Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Codardo, Vile, Vigliacco, Poltrone, Dappoco, Pusillanime - Vile è chi per natura o per educazione non si sente animo bastante a niuna opera di qualche momento, e che ad ogni piccolo ostacolo si spaventa, ad ogni minaccia si impaurisce e si umilia, anche con iscapito del proprio decoro. - Vigliacco è il Vile nel più estremo grado della sua abjezione. Poltrone è colui, che per amore del proprio comodo, o per amore della propria quiete, nulla osa: in tutto vede il pericolo, e si astiene dal bene, e anche trasanda il dovere, per non incappare in qualche guajo. - Dappoco è colui che avrebbe il desiderio di far cosa buona: ma che per difetto di mente o per imperizia, non approda a nulla o a ben poco. - Pusillanime è chi vede il bene e lo vorrebbe, ma che non si sente forza da ciò, e si astiene da ogni atto buono, per paura di non riuscire. - Codardo infine si riferisce più che altro, a quelle cose che riguardano il dovere, la generosità, l’esercizio delle armi, e simili; e Codardo è colui che per viltà di cuore, o per malizia di mente, fa getto del proprio decoro là appunto dove dovrebbe mostrare la propria generosità e il proprio valore. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Codardo, Dappoco, Poltrone, Vile, Vigliacco, Pusillanime, Dappocaggine, Infingardaggine - Poltrone è veramente chi non ama il lavoro, e così meno le fatiche, e meno ancora i pericoli: i Francesi hanno fatto di poltron un sinonimo di lâche, forse per questa stessa successione di raziocinii: vedo infatto nel Diz. di Nöel e Chapsal sotto la parola poltron quest'esempio tratto da Voltaire: les hommes sont presque tous paresseux et poltrons. Il dappoco ha il nome con sè; chi val poco d'ordinario, non varrà molto in quelle occasioni in cui è necessario mostrarsi forte e maggiore di sè. Il pusillanime si smarrisce nelle circostanze toccanti la sua piccolezza relativa; il pusillanime non lo è quasi mai in tutto; negli affetti, nei sentimenti può avere della grandezza; la pusillanimità è innata talora, e talora sviluppasi in noi in seguito d'una successione di sgraziati risultamenti, per cui si perde ogni energia di più oltre tentare. Perciò il poltrone mi rappresenta l'apatia fisica, il dappoco l'intellettuale, il pusillanime la morale. Codardo, vile, vigliacco, rappresentano un'altra serie di idee: il primo non ha coraggio; il secondo non ha nè coraggio nè onore; il terzo non ha nè vero coraggio, nè onore, nè pudore; il codardo trema e fugge; il vile transige coll'onore, tradisce la fede; vigliacco è chi fa le azioni vili sfrontatamente: vigliacco è l'asino che sferra due calci in fronte al leone moribondo. La dappocaggine è un difetto, l'infingardaggine un vizio: molti infingardi hanno in loro elementi tali da ben fare; ma la loro inerzia li condanna a una nullità peggiore di quella de' dappoco. Nell'infingardaggine è finzione, come suona in parte la parola, perchè l'infingardo, per non fare, finge eziandio di non saper fare. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Pusillanime - e PUSILLANIMO. Agg. comp. Di poco animo, Timido, Rimesso. In Tert. e Sidon. – Bocc. Introd. (C) Noi siamo mobili, ritrose, sospettose e pusillanime, e paurose. E nov. 6. g. 10. Questo non è atto di Re magnanimo, anzi d'un pusillanimo giovanetto. Cavalc. Med. cuor. 103. Sono sì deboli, e pusillanimi, che per una piccola beffa che sia fatta di loro, lasciano la virtù. E Frutt. ling. 192. Come pusillanimi e passionati, non potendo sopportare la congregazione, fuggono alla solitudine. Ciriff. Calv. 3. 93. Non vuole star qual pigro e pusillanimo. Guar. Past. fid. 4. 1. Che quantunque egli sia più d'un consiglio Pusillanimo assai,… Segner. Conf. instr. cap. ult. (M.) E il confortativo più eletto che dar si possa a uno spirito pusillanime. [Laz.] Reg. Past. S. Greg. 3. 11. Quelli che sono pusillanimi, considerando e temendo troppo la loro infermitade ovvero fragilitade, spesse volte caggiono in disperazione.
2. Detto di cosa, vale Piccola, Da nulla. Bocc. Fiamm. 2. 29. (M.) Città… piena di voci pompose, e di pusillanimi fatti.
3. A modo di Sost. Colui che ha poco animo. Cavalc. Med. cuor. 71. (M.) Chi fugge come pusillanime,… questi non vince l'ira, anzi l'appiatta Segn. Etic. lib. 4. cap. 3. Il pusillanime essendo degno di bene, per viltà si stima indegno di quei, di che egli è degno. [Laz.] Reg. Past. S. Greg. 3. 11. I pusillanimi quelle cose che fanno, reputano grandemente dispette e vili, e per questo per disperazione si compiono. E ivi: Voglionsi laudare i pusillanimi a questo fine, acciò che per tale loda si fortifichi la loro tenerezza, la quale è corretta e gastigata per la riprensione della colpa. |