Colmo, Cima, Sommità, Vertice, Fastigio, Comignolo, Pinnacolo, Apice, Punta, Cuspide, Cucuzzolo, Sommo - Colmo è tutta la convessità che va restringendosi al disopra del piano della base, la cima ne è la parte più alta; cima è generico come punta, ma questa chiaramente esprime un finire più in acuto, quasi come in un punto: tutte le cime degli alberi non finiscono in punta come i cipressi, e certe specie di pioppi. Punta è talvolta indipendente dall'idea d'altezza: punta della spada, d'un ago, del naso.
« Sommità è il sommo punto di un'altezza, qualunque forma ella s'abbia. Fastigio è l'estremità d'un edifizio che sorge da larga base: il fastigio è più largo del vertice. Comignolo è la parte più alta de' tetti. Pinnacolo, l'estrema punta in cui finivano molti antichi edifizii, specialmente tempii, e dicesi talvolta anche de' monti. Cuspide, propriamente dell'asta; ma dicesi ancora di piramide molto aguzza. Cucuzzolo è in senso proprio la sommità del capo, e dicesi della parte superiore del cappello da uomo e da donna ». A.
Nel traslato, una cima d'uomo vale persona di gran merito: una sommità, nell'istesso senso, dicesi assolutamente, per indicare uno di quegli uomini che si contano, che nella materia in cui versano sono sommi per l'appunto. Sommo, per esprimere sommità materiale, da sè non è sufficiente perchè aggettivo, onde devesi dire sommo vertice e simili. Per indicare altezza morale e intellettuale, sommo anche da sè può valere, lasciando il sostantivo sottinteso, e così colmo; ma sommo, che vale altezza, superiorità assoluta, s'impiega meglio in buona parte, il sommo dell'ingegno, della bontà, degli onori: colmo, esprimendo altezza che può traboccare, s'associa eziandio con idee di men buono significato; il colmo dell'ignoranza, della barbarie, dell'imprudenza, ecc. [immagine] |
Pinnacolo - † PINACOLO, e † PENNACULO. S. m. Comignolo, Cima. Tert. e la Volg. – Segr. Fior. Stor. 8. 221. (C) L'altissima sommità del tempio di santa Reparata fu da un fulmine con tanta furia percossa, che gran parte di quello pinnacolo rovinò. Cavalc. Specch. Cr. 73. var. Fu tentato di vanagloria, quando fu condotto sul pinacolo del tempio. Morg. 25. 143. Tentato, e poi portato in sul pinacolo. Cavalc. Discipl. Spir. 53. (M.) Parlano della tentazione di Cristo, quando fu menato sul pennacolo del tempio.
2. [Par.] Merlo delle torri. Macch.
3. E per simil. vale Sommità di checchessia. Buon. Fier. 5. 5. 2. (C) Un oriolo è questo, Che sopra ha per pinnacolo una sveglia.
4. E fig. Buon. Fier. 3. 5. lic. (M.) Tombolan le promesse da' pinnacoli. |