Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Fellone, Fello, Perfido, Infedele, Infido, Disleale, Traditore - Fello è sempre aggettivo; fellone può usarsi sostantivamente: fellone, chi tradisce la patria, la bandiera, il governo, il monarca, quando l’uffizio, la divisa, o uno speciale giuramento lo stringono a difenderlo, a tutelarne gl'interessi: fellone era il vassallo spergiuro, o colpevole di grave irriverenza o ingiuria verso il suo signore. Perfido, chi viola la fede data con fina ribalderia; chi ha già rotto il giuramento, la promessa, e ostenta amicizia verso chi ha già tradito, se costui non se n’è ancora avveduto. Infedele, chi manca alla fede data, alla promessa, per debolezza talvolta o per ignoranza: infedele chi non ha la fede, chi è fuori del grembo della Chiesa di Cristo, della fede cattolica: infedele chi non ha fedelmente conservato il deposito affidatogli; ma lo ha manomesso, malversato: infido, chi ha rallentato l’affetto dimostrato, chi lascia derelitta e sola la persona a cui avea giurato costante benevolenza. Disleale chi manca a particolare promessa, a speciale dovere o obbligo assuntosi; disleale chi promette sull’onore e non attende alla promessa; chi si protesta amico colle labbra, ingannando chi gli crede. Traditore è chi abusa della fede che altri ha in lui, chi vibra colpi nell’ombra, e nelle spalle a chi lo crede capace di tutt’altro, e ciò tanto nel figurato quanto nel proprio: ma traditore è generico: il fellone tradisce a un dovere o mandato speciale; il perfido tradisce la verità, l’amicizia; l’infedele tradisce la confidenza, la buona fede; l’infido tradisce l’affezione, la costanza promessa; il disleale tradisce, mente all’onore: quanti son dunque al mondo i traditori! [immagine] |
Gentile, Etnico, Pagano, Idolatra, Miscredente, Infedele; Gentilità, Gentilesimo, Paganesimo, Paganeggiare, Paganizzare - Etnico è lo stesso che gentile, è più di questo forse, vale abitante di un paese ove si professa il gentilesimo. Gentili erano i popoli tutti dell'universo, rispetto agli Ebrei, perchè essi soli adoravano il vero Dio: essi, veri credenti, obbligati a vivere in mezzo ad altre nazioni, che sacrificavano a Moloc, a Dagon, le dicevano gentes, da dove gentili. Pagano venne a significare adoratore de' falsi numi, quando, sparsasi la luce dell'Evangelio nelle città, quelli avevano ancora tempii e adoratori ne' più rimoti villaggi, ne' pagi. Idolatra, generico, chi adora idoli, simulacri di falsi iddii. Paganesimo, lo direi proprio significare la religione degli dei della mitologia greca e romana, perchè gli ultimi suoi cultori, detti pagani, sacrificavano ancora a Giove, ad Apollo, a Venere, a Mercurio, ecc. Il gentilesimo abbraccia questa e altra falsa religione eziandio più antica. La gentilità abbracciava le genti tutte che non conoscevano il vero Dio. Paganeggiare sarebbe, a vero dire, peccare di paganesimo; ma questa significazione rigorosa non può più esistere, dacchè i dei della mitologia son morti, e ben morti, ma diremo ancora paganeggiare in poesia, nel mostrare troppa parzialità per que' miti, per quelle figure che alla mitologia appartengono; nell'invocare o imprecare con troppo apparente convincimento al fato, alla fortuna, ai destini immutabili: paganeggiare è nutro. Paganizzare è volgere quasi al paganesimo, far pagana cosa che non lo è, nè certe volte lo può essere. Miscredente, chi nato nella cristiana religione, mal crede, o non crede per affettata fortezza di spirito od orgoglio. Infedele chi nacque e vive fuori della cristiana religione. È egli più reo dinanzi a Dio un miscredente, o un infedele? Dio solo lo sa, egli cui solo spetta il giudicare. [immagine] |
Empio, Ateo, Miscredente, Infedele, Irreligioso, Incredulo, Scellerato, Sacrilego, Profano - Empio, chi commette delitti gravi, ma più specialmente chi insulta a cose degne di rispetto e di riverenza, come sarebbero gli affetti di famiglia, la religione: empio vale quasi non pio verso Dio, non pietoso verso i parenti e l'uomo in genere. Ateo, chi professa di non credere in Dio, o lo dimostra appositamente co' discorsi, colle opere: veri atei però, bisogna dirlo a gloria dell'umanità, non si danno; chi presume esserlo, dice più del vero. Miscredente, chi non crede totalmente alle verità della religione, e vuol credere a suo modo, dietro sue restrizioni, interpretazioni o altro. Irreligioso, chi non ha religione o chi avendola la mette in non cale, la deride, la sprezza, o non la cura. Incredulo, chi professa di non credere, e opera e vive indipendentemente affatto dalle prescrizioni della legge divina e della Chiesa. Infedele, chi è nato fuori della vera religione. Sacrilego, chi abusa delle cose sacre, o le deride di proposito, o vi porta sopra mano irriverente o empia. Profano, veramente è l'opposto di sacro: storia sacra, storia profana: profano, poi, parlando d'uomo, è chi non è in condizioni tali da essere ammesso alla partecipazione di certe pratiche religiose e sacre. Scellerato, non è voce necessariamente affine alle precedenti in quanto hanno relazione diretta colle cose della religione: bensì lo scellerato può essere miscredente, incredulo, sacrilego; ma può esserlo anche senza di questo, e le sue scelleraggini possono aver di mira l'uomo soltanto per danneggiarlo nella roba, nell'onore, nelle affezioni, e godersi spietatamente del male commesso: empio e scellerato è gradazione adottata dall'uso. L'ateo è cieco o pazzo; il miscredente vaneggia; l'irreligioso brancola nel vuoto, o in un'oscurità volontaria; l'incredulo nega o dubita. [immagine] |
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