I Figli dell'Aria di Emilio Salgari (1904): È un bel bacino, di forma molto allungata, formato dal Chaidagol e che ha, a poca distanza, delle cittadelle molto importanti e popolose, assai frequentate dalle carovane. Al pari di tanti altri, del Tibet specialmente, è tenuto in molta venerazione e nelle sue acque vengono gettate le ceneri dei defunti, credendo gli abitanti che giungano più presto nel paradiso di Budda.
La scelta di Luigi Pirandello (1898): Il dì dei morti è di festa pei fanciulli di Sicilia. La Befana (forse perché nelle case delle città e dei borghi dell'isola non c'è camini, per la cui gola ella possa introdursi) non fa regali laggiù. Li fanno invece i morti alla vigilia della loro festa, su la mezzanotte: i parenti o gli amici defunti recano in memoria di loro qualche monetina e dolci e giocattoli, soltanto però ai bambini savii. Più savie, a parer mio, dovrebbero esser le madri a non accender così, paurosamente, la fantasia dei figliuoli. Mia madre mi mandava senz'altro con l'ajo Pinzone alla fiera dei giocattoli.
Lo stato gassoso dei fantasmi di Elisa Franco (2021): «Credo che sia il momento di scendere in città, o dovremo correre» dico. Non abbocca. «Io resto qui. C'è tempo sufficiente.» Mi vede sulla faccia la delusione, si impietosisce. «Se pensavi di fare un giro dentro il santuario, puoi venire con me.» Tanto silenzio. Verde che cresce ovunque e sembra grigio. Mi dico senza ascoltarmi che qui sui colli i fantasmi sono meno numerosi e scompaiono in fretta, non si attaccano alle persone rimaste nella speranza che siano i loro padroni defunti. |