Daniele Cortis di Antonio Fogazzaro (1906): Detestava Lugano perché si era innamorata, con i suoi cinquantadue anni, di un giovane medico, e questi, nauseato di tali affetti, non aveva più voluto saperne di visitarla. Si rizzò in piedi e, aperto un armadietto a muro, vi cacciò la mano, tracannò qualche cosa in furia e lo rinchiuse adagio adagio con l'occhio alla porta; poi brontolò fra sè: «Adesso glielo dico», e uscì in cerca di Daniele. Lo incontrò subito.
I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): L'oste stava zitto, e seguitava a guardar la guida, la quale non faceva dimostrazione di sorte veruna. Renzo, ci dispiace il dirlo, tracannò un altro bicchiere, e proseguì: “ti porterò una ragione, il mio caro oste, che ti capaciterà. Se le gride che parlan bene, in favore de' buoni cristiani, non contano; tanto meno devon contare quelle che parlan male. Dunque leva tutti quest'imbrogli, e porta in vece un altro fiasco; perché questo è fesso.” Così dicendo, lo percosse leggermente con le nocca, e soggiunse: “senti, senti, oste, come crocchia.”
La biondina di Marco Praga (1893): A Como, prima di partire, aveva fatto un acquisto: una rivoltella; per ogni evenienza. Si fece servire in camera la colazione, ma non mangiò; ebbe cura pertanto di nascondere il cibo: temeva di tutto, curava i minimi particolari pur di riuscire. Chissà, César avrebbe potuto insospettirsi di un forastiero che non aveva appetito. Tracannò invece un'intiera bottiglia di piccolo bordeaux. |