Sordi-Muti - Pietro Ponce, (di Leone in Spagna) benedettino spagnuolo, morto nel 1584 è considerato come il primo conosciuto inventore dell'arte d'istruire i sordi-muti (1). Nulla pubblicò egli su tal proposito; ma un suo amico, Francesco Vallés, autore di una Filosofia sacra stampata a Salamanca nel 1588, e l'istorico Morales contemporaneo di Ponce, nelle sue Antichità di Spagna, fecero noto il merito del loro concittadino, il quale venne imitato (2) soltanto dopo lungo tempo dai Pereyra, ed abati de l'Epée e Sicard. Parecchi hanno reclamato il vanto di avere scoperto l'arte d'istruire i sordi-muti, ma Ponce è anteriore a tutti: lo che però non toglie che altri possano aver trovato dopo di lui dei metodi d'insegnamento per coloro che dalla natura furono privati della favella e dell'udito. Il più sorprendente si è, che secondo le assersioni dei contemporanei, quell'ingegnoso benedettino avesse tali successi, che i moderni maestri de' sordi-muti non ponno vantare di averne ottenuti di consimili, successi che sembrano a mala pena credibili. Morales assicura che Ponce aveva istruito i due fratelli ed una sorella del connestabile, ugualmente che un figlio del gran giudice di Arragona, tutti e quattro sordi-muti di nascita; e dice, che non solo questi alunni scrivevano benissimo una lettera o qualunque altra cosa, ma rispondevano verbalmente alle domande che faceva loro il maestro o a cenni o in iscritto. Siffatto resultato non si è conseguito da altri insegnanti, ammenochè si vogliano chiamare linguaggio pochi suoni male articolati.
Il primo a scrivere su quel metodo d'istruzione fu pure uno Spagnuolo, Giovan-Paolo Bounet, autore della Reduccion de las letras y arte para ensenar a hablar los mudos, 1620 in 4.°
(1) Anche prima del Ponce l'olandese Ridolfo Agricola, nato dalla famiglia degli Agricoli circa il 1442, morto nel 1485 a' 18 Ottobre, ci narra d'aver veduto, senza dirci se in Olanda o in Italia, (dimorò due anni in Ferrara), o in altro luogo, mentre che viaggiava, un sordo-muto, il quale aveva imparato ad intendere tutto quello che da altri scrivevasi, ed esso medesimo al pari di chi sapeva parlare, scriver poteva i pensieri della sua mente. V. Marcacci; Osservazioni sull'origine e progressi dell'arte d'istruire i Sordi-muti dalla nascita. (Il Tradutt.)
(2) Direi piuttosto venne seguito, imperocchè nè il Pereyra, nè l'Ab. l'Epée, nè il Sicard potevano imitare il Ponce, che non ha mai pubblicato il suo metodo d'istruzione. Se l'Autore per quei che lo imitarono (com'ei si esprime), intende parlare di coloro che appartengono col Ponce alla prima Scuola, cioè, Gian Paolo Bonnet, Emmanuele Ramirez, il Wallis, il Van Helmont, l'Holder, l'Amman ec. avrà ragione, ma non sarà esatto se intenderà parlare del de l'Epée, e del Sicard in specie, i quali si hanno pei fondatori della seconda Scuola. (Il Tradutt.) [immagine] |