Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Indirizzo, Ricapito, Mansione, Sopraccarta, Soprascritta - Far l'indirizzo è Scrivere sopra una lettera, un pacco, una cassa, o altro che si spedisce, il nome e cognome della persona a cui va; e tal voce da alcuni è tassata per barbara. - Può sostituirsi Ricapito, la qual voce non solo significa il luogo dove la lettera si spedisce, come vogliono alcuni, ma tutto ciò che occorre acciocchè la cosa vada al suo destino, compreso il nome della persona. - Mansione significa specialmente il luogo dove la persona sta; ma è voce pedantesca. - [Francese o no, oramai l'Indirizzo bisogna lasciarlo correre per forza; e anche l'uso toscano pone tra Ricapito o Recapito (più comune il primo) e Indirizzo questa differenza. Ricapito è il luogo dove uno capita per solito nella giornata, come a un caffè, in uno studio, in una biblioteca, in una cartoleria. Hanno generalmente ricapiti in una città le persone che abitano fuori di quella. - « Domani andrò a Milano, dove mi tratterrò quindici giorni. Non so se rimarrò nell'albergo o prenderò una camera mobiliata. Se vuoi scrivermi, il mio recapito è al Caffè Biffi. » - Indirizzo è propriamente la indicazione della città, della via, del numero e del piano della casa ove uno sta. - « Il mio indirizzo a Firenze è Via delle Marmerucole, n. 2, 3.° piano; il mio ricapito, al Caffè del Bottegone. » - Sopraccarta è propriamente quella carta nella quale viene inchiusa la lettera, o quella faccia della lettera che, ripiegata convenientemente, serve a scrivervi sopra l'indirizzo della persona a cui s'invia. Per estensione dicesi anche dell'indirizzo stesso. - « La lettera è pronta; non ci manca che la sopraccarta. » - « Ci fo la sopraccarta e vo subito a impostare la lettera al Buetti. » - Oggi però che ci sono le Buste, alla Sopraccarta non rimane che quest'ultimo senso, che pur tende a sparire, dominato dall'indirizzo. - Soprascritta è la vera voce italiana purissima per Indirizzo, e l'Arlía nel Lessico la distingue giustamente dal Recapito, riserbando questa ai nomi e ai titoli della persona a cui va la lettera, e quello al luogo ove essa persona abita. G. F.] [immagine] |
Direzione, Indirizzo - Direzione è il verso per il quale altri cammina affin di giungere a un dato luogo. - «Io vo per questa direzione.» - Si chiama invece Indirizzo l'indizio, il segno qualunque che dà una direzione a' nostri passi, alle nostre inchieste; non si va in un indirizzo, ma con l'indirizzo si va in una tal direzione. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Dirittura, Direzione, Indirizzo, Dirizzatura, Dirizzone - Dirittura è quasi l'astratto della linea retta; andare, guardare in dirittura, cioè diritto a un punto: da ciò deve provenire addirittura, che vale senz'altro, assolutamente, direttamente e simili. La direzione non è d'ordinario così in dirittura: chi va in una direzione proprio materialmente, prende o un punto fisso topografico o geografico, o una linea sulla rosa dei venti, come si fa nei viaggi sul mare, e negli immensi deserti dell'Africa; e poi si va; ma quante volte non è d'uopo deviarne appunto per accostarvisi! quanti intoppi, quanti ostacoli, quanti contrasti! e così nel cammin della vita, non meno numerosi e prepotenti s'incontrano questi; talchè sarei per dire che a niuno è dato camminare in dirittura verso o nella direzione assegnatasi. L'indirizzo è una specie d'indizio ed anche d'avviamento: si dà l'indirizzo preciso di persona o di luogo, e poi si mette sulla strada e si danno norme per seguitarla; questo è il vero indirizzo: così anche delle cose morali.
« Dirizzatura è quel rigo che separa i capelli in due parti per mezzo la testa, che, con latinismo disusato, il Bembo chiama discriminatura. Fare una dirizzatura ne' campi è acquistare o cedere altrui, e l'uno e l'altro spesse volte, quel tanto di terreno vicino che basti a dar forma regolare al proprio podere: dargli insomma quell'angolo che, al dire d'Orazio, denormat agellum. Dirizzone è voce famigliare. Dicesi pigliare un dirizzone, per mettersi in una via, per lo più in senso traslato, e alla cieca seguitar quella, senza sapere o voler mutare. Certi ingegni caponi, afferrata che hanno un'opinione, buona o rea, pigliano il dirizzone, e non solo non se ne lasciano stornare, ma tutto tirano a quello; e per non deviare dalla direzione presa, tormentano le cose, gli altri e se stessi ». Tommaseo.
Io credo che dirizzone sia una storpiatura di direzione, fatta dal popolaccio: alla parola storpiata ha applicato, per una certa logica d'istinto, anche idea bistorta e violenta. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Indirizzo - Questa specie di supplica, istanza o rimostranza, cominciò ad avere luogo sotto l'amministrazione di Oliviero Cromvello. [immagine] |