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Informazioni utili online sulla parola italiana «godere», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Godere

Verbo

Godere è un verbo della 2ª coniugazione. È un verbo irregolare, sia transitivo che intransitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è goduto. Il gerundio è godendo. Il participio presente è godente. Vedi: coniugazione del verbo godere.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di godere (divertirsi, gioire, rallegrarsi, dilettarsi, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
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Informazioni di base

La parola godere è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: go-dé-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con godere per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Questo splendido giorno è tutto da godere: mio figlio, finalmente, si è laureato !
  • Non ho mai visto nessuno godere come quel tale al concerto di Zucchero.
  • In estate vado in montagna per godere del fresco e del verde che manca in città.
Citazioni da opere letterarie
Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello (1904): Non pareva affatto in mala fede; pareva piuttosto uno sciagurato che avesse affogato la propria anima nel vino, per non sentir troppo il peso della noja e della miseria. Chinava il capo, con gli occhi chiusi, approvando tutto ciò ch'io dicevo per pigliarmelo a godere; son sicuro che se gli avessi detto che da bambini noi eravamo cresciuti insieme e che parecchie volte io gli avevo strappati i capelli, egli avrebbe approvato allo stesso modo. Non dovevo mettere in dubbio soltanto una cosa, che noi cioè fossimo cugini: su questo non poteva transigere: era ormai stabilito, ci s'era fissato, e dunque basta.

Il cappello del prete di Emilio De Marchi (1888): Santafusca prese una parte breve e brillante nelle ultime scaramucce di quel tempo e fu anche ferito alla fronte. Gliene rimase una cicatrice sopra il ciglio...., ma i bei tempi erano passati. Oggi l'uomo aveva quarantacinque anni, una gran barba nera, un volto abbruciato dal sole e dai liquori, una gran voglia di godere la vita, e una miseria profonda.

Due Fratelli di Cesare Cantù (1878): I suoi figliuoli, dopo che lo piansero tutto il tempo richiesto dalla convenienza, rimasero in abbondanti dilicatezze a godere i comodi e gli ozj che non aveano meritati colle fatiche. Al loro palazzo si presentano di tempo in tempo i poveri cugini, recando un paniere di ciliegie primaticcie o di pere vernine.
Espressioni e Modi di Dire

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per godere
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: fodere, godete, podere, rodere.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: fodera, foderi, fodero, foderò, loderà, loderò, modera, moderi, modero, moderò, poderi, roderà, roderò.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: gore.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: goderle, goderne.
Parole con "godere"
Iniziano con "godere": goderecce, goderecci, godereccia, godereccio.
Finiscono con "godere": rigodere, stragodere.
Parole contenute in "godere"
ere, ode, gode.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "godere" si può ottenere dalle seguenti coppie: gole/ledere, gora/radere, godet/etere, godei/ire, godet/tre.
Usando "godere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: pagode * = pare; argo * = ardere; * rete = godete; lego * = ledere; rigo * = ridere; rogo * = rodere; sego * = sedere; erogo * = erodere; * rendo = godendo; * evi = godervi; * resse = godesse; * ressi = godessi; * reste = godeste; * resti = godesti; * rette = godette; * retti = godetti; tengo * = tendere; vengo * = vendere; arrigo * = arridere; irrigo * = irridere; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "godere" si può ottenere dalle seguenti coppie: gora/ardere.
Usando "godere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erte = godete.
Lucchetti Alterni
Usando "godere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ardere * = argo; * ledere = gole; * radere = gora; ledere * = lego; ridere * = rigo; sedere * = sego; godet * = etere; tendere * = tengo; vendere * = vengo; arridere * = arrigo; irridere * = irrigo; pare * = pagode; risedere * = risego; spendere * = spengo; svendere * = svengo; attendere * = attengo; * mie = godermi; * tiè = goderti; * vie = godervi; intridere * = intrigo; ...
Sciarade incatenate
La parola "godere" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: gode+ere.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "godere" (*) con un'altra parola si può ottenere: * sla = godersela; * noli = gondoliere.
Quiz - indovina la soluzione
Definizioni da Cruciverba: A nessuno piace goderla, Se le fa chi gode delle altrui sventure, Godersela divertendosi molto, Godersi una bibita o non godersi un lungo discorso, È formato da minute goccioline d'acqua.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Aggirare, Circuire, Avviluppare, Imbrogliare, Impappinare, Menare a spasso, Pigliar a godere - Aggirare è L'ingannare altrui, dandogli a vedere il falso per via di lunghi e artificiosi ragionamenti; che si dice Avviluppare quando tali ragionamenti son più abbondanti e più frequenti, per modo che sopraffanno e fanno smarrire il discorso. - Imbrogliare è l'Ingannare, non solo con discorsi, ma con falsi documenti, e con false promesse. - Impappinare è voce plebea, ma efficace: suona l'Ingannare altrui sopraffacendolo con discorsi, promesse e atti diversi tra sè contrarii, per modo che non sappia trovar via da schermirsi. - Menare a spasso è modo familiare, e dicesi quando uno dà a vedere altrui il falso, lo alletta con vane promesse, lo loda per giuoco, si finge innamorato, o simili, e lo stesso significa Pigliare a godere che però si restringe solo alle simulate lodi o al motteggiare continuo. - Circuire poi è Lo stare attorno ad uno o per ingannarlo o per tirarlo al nostro proposito con arti meno che oneste.

Aggirarsi, Avvilupparsi, Impappinarsi, Imbrogliarsi, si usano anche riflessivi, e significano diversi gradi della confusione della mente nell'operare o nel parlare, secondo le diverse cagioni da cui è mossa, conforme a ciò che si è detto di sopra. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Fruire, Godere, Gioire - Il primo è latinismo, anche in poesia. Godere indica il diletto che si prova per mezzo dei sensi o dell'animo; è l'opposto di patire. Gioire esprime quel piacere che è tutto dell'animo, ma che sul viso e più negli occhi della persona si trasfonde: godo di tornare alla patria; gioisco nell'abbracciare gli amati parenti. Fruire di una cosa è averne l'uso, poterla impiegare come si vuole: fruire mi suona affine a sfruttare: fruisco di una possessione quando i frutti ne sono miei e li consumo a mio piacimento: qui l'idea di godere non è implicita nè necessaria. [immagine]
Godere, Godersi, Godersela, Patullarsi; Godere il, di, in - Gode chi prova un qualche piacere; gode chi ha del bene e n'usa: chi ha buon cuore gode del bene altrui come del proprio: chi pensa bene gode in vedere i ben intesi progressi della civiltà, l'affratellarsi delle caste e delle nazioni: ond'è che godere è assoluto, e relativo; materiale, e intellettuale. Godersi è più egoistico; è un godere in sè, per sè, relativamente a sè: godersi in santa pace quello che si ha è bene, è giusto fino a un certo punto; ma il non distoglierne la parte del povero, o non curarsi più d'altro, o non muoversi abbenchè il mondo venisse a cadere, è troppo, e perciò male. Godersela è stare allegro, non darsi cruccio di sorta, scialare fin che ce n'è; ma siccome l'uomo non è nato a ciò, o si rovina, e trova nell'abuso la punizione; o finisce per annoiarsi o abbrutirsi, e trova nell'eccesso la pena o il rimedio. Patullarsi è più, è viver proprio la vita dell'animale, infangarsi fino alla gola, è bere al truogolo de' più bassi piaceri. Godere il è godere la totalità d'una cosa: godere di è goderne parte, o godere del suo riflesso: godere in è godere secondo certe circostanze: dicendo: godo la mia libertà, godo la pace dell'animo, intendo di goderla tutta; dicendo: godo delle bellezze della campagna, del bene de' miei simili, de' beni della civilizzazione, intendo goderne parte, e goderne il riflesso, o per riflessione; dicendo: godo in pace quel poco che ho, godo in compagnia della mia famiglia il frutto de' miei sudori, le domestiche dolcezze, noto la circostanza della pace, noto la circostanza della compagnia, della famiglia. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Godere - e GÒDERE e † GAUDERE e † GAULDERE e † GALDERE (V. anche GAUDIARE). [T.] V. n. Prorare il senso di soddisfazione che vien dal possesso del bene, o dal pensiero di quello; e Att., Possedere esso bene, in tutto o in parte. Gaudere,aureo lat., e aff. al gr. Γαυρᾶν o Γαθέω dor. per Γηθέω. Aff. al lat. Gestio. Ma la G, come quella che tien vece della aspirazione in più voci di più lingue, esprime un sim. sentimento. Godere si contrappone a Sentir dolore e a Dolersi. T. Cic. Quando cessa il dolore, di questa liberazione godiamo. Virg. Temono e bramano, si dolgono e godono. = Guitt. Lett. 1. (C) E però, dolce amico, non credete gaudere ove tribola ogni uomo.

2. Piacere, però, più solitamente e più in gen., contrapponesi a dolore. V. la dist. in GODIMENTO. Aver piacere è più fam. e dice men che Godere. T. Pl. A vedervi tranquilli, godo e ci ho piacere (volupe est mihi). Questo tradurrebbesi meglio Ci ho gusto; che non ha i più nobili sensi del Godere, ma appunto per ciò, qui, nel ling. fam., aggiunge. – La Chiesa, alla Vergine: Gaude et laetare. Godi e allegrati. Nell'ant. lat. Laetari era più, ed esprimeva talvolta eccesso. A noi non così. Un Ant.: Il mio cuore è lieto e gaude. Cic. Gaudere decet, laetari non decet. A noi Allegria piuttosto che Allegrezza può essere eccesso, e sfogarsi in segni estrinseci. Rallegrarsi poi diciamo, come Dolersi del manifestare in parole o altrimenti il sentimento anche in modo oltre al vero e contro il vero. Il Mi rallegro non sempre è di chi gode sinceramente.

T. Esultare, nell'orig., è de' segni estrinseci; ma s'usa anco del sentimento interiore, e dice più. Vang. Godete in quel dì ed esultate. – Usit. i modi: Godere di grande gioja, o sim. Volg. Tob. Cum gaudio magno gavisi sunt. Nè Gioire è il medesimo che Godere. Si gioisce (sempre neutro) con l'animo; godonsi i beni dell'animo e quelli del corpo.

3. Già qui vediamo che il v. può essere e neut. e att. T. Poet. del sec. XII: Che gaudere è ragion, poi (dopo) noje tante. E era att. anco ai Lat. Ter. Mea gavisurum gaudia. [Camp.] Avv. Cicil. II. 1. Degnamente si possa gaudere il frutto di vostra benedizione. V. anche § 34.

II. 4. T. Il godere è dunque più pr. al sentimento dell'animo; e se diciamo che il corpo gode, intendesi quasi fig. come quando diciamo che le cose godono. Così quasi fig. Vang. Godrà il cuore vostro. Liv. Gaudebant militum animi. = Lasc. Gelos. 1. 2.(C) Come gioisco io! come mi gode… l'animo! Magal. Lett. dilett. p. 114. (Gh.) Sa Iddio se mi gode l'animo di vederti… Non si dice Mi gode l'anima; ma, Gode l'anima mia (e questo è più che Mi gode l'animo), o Godo nell'anima; e ancora più Con tutta l'anima. Anche: Godere in cuore, in sè (dentro a sè). Bocc. Nov. 26. 19. (C) Ricciardo in se medesimo godeva di queste parole. T. Del resto, anche Gode l'animo mio è assai più che Mi gode l'animo.

5. T. Godesi del bene proprio e del bene altrui, e c'è chi gode di questo più che di quello; e anco i non buoni hanno di tali momenti felici, che espiano altri rei godimenti. – Godo che siate sano. Dice, o vorrebbe poter dire, piacere vivo e ragionevole. – Ass. Hor. Domándagli s'e' sia sano, e in che modo procedano le cose sue: s'egli dice che bene; prima gódine (seco), poi istillagli negli orecchi questo precetto: Come tu la fortuna, così sopporteremo noi te. Vang. Godo per voi; non di godimento nel senso materiale e appassionato, ma di pensato e tranquillo. Quindi il bel modo degli aurei: Mihi gratulor; Tibi gaudeo;come Tibi metuo. E ricorda il bellissimo di mad. di Sévigné: l'ho male al petto della mia figliuola.

6. Di beni estrinseci o leggieri. T. Vang. E chi semina insieme goda e chi miete (ma qui imag. di beni grandi). Hor. Goda o si dolga, brami o tema, che fa? Se quanto egli vede meglio o peggio della propria speranza, lo fa rimanere con gli occhi e con l'animo stupido quasi? E: Se buttando un chicco in alto, lo mandi fino al palco della stanza, ne godi (come di buon augurio).

7. Godesi dunque anco della speranza di bene più o men lontano. T. Prov. Tosc. Di promesse non godere, di minacce non temere. In [Camp.] D. 1. 8. Di tal disio converrà che tu goda, intende del soddisfacimento; ma godesi anco di desiderio non soddisfatto. Il godere in pensiero, in idea, in fantasia, non è de' men vivi godimenti, e può essere vero e veridico e alto.

8. De' godimenti dell'amor proprio, più o meno innocenti, o, per megìio dire, scusabili. T. Ces. Se il mio patto sia approvato da te, io godo e trionfo. – Virg. Hoc nunc Turnus ovat spolio gaudetque potitus. Nescia mens hominum! Hor. Godono del prenome i delicati orecchi (del sentirsi chiamare Tito, o Quinto con familiarità affettuosa).

9. Godere del male. T. Hor. Godi di pungere (tu, poeta satirico). Virg. La fama (sozza Dea) gode empiere di falsi rumori le genti. Hor. Gode la fanciulla d'apprendere le danze joniche, e turpi amori medita da' teneri anni. Hor. Vitiis gaudet. Gode de' vizi. (Peggio che ne' vizi.) Vang. Voi piangerete, e il mondo godrà. Prov. Tosc. 152. Tra due litiganti il terzo gode. D. 1. 24. Ma, perchè di tal vista tu non godi (dell'avermi visto dannato tra' ladri),… odi (prenunzia guai a Firenze.) Ces. Godere l'altrui dolore (è più che dell'altrui dolore). Hor. O Fortuna, crudele Iddio, come sempre godi tu farti giuoco delle umane cose. = Bern. Orl. 1. 11. 3. (C) Ed allor gode la Fortuna, e sguazza, Quando fa qualche prova segnalata. T. Rim. burl. 139. Qual Furia o Satanasso, Gode di tormentarti in questa guisa? Ov. Godere del sangue. Virg. Godono aspersi del sangue de' fratelli. E: Va la Discordia godendo tra le armi con vesti stracciate, e lei segue Bellona col sanguinante flagello.

T. Far godere i nemici, di trista gioja del male nostro, procacciatoci co' nostri falli (ma non è questa la buona ragione dell'astenerci dal male).

10. Anco di cosa spiacevole, ma sperandone bene e sentendoci il bene ascoso. T. Cic. Del mal fatto dolersi, della correzione godere. Guitt. Lett. 3. Uomini magni galdendo di cose avverse.

11. Iron. [Camp.] D. 1. 26. Godi, Fiorenza, poichè se' sì grande, Che per mare e per terra batti l'ali, E per lo Inferno il tuo nome si spande.

T. Di moglie o di marito o d'amico o di compagni, che poi dispiacciono: L'hai voluto: bisogna che tu te lo goda.

12. Segnatam. de' gaudii spirit. Guitt. Lett. 3. (C) Uomo buono di buona coscienza galde. T. D. 2. 15. Godi tu che vinci (canto dell'angelo a chi ascende la montagna espiatrice). Un Inno: Con cuore puro godiamo di te. Vang. Molti nella natività sua godranno (di G. B.). Un Inno: Ricevi (Giuseppe) godendo, il Redentore giacente in una stalla, lui che il coro de' Profeti cantò futuro. Vang. Se mi amaste, godreste che io vo al Padre. [Camp.] Bib. Att. Ap. 13. I discepoli tutti si confortavano e gaudevano e riempievansi di Spirito Santo (replebantur gaudio). T. Una preghiera: Della sua consolazione godere (di quella che dà lo S. S.). Volg. Abac. Godrò nel Signore. Ilar. Il corpo e l'anima godrà nella novità dello spirito.

13. Più specialm. de' gaudii celestiali. Pulc. Luig. Morg. 18. 81. (Gh.) Chi è quel vecchierel con tanta fede, Che non si sazia di cantare Osanna, E par che di Maria si goda al piede? T. Un Inno: Gode il coro de' Celesti (nel nascere di G. C.). La Chiesa: Della cui solennità (di M. V.) godono gli angeli. D. 1. 7. (La Fortuna, non crudele Iddio come nel § 9, ma angelica Mente) Con l'altre prime creature lieta, Volge sua spera, e beata si gode. E 3. 19. Con canti, quai si sa chi lassù gaude. = E23. (C) Quivi si vive, e gode del tesoro Che s'acquistò… nell'esilio Di Babilonia. T. E 10. Per vedere ogni ben, dentro (in quella luce) vi gode L'anima santa (di Boezio). – Godere in eterno. – Gloria eterna.

T. Segner. Pred. Quanto egli gode (di Dio, non pr.). – Meglio [Camp.] D. 3. 30. La bellezza ch'io vidi si trasmoda, Non pur di là da noi, ma, certo, io credo Che solo il suo Fattor tutta la goda (di Beatrice, simbolo della scienza divina).

14. T. Al senso intell. dal preced. è passaggio quel di D. 3. 18. Già si godeva solo del suo verbo Quello spirto beato (Cacciaguida, della verità provvidamente annunziatami d'onorati dolori). Virg. Gode (Enea, guardando lo scudo ov'erano effigiati i destini di Roma) dell'imagine delle cose, e sostiene col braccio la gloria e i fati de' lontani nepoti.

T. Hor. De' quadri.

[Cors.] Vasar. Vit. Pitt. 729. Tanto quanto se ne bagnò da piè, si è scorticato in modo, che se ne gode poco (dell'opera d'arte, ch'è guasta).

T. Volg. Tob. Godere al suono di musicali strumenti. (Al, dell'udirli suonati da altri; Del, anco dello strumento suonato da sè, e similm. Al canto e Del canto.) – Godonsi le bellezze di natura e le opere d'arte. Hor. Le Muse che godono della campagna.

T. Hor. Ridesi di que' che scrivono cattivi versi; ma essi godono scrivendo e si venerano, e da sè, se tu taci, lodano quant'hanno scritto, beati. – Si gode d'una piacevole, anche d'una faticosa, lettura, se la mente ne ha pascolo salutare. – Gratitudine e Godimento han l'origine stessa.

T. Godere de' colloquii di dotto amico; e meglio d'indotto. – Godesi il bello nel buono e nel vero; il buono e il vero nel bello. Godesi nella meditazione, in un pensiero qualsia. Una Preghiera: Godere costante sanità di corpo e di mente.

15. Senso mor. e soc. T. Godere dell'affetto d'alcuno, dell'amicizia di lui, della sua convivenza.

T. Godere dell'ospitalità, e dandola e ricevendola. Virg. Socia simul urbe fruuntur. Hor. Godere di modesti compagni,Sapersene contentare, non ambire più là.

T. Godere la stima d'uno può essere più nobile che Goderne l'affetto e il favore. – Godere la pubblica stima. Chi gode (ha) la stima d'uno o di molti, può d'essa stima godere (compiacersene), più o meno, secondo ch'e' crede gli estimatori suoi più o meno stimabili, e secondochè di quel sentimento si avvantaggia o avvantaggiarsene spera. – Godere la fiducia d'alcuno, la fiducia pubblica.

T. Godere credito, non solam. mercantile; ma comunem. intendesi di questo; come Buon matrimonio significa Buona dote.

T. Godette di grandissima fama. – Godere buona fama (senza il Di). Altri dice Godere una pessima riputazione, ma non è pr. se non di coloro che se ne compiacessero per turpi fini. E in tal caso più pr. col Di. Gode dell'infame sua fama.

16. Senso più specialm. soc. Omel. S. Greg. 1. 245. (C) Godesi dell'onore della prelazione, pascesi de' temporali guadagni.

T. Spesso il Goder l'onore è modo tanto abusato che pare iron., e sa di commedia. = Ricc. A. M. Rim. e Pros. 223. (Gh.) Godea l'onore di ritrovarsi nella loro conversazione. Red. Lett. 1. 170. (C) Goderò almeno l'onore di aver contratta servitù con un personaggio…

Anche T. Godere il favore può essere un di que' mali gaudii che giacciono accanto ai talami delle Eumenidi.

T. Chi gode popolarità non sempre gode della popolarità che lo tiranneggia e lo secca. Virg. Anco (Marzio, re) alquanto vantatore e che già troppo gode dell'aura popolare. (Il lat. dice Auris sapientemente; e degli Anchi ce n'è anco tra' nemici de' re).

17. D'uffizio pubblico. Giampaol. 9. (Gh.) Riscuotere applauso, Godere il posto, sono di quelle frasi che… per bene adoperarle non c'è bisogno dell'autorità degli antichi, avendole messe in opera l'uso. T. Gli ambiziosi son peggio degli asini che non godono mai della soma. Ma alleviamento alla soma è la somma; e troppi cercano quella per questa. =Bertin. Specch. 34. (Gh.) A un cavaliere… che gode al presente suprema carica. T. Ar. Fur. 40. 37. L'Africa godere. – Godere il regno, il papato, frase proverb. che non si legge nelle Ep. di S. Pietro.

18. Altro senso civ. e polit. T. Prov. Tosc. 162. Della pace ognun ne gode. Lucr. Pace fruatur. D. 2. 6. Cerca, misera,… Le tue marine, e poi ti guarda in seno Se alcuna parte in te di pace gode. (Parla all'Italia d'allora: adesso tutto è pace e gioja.)

19. D'azione e d'opera umana in gen. T. Hor. Il giovane gode di cavalli e di cani, e della verde spianata (esercitarsi nella caccia e ne' giuochi di destrezza e di forza). E: Gode rompere col sarchiello i campi paterni. E: Di qui la rapace Fortuna leva l'apice suo, qui gode posarlo. – Gode di lavorare, d'agevolare agli altri il lavoro. Gode beneficare. – Gode combattere, guerreggiare.

20. Att. di pers.: in senso buono. T. Virg. Excipiunt plausu pavidos gaudentque ruentes Dardanidae. Qui vale Godere in vederli cavalcare destri; ma prova che il modo att. degl'It. è anche lat. – Godere pers., intendendo il suo aspetto, colloguio e consorzio. Sansov. Conc. Pol. L'uomo savio dêe stimar sempre poco il vivere in una città dove possono meno le leggi che gli uomini. Perchè quella patria è desiderabile, nella quale le sostanze e gli amici si possono sicuramente godere. = Fir. As.112. (C) Si godevan l'una l'altra le tre sorelle (prendevan diletto vicendevole dell'essere insieme).

Col Di, in nobile senso. T. Hor. Donna che si gode (è contenta) di solo un marito.

21. Fam. di scherno. Modo nè civ. nè mor.; ma corrisponde agli usi dei §§ 9 e 11. T. Se lo gode, compiacendovisi o burlandolo. Ant. fr. Se gaudir, Burlarsi d'alcuno. – Si fa gódere, Si fa canzonare con atti che gli scemano stima, tanto più quanto e' si figura che gliel'accrescano. In questo senso fam. anco i Tosc. (come certi altri dial. nel senso gen.) pongono l'accento sulla prima sill. Farsi gódere, Lasciarsi.

22. Di donna ha senso turpe; nè le pers. educate lo dicono, se non per iron., intendendo di dolore e di noja, a cui spesso riescono tali amori. V. § 11. Tac. Dav. Ann. 14. 201. (Man.) [Val.] Fortig. Ricciard. 10. 91. = Bocc. Nov. 62. 7. (C) E non ce n'ha niuna, che non abbia, chi due e chi tre (amanti); e godono, e mostrano a' mariti la luna per lo sole. Qui può avere il senso gen. del § 9. Ma in quello del pres. §, parlando di donna verso uomo, non sogliono dirlo neanco gli sguajati, ed è onore reso al sesso tanto proverbiato.

23. Senso corp. Red. Cons. 2. 61. (C) Son vivi, e godono buona sanità e perfetta. T. Ass. Gode salute, sottint. Buona. Godere della salute, approfittarne in esercizi piacevoli.

T. Goder vita e di vita, come ai Lat. Vita frui, Essere vivo. Godere della vita, Sentirla non grave, Passarla in modo non grave.Godere la vita, Passarla in piaceri non sempre moderati nè puri.

24. Oggetti naturali che dánno godimenti. Bocc. Fiamm. 6. 143. (Gh.) Ombre infernali, o eterno Caos, o Tenebre d'ogni luce nemiche, occupate l'adultere case, sì che li iniqui occhi non godano d'alcuna luce. T. Godere un poco di sole.

T. Da un luogo si gode una bella veduta, in quanto il sito offre continua la possibilità di goderne. Ma Godere della veduta, e sim., dice l'attuale impressione di godimento, più o meno riflesso, provata dall'uomo. Godere una bella vista, di campagna. Ci si gode un'aria purissima. – Gòdere l'aria aperta, o ass., l'aria. [Val.] Buon. Ajon. l. 26. Abitava la città di rado, Per goder l'aria e per istar più sano. T. Godere il fresco. [Fanf.] Godersi l'aria fresca.

T. Hor. O tu che godi di pure fonti, dolce Musa, intreccia all'amico mio una corona. – Godere l'autunno. Gal. Tarsia, Son. E gode un rivo, Un pomo, un antro, e di Fortuna un volto (vita sempre uguale, modesta).

25. Del soddisfacimento de' naturali bisogni, veri o fittizi. T. Hor. L'aratore più non gode del fuoco (in primavera).

T. D. 2. 21. Perocchè si gode Tanto del ber quant'è grande la sete.

Dell'eccedere in tali godimenti. Chiabr. Rim. 1. 161. (C) Tosca gioventute… Gode tazze e vivande? T. Godere un buon pranzo, un buon piatto. = Ang. Met. 2. 24. (C) Con qualunque si stia, vuol mangiar sempre, E cibi poco preziosi gode.[Tav.] Pulc. Morg. 19. 68. Io taglierò solamente la coda, E poi l'arrostiremo; ed ognun goda. = Bocc. Nov. 76. 3. (C)Vendilo, e godiamci i denari.

26. Il preced. e il seg. son passaggio ad altri godim. mater. Bocc. Nov. 83. 10. (C) Bruno, comperati i capponi, e altre cose necessarie al godere, insieme col medico, e co' compagni suoi, se gli mangiò. T. Godere a ufo.

27. De' godimenti estrinseci più in gen. Bocc. Nov. 42. 20. (C) E in riposo lungamente goderono del loro amore. Qui può non avere il senso turpe del § 22. – Anco il seg., ancorchè accenni ad amori, può intendersi più ampiamente. T. Hor. Che l'allegra gioventù più goda dell'edera verde e della fresca mortella (intende le donne giovani) al vento abbandoni le aride frondi. =Bocc. Introd. 11. (C) Altri, in contraria opinion tratti, affermavano, il bere assai e 'l godere, e l'andar cantando attorno e sollazzando,… essere medicina certissima a tanto male. T. Hor. Gaudentem… lare certo et ludis, et, post decisa negotia, campo. – Godere uno spettacolo, dice meno che Godere di quello. Può poi Goderne in pensiero anco chi non lo gode con gli occhi. Prov. Tosc. 236. Chi fa la festa, non la gode (occupato dalle cure di quella). E ivi: Il pazzo fa la festa, e il savio se la gode. (Non savio nè onesto se vuol godere a spalle altrui, dell'altrui stoltezza godere.)

28. T. Godere agi, ricchezze. Hor. Gli Dei diedero a te e le ricchezze e l'arte del goderne. Prov. Tosc. 35. La roba non è di chi la fa, ma di chi la gode. E 55. Solo dir posso ch'è mio, quanto godo e do per Dio. – Godere la eredità. Prov. Tosc. 140. Della roba di male acquisto, non ne gode il terzo erede. Bern. Franc. Son. XXIII. Empio signor, che della roba altrui, Lieto, ti stai godendo e del sudore.

29. D'una possessione in ispecialità. T. Godere una casa, Averne l'abitazione. Un podere.

Dare a godere, Concedere altrui checchessia, perchè lo goda sino al tempo determinato, o colla condizione stabilita. Lat. In antichresin dare. (C)

30. Ass. nel senso de' §§ 26 al 29. T. La dissipazione è più spensierata della prodigalità; sciupa, non gode, nè fa godere. =Sassett. Lett. 401. (Man.) Pure, come si dice, chi gode una volta, non istenta sempre (per qualche buon incontro di fortuna). T.Prov. Tosc. 77. Col poco si gode, e coll'assai si tribola. Hor. in questo senso: Gaudere et bene rem gerere. Gr. Χαίρειν.

31. Idea più direttam. di vantaggio che di piacere. T. Sasset. V. Pier. Stroz. Non potè già godere il frutto di quella vittoria.

T. Godere una pensione. Pur troppo dicono anche: Godere un benefizio ecclesiastico. – Godere gli effetti dell'altrui generosità.

T. Godere de' vantaggi. Cod. Non godano del benefizio di questa legge.

T. Godere i diritti.

T. Godere agevolezze. = Guicc. Stor. 17. 11. (Man.) Che, per rispetto del Pontefice, godessero tutte l'esenzioni, privilegi e benefizi della confederazione. Di tasse, vale Essere esente dal pagarle. Instr. Canc. 55. Dovendo questi goderne la metà,… dovrà distribuirsi sopra detta massa di lire 20. E ivi: Dovendo questi godere il terzo, converrà defalcarne lire 25. In questo modo, inusit.

T. Godere i frutti della libertà.

32. D'anim. T. Vitt. Colon. Rim. (L'uccellino) si rallegra e gode. Ant. fr. Se gaudir, degli uccelli. Hor. Già più non gode della stalla il gregge (in primavera, quand'esce a' pascoli verdeggianti). Del cavallo, Virg.: Godere delle voci lusinghevoli del padrone. In Hor. Il topo di campagna gode della mutata sorte, sinchè non senta lo strepito delle chiavi.

33. Fig. e trasl. Il corpo umano, o parte di quello, gode di certi esercizi. T. Staz. Oleo gavisa cutis. Prop. Gaudentia brachia loris. – L'occhio più gode de' colori modesti, che di quelli che avventano; più del bello armonico, che del grande sformato.

T. Di piante. Gode della luce una pianta. [Palm.] Nei luoghi bassi l'ulivo gode, se si lasci scorrere ne' rami; I seminati godono di quiete piogge; Le viti si godono nelle colline. T. Virg. I poggi, dove è leggiera argilla e sassolini e pruni, godono della piantagione del vivace ulivo. = Soder. Ort. e Giard. 103. (Gh.) Desiderano d'essere o in piani aperti o in valli sfogate e non chiuse; godonsi nei campi anzi che no umidi (le fave). T. Virg. Segetes gauderent frugibus. = Soder. Tratt. Vit.34. (Gh.) E se bene elle (le viti) per lo più si godono nelle colline… che… mezzanamente si elevano, e son più liete che… (nelle) ripe e balze dirupate, ancora in queste fanno. T. Virg. Potis gauderent intyba fibris. = Amm. ant. 34. 2. 13. (Man.) L'arbore platano si gode di rivo. Soder. Ort. e Giard. 83. (Gh.) Pigliano i cocomeri freschezza, e godonsi dell'erba che nasca loro attorno. E 107. T. Plin. Tutti gli ortaggi godono dell'essere innaffiati. E: Pianta che gode di tale o tale coltura. Soder. Coltiv. 27. Tutte le piante, che si pongono all'autunno,… godono nel terreno il benefizio di tutto 'l verno, addomesticando in quel tempo le loro barbe colla terra.

Di luoghi. T. Un paese, Una casa gode buon'aria, una bella vista. Virg. Gode il padre Apennino, innalzandosi al cielo colla cima nevosa.– Gode la terra delle pioggie opportune. Ps. Gaudebunt campi et omnia quae in eis sunt. – Goda la terra irradiata di tanto fulgore. D. 2. 1. Goder pareva il ciel di lor fiammelle (delle quattro stelle figuranti le quattro Virtù). = Poliz. St. 99. (Man.) Si vede… Una donzella non con uman volto… Gir sopra un nicchio; e par che 'l ciel ne goda. T. Catul.Salve, o bella Sirmione, e godi del signor tuo (ritornato). Virg. Nè tanto il Parnaso gode di Febo (del canto di lui).

Altra specie di trasl. Red. Cons. 2. 39. (C) La natura gode della semplicità delle cose. T. L'amore gode del segreto. Quintil. Il discorso godrà dell'occasione apertagli d'andare più largo.

III. 34. Quanto alle forme gramm. si è not. (§ 3) la dist. del neut. e dell'att., e poi vistine es. ne' varii sensi. Dell'att. aggiungiamone uno. T. Prov. Tosc. 235. Chi vuol goder la festa, digiuna la vigilia. Del neut. Udendo, godettero. = Al neut. appartiene il modo Far godere; che in Fr. Jac. Tod. 2. 30. 9. (C) è Far gaudiare. T. E pers. e cosa può far godere, di qualsia godimento e spirit. e corp., e nobile e tristo. La pers. che dá a godere, segnatam. beni e stabili, li dá con certe condizioni.

T. Si è not. (§ 21) la forma sdrucciola di Gódere, che ha anal. al com. Muovere da Movére. Il pop. segnatam., per Godrà e Godrebbe, dice Goderà e Goderebbe. Al § 16 c'è es. di Goderò. – Godetti, Godette, Godettero, è più com. di Godei, Godè, Goderono. Anco i vecchi Lat. avevan Gavisi per Gavisus sum. L. Cass. Idque admiratum esse, gavisi. Nell'it., segnatam. quando congiungasi la partic. Si, suona meglio: Mi sono goduto, Si è goduto di molto; o in forma att. Se l'è goduta; che a direSi godette, Mi godetti, e sim. Del resto s'è not. al § 3 che la forma att. è anche lat. Cic. Omne id quod gaudemus, voluptas est.

† Più conforme al lat. Gavisus sum è quello del Bocc. g. 4. n. 3. (C) Mal capitarono, poco di loro amore essendo goduti. E ivi: Godevano del loro amore. E già buona pezza goduti n'erano, quando… E n. 1. T. Col dire Essendosi goduti, Se n'eran goduti, la forma diventa viva. V. § 37.

35. Con varie partic. – Col Di. T. Siccome D. 2. 21. Di che congaudete; così del Godere col Di abbiam visti es., e coll'Inf. poi. Quintil. Godono d'esser lodati nel bene. – Godiamo di rendergli onore.

Col Che. T. Hor. Godi che mille occhi ti guardano quando parli (gaude quod).

Coll'In e l'Inf. T. Godeva in vedere, nell'udire.

T. Coll'In e il nome è anche in Prop., e dice più che col Di. = Cavalc. Espos. Simb. 1. 169. (C) Proposi nel cuor mio di cercare e godere nelle delizie e nelli beni del mondo. T. Vang. In questo non vogliate godere. = Guitt. Lett. 3. 15. (C.Ces.) Gaulderete in essa di vero e coronato e magno gaudio. T. Godesi d'un colloquio più o men vivamente; Godesi nel colloquio,riflettendo al diletto e al frutto che ce ne viene o verrà.

Col Per dice la ragion del godere. T. Gode per essersene liberato, Gode per la libertà della patria. Dice meno e più del Di,ma determina il perchè di quel sentimento.

T. Poi Godere per concerne anco il riguardo alla pers. del cui bene godesi. Vang. Godo per lui, non per me. Anco soffrendo, io godo per altri.

36. Col Ci, fam., ma più eletto del La, § 38; e spiegasi coll'In, giacchè Ci corrisponde al lat. Hic, onde i Fr. Ici, e gli ant. It. Quici, Lici. T. Ci gode dice, però, godimento non profondo e men alto, che il sempl. Gode; e talvolta ha mal senso; e non s'usa che neut. Anco Ci si gode, di che nel § seg.; che suol dire godimento vivo, non però de' più alti, ma neanche tristo e vile, come suona talvolta Ci gode.

37. Col Si rende la forma lat. depon., e accenna con proprietà l'intimo sentimento. [Camp.] Poes. ant. an. IV. Deh, dimmi, Signor mio, di che ti godi, Ch'hai tu veduto in me? = Petr. Canz. 22. 6. (C) Del presente mi godo, e meglio aspetto. Cas. Son.44. (Man.) Col Ciel ti rallegri, e 'n lui rinasci… e 'n vera pace Ti godi, e di saver certo ti pasci. [Camp.] D. 3. 33. La forma universal di questo nodo (di tutte le perfezioni dell'ente, che sono nell'unità dell'Ente necessario) Credo ch'io vidi, perchè più di largo, Dicendo questo, mi sento ch'io godo. T. Un Inno: Te perfruamur largius. Vivo sarebbe Largamente godere, cioè di gioja piena e abbondante. Ma il Di largo dipinge la dilatazione dell'anima gaudiante.

38. Col Di e il La, modo fam., sull'anal. di Se la ride, e sim.; ma il La ha sempre bisogno del Si. Godersela, quasi sempre di godimenti mater. o leggieri. Abituali o più o men prolungati o nell'atto. T. Godersela in piaceri e spassi per tutta la vita, per una giornata, per poco.

39. T. Come se la gode!, dicesi anco de' segni ester. con cui dimostrasi il godimento. In senso sim. Godendo lo accolse. Quintil. Fingere d'adirarsi o di godere. [Tav.] Franc. Sacch. Nov. 25. Il capitano, di queste cose, tutto godea. = Fr. Jac. Tod.6. 26. 2. (C) Sempre l'attendo, Col mio cor gaudendo. Ma quest'ultimo può essere tutto dell'animo; al che accennano i seg. In questo senso T. Catull. Tanto egli gode in sè, e tanto ammira se stesso. Cic. In sinu. Tib. Qui sapit, in tacito gaudeat ille sinu. Prov. Tosc. 231. Chi non sa tacere, non sa godere.

40. Gradi del godimento. Dant. Rim. 22. (C) Tu sai ben come gaude. T. Quanto godeva! – Godette di molto. Cic. Grandemente. E: Immortalmente.

Prov. Soder. Tratt. Vit. 45. (Gh.) Chi semina e non custode, Assai tribola e poco gode. T. Si gode di poco ha altro senso, Si contenta di poco, e sa trarne piacere. = Guitt. Lett. 3. 15. (C) È fondamento di buona mente non gaudere di vano.

T. Non godrà dice più che la sempl. negaz.; dice fino Sentir gran dolore. – Non ne godrà di quella vendetta può suonare severo avvertimento e minaccia.
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Parole in ordine alfabetico: godé, gode, godei, godemmo, godendo, godente, goderci « godere » goderecce, goderecci, godereccia, godereccio, goderla, goderle, goderlo
Parole di sei lettere: goccia, goccio, godano « godere » godete, godeva, godevi
Lista Verbi: glutinare, gocciolare « godere » gonfiare, gongolare
Vocabolario inverso (per trovare le rime): trasfondere, rispondere, corrispondere, contundere, ottundere, fodere, controfodere « godere (eredog) » stragodere, rigodere, implodere, esplodere, riesplodere, podere, rodere
Indice parole che: iniziano con G, con GO, parole che iniziano con GOD, finiscono con E

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