Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello (1904): Non avvenne nulla. E pur non di meno la paura non mi passò, neppure la sera di quello stesso giorno, allorché Papiano, spiegandomi il mistero per me insolubile e terribile di quella visita, mi dimostrò ch'egli non era affatto su la traccia del mio passato, e che solo il caso, di cui da un pezzo godevo i favori, aveva voluto farmene un'altra, rimettendomi tra i piedi quello Spagnuolo, che forse non si ricordava più di me né punto né poco.
Il tesoro di Grazia Deledda (1928): Diventò come una bambina sofferente, capricciosa e molesta; ma ogni suo desiderio veniva appagato e Cosimo la vigilava di continuo. Oramai egli si sentiva mille volte più colpevole e più infelice di prima, ma s'imponeva la vita come un'espiazione; per contentar la madre e le sorelle fece dei passi onde riconciliarsi con la moglie e le scrisse una lettera savia; ma la risposta fu altera, fredda e negativa. In fondo egli ne provò sollievo, ma non lo dimostrò.
Gli Uomini Rossi di Antonio Beltramelli (1904): Ciò per chi non sapeva. Naturalmente, Aristogitone divenne popolarissimo tra gli uomini rossi. In tal guisa Ardito Popolini dimostrò la sua coltura e la sua originalità e fu gran colpo per gli avversari. Ora frequentava gli uffici del giornale, i quali consistevano in una sola camera a pianterreno, il Cavalier Mostardo. Il Cavalier Mostardo aveva quarant'anni. Portava il cappello su le ventiquattro, il colletto a pistagna e una grande cravatta rossa; era alto, forte e piacente; gran mangiatore e uomo di piacevoli vendette. |