Forma verbale |
Dimora è una forma del verbo dimorare (terza persona singolare dell'indicativo presente; seconda persona singolare dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di dimorare. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani |
Informazioni di base |
La parola dimora è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. È una parola bifronte senza capo, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (aromi). Divisione in sillabe: di-mò-ra. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La pietra lunare di Tommaso Landolfi (1939): La notte, dalle finestre aperte della cupa dimora, veniva frastuono di osceni canti; in compagnia di protetti e d'emissari, rinchiuse le donne nei loro quartieri, i fratelli s'abbandonavano a gazzarre e baldorie sfrenate. Dalla strada qualche villico infreddolito, che sperava poi dividere gli avanzi cogli staffieri e i garzoni, poteva scorgere soltanto gli scuri cassettoni di quercia dei soffitti e il fumo dei candelieri catarrosi; e le risa sguaiate e il cozzare dei calici continuavano fin quasi all'alba, fra gli ululati sinistri dei mastini nella corte. Piccolo mondo moderno di Antonio Fogazzaro (1901): Egli si staccò dolcemente dal collo, piangendo, le sottili braccia, s'inginocchiò, si strinse sulle labbra una mano di lei che pure lacrimava. In quel momento la marchesa, impaziente della lunga dimora di Piero, aperse l'uscio per richiamarlo. Vide, tacque, si ritirò. Don Giuseppe alzò gli occhi dal breviario a lei, credette che uscisse dalla camera dell'inferma, le domandò notizie. Ella rispose col suo solito sorriso: “Non so, vedo che non mi vogliono„. E anche a lei caddero due dolci lacrime. Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello (1904): E il prototipo di queste marionette, caro signor Anselmo, — seguitai a pensare, — voi l'avete in casa, ed è il vostro indegno genero, Papiano. Chi più di lui pago del cielo di cartapesta, basso basso, che gli sta sopra, comoda e tranquilla dimora di quel Dio proverbiale, di maniche larghe, pronto a chiuder gli occhi e ad alzare in remissione la mano; di quel Dio che ripete sonnacchioso a ogni marachella: « Ajutati, ch'io t'ajuto » ? — E s'ajuta in tutti i modi il vostro Papiano. La vita per lui è quasi un giuoco d'abilità. E come gode a cacciarsi in ogni intrigo: àlacre, intraprendente, chiacchierone! |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per dimora |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: dimore, dimori, dimoro, divora. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: timore, timori. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: dima, dirà, dora. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: dimorai, dimorfa. |
Parole con "dimora" |
Iniziano con "dimora": dimorai, dimorano, dimorare, dimorate, dimorato, dimorava, dimoravi, dimoravo, dimorammo, dimorando, dimorante, dimoranti, dimorarvi, dimorasse, dimorassi, dimoraste, dimorasti, dimorarono, dimoravamo, dimoravano, dimoravate, dimorassero, dimorassimo. |
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Parole contenute in "dimora" |
ora, mora. Contenute all'inverso: aro, rom, aromi. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "dimora" si può ottenere dalle seguenti coppie: dire/remora. |
Usando "dimora" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: vidimo * = vira; * moraleggi = dileggi; * afa = dimorfa; mordi * = mormora; * moraleggia = dileggia; * moraleggio = dileggio; * aera = dimorerà; * aero = dimorerò; * moraleggerà = dileggerà; * moraleggerò = dileggerò; * moraleggiai = dileggiai; * moraleggino = dileggino; * aerai = dimorerai; * aerei = dimorerei; * aiate = dimoriate; * moraleggerai = dileggerai; * moraleggerei = dileggerei; * moraleggiamo = dileggiamo; * moraleggiano = dileggiano; * moraleggiare = dileggiare; ... |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "dimora" si può ottenere dalle seguenti coppie: ledi/morale, lidi/morali, redimo/rare. |
Usando "dimora" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: morale * = ledi; morali * = lidi; * redimo = rare; * ledi = morale; * lidi = morali; rare * = redimo. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "dimora" si può ottenere dalle seguenti coppie: dileggerà/moraleggerà, dileggerai/moraleggerai, dileggeranno/moraleggeranno, dileggerebbe/moraleggerebbe, dileggerebbero/moraleggerebbero, dileggerei/moraleggerei, dileggeremmo/moraleggeremmo, dileggeremo/moraleggeremo, dileggereste/moraleggereste, dileggeresti/moraleggeresti, dileggerete/moraleggerete, dileggerò/moraleggerò, dileggi/moraleggi, dileggia/moraleggia, dileggiai/moraleggiai, dileggiammo/moraleggiammo, dileggiamo/moraleggiamo, dileggiando/moraleggiando, dileggiano/moraleggiano, dileggiante/moraleggiante, dileggianti/moraleggianti... |
Usando "dimora" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * remora = dire; mormora * = mordi; vira * = vidimo; * anoa = dimorano; * area = dimorare; * atea = dimorate. |
Intarsi e sciarade alterne |
"dimora" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: dir/moa. |
Intrecciando le lettere di "dimora" (*) con un'altra parola si può ottenere: * eri = dimorerai; * sai = disamorai; * sano = disamorano; * savi = disamoravi; * steri = dimostrerai; * stimo = dimostriamo; * sante = disamorante; * santi = disamoranti; * sarti = disamorarti; * sassi = disamorassi; * sarei = disamorerai. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Dimora, Soggiorno - Il Grassi pone così bene la differenza tra queste due voci, che mi piace il recar qui tutto il suo articolo: «L'idea della durata è la concomitante dei due vocaboli; ma in Soggiorno è stretta entro certi limiti, in Dimora è indefinita. Soggiorno ebbe origine dal soffermarsi per un giorno in alcun luogo; e quel lepidissimo ingegno del Berni, nel creare un nuovo vocabolo da contrapporre a Soggiornare, lo trasse da notte:
Non so dir se sonnotta o se soggiorna. «Dimorare è avere stanza ferma in un luogo, e Soggiornare è averla per a tempo. La terra è soggiorno del cristiano; la sua dimora è in cielo; l'infelice proscritto in terra straniera fa soggiorno più o meno doloroso in questo o in quel luogo, ma sospira pur sempre la sua antica dimora: i soldati in guerra viva soggiornano nei luoghi di posata, posti lungo le vie militari, ma dimorano ne' quartieri, nelle guarnigioni. «Dimora e Soggiorno sono talvolta posti per indugio, dice la Crusca; ma conviene aggiungere che in questo traslato, Dimora dinota astrattamente tardanza di tempo e d'azione, e Soggiorno tardanza d'azione; anzi non ha forza se non parlando di gente che si soffermi camminando. Abbiamo in Dante: Come s'accorse d'alcuna dimora Ch'io faceva dinnanzi alla risposta, Supin ricadde e più non parve fuora. «Ognun sente che Soggiorno non potrebbe qui reggere in luogo di dimora: ma Soggiorno è proprio nel passo seguente di G. Villani: «Senza soggiorno andarono popoli e cavalieri di Firenze in Mugello», cioè senza soffermarsi per via. [immagine] |
Dimora, Indugio, Ritardo, Dilazione - Dimora, quando significa il metter del tempo in mezzo, è voce dello stile tanto o quanto elevato, e si riferisce a periodo non troppo lungo: è come dire che colui che dovrebbe operare, resta fermo dov'è, senza darsene cura. - Indugio è non solo il differire e il metter tempo in mezzo, ma è altresì lo spender molto più tempo del necessario. - La Dimora riguarda il cominciare: l'Indugio il finire. - Ritardo è quando la cosa che doveva esser fatta per quel dato giorno, si protrae a un termine assai più lungo. - «Il lavoro dovrà esser finito il dì 20, e ogni giorno di ritardo ci sarà una multa di cinque lire.» - La Dilazione è quando si differisce da un giorno all'altro, aspettando tempo più opportuno. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Abitazione, Casa, Domicilio, Alloggio, Albergo, Abitacolo, Ospizio, Ricettacolo, Residenza, Dimora - L'abitazione è il luogo qualunque ove uno dimora; la casa è anche l'abitazione, ma più l'edifizio. Domicilio è il sito ove civilmente o commercialmente si dichiara aver residenza.
« Residenza è il luogo dove l'uomo si sa che risiede, è dimora stabile. Si può bene avere residenza in un luogo, il domicilio in altro, la dimora in un terzo. La residenza d'un giudice di villaggio può essere in un paese, il suo domicilio nel paese vicino, la dimora in una delle circostanti campagne ». Robaud. « Abitacolo è quasi disusato tranne nello stile biblico o giocoso. Albergo è luogo pubblico a ricovero de' viaggiatori che pagano. Alloggio è propriamente de' militari; ma dicesi anco degli altri. L'ospizio è ordinariamente gratuito, e accoglie poveri e viandanti. Ricettacolo è qualunque sia luogo ricevente persona o cosa ». Gatti. [immagine] |
Dimora, Soggiorno, Stanza, Stazione - «La dimora è più lunga o più breve; il soggiorno debb'essere di un giorno almeno. Non si soggiorna nè più anni, nè un'ora sola. Stanza, per atto di stare, è poetico ormai: ed è generico; non riguarda propriamente nè il tempo, nè l'abitudine di dimorare. Stazione significa l'atto e il luogo di fermata lungo le strade; ovvero nelle chiese, dove innanzi agli emblemi della Passione si fermano i fedeli a pregare». Romani.
Stanza coi verbi fermare e porre può usarsi anche in prosa, ma nello stile elevato. Di stazioni abbiamo ora quelle lungo le ferrovie. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Dimora - S. f. Permanenza, quel Tempo che corre mentre si sta in un luogo. Dant. Purg. 17. (C) E prenderai Alcun buon frutto di nostra dimora. Lab. 48. Se tu se' nella prigione eterna, senza dubbio più dura dimora credo che vi sia, che qui non è. Alam. Colt. 4. 98. Cotal della famiglia il vecchio padre Saprà qual di costui prenda dimora.
Onde Far dimora vale Dimorare. Rim. ant. Guid. Cavale. 70. (Mt.) Lo qual da Marte viene, e fa dimora. Dant. Par. 6. Tu sai ch'e' fece in Alba sua dimora Per trecent'anni. T. Far dimora in un luogo, presso un tale. 2. [Val.] Stare a dimora, Dimorare. Foscol. Lett. 33. Fate che possa stare a dimora a Torino. 3. T. D'azione rispetto al tempo. D. 1. 10. Quando s'accorse d'alcuna dimora Ch'i' faceva dinnanzi alla risposta. Vang. Moram faciente. [Camp.] Bib. Mat. 25. E facendo dimora lo sposo a venire, addormentârsi tutte e dormirono (Moram autem faciente sponso). Bocc. Nov. 36. 6. (C) Siccome a colei, a cui la dimora lunga gravava. [Cont.] G. G. Lett. Mont. lun. III. 150. Non diffido da lei scusa, e perdono della dimora, e silenzio tenuto per questo tempo. 4. T. Tardanza dannosa. Prov. Tosc. 270. Al ben far non far dimora, Perchè presto passa l'ora. 5. Trarre dimora. Dimorare. Bemb. Asol. 1. (Mt.) Dolci ed oneste dimore traendo. 6. Per Fermata, Pausa. Onde Non far dimora, Non fermarsi. Bern. Orl. 3. 4. 5. 6. (C) Non fanno al canto pausa, nè dimora. Chiabr. Rim. 2. 337. (Man.) Dunque ogni affar tralascia, Piglia la sega e l'ascia, E rompi ogni dimora. 7. Levar dimora. Spacciarsi. Ricord. Malesp. 182. (Mt.) Lieva ogni dimora, e va contro al nimico tuo, e non gli lasciare più prendere campo. 8. Pel Luogo ove si dimora, che dicesi anche Domicilio, Abitazione, Stanza, Albergo. Bocc. g. 7. f. 4. (C) Inverso la loro usata dimora con lento passo ripresero il cammino. 9. [Camp.] In questa dimora, avverb., per In questo mentre, In questo mezzo tempo, e sim. Aquil. III. 11. In questa dimora pensò Catilina di fare uccidere Cicerone. |
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Parole in ordine alfabetico: dimissioniamo, dimissioniate, dimissionino, dimissionò, dimissiono, dimmela, dimmi « dimora » dimorai, dimorammo, dimorando, dimorano, dimorante, dimoranti, dimorare |
Parole di sei lettere: dimeno, dimise, dimisi « dimora » dimore, dimori, dimoro |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): riesplora, mora, innamora, disinnamora, disamora, commemora, remora « dimora (aromid) » mormora, canora, ignora, pignora, signora, sissignora, nossignora |
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