Aggettivo |
Tristo è un aggettivo qualificativo. Forme per genere e per numero: trista (femminile singolare); tristi (maschile plurale); triste (femminile plurale). |
Parole Collegate |
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Utili Link |
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Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani |
Informazioni di base |
La parola tristo è formata da sei lettere, due vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: trì-sto. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La messa di nozze di Federico De Roberto (1917): Il suo pianto era queto e dolce, senza singhiozzi. Piangendo le passò un braccio attorno al collo, posò la fronte sulla sua spalla. Sempre tentando d'infrenare l'impeto della commozione, disse: — Capisco.... capisco.... Forse hai ragione.... forse l'amore finirebbe se ti avessi tutta per me.... Tristo cuore, il nostro.... Tristo amore, che ha bisogno di sentirsi insidiato, di lottare per vivere.... — Tutta la vita è lotta. — È vero. È vero. Il Marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana (1901): Egli si era aggirato un po' per la camera, esitante se dovesse svegliarla o no; si era fermato a guardarla, e la marchesa che teneva gli occhi socchiusi fu maravigliata di vedergli fare un gesto, quasi volesse scacciare con le mani qualche tristo pensiero che lo tormentava, tanto dolorosa era stata l'espressione del suo viso in quell'atto. Col fuoco non si scherza di Emilio De Marchi (1900): L'amore vien dal lievito dell'anima. L'amore va solo anche senza il corteo delle venerate virtù, va al tristo, al povero, al malato, al mendicante, allo storpio, al cieco: ma non c'è catena che possa trascinarlo per forza. Amore sale dove la sua natura ignea lo porta, abbrucia tanto il palazzo di marmo, come la capanna di paglia: ma tu non puoi suscitare una scintilla in un cuore di ghiaccio. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per tristo |
Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: cristo, trasto, trismo, trista, triste, tristi. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: arista, ariste. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: trito. Altri scarti con resto non consecutivo: trio, riso, rito. |
Parole con "tristo" |
Finiscono con "tristo": rattristo, rattristò. |
Parole contenute in "tristo" |
sto, tris. Contenute all'inverso: sir. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "tristo" si può ottenere dalle seguenti coppie: tribù/busto, trine/nesto, trismi/smisto, trita/tasto, trite/testo, trito/tosto, trivi/visto, trismi/mito, trismo/moto. |
Usando "tristo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: litri * = listo; metri * = mesto; patri * = pasto; tetri * = testo; * stona = trina; * stoni = trini; * stono = trino; vetri * = vesto; * stoppa = trippa; * toma = trisma; * tomi = trismi; * tomo = trismo; arretri * = arresto; rimpatri * = rimpasto; * stoppata = trippata; * stoppate = trippate; * stoppati = trippati; * stoppato = trippato; * stoppacce = trippacce; * stoppaccia = trippaccia; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "tristo" si può ottenere dalle seguenti coppie: trienni/innesto, triseca/aceto. |
Usando "tristo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ottici = tristici; * ottico = tristico. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "tristo" si può ottenere dalle seguenti coppie: latri/stola, nitri/stoni. |
Usando "tristo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: stola * = latri; stoni * = nitri; stoni * = nitrì; * latri = stola; * nitri = stoni. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "tristo" si può ottenere dalle seguenti coppie: trina/stona, trini/stoni, trino/stono, trippa/stoppa, trippacce/stoppacce, trippaccia/stoppaccia, trippata/stoppata, trippate/stoppate, trippati/stoppati, trippato/stoppato, trisma/toma, trismi/tomi, trismo/tomo. |
Usando "tristo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: mesto * = metri; pasto * = patri; testo * = tetri; * busto = tribù; * nesto = trine; * tasto = trita; * testo = trite; * tosto = trito; vesto * = vetri; trismi * = smisto; * mito = trismi; * moto = trismo; arresto * = arretri; * tra = ristora; rimpasto * = rimpatri; * travi = ristoravi; * trino = ristorino; * trarci = ristorarci; * trarmi = ristorarmi; * trarsi = ristorarsi; ... |
Sciarade incatenate |
La parola "tristo" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: tris+sto. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "tristo" (*) con un'altra parola si può ottenere: * ire = tiristore; * ava = travisato; ratta * = rattristato; * cupida = tricuspidato. |
Quiz - indovina la soluzione |
Definizioni da Cruciverba: Una nutriente vivanda di carne trita, Passato nel tritacarne, Tristezza d'animo, Per prepararlo si tritano i pinoli, Sono tristemente famose quelle Ardeatine. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Cattivo, Malvagio, Tristo - Cattivo viene dal latino Captivus (schiavo), quasi dica schiavo del peccato, del vizio: il cattivo ha in sè l'idea del dappoco e del dispregevole, onde proprissimamente scrisse Dante:
. . . . . la setta de' cattivi A Dio spiacenti ed a' nemici sui. - Malvagio è colui che è dedito al male, compresa l'idea di svergognatezza e di audacia. - Tristo è colui che non rifugge dal commettere qualsivoglia mala azione, con necessaria idea di malignità e di premeditazione. Gli astratti sono Cattività (e non Cattiveria come dicono alcuni), Malvagità, Tristizia. [immagine] |
Tristo, Triste, Tristezza, Tristizia - Secondo la stretta proprietà e l'uso più accettato, Tristo accenna a malizia e pravità, Triste a dolore e melanconia e afflizione d'animo, e così Tristizia è l'astratto di Tristo e Tristezza di Triste. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Trista, Cattiva figura, Tristo, Cattivo servigio - Tristo è peggio che cattivo: questo è semplicemente contrario di buono; quello dice una cattiveria maliziosa e maligna, attivamente pregiudizievole: si fa un cattivo servigio a un amico mettendolo o lasciandolo negl'impicci; gli si fa un tristo servigio dicendone male, rovinandolo nella riputazione e nella roba; l'uomo che non abbia danari è soggetto a fare cattiva figura; trista figura fa chi manca di parola, chi si spaccia capace e non è; il bugiardo, il truffatore, il maldicente quando vengono conosciuti per tali. Figura trista è la faccia del tristo appunto che porta in volto segni non dubbi di sua perversità. [immagine] |
Furbo, Astuto, Malizioso, Tristo, Triste - Furbo, primieramente, è chi, mediante l'accortezza dell'ingegno, capisce non solo da poche parole, ma dai gesti, dall'espressione della fisonomia altrui le di lui intenzioni, e s'accomoda perciò a secondarle onde renderselo benevolo; onde diciamo sovente in senso di dolce rimprovero a un ragazzo, a una fanciulla, che per naturale svegliatezza stian sempre coll'orecchio teso: ehi furbo, ehi furbetta, ve ne siete accorti! Furbo ha poi assolutamente mal senso quando si dice d'uomo o di persona qualunque che mediante la propria furberia della dabbenaggine altrui malamente abusi con inganni e perfidie; onde dire di uno ch'egli è un furbo, è poco meno che dirgli ladro o barone. Lastuto ha buon naso, occhio fine: scuopre e conosce a colpo d'occhio gli affari; può fare il male se è tristo, può far bene per sé, senza danno altrui, se ha buon fondo. Il tristo è assolutamente cattivo: dall'uomo tristo non isperare mai bene; vive del male e nel male che fa, e se ne compiace; far male è per lui impulso di natura o di irrimediabile depravazione. Tristo fanciullo è quello che sempre secca, disturba, guasta, mal fa: di tristo fanciullo trist'uomo, se una severa educazione non lo corregge. Triste è affine a mesto; ma è più di mesto: nella mestizia può essere una certa dolcezza; la tristezza stringe il cuore più fortemente ed è dolorosa. Da triste, tristezza; da tristo, tristizia. Malizioso è affine a furbo; ma il furbo è accorto in tutto; il malizioso in ciò solo che al male tende o del male partecipa, e più specialmente a quel male che alla purezza de' costumi si oppone. [immagine] |
Ladro, Cattivo, Tristo, Malo - Cattivo, malo, tristo; ecco la progressione. Cattivo, opposto a buono; cosa cattiva fa male: malo, come proveniente dal latino, dice un non so che di più indeterminato che lo fa parere più grave del nostro cattivo, come i mali, i pericoli indeterminati più gravi ci sembrano di quelli che già per prova conosciamo. Ladra è la cosa cattiva tanto che non vale il tempo di guardarla o di occuparsene: ladro significa eziandio avaro, spilorcio, gretto, ch'è quanto dire che quelli i quali gretti, spilorci e avari sono, rubano le misere economie che fanno agli altri membri della società. Tristo è più di cattivo: cattivo corrisponde in francese a mauvais; tristo, a méchant; l'uomo cattivo farà più male che bene, il tristo uomo farà sempre e studierà sempre di fare del male: quegli fa male per istinto o pervertita natura; questi lo fa per calcolo e pel maligno gusto di farlo; il primo nel malfare sfoga un malo istinto, una passione; il secondo intende a procacciarsi un piacere o quasi un divertimento. Tristi anni, trista via, tristi tempi, costumi; tristi amici perfino, e son quelli che non solo sono cattivi nell'atto, ma la cui amicizia ha triste conseguenze. [immagine] |
Donna trista, Trista donna, Uomo tristo, Tristo uomo - Donna trista, uomo tristo possono dire anche uomo, donna malinconici, di cattivo umore, addolorati, dolenti; trista donna, trist'uomo, vorranno sempre significare persone cattive e maligne, perverse, perchè compiacentisi nel fare del male: il primo modo può avere eziandio questo senso; il secondo invece non può avere il primo. [immagine] |
Desinare tristo, Tristo desinare - Il primo dice un desinare ove non si sta allegri; il secondo, un desinare cattivo in quanto al trattamento o ad altra circostanza propria del desinare medesimo e non accessoria. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Tristo - S. m. Tristizia, Cattività. Allegr. 3. (M.) Quantunque (e tutto il mondo se n'è avvisto) Si tenga oggi in Fiorenza, Ch'una vena di tristo Negli uomini sia in luogo di prudenza.
2. Darsi al tristo; Gettarsi a fare triste azioni. Sassett. Lett. 31. (Man.) Par che sia (lo Stato d'Urbino) un rifugio a tutti quelli, che, privi di volontà di fare il debito loro, si dànno al tristo. |
Tristo - Agg. Malinconico, Mesto. Tristis, aureo. Bocc. Nov. 1. g. 2. (C) Domine, fallo tristo (cioè, Dàgli il malanno). E nov. 2. g. 2. A piè di quello (uscio) raunato alquanto di pagliericcio che vicin v'era, tristo e dolente si pose a stare. E nov. 10. g. 8. V'andò tanto malinconico e tanto tristo, che egli pareva che volesse morire. E nov. 5. g. 9. Così adunque Calandrino tristo, e cattivo,… al suo fervente amor pose fine. Fr. Giord. Pred. S. Ora sarà lieto, e poco stante tristo. [Camp.] Art. am. III. Odiamo quelle che stanno triste (Odimus et moestas).
T. Tristo, vale e Mesto e Cattivo e Furbo, perchè nella mestizia ostinata è del male; e l'abuso dell'ingegno porta con sè la sua pena. Triste, raro nell'uso, suona solo mestizia (V.). [G.M.] D. 1. 7. Tristi fummo Nell'aer dolce che dal sol s'allegra. (tristi di tristezza mala, distinta dalla gentile mestizia). T. Franc. Sacch. Nov. 1. 54. Gli prestatori stanno lieti, e gli accattatori tristi. – In questo tempo sono stata molto trista. T. Vang. Quando udì il giovanetto la parola, ne andò tristo. – A che siete tristi? 2. Delle cose, in quanto annunziano tristezza, o ispirano tristi pensieri. D. 1. 4. (C) Sembianza avevan nè trista nè lieta. E 6. Ciascun ritroverà la trista tomba. T. E 7. Una palude fa. che ha nome Stige, Questo tristo ruscel, quand'è disceso A piè delle maligne piagge grige. E 9. In questo fondo della trista conca (d'Inferno). E 14. La dolorosa selva l'è ghirlanda Intorno (all'ignuda campagna su cui piove fuoco), come 'l fosso tristo ad essa. = Petr. Son. 11. part. I. (C) Talor m'assale in mezzo a' tristi pianti Un dubbio. E Canz. 1. 6. part. I. Alle lagrime triste allargai 'l freno. [Pol.] Imit. Cr. 1. 20. 7. Spesse volte l'allegrezza ed il gaudio genera tristo avvenimento d'alcun'altra. T. Tristo presentimento. – Questo mese per me è molto tristo. – Mi par che si vada incontro a di gran tristi vicende. Col Di. Fr. Giord. Pred. 84. (Man.) Oggi Iddio volendoci visitare, che eravamo in tanta miseria, sì prese vestimento di tristizia e di pianto, acciocchè si mostrasse tristo del nostro danno, con esso noi insieme, pigliando vestimento di sangue. Col Da. [G.M.] D. 2. 7. Luogo è laggiù non tristo da martíri, Ma di tenebre solo, ove i lamenti Non suonan come guai, ma son sospiri. (Qui Tristo pare troncatura di Tristato, dall'inusit. Tristare. Altri però leggono: Tristo di martíri.) T. Sost. I Tristi d'Ovidio; è traduzione troppo letterale di Tristia, Poesie di dolore; ma l'uso delle Scuole lo porta. 3. Meschino, Tapino, Di bassa natura. Bocc. Nov. 5. g. 9. (C) Or non ti conosci tu, tristo? non ti conosci tu, dolente? Dant. Inf. 3. Questo misero modo Tengon l'anime triste di coloro, Che visser senza infamia e senza lodo. Malm. 1. 80. Trista e trascina poi per la buccolica Un tozzo mendicava all'accattolica. Di animali. T. Prov. Tosc. 55. L'asino, per tristo che sia, se tu lo batti più del dovere, tira calci. E 61. Ogni tristo cane abbaja da casa sua. E 339. A cavalli tristi o buoni porta sempre gli speroni. 4. [G.M.] Di piante che vengono su stentate. Il contr. del Laetas segetes di Virg. D. Conv. 3. 3. Vedemo certe piante lungo le acque… piantarsi, e certe sopra i gioghi delle montagne, e certe nelle piagge e a piè de' monti; le quali, se si trasmutano, o muojono del tutto, o vivono quasi triste, siccome cose disgiunte dal loro amico. [Cont.] Pall. R. Agr. V. 7. E se questa arbore è trista, sorradila con pettine di ferro, e fia allegra; ovver che ponghi letame di bue spesse volte, e temperatamente, alle sue barbe. Sod. Arb. 21. Bisogna molto bene avvertire quel che ciascheduna pianta, posta più in un luogo che in un altro, possa profittare, e che alterazione sia per patire allogandola in lato non conveniente alla sua natura; ove talora posta in lato contro al suo proprio, muterà condizione, e, non vi si confacendo, non produce, nè viene allegra, ma stentata e trista, men fruttifera, ed alfine diventa sterile. 5. Infelice, Sventurato. [G.M.] D. 1. 13. I'fui della città che nel Battista Cangiò 'l primo padrone (Firenze che lasciò Marte): onde per questo Sempre con l'arte sua la farà trista (colla guerra. Discorso superstizioso e allegorico, posto in bocca a un dannato.) 6. [G.M.] E fig. Di cose. D. 1. 13. O anime, che giunte Siete a veder lo strazio disonesto, Ch'ha le mie frondi sì da me disgiunte, Raccoglietele al piè del tristo cesto (cespo) T. Ar. Fur. 19. 62. Veduto aveano una galea, provvista Di molta ciurma e di nocchieri esperti, Venire al dritto a ritrovar la trista Nave, confusa di consigli incerti. 7. [G.M.] Tristo, a modo di esclam., come il Vae de' Latini, e l'Οὐαί de' Greci. E con più forza: Trist'e guai. [Cors.] Segr. Fior. Comm. 1. 2. Ben ti confesso che in quel tempo errai; Ma tristo a quel che non s'emenda mai! = Bern. Orl. Inn. 4. 33. (C) Tanto furor l'uno e l'altro menava, Che tristo a quel che lor vuol dare ajuto: Tristo a chi in mezzo lor si fosse messo, Chè non che l'armi, un monte arebber fesso. Stor. Ajolf. 1. 126. (Man.) Ed egli colla spada si gittava tra loro come un drago: tristo a quello che alle mani gli venía! [Val.] Pucc. Centil. 69. 92. E tristo chi venía alle lor mani. [Fanf.] La Celidora, I. 63. E quando il marcio alfine egli abbia rotto, Trist'e guai al boccon che va di sotto. [G.M.] Fag. Rim. Tristo e guai a chi va lor dinanzi. E: Tristo e guai a quel meschino. T. Prov. Tosc. 66. Trista a quella pecora che ritorna al branco. E 15. Trist'a quella Musa che non sa trovar la scusa. E 109. Tristo a quell'avere che il suo signor non vede (di chi non bada da sè alle cose sue). E 111. Trist'a quella casa che ha bisogno di puntelli. E: Tristo a quel soldo che peggiora il ducato (dei risparmi inopportuni). E 129. Tra parente e parente, tristo a chi non ha mente. E: Tristo a quelle case, dove gallina canta e gallo tace. E 136. Trist'e guai chi crede troppo e chi non crede mai. E 156. Nella terra del tiranno trist'a quelli che vi stanno. E 169. Tristo quel cane che si lascia prender la coda in mano. E 197. Trist'a quella state che ha saggina e rape E 226. Trist'a colui che non si trova alle sue nozze (chi non è presente quando si fanno i fatti suoi). E 237. Tristo a quel villano che dà il mangiare a' cani (di chi si lascia mangiare il suo da' parassiti o dagl'imbroglioni) E: Trista quella ca' (casa) che mangia quanto ha. E 325. Tristo a colui che dà l'esempio altrui, E: Tristo a quel barbiere che ha un sol pettine. E: Tristo a quel topo che ha un buco solo. E 343 Tristo a quel cavallo che va contro allo sprone. Pecor. g. 1. n. 2. (M.) Disse il maestro: ben lo sai tu chi tu hai in casa. Disse la donna: trista me, che di' tu? se' tu fuori della memoria? 8. Per Cattivo, Malvagio. Agg. e sost., detto di pers. Bocc. Nov. 5. g. 9. (C) Avea nome la Niccolosa, la quale un tristo, ch'era chiamato il Mangione…, prestava a vettura. E ivi: Ella è tanto trista, che ella si va rinchiudendo assai spesso con esso lui. [Cors.] D. 1. 20. Vidi le triste che lasciaron l'ago, La spola e 'l fuso, e fecersi indovine. T. Galil. Capit. Omacci tristi e senza discrizione. T. Prov. Tosc. 53. Vista all'ingiù, tristo e non più (di chi non guarda in viso la gente quando parla). E 59. All'uom dabbene avanza la metà del cervello; al tristo non basta tutto (s'impiglia nelle arti sue, si crea difficoltà e pericoli: al galantuomo scorre più facile e più sicura la vita). E 60. Onora il buono perchè t'onori; onora il tristo perchè non ti disonori. E: Se lodi il buono, diverrà migliore; biasima il tristo, e' diverrà peggiore. E: Chi perdona ai tristi, nuoce ai buoni. E: L'eloquenza del tristo è falso acume. E: Chi il tristo manda al mare, non aspetti il suo tornare. E 83. A ogni tristo il dì suo tristo. E 100. Da' moglie al tristo; da' marito alla dolente; fatto il mercato, ognun se ne pente. E 104. Più vale una savia donna filando, che cento triste vegliando. E 152. Chi disse ragion di Stato, disse un tristo; e chi disse ragion di confino, disse un assassino. E: All'ufficio del Comuno (Comune), tristo o buon, ce ne vuol uno. (Troppi a comandare, a amministrare, guastano ogni cosa.) E 171. È vizio esser tristo; ed è peggio non conoscere che un altro sia buono. E 255. Il ben fare è guerra al tristo. † Di persona cattivissima si disse: Più tristo che il tre asso. Franc. Sacch. Nov. 54. (C) Che pruova nella malora? che siete più tristi che 'l tre asso. 9. Accorto, Furbo. T. Tristo ha senso d'accorto e un po' malizioso; senso sapiente, che ci mostra come certa accortezza sia indizio ed effetto di corruzione. Anco di ragazzetto: È tristo. In questo senso non si direbbe, a modo di sost., Un tristo, che suona malvagio. Dat. Lepid. 55. (Man.) Finalmente disse di non poter mettersi in tasca le mani, perch'eran unte; ripiego che par da goffo, ma fu da tristo. [G.M.] Fag. Commed. Che suocero tristo! E: L'è trista; ma la non ha a far con oche. T. Prov. Tosc. 371. Tristo come il diavolo. Onde † Esser più tristo d'un famiglio d'Otto, fu detto di pers. astutissima. Malm. 6. 80. (C) Vie più tristo d'un famiglio d'Otto. 10. [G.M.] Delle cose, in quanto o non hanno qualità pregiate, o sono in cattivo stato e scadenti, o non bene rispondono all'uso cui son destinate. Cron. Morell. 248. (C) Fu di nicistà… pigliare una casetta trista di sotto le vôlte, e due poderetti, e certe masserizie. Antell. Ricord. 23. (Man.) E seco portò le infrascritte cose, cioè:… una cintola trista, una cioppetta vecchia e trista,… tre cuffioni vecchi e tristi. Franc. Sacch. Nov. 202. (M.) Vidi a quella (tavola) esser posto un torchio acceso di due libbre; e al Crocifisso, il quale non era molto lungi, era una trista candeluzza d'uno danajo. Dav. Colt. 153. (C) Maggiore errore è mettere il vino in triste botti o barili. E Scism. 66. Per accrescerlo (il tesoro) alzò il pregio delle monete d'oro e d'ariento: riscosse agramente quanta moneta potè; accattò, rastrellò; e la ribattè peggiorata di nuovo il quarto, e per la buona la trista rendè. E Colt. 156. Quando la vite di trista sorte è potata,… tagliale intorno l'occhio primo, e cavalo. T. March. Archit. Milit. 155. Questi siti acquativi sono tristi la maggior parte. T. Prov. Tosc. 56. Ogni trista acqua cava la sete. E 82. Non resta carne in beccheria, per trista che la sia. E 110. Non è sì trista spazzatura che non si adopri una volta l'anno. E 333. Prega Dio di tre cose; di nascere in buona parte, di non cominciar trist'arte, di non prender ria moglie. E 544. Crisoliti e amatiste, tra le gioie le più triste. 11. T. Tristo, secondo ch'è preposto o posposto, ha usi varii; e non si dirà: Zuppa trista, ma Trista zuppa (cattiva). Si dirà e Notte trista e Trista notte. – Trista figura, in senso di Non onorata comparsa, o di faccia men bella; Figura trista, che esprime il dolore o la malizia dell'animo. Trista gioia, non mai Gioia trista. Così: Trista raccolta, trista lode, tristo libro, tristo compenso. – Trista cera, per Cattivissima; Cera trista, mesta. Si può avere trista cera, ed essere allegri; avere una cera trista, ed essere grassoccio. – Tristo desinare, è desinare mal fatto; Desinare tristo, è desinare malinconico. I tristi desinari del povero, sono desinari meno tristi che le laute monse del ricco. Tanta varietà induce nel senso della locuzione la collocazione varia! Si noti però che l'articolo aggiunto, o una particella frapposta (ben, molto, pur), altera le differenze notate; ma ciò non toglie che ne' modi sopra recati la differenza non sia quasi sempre ferma e evidente. T. Quando diciamo: Tristo tempo, Tristo servigio, Tristo umore, Tristo arnese, Tristo frutto, intendiamo più che Cattivo. Tristo dinota male più sentito, causa di più dolore o disgusto. Egli è pur tristo il piacere che si attinge dall'odio! Guicc. Stor. 17. 51. (M.) Per il tempo tristo le galee erano state sforzate a ritirarsi sotto il monte Portofino. 12. Detto di cattivo odore. D. Inf. 11. (C) Sicchè s'ausi un poco prima il senso Al tristo fiato. Ar. Fur. 17. 16. (M.) E poi che 'l tristo puzzo aver le parve, Di che il fetido becco ognora sape,… 13. E di sapore ingrato. [Val.] Bart. Simb. 194. Tutto il mare aver quel medesimo tristo sapore. 14. Fare tristo; Arrecare afflizione, ambascia d'animo. [Camp.] D. 1. 33. Queta'mi allor, per non farli più tristi (i figliuoli): Quel dì e l'altro stemmo tutti muti. 15. [Cont.] † Tenersi a tristo partito; Vedersi in pericolo. Sass. Lett. 99. Per lo che si tenne a tristo partito, e volentieri arebbe pagato cosa ch'e' non aveva, a non esservisi ritrovato. |
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