: La superbia andò a cavallo, e tornò a piedi. E 223. Quando la superbia galoppa, la vergogna siede in groppa. E 250. La superbia senza avere, mala via suol tenere. E: Della superbia de' poveri il diavolo se ne netta il sedere. E 338. Proverbio non falla, misura non cala, superbia non dura, pensier non riesce. 2. Si trova anche Superbie nel num. del più. G. V. 12. 66. 13. (M.) Talora bene e sovente fa (Iddio) che li meno gente e potenza vincono gli grandi eserciti, per mostrare la sua potenzia, e abbattere le superbie e orgogli, e pulire le peccata de' Re. Cavalc. Espos. Simb. 1. 352. Disse a Daniele, e agli compagni che il loro Dio non li poteva ajutare, e cadde in altre superbie. [Pol.] Chiabr. Poem. Sacr. 3. E dietro l'onda errando Sparse perdeansi le superbie umane. T. Jac. Esultate nelle vostre superbie. Dav. Tac. Ann. volg. 1. 125. In senato avvertì che un'altra volta non levassono i lievi animi de' giovanetti in queste superbie di acerbi onori. 3. Superbia, si trova usato anche in buona parte, stante l'aggiunto che ne modifica il primitivo significato. Vit. SS. Pad. 1. 14. (Man.) Infiammato di mirabile fervore, e d'una santa superbia, studiava che nullo s'avanzasse, nè eccedesse in qualunque cosa. 4. [Camp.] Fig. Bib. Salm. 35. Non venga a me il piede della superbia (pes superbiae), e la mano del peccatore non mi muova. 5. [Camp.] † Divenire in superbia, per Insuperbire, Cadere, Montare in superbia. S. Greg. Mor. La scienza dell'uomo eretico lo fa divenire in superbia. 6. [Camp.] Fare superbia, per Comportarsi con superbia in ogni fatto. Bib. Salm. 30. Perciocchè il Signore addomanderà la verità, e renderà abbondevolmente a coloro che fanno superbia (facientibus superbiam). T. Far superbia è forse più grave di Mettere. Si monta in superbia anco per cose che ne diano a qualche modo il pretesto: nel Fare è più dimostrazione estrinseca e boria più vana. 7. [Camp.] † Ingrossarsi di superbia, per Insuperbirsi smodatamente. Art. am. I. Ma se tu sentirai ch'ella s'ingrossi di superbia (tumidos accedere flatus), dipartiti da pregare. 8. [Camp.] † Levarsi in consentimento di superbia, per Indettarsi, Accordarsi per operare il male. Bib. Sap. 10. Questa conobbe il giusto, quando le genti si levarono in consentimento di superbia (cum se contulissent in consensu nequitiae). 9. [Camp.] Menare superbia, per Vanagloriarsi, e simili. Non com. – Somm. 68. Molto adunque è folle e fanciullo di senno chi di sua roba mena superbia. 10. Metter su superbia; più fam. che Levarsi o Montare in superbia. Da che l'hanno fatto cavaliere della stella ha messo su superbia. 11. [Camp.] Montare in superbia, Levarsi, Salire in superbia, per Insuperbirsi, e simili. S. Greg. Mor. Pertanto Iddio li lasciò montare in superbia, facendoli divenire in sentimento riprovato. [Pol.] S. Bern. Op. penit. p. 64. Come si può levare lo vermicello in nissuna superbia, quando la divina Maestade s'è tanto umiliata? Pass. 210. L'uomo, sentendosi avere alcuna bontà, se ne leva in superbia. E 219. Quell'uomo è detto vano, il quale mostra d'aver quello che non ha, e mòntane in superbia. Din. Comp. 1. Messer Bonaccorso degli Adimari… montò in superbia. E ivi: Montarono in tanta superbia, che…Imit. Cr. 1. 20. 4. Levarsi in superbia. 12. [Camp.] † Prendere superbia, per Insuperbire. Mor. S. Greg. Ora giacciono dispetti ed abbominabili nella loro sozzura coloro, li quali prendevano superbia nella loro vanitade. E altrove: Si rallegra (l'ipocrita) del primo sedere,… prende superbia del primo saluto… 13. [Camp.] † Prendere superbia contro alcuno, per Trattarlo con alterigia, con dispregio, ecc. S. Greg. Mor. Piovere battaglia Iddio, non è altro se non percuotere li cuori di coloro, li quali prendono superbia contro altrui. 14. [Camp.] † Rompere la superbia, per Punirla, modo fig. S. Greg. Mor. Or vedi adunque che quivi si leva il peccatore contro a Dio, dove Iddio rompe la superbia sua. |
Navigazione |
Parole in ordine alfabetico: superbamente, superbe, superbetta, superbette, superbetti, superbetto, superbi « superbia » superbie, superbike, superbo, superbollo, superbomba, superbombardiere, superbombardieri |
Parole di otto lettere: superava, superavi, superavo « superbia » superbie, supererà, supererò |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): xenobia, aerobia, anaerobia, xerobia, saprobia, tobia, caparbia « superbia (aibrepus) » serbia, euforbia, gorbia, sgorbia, catorbia, cubia, bacia |
Indice parole che: iniziano con S, con SU, parole che iniziano con SUP, finiscono con A |
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