Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Estirpare, Sbarbicare, Sbarbare, Svellere, Sradicare - Estirpare una cattiva semente, è distruggerla affatto fino all'ultimo germe o rampollo. - Sbarbicare è levare dalla terra una pianta colle sue barbe; può significare la minuta attenzione che per levar via ogni barba o radice o fil d'erba, si pone; ma si usa nel senso di Estirpare, per dire che non solo nessuna pianta o radice, ma neppure una barba o radicula di quella specie vuol lasciarsi sussistere. - Sbarbare dovrebbe voler dire mondar dalle soverchie barbe, e più particolarmente da quelle già morte, una pianta, per ripiantarla poi così monda onde rinvigorisca; ma usasi ordinariamente in senso di Sbarbicare. - Svellere è strappare una pianta dalla terra con forza sufficiente. - Sradicare è svellerla assieme alle radici, e ricercare le radici stesse per ischiantarle se fossero rimaste in terra. Hanno tutti, meno Sbarbare, senso traslato e particolarmente morale, in quanto che la terra sarebbe il cuore dell'uomo, e le male piante o sementi sono i difetti suoi, i vizii. (Zecchini). [immagine] |
Sbarbare, Sradicare, Svellere - Sbarbare è Estrarre dalla terra una pianta erbacea con le sue barbe e tutto, con più o minor forza.
Sradicare si fa con più forza, e si dice di piante più tenaci.
Svellere si dice specialmente di pianticelle tenerissime, e si fa con poca o punta forza. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Estirpare, Sbarbicare, Sbarbare, Svellere, Sradicare - Estirpare una cattiva semente, distruggerla affatto, fino all'ultimo germe e rampollo. Sbarbicare è levare dalla terra una pianta colle sue barbe; può significare la minuta attenzione che per levar via ogni barba o radice o fil d'erba si pone; ma si usa nel senso di estirpare, per dire che non solo nessuna nessuna pianta o radice, ma neppure una barba o radicula di quella specie vuol lasciarsi sussistere. Sbarbare dovrebbe voler dire mondar dalle soverchie barbe, e più particolarmente da quelle già morte, una pianta, per ripiantarla poi così monda onde rinvigorisca, ma usasi ordinariamente in senso di sbarbicare. Svellere è strappare una pianta dalla terra con forza sufficiente; sradicare è svellerla assieme alle radici, o ricercare le radici stesse per ischiantarle se fossero rimaste in terra. Hanno tutti, meno sbarbare, senso traslato e particolarmente morale, in quanto che la terra sarebbe il cuore dell'uomo, e le male piante o sementi sono i difetti suoi, i vizii. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Svellere - † SVEGLIERE e † SVERRE. V. a. e N. pass. Sradicare, Stirpare; ed è proprio delle piante e dell'erbe che si spiccano dalla terra. Vello, Divello, Evello, aurei. Petr. Son. 50. part. II. (C) Al cader d'una pianta che si svelse, Come quella che ferro o vento sterpe. Dant. Purg. 1. L'umile pianta cotal si rinacque Subitamente là onde la svelse. Cr. 5. 1. 19. Convengonsi adunque dibarbare (l'erbe), e svegliere con tutte le radici. E 5. 8. 2. Sempre la prossimana erba dattorno si svelga. Alam. Colt. 1. 11. Quindi la sveglia, e dal vicin più presso Il più nodoso tralcio in vece prenda. Car. En. 3. 44. (M.) In questa (selvetta) entrando, Per di fronde velare i sacri altari, Mentre de' suoi più teneri e più verdi Arbusti or questo or quel diramo e svelgo.
[Pol.] Fatt. En. rubr. 1. Poi che a gran fatica l'ebbe svelta (la verga di mortella), eccoti una voce uscire delle radici. Poliz. st. 1. 32. Gli arbori abbatte o sveglie, o rami schianta. T. Red. Ditir. 36. Vadan pur, vadano a svellere La cicoria e i raperonzoli Certi magri mediconzoli, Che coll'acqua ogni mal pensan d'espellere. Targ. Alimurg. 209. Quando siano a tiro, (il grano, le biade e i legumi), si previene la caduta, e si segano o si svelgono gli steli.
2. Si dice anche dello Staccare o Spiccare ramo da pianta. Tass. Ger. 13. 5. (C) Così credeasi, ed abitante alcuno Dal fero bosco mai ramo non svelse.
E di pomi o frutte. [Pol.] Tolom. Lett. p. 5. (Ven. 1554.) Nell'un caso si coglie il frutto maturo, nell'altro si svelle acerbo.
3. Trasl. Si dice d'Ogni cosa che si spicchi dal suo principio, o di là ov'ell' è radicata, attaccata, o dove sta. Dant. Inf. 12 (C)D'intorno al fosso vanno a mille a mille Saettando quale anima si svelle Del sangue più che sua colpa sortille. Amet. 98. Con quell'ardor che più caldo si svelle Del petto mio, insurgo a ringraziarti. [Pol.] Poliz. st. 2. 24. Ma poi ch'ella Morfeo tra gli altri scelse, Lo chiese al Sonno, e tosto indi si svelse (parti, se n'andò). = Tass. Ger. 16. 64. (M.) Già 'l giungo, e 'l prendo, e 'l cor gli svello, e sparte Le membra appendo, ai dispietati esempio. [Val.] Fortig. Ricciard. 1. 16. Si svelse i crini, e si stracciò la veste. [G.M.] Segner. Mann. Lugl. 9. Stimerebbe una vendetta da niente assaltar col pugnale l'ingrata adultera, ferirla, fracassarla, finirla, e svellerle il cuor dal petto di propria mano. E Crist. instr. 1. 22. 12. Svellerci dal cuore il rancore ostile conceputo da noi contro l'offensore. T. Salvin. Oppian. 1. 42. O drago fischiator, che dal suo covo,… pria riposante Sveglie (fa uscire a forza)… segatore.
T. Svellere un callo: Sradicarlo è men forte, ma è toglierlo meglio. |