Senilità di Italo Svevo (1898): Guardando l'esterno della busta chiusa, ella chiese improvvisamente se il Balli non avesse più parlato del veglione cui aveva promesso di condurla. Il moralista che sonnecchiava in Emilio non si destò, ma egli sconsigliò di andare a quel veglione per la paura che il Volpini lo risapesse. Ella però aveva delle risposte che toglievano qualunque dubbio. — Adesso poi ci vado al veglione. Finora, per rispetto a quell'infame, non ci ero andata, ma adesso! Magari lo risapesse.
La Storia di Elsa Morante (1974): Alla interrogazione concitata di Ida, rispose: «Làsseme pèrde!», in una maniera così torva e perentoria che sconsigliò la madre dall'insistere. Più di un'ora e mezza dopo, quand'essa uscì per il suo lavoro, lui stava sempre là, nella stessa posizione di prima; con Blitz che dormiva un sonno gramo ai suoi piedi.
Daniele Cortis di Antonio Fogazzaro (1906): Elena gli domandò poi come dovesse comportarsi con la mamma e con lo zio. Le era dolorosissimo di dover partire così, senza commiato, con un inganno; ma non era possibile fare diversamente. Bisognava lasciare una lettera, un saluto, qualche cosa, ed ella non si sentiva la forza di scrivere: perché poi avrebbe avuto tante cose a dire! Raccontò allora il suo ultimo colloquio con lo zio. Avrebbe pur voluto fargli sapere quanto si fosse ingannato col suo scetticismo riguardo a Cortis. Questi ne la sconsigliò. Non doveva alludere in nessun modo a lui. Non doveva far credere allo zio che le sue parole, i suoi sospetti le avessero data l'ultima spinta alla partenza. Sarebbe bastato, per ora, mandar poche righe da Venezia e riservarsi di scrivere a lungo da Yokohama. |