Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per graziosità |
Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: graziosina. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: graziosa, grazia, grata, gros, gaio, gaia, gasi, gasa, gioia, gioì, gita, gota, rais, raia, rasi, rasta, rasa, rata, risi, risa, rita, rosi, rosta, rosa, rota, aosta, asia, asta, zita, iosa, iota, osta. |
Parole contenute in "graziosita" |
osi, zio, sita, grazi, grazio, graziosi. Contenute all'inverso: zar. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "graziosità" si può ottenere dalle seguenti coppie: gravi/viziosità, graziasti/astiosità, graziosina/nata, graziosino/nota. |
Usando "graziosità" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ingrazio * = insita; * tana = graziosina; * tane = graziosine. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "graziosità" si può ottenere dalle seguenti coppie: graziosina/anta, graziosino/onta. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "graziosità" si può ottenere dalle seguenti coppie: graziosina/tana, graziosine/tane. |
Usando "graziosità" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * viziosità = gravi; insita * = ingrazio; * nata = graziosina; * nota = graziosino. |
Sciarade e composizione |
"graziosità" è formata da: grazio+sita. |
Sciarade incatenate |
La parola "graziosità" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: graziosi+sita. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Garbo, Grazia, Graziosità, Leggiadria, Gentilezza, Cortesia - Il garbo è una specie di grazia. Uomo, donna di garbo è quello o quella che fanno le cose a modo, con aggiustatezza e bella maniera; direi che il garbo sta nelle circostanze di modo con cui si accompagna la cosa; la grazia invece è personale di chi la fa; persona che è per altro tutta grazia vi fa uno sgarbo, volendo o non; un'altra che farà con bella grazia un complimento, una riverenza, non sa fare con garbo gli onori di casa sua: nel garbo adunque ci va più riflessione, più giudizio, è la grazia che possono avere le persone già avanzate in età; poichè la vera grazia, fare il grazioso, muoversi, ridere, fare sciocchezze perfino con grazia è proprio della prima giovinezza. «Il garbo, bene il Tommaseo, viene da certa pratica, da certa compostezza. La grazia è nativa, spontanea, vivace». Leggiadria è grazia unita a bellezza: la bellezza stupida non si dirà leggiadra; nè tanto meno la grazia in corpo mal fatto. La leggiadria è propria delle forme; la grazia, de' moti; il garbo, de' modi. La gentilezza è la grazia dell'animo; la cortesia, la grazia del cuore; la gentilezza è promettente; la cortesia, generosa. Una signora di molto spirito mi diceva d'un personaggio alto locato e perciò potente: «ei riceve e parla così gentilmente, che quantunque non v'accordi ciò che gli chiedete, partite da lui soddisfatti»; ei non era cortese certamente, perchè non dava, ma superlativamente gentile. Graziosità, voce d'uso e dello stile famigliare che vale, grazia cortese; il Tommaseo la dice affine a gentilezza; a me pare più affine a cortesia; farsi delle graziosità fra vicini è un prestarsi dei piccoli servigi: una vera graziosità deve consistere più in un favore che in una mera gentilezza. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Graziosità - [T.] S. f. Astr. di GRAZIOSO. Tert. Gratiositas. Ma, come astr., non è d'uso oggidì, sì degli atti. T. Fare troppe graziosità, intendesi di chi vuol fare il grazioso.
T. Fare una graziosità, molte graziosità, può anco valere Far una o molte gentilezze; ma non è voce delle colte pers., e Gentilezza, a ogni modo, dice più.
2. Dell'aspetto. Non com. Omel. Orig. 390. (C) La tua faccia è bellissima e piena di graziositade.
3. Senso intell. e d'opere d'arte. Salvin. Pros. tos. 1. 255. (Gh.) Euripide dice che lo stesso ragionamento, da un canale più che da un altro uscito, non fa la stessa forza, aggiugnendogli non piccol peso la graziosità e l'autorità di chi ragiona. (Ma nel canale, col peso di soprappiù, non è tanta graziosità da fare autorevole quest'es.) E Annot. Fier. Buon. Introd. 1. (C) Segni, Demetr. Fal. 57. (Gh.) Il favellare ornato è un favellare grazioso e pien di piacevolezza. Delle graziositadi le maggiori e più gravi son quelle che proprie son de' poeti. (Trad. Adr. Le grazie, meglio.) E 59. E 61. |
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