Brancicare, Maneggiare, Brancolare - Il Brancicare, è il toccare e trattare con le mani, ma con idea di lubricità. - Maneggiare è generico, ed è il trattare uno strumento, e simili, per servirsene all'uso a cui è ordinato. -«Maneggia bene la spada.» - Brancolare è propriamente di chi, essendo cieco, o in luogo oscuro, va al tasto così a caso, per accertarsi di che natura sono i corpi che tocca, o per cercare cosa che egli vorrebbe trovare. [immagine] |
Palpare, Palpeggiare, Brancicare, Tastare, Toccare, Maneggiare, Tasto, Tatto, Contatto, Tocco, Toccamento, Toccata, Tastata, Rintocco, Ritocco - Palpare è un toccare colla mano, ma studiato, riflessivo, egli è un aiuto efficace al vedere, perchè da quello si rilevano circostanze o proprietà nella cosa che all'occhio non appaiono; il medico palpa l'ammalato e se ne aiuta nella diagnosi; il cozzone palpa i cavalli e se ne vale nel dire il prezzo e il pregio. Palpeggiare ne è il frequentativo, ma dice un palpare più alla cieca, a caso, a tentoni: ha poi senso meno bello, e in certi casi meno onesto: brancicare è un palpeggiare anche più sfrontato e lascivo: è un toccare la cosa senza modo nè riguardo; e come assomiglia le mani alle branche di certi animali, è dispregiativo per l'uomo. Il toccare può essere fatto apposta o accidentalmente: le cose vicinissime tra loro è facile si tocchino; il toccare è aiuto al criterio e tante volte l'unico filo che lo conduce quando tutti gli altri gli fanno difetto; si tocca l'oro colla pietra di paragone per conoscerne la bontà, il titolo. Tastare in questo senso è più, perchè altri lo fa proprio equivalente, o quasi, all'assaggiare, al tentare, all'esplorare: il cieco va al tasto; al tasto l'esperimentatore che tenta rapire qualche nuovo segreto alla natura; al tasto il medico, troppo sovente, nelle malattie complicate. Maneggiare è aver cosa nelle mani o fra le mani, per cui è d'uopo necessariamente voltarla, toccarla in ogni senso; e ciò anco al traslato: il procuratore maneggia gli affari del cliente, il segretario quei del padrone; esprime anco una certa destrezza propria, per cui si dice maneggio delle armi, dal cavallo, perchè chi l'ha ne è padrone e se ne vale meglio assai che non altri. Tatto è il senso che ci avverte del contatto degli oggetti che ci toccano; è in tutto il corpo, ma più specialmente nella mano; il tasto è il tatto esercitato colla mano, ma col fine di tentare, di conoscere; i tasti de' cembali e degli altri istrumenti sono probabilmente così detti dal tentare con essi quella nota o quel tuono, e dal toccarsi che si fanno colle dita, e molti di essi (come nella chitarra) a tentoni, cioè non guardandovi sopra. Tocco è caso accidentale forse, ma sempre leggiero e brevissimo del toccare; così toccata che costituisce anzi meglio un'azione perchè più espressa e voluta: toccamento è tocco o toccata più lunga: onde si dirà toccata o toccamento del polso, ma tocco non mai: che anzi tocco ha più volontieri significato di participio che di nome: per altro si dice dare un tocco di una cosa, o semplicemente darne un tocco per dirne alcun che, per tentare l'opinione su di quella. Tastata e a tasto ciò che toccata a tocco; se non che la toccata può non avere altro scopo che il semplice di toccare, e tastata quello assoluto di saggiare, esplorare, conoscere per poter giudicare: tutti puonno toccare il polso, ma tastarlo con intendimento, al medico solo è dato. Ritocco, ripetitivo del participio tocco e nulla più: rintocco non si dice che del suono delle campane: ai lunghi rintocchi delle campane s'avviano i fedeli alla chiesa, e perchè? forse perchè un leggiero suono di queste non basta a riscuoterne la fede sonnolenta. [immagine] |