Abitudine, Abito, Costume, Costumanza, Assuefazione, Usanza, Consuetudine, Assuetudine, Uso, Vezzo, Abituazione, Riti, Rito - L'abitudine si fa in noi o per inclinazione naturale o per le circostanze che ci mettono nel caso di ripetere un atto o una pratica qualunque. L'abitudine inveterata alquanto è abito. L'assuefazione invece racchiude come un'idea di sforzo: uno s'abitua senza accorgersene, con piacere; uno s'assuefa, ma alla lunga e quasi per necessità. Costume non è l'inclinazione che è in noi, ma la pratica e la ripetizione dell'atto. Usanza è pratica di molti, quasi generale, cosa sancita dall'esempio e dal tempo. Costumanza è cosa più antica che usanza. Consuetudine è uso e pratica che è quasi passata in legge; anzi, prima della promulgazione dei codici generali e speciali, una parte della giurisprudenza era retta dalla consuetudine. L'abituazione è l'atto dell'abituarsi; come l'assuetudine è il principio dell'assuefazione.
«Uso è più generale di usanza: vale esercizio, pratica, conversazione e molte altre cose». Tommaseo.
«Vezzo è abitudine non buona e non opportuna; principio di vizio». Gatti.
Riti diconsi un poco abusivamente le costumanze, le cerimonie religiose, specialmente le cristiane; ma veramente il rito è la regola, quasi la legge che ordina e statuisce le medesime: nella Chiesa cattolica vi sono varii riti, il latino, il greco, l'armeno, l'ambrosiano e forse qualche altro. [immagine] |
Assuefazione - [T.] S. f. Atto dell'assuefarsi ed effetto. T. Sebbene in questa voce sia il verbo Fare, dicesi nondimeno Farci l'assuefazione, come Fare effetto, ufizio, nomi in cui entra il verbo medesimo. Gli è meno di Farci l'abito, ma dice i gradi per cui l'abito si viene facendo, e non sempre si fa. Assuefazione porta idea di atto più deliberato. L'abito può essere naturale, preso inavvertitamente e quasi anche a nostro dispetto.
T. Prendere assuefazione può essere men deliberato che Farla. = Salvin. Disc. 1. 272. (Man.) Forza grandissima possiede sopra il nostro spirito l'assuefazione. [Cam.] E 2. 54. Essendo gli uomini per l'educazione e l'assuefazione più addestrati e agguerriti.
2. Quando diciamo un'assuefazione, o diciamo plur., diventa più aff. ad Abito; sempre però con ell. Lib. Similit. (C) Come avviene per le lunghe e continuate assuefazioni. [Cam.] Salvin. Disc. 2. 3. L'amore alla virtù ne (ci) alletta a seguirla, e le buone assuefazioni sotto la scorta dell'onore a bene sempre operare ne consigliano. |