Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Fiaccare, Rompere, Spezzare, Troncare - Fiaccare è il fare due o più pezzi di un legno non molto grosso, o di cosa simile, per forza di mano: Fiaccare la legna. Parlandosi della forza del vento si dice anche degli alberi. - «Il vento fiaccò quel cipresso come se fosse un fuscello.» E alle volte abusivamente si dice quando si fa per mezzo di bastone. - «Ti vo' fiaccar l'ossa con questo bastone.» - Il Rompere è Ridurre in pezzi una cosa, per forza esterna, in modo che non serva più a quell'uso per cui è fatta. - Spezzare è Far pezzi di una cosa che tutta intera non possa usarsi o mangiarsi. - Trinciare è fiaccare con molta forza i pezzi di legno più grossi. - Fracassare è il rompere e mandare in pezzi con forza grandissima, e facendo impeto, un congegno, una macchina, o altro che di grande. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Rompere, Fendere l’acqua, L’aria - Rompe l'acqua colle braccia e col petto chi nuota; la nave, e più il sottile palischermo la fende; così i pesci guizzando in essa: si rompe l'acqua co' remi, e il battello a quell'impulso fende l'acqua avanzandosi. Così si dirà dell'aria che è rotta da corpo più grosso, e si fende dalla rondine, per esempio, da uno strale o simili. [immagine] |
Stritolare, Spappolare, Rompere, Incrinare - Stritolare è rompere in modo da mandare in minuzzoli, in tritoli; quasi come pan trito; spappolare non è tanto rompere come fiaccare, rendere molle e il corpo e ogni durezza sua a tale che sembri una pappa. Incrinare o incrinarsi è quel rompersi che fanno vetri, cristalli, porcellane e congeneri, mandando qualche screpolatura, per cui più non puonno dirsi sani ed interi, e pur nonostante non vanno ancora a pezzi. [immagine] |
Lacerare, Stracciare, Sbranare, Sdrucire, Rompere, Strambellare, Strappare, Scindere, Squarciare, Squartare; Lacerato, Lacero, Strappato - Rompere è generico; è mettere o mandare in pezzi cosa intera; e rompere si puonno quindi anche i pezzi medesimi, se rimasti troppo grossi rispetto al desiderio nostro. Stracciare dicesi più propriamente della carta, de' libri e degli abiti fatti di stoffe poco meno sottili della carta: e gli abiti guasti e logori per lungo uso diconsi stracci; e straccio ogni altro panno e pannolino a tale ridotto. Sdrucire è quasi uno scucire, ma non lo scucire fatto apposta e bel bello, cioè punto per punto, colle forbici o altro strumento, ma per l'uso o perchè il filo di cui le cuciture son fatte viene a rompersi, o per isforzo o qualunque altro tirare violento, di maniera che le cuciture bene o male si disfanno: abito sdrucito è quello del quale i varii pezzi onde è composto si staccano uno dall'altro più o meno. Scindere è tagliare in mezzo di netto o quasi; da scindere, scissione, scissura e scisma; quest'ultimo, si sa, non si usa propriamente che in materia di religione. Squarciare è dividere violentemente cosa e farne grossi e larghi pezzi, come quarti o simili: è affine a squartare, che è proprio dividere o rompere in quarti ma squartare meglio dicesi degli animali le cui quattro più grosse membra indicano che in quattro più giuste parti possono dividersi. Lo squartare era un orribile supplizio al quale in tempi barbari condannavansi i rei di lesa maestà; consisteva nel legare ogni gamba e ogni braccio ad un cavallo focoso, e poi fare che i quattro cavalli tirassero violentemente ciascuno in senso opposto agli altri, finchè il corpo del paziente ne fosse ridotto in pezzi: ovvero legavansi le gambe e le braccia ai rami di quattro pioppi uno dall'altro discosti, che con funi costringevansi a stare ripiegati, fino a tanto che, finito di legarvi il paziente e troncati gli ostacoli, violentemente raddrizzandosi, venissero a strappare dal tronco quelle povere membra; così l'uomo usò e abusò dell'ingegno suo! Lacerare è più di stracciare: può essere stracciato a caso un vestito anche nuovo, che lacero non potrebbe dirsi: lacerato pare più elegante di stracciato; lacere poi diconsi le carni sotto la frusta o le tanaglie del tormentatore, o per ferite avute in battaglia. Lacerare ha senso traslato; si lacera la fama, l'onore di persona, e se immeritamente, queste ferite non sono meno delle corporee dolorose e funeste. Sbranare è il lacerare che fa le carni della sua preda l'animale carnivoro nel cibarsene; nello sbranare, sbrama la fame sua e la sete che ha di sangue. Strambellato è il vestito che cade a cenci e l'uomo che così malamente ha coperte le carni: strambellare è mettere e ridurre in pezzi, in cenci. Strappare dicesi propriamente del filo, di corda, o d'altra cosa che in un colpo solo si rompe: nel cucire gli stracci del marito sbevazzatore e poltrone, e quelli dei poveri figli, si strappa sovente per movimento di giusta impazienza il filo alla povera moglie, che pure dopo un sospiro o qualche lacrima si rimette al lavoro. Strappar di mano è torre altrui cosa con cattiva maniera e violentemente: nello strappar di mano molte volte la cosa resta strappata o stracciata; castigo dell'impaziente umore nell'atto medesimo nel quale si sfoga. [immagine] |
Frangere, Rompere, Fracassare, Sfragellare, o Sfracellare, Spezzare, Fiaccare, Spaccare, Fendere, Squarciare - Rompere è il più semplice e il più generale: si rompe una cosa in qualunque modo si faccia ch'ella più non rimanga intera. Frangere può essere un rompere, un dividere la cosa con una certa misura o regola per farne frazioni o uguali tra loro, o appropriate al bisogno: i discepoli riconobbero il Salvatore in Emaus al modo con cui franse il pane. Frangere è poi ridurre in pezzi qualsiansi, e pare un rompere con forza: si frangono le onde del mare urtando negli scogli violentemente. Fracassare è rompere con fracasso il più sovente, gettando a terra con forza l'oggetto che vuolsi rompere. Sfragellare o sfracellare è fare in brani, in minuzzoli, e ciò per ira, per ferocia talvolta: la tigre sfracella le carni degli animali che riesce ad aunghiare. Fendere è tagliare in due parti per lo più, con arma o istrumento tagliente; squarciare è quasi fare in quarti; si direbbe degli animali o dell'uomo se venissero violentemente così messi a quarti; ma per questo vi è il verbo proprio, squartare; squarciare i panni, le carte, è stracciarle con rabbia, con forza, forse non separando affatto le parti così rotte o stracciate dal tutto. Spaccare si dice propriamente di cosa dura che a gran forza battuta con mazza o altro si rompe, mandando un suono, come legna e pietra: spaccarsi la testa contro il muro è darla proprio o essere in procinto: per la forte emicrania, si dice, pare che la testa mi si spacchi. Rompere e frangere hanno senso traslato: rompere i patti; frangere le catene, per sciogliersi da servitù obbrobriosa, o immorale: anche in questo senso nel frangere chiara apparisce una certa forza o violenza: di questo rompere i patti son varii i mezzi; e de' più comuni, la frode e l'astuzia. Spezzare è ridurre in varii pezzi. Fiaccare è rompere in modo che la cosa così rotta o depressa o compressa non abbia più a rialzarsi, è un rompere la molla o l'elasticità naturale della cosa: fiaccar l'ossa è far che chi è così trattato non possa, almeno per qualche tempo, servirsi delle membra. Ha senso traslato analogo: fiaccar l'orgoglio, è fare che l'orgoglioso per forza maggiore della sua abbia a umiliarsi, ad abbassarsi. [immagine] |