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Informazioni utili online sulla parola italiana «ambizione», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Ambizione

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere ambizione (grande, sfrenata, smodata, esagerata, forte, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Informazioni di base

La parola ambizione è formata da nove lettere, cinque vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: am-bi-zió-ne. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con ambizione per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Un po' di ambizione, nella vita, non guasta, ma chi ne ha troppa finisce per farsi molti nemici.
  • Una collega che, per soddisfare la sua vanità, ha esagerato nel mettersi in evidenza a scapito delle altre, per la sua ambizione, ha perso il lavoro.
Non ancora verificati:
  • L'ambizione di alcune persone rovina i rapporti amichevoli.
Citazioni da opere letterarie
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Avveniva proprio quello che il Nilini aveva preveduto in tono molto dubitativo bensì ma che ora, naturalmente, quando ripeteva le parole dette, spariva ed egli si presentava quale un sicuro profeta. Secondo me egli aveva previsto questo e anche il contrario. Non avrebbe fallato mai, ma non glielo dissi perché a me conveniva ch'egli restasse nell'affare con la sua ambizione. Anche il suo desiderio poteva influire sui prezzi.

Il paese del vento di Grazia Deledda (1931): Io rido: sollevo gli occhi e guardo i limpidi perlati occhi di lui. Rido, ma il cuore mi trema, ed in ogni nostra parola trovo un significato misterioso. Sì, è vero, ho paura dell'uomo incontrato, della sua vicinanza, del suo male. E ricordo la casa del cieco di guerra, il gemito del violino: sì, è lui, è Gabriele, che dopo la sua vita di ambizione e di stravizi, già malato fin dalla prima giovinezza, forse adesso vicino a morire, è venuto a rifugiarsi in quest'angolo di mondo dove la fatalità ha condotto anche noi.

Arabella di Emilio De Marchi (1888): Bertino un grassottello, roseo, coi riccioli biondi era il cuculo di tutti alle Cascine, e papà e mamma gli volevan bene anche per quest'ambizione. Ora papà pareva la morte in piedi, e la mamma, dopo aver brancolato un pezzo per la stanza senza conchiudere nulla, finì col cadere svenuta in mezzo alle donne.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per ambizione
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: ambizioni, ambiziose.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: ambii, ambio, ambone, ambo, ambe, aione, azione, mine, bone, zone.
Parole contenute in "ambizione"
zio, ambi, ione, zione. Contenute all'inverso: noi.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "ambizione" si può ottenere dalle seguenti coppie: ambirà/razione, ambiziosa/sane.
Lucchetti Riflessi
Usando "ambizione" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: esima * = esibizione.
Lucchetti Alterni
Usando "ambizione" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * razione = ambirà; * sane = ambiziosa.
Sciarade e composizione
"ambizione" è formata da: ambi+zione.
Intarsi e sciarade alterne
"ambizione" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: ambii/zone.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Boria, Alterigia, Alterezza, Superbia, Orgoglio, Burbanza, Ambizione, Vanità, Vanagloria, Arroganza, Presunzione, Albagia, Pretensione - La boria è la manifestazione della superbia, è un rigonfiarsi per cose vane e insulse, e quel voler far trasparire negli atti esterni il merito che si ha, o la gloria che si crede ridondare su noi da vani titoli, da altezza di parentele o di aderenze, e perfino dalla grandezza della nazione a cui s'appartiene: la boria spagnuola era passata in proverbio; ora hanno ad essere più dimessi, avendo perdute le miniere del Perù e quasi ogni altra ricca possessione da cui essa prendeva il maggiore alimento. Burbanza è peggiore di boria poichè racchiude eziandio l'idea di dure parole verso di altri, e di atti insolenti. La superbia è la torbida fonte da cui tutti questi malnati sentimenti derivano: poichè la superbia è nell'intimo del cuore, è la cancrena che ne corrode la carità; e l'uomo anche più povero e in apparenza più umile può essere cordialmente e profondamente superbo. La superbia adunque, se talora pur s'appalesa nell'opere, qualche volta se ne sta nascosta, specialmente quando non può all'altezza del sentimento proprio gli atti esterni adeguare; ed è appunto allora che una certa modestia chiamasi falsa: l'orgoglio invece è superbia smascherata e palese; egli è più odioso della superbia, perchè più manifesto, perchè molte volte più vano ne' suoi motivi, e forse perchè essendo cosa tutta artificiale non ha la scusa che, come passione vera, porta con sè la superbia nell'umana fiacchezza. L'alterigia molto partecipa dell'orgoglio; questo però è più nella riflessione, quella più nel carattere; questo talora per ostentazione d'una falsa virtù propria non bada a piccole offese se gli vengon da persone di molto inferiori e ch'egli conta per nulla al mondo; questa invece di ogni cosa s'adonta, si lagna, s'accende; l'orgoglio è serio e severo, l'alterigia preoccupata, irascibile. L'alterezza fra tutte le fasi e metamorfosi della superbia è la meno dannevole: val quasi un sentir alto di sè e delle cose che ci toccano; e come il sentir bassamente può essere vigliaccheria o conseguenza di profonda depravazione, perciò una certa alterezza nell'uomo è scusabile: può essere una esagerazione di delicati sentimenti, di naturale ritrosia, cui l'uomo fornito di vera carità dovrebbe sorpassare; ma se non è sentimento virtuoso, non può dirsi neppure vizioso a tutto rigore. L'albagia è un principio di boria, un misto di vanità e di presunzione; il suono e il senso della voce alba di cui è composta induce a farmela concepire come una presunzione o vanità giovanile più compatibile che ridicola. L'ambizione è desiderio d'onore o di distinzioni onorifiche: la superbia nell'ambizione sta nascosta molto accuratamente, poichè se v'è chi ambisce onori e glorie mondane, v'è perfino chi ambisce parere umile e santo: l'ambizione sacrifica o dissimula anche l'orgoglio per giungere ai suoi fini; in questo caso può dirsi che non ha di superbo che lo scopo. Una giusta e moderata ambizione, quella che risulta dalla coscienza del vero merito, quella che non ricerca che il dovuto premio a diuturni sforzi, a faticosi studii, non solo è innocente ma è pur commendevole, e sarà uomo dappoco chi non ambisce aver fama di galantuomo e d'uomo onesto. La vanità e una vana illusione che ci facciamo circa il proprio nostro merito, e quel voler trarre vanto da cose da poco o da nulla: vanità delle vanità! come ben la definisce la Scrittura. E' difetto della mente, piuttosto che vizioso affetto del cuore; «proviene da leggerezza e da vacuità» dice Tommaseo; è il pascolo degli sciocchi che amano rigonfiarsi di vento; è lo scoglio delle donne e di quegli uomini che alle donne somigliano, per cui la forma esterna, o per meglio dire la veste è tutto, e nulla credono degno di stima in altri e in sè che la vana apparenza.

«La vanagloria è un po' men fatua della vanità: s'aggira intorno cose un po' più serie, le considera in modo più serio: è una specie d'ambizione, ma desiderosa non d'altro che della stima degli uomini. La vanagloria è men leggera della vanità, ma più innocua della superbia, dell'orgoglio; meno brigante dell'ambizione; meno ardita o audace della presunzione o dell'arroganza; si sfoga d'ordinario in parole». Tommaseo.

Il vanaglorioso troppo amante delle lodi degli uomini è capace di mentire alla propria coscienza per ottenerle; questa gloria così mercata è vana, falsa e colpevole. La presunzione deriva in gran parte dalla vanità; chi non conosce bene le proprie forze, chi travede circa i meriti proprii presume più che non può fare: se poi la presunzione è sostenuta con immoderate parole, con provocazioni, con isfrontate accertazioni di capacità, è arroganza: arrogare a sè è quasi voler credere che ci sia dovuta una cosa necessariamente; or l'uomo nulla è più disposto a negare quanto ciò che era già pronto a dare, se ne venga con arroganza richiesto: l'arrogante è adunque il meno scaltro de' superbi, degli orgogliosi, de' presuntuosi, de' vani. La pretensione non sarà biasimevole se non passerà i limiti del dovere e della giustizia: l'uomo può e deve avere la pretensione di essere rispettato; ma se avesse quella che altri lo lodasse, anche meritandolo, sarebbe uno scioccone, e per poco un pazzo. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Ambizione - [T.] S. f. Atto del chiedere pubblico uffizio, in quanto è onore o desiderio attuale o abituale d'onore. Può l'ambizione usar mezzi leciti o illeciti: può dimostrarsi e nascondersi: per lo più si dimostra; ma meno della vanità, e con atti talvolta umilianti, che la fanno parere il contr. della superbia.

In senso lat. assol. del Chiedere uffizio pubblico. Non com. Bemb. Stor. 11. 152. (Man.) Essendo quell'anno stata usata grande ambizione; di maniera che nell'ambire… da' candidati e da' loro parenti ed amici nessuna regola si tenea. Guicc. Avv. Civ. 1. 98. (Gh.) La ambizione non è dannabile; nè da vituperare quello ambizioso che ha appetito d'avere gloria co' mezzi onesti e onorevoli. Quella è ambizione perniziosa e detestabile che ha per unico fine la grandezza, come hanno comunemente e (i) principi.

2. In mal senso. T. Fortig. Ricciard. 6. 1. L'ambizione ha seco tutti i mali… Che quando ha preso punto di vigore, Addio amicizia, addio pietade e onore. = M. V. 1. 9. (C) Per l'ambizione della signoria. T. Pitt. I. Istor. Fior. 56. I Pisani si sottomessero già a Giovanni Galeazzo Visconti, l'ambizione del quale Italia tutta aduggiava. Vasar. Vit. Pitt. 260. Accecati dall'invidia pongono a pericolo gli onori e le belle opere, per la gara dell'ambizione. = Guicc. Stor. 16. 811. (Man.) Per ambizione di occupare Ferrara.

S. Antonin. Confess. 45. (C) Un altro è ignorante e tristo; e desidera esser rettore delle anime e non sa governare la sua, ma sebbene fussi (fosse) intendente, questo cercare per piovanato, abbadia, vescovado, priorato, è grande ambizione.

3. Di cose private. T. Segner. Mann. Lett. 25. 1. Chi non ubbidisce con un sol atto al suo superiore, ma gli ubbidisce per abito, nè ubbidisce per desiderio di premio, perocchè questo è ambizione, nè ubbidisce per timore di pena, perocchè questo è abbiettezza. Corsin. Stor. Mess. volg. 296. Desiderava in un tempo medesimo sodisfare all'accoglienza degli ospiti, e alla propria ambizione, e vanità. Ambizioni di lodi letterarie, del favore de' grandi. [F.] Vill. G. Temperare la soverchia ambizione. Tass. Ger. 1. 18. Non che il vedersi agli altri in Ciel preporre D'aura d'ambizion gli gonfii il petto. T. Non ha ambizione. N'è senza; n'è libero. Ambizione grave, misera, vana. Malato d'ambizione.

Porta anco il plur., segnatam. quando riguarda l'atto, non l'abito. Le minute ambizioni sperdono le grandi forze e degli uomini e degli Stati. Ma può l'ambizione non avere scopo determinato, comprendere l'anima tutta e la vita.

4. Anco di bene. T. L'unica sua ambizione è il ministrare e il giovare. = Borg. orig. Fir. 198. (C) Fu chiamata gentilmente da Plinio la cosa delle statue umanissima (civilissima) ambizione. Red. Lett. 2. 5. Avrò sempre non ordinaria ambizione di poterle mostrar con l'opere con qual sincerità io sia…
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