La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Era vero che il Nilini ed io avevamo dovuto telegrafare a Parigi, ma due giorni prima, e due giorni prima avevamo ricevuta anche la risposta. Insomma comprendevo che la verità non bastava a scusarmi fors'anche perché non potevo dirla tutta e raccontare dell'operazione tanto importante cui io da giorni attendevo cioè a regolare col mio desiderio i cambii mondiali. Ma la signora Malfenti mi scusò quando sentì la cifra cui ammontava la perdita di Guido. Mi ringraziò con le lacrime agli occhi. Ero di nuovo non l'unico uomo della famiglia, ma il migliore.
L'amica geniale di Elena Ferrante (2011): Si entusiasmò a quell'ipotesi, ne parlò a Stefano che fu d'accordo. Fu una bella giornata in cui tutti, miracolosamente, ci sentimmo a nostro agio. Poi il sole cominciò a declinare, era ora di portar via le bambine. Stefano andò alla cassa e lì scoprì che Antonio aveva già pagato tutto. Si rammaricò moltissimo, ringraziò calorosamente. Per strada, appena Stefano e Lila filarono via nella decappottabile, lo rimproverai. Melina e Ada lavavano le scale delle palazzine, lui prendeva quattro lire in officina.
Il segreto dell'uomo solitario di Grazia Deledda (1921): Piano piano, un po' timidamente, la donna aprì il suo grembiule, sollevò un piatto bianco che ne ricopriva un altro, e sullo smalto vaporoso, fra i due recipienti apparve una coscia di cappone così grassa che la pelle pareva d'oro liquefatto. Cristiano ringraziò, un po' commosso, un po' umiliato, non sapendo se era la serva o se era la padrona a fargli parte del pranzo: commosso e umiliato in tutti e due i casi. |