Verbo | |
Castigare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, transitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è castigato. Il gerundio è castigando. Il participio presente è castigante. Vedi: coniugazione del verbo castigare. |
Parole Collegate |
»» Sinonimi e contrari di castigare (mettere in castigo, infliggere una punizione, punire, penalizzare, ...) |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani |
Informazioni di base |
La parola castigare è formata da nove lettere, quattro vocali e cinque consonanti. Divisione in sillabe: ca-sti-gà-re. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con castigare per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Il denaro di Ada Negri (1917): Non per vana febbre di esibizione, in donna così semplice e fiera. Ma perché ogni alba, svegliandola, le dava la certezza di trovarsi di fronte ad una nuova battaglia, ed all'obbligo strenuo di armarsi. Aveva imparato a castigare, a disciplinare la propria arte, a penetrare il fondo dei cuori e dei caratteri per estrarne con forza e con dolore il sanguinante nocciolo della verità, e per esprimerlo con la parola più aderente, con la sola necessaria. Una Burla Riuscita di Italo Svevo (1926): Se era stato deriso, egli meritava qualunque punizione. E avrebbe voluto castigare se stesso subito, ficcandosi i denti nelle labbra. Ma tanta chiaroveggenza era tuttavia accompagnata da dubbio. Un'ulteriore dimostrazione della propria insanabile bestialità? Povero Mario! Un'evidenza per quanto intera, quando apporti tanto dolore, non è mai accettata senza un tentativo di oscurarla. Ognuno lotta contro il destino come sa, e Mario tentò d'arrestarlo dicendosi che non bisognava ammettere si trattasse di una burla finché non se ne fosse scoperto lo scopo. Per il piacere di ridere? Ma è un piacere che il deriso non intende. Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio (1968): - Sta tranquillo tu, Johnny, non l'uccido mica, - disse Flip con l'oliata dolcezza dell'ubriaco. - Lo maneggio soltanto. Scansati, ti dico -. Non si scansò e allora Flip si infuriò. - Non avevo mai pensato di metterti le mani addosso, ma nemmeno avevo mai pensato che diventassi tanto porco. Un porco che non vuole lasciarmi castigare un fascista, un porco che già s'è dimenticato che i fascisti mi hanno fucilato un fratello -. I suoi tozzi, nudi avambracci ballavano davanti agli occhi di Johnny. - Non ho scordato che hanno fucilato un fratello, voglio solo che non lo tocchi, perché mi serve a evitare a Ettore la fine di tuo fratello. Pensa ad Ettore. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per castigare |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: castigate. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: casta, caste, casi, casare, casa, case, catare, caia, caie, care, asta, aste, asia, atre, agre, stia, stie, stare, star, sire, tigre, tiare, tare. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: castigarle. |
Parole contenute in "castigare" |
are, asti, cast, gare, casti, castiga. Contenute all'inverso: agi, era. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "castigare" si può ottenere dalle seguenti coppie: caì/istigare, castine/negare, castigai/ire, castigata/tare, castigatore/torere. |
Usando "castigare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: zincasti * = zingare; stancasti * = stangare; * areata = castigata; * areate = castigate; * areati = castigati; * areato = castigato; * rendo = castigando; * resse = castigasse; * ressi = castigassi; * reste = castigaste; * resti = castigasti; * retore = castigatore; * retori = castigatori; * ressero = castigassero. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "castigare" si può ottenere dalle seguenti coppie: cassi/istigare, castigata/atre, castigato/otre. |
Usando "castigare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = castigata; * erte = castigate; * erti = castigati; * erto = castigato. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "castigare" si può ottenere dalle seguenti coppie: castiga/area, castigata/areata, castigate/areate, castigati/areati, castigato/areato, castigai/rei, castigando/rendo, castigasse/resse, castigassero/ressero, castigassi/ressi, castigaste/reste, castigasti/resti, castigate/rete, castigati/reti, castigatore/retore, castigatori/retori. |
Usando "castigare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * negare = castine; zingare * = zincasti; stangare * = stancasti; * torere = castigatore. |
Sciarade e composizione |
"castigare" è formata da: casti+gare. |
Sciarade incatenate |
La parola "castigare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: castiga+are, castiga+gare. |
Intarsi e sciarade alterne |
"castigare" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: casa/tigre. |
Intrecciando le lettere di "castigare" (*) con un'altra parola si può ottenere: * tic = castigatrice. |
Quiz - indovina la soluzione |
Definizioni da Cruciverba: Si dice che castiga ridendo, Castigata per una colpa commessa, Castigate per la colpa, La città della Sicilia con il Castello di Lombardia, Castigati in eterno. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Castigare, Punire - Qui lasciamo parlare il bravo Grassi.
«Un padre castiga (1) amorevolmente i suoi figliuoli, un maestro i suoi discepoli; le leggi puniscono i malfattori; si castiga un ragazzo; si punisce un fellone. Castigo è dunque minore di Punizione, che trae la sua origine da Pena e non va mai disgiunta da questa idea (2). La benevolenza e la carità accompagnano sempre il castigo, ed abbiamo nel Vangelo che Iddio castiga chi ama: la severità e il rigore prescrivono le punizioni. I semplici falli meritano castigo, i delitti punizione. La ragione e l’esperienza castigano bene spesso gli uomini; i rimorsi li puniscono. Il fôro correzionale castiga; il criminale punisce; gli assassini sono puniti, non castigati, coi patiboli, poichè il castigo mira a correggere il colpevole, e la punizione a spaventare gli altri coll’esempio: e però ogni pena capitale è punizione e non castigo. La filosofia d’accordo coll’umanità grida da più anni ai legislatori di avvicinar la punizione al castigo. Iddio giustissimo castiga gli uomini in vita e li punisce dopo la morte. Questa differenza da maggiore a minore, che è tra Punire e Castigare, è così chiara nei due vocaboli, che quello di Castigare viene anche adoperato per riprendere, per ammonire talvolta agramente e severamente, e talvolta con piacevolezza: la buona commedia castiga, ridendo, i costumi, non li punisce; come i leggiadri motti castigano soavemente gli uomini, e non li puniscono: di qui il modo di dire per figura, stile, idioma castigato, cioè regolato, corretto: nel qual modo la voce punito non potrebbe capire. Punizione ne’ suoi effetti è pena nel corpo, nella roba, nell’onore; Castigo è leggiera pena talvolta nel corpo o nella roba, non mai nell’onore, ed è tanto leggiera che si contenta per lo più di parole: «Chi per dolci parole castigato (dicono gli ammaestramenti degli antichi) non si corregge, bisogna che aspramente sia ripreso.» «La voce Castigare comprende pure in sè l’idea relativa di superiorità dal castigatore al castigato; ma non quella di punire, poichè nessuno può essere castigato se non da un superiore a lui, ma può essere punito da’ suoi pari, da’ suoi inferiori, dalla propria coscienza, dal caso, dalla sua colpa stessa.» (1) Scrivo Castigare e Castigo, e non Gastigare e Gastigo, quantunque il Vocabolario, citando esempj dell’una e dell’altra maniera d’ortografizzare, sembri preferir Gastigo a Castigo; ma piglio volentieri occasione di questa differenza per dichiarare che nelle tante varietà ortografiche della lingua nostra io non trovai una scorta più fida e più sincera della forma originale della voce, e però preferisco Castigare, perchè più conforme al verbo latino dal quale procede. (2) Punío da Poenio, dicono i grammatici latini. Vedi Festo. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Castigare - V. a. Gastigare. Aureo lat. Bocc. Nov. 10. 9. (C) Maestro, assai bene e saviamente castigate n'avete della nostra presontuosa impresa. E Nov. 85. 17. Io voglio che tu vi venghi, e vegghilo, e castighil bene. Tolom. Lett. 4. 1. (Man.) Non mancò Antonin Pio di castigar severamente tutti coloro che si chiarivano scellerati. Car. Apol. 186. (Gh.) Vi replico che non voglio entrare ne' criminali, intendendo che questa mia sia per ora piuttosto una riprensione che una accusa, e solamente di quelle cose, che si puniscono co 'l biasimo, non di quelle che si castigano con la pena.
T. Prov. Tosc. 105. Tal castiga la moglie che non l'ha, Che quando l'ha, castigar non la sa. (Tutti son buoni a dire, ma bisogna trovarsi nel caso.) E 329. Chi un ne castiga, cento ne minaccia. 2. E fig. Dant. Inf. 5. (M.) Perch'io dissi: maestro, chi son quelle Genti che l'aer nero sì castiga? In senso mor. T. S. Greg. Castigare se stesso con qualsia annegazione. 3. [Tigr.] Applicato alle cose inanimate, vale Offendere, Guastare. Il gelo a mezzo aprile castigo le viti. 4. Per Domare, Lavorare, Esercitare. Anguil. Metam. 8. 175. (Gh.) Alfin dá lieto il fuoco alla fucina; Poi con la force il ferro acceso prende; Sopra l'incude poi tanto il castiga, Che 'l fa venire in forma d'una riga. 5. (Agr.) [Tig.] Potare, Sfrondare. E bisognerà alla fin fine castigar le viti e succiderle a piana terra. S'intende far loro una gran potatura. 6. Dicesi anche della lingua, dello stile, e sim., vale Correggere, Emendare. Pierf. Giambullar. Appar. e Fest. (Vian.) Il Commodo d'Ant. Landi, Prolog. Dalle quali (persone discrete) accetteremo che ella (la commedia) sia limata e castigata. Ces. Dissert. 110. (Man.) Si vuole che le leggi di Toscana correggano, o castighino questa lingua d'Italia. Castigare gli errori di stile, non com. Castigl. Corteg. 9. (Vian.) 7. E trasl. Per Domare, Assottigliare, Vincere. Fav. Esop. 157. (M.) Col mio forte dente (parla la lima)… castigo la grossezza di ciascun ferro, appianando qualunque aspro. 8. (Vet.) [Cont.] Nel signif. del § 2 di Castigo. Gris. Cav. 102. Il cavallo si può castigare in sette modi: di voce, di bacchetta, di briglia, di polpe di gambe, di staffa, di sproni, e di volta. Il castigo di voce, come prima v'ho detto, è quello che egli (il cavallo) più teme. E 10. v. Se il cavallo non si volesse avvicinare al poggio, per farsi cavalcare, e voi allora con un bastone fra le orecchie, e nella testa, e fuor che attorno agli occhi, in qualunque altra parte della persona vi sarà più commodo, mirabilmente, e senza rispetto lo castigarete. |
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Parole in ordine alfabetico: castigai, castigamatti, castigammo, castigando, castigano, castigante, castiganti « castigare » castigarla, castigarle, castigarli, castigarlo, castigarono, castigasse, castigassero |
Parole di nove lettere: castaldia, castaldie, castigano « castigare » castigata, castigate, castigati |
Lista Verbi: cascare, cassare « castigare » castrare, casualizzare |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): brigare, sbrigare, irrigare, intrigare, litigare, rilitigare, mitigare « castigare (eragitsac) » investigare, istigare, fustigare, navigare, rinavigare, circumnavigare, levigare |
Indice parole che: iniziano con C, con CA, parole che iniziano con CAS, finiscono con E |
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