Informazioni di base |
La parola smorfie è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: smòr-fie. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con smorfie per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
Non ancora verificati:
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Citazioni da opere letterarie |
Le Aquile della steppa di Emilio Salgari (1907): — Uno beve il vino come berrebbe l'acqua e resta dolce come un agnello; un altro beve e canta come un usignuolo; un terzo beve e diventa simile ad un bue, s'agita e monta in furore; un quarto, beve e diventa feroce come una tigre e incarna l'anima del diavolo; un quinto beve e fa le smorfie come una scimmia; il sesto beve e non diventa felice se non si avvoltola nel fango come un maiale; un settimo.... — Le medaglie di Luigi Pirandello (1904): Il Bellone si liberò della ressa con una bracciata, andò a prender posto al tavolino della presidenza, sonò il campanello e si mise a leggere la domanda dei giovani con mille smorfie e giocolamenti degli occhi, del naso e delle labbra, che suscitavano a mano a mano più sguajate le risa degli ascoltatori. La Storia di Elsa Morante (1974): Quando si guardava allo specchio, faceva delle smorfie furenti, mirate da suo fratello Useppe (che gli andava sempre dietro) con interesse profondo, come al circo. Il motivo principale della sua rabbia era il suo vestiario, tutto rimediato e scombinato nella impossibile gara con la sua crescita. E per dispetto, certi giorni, usciva camuffato con indumenti stravaganti: per esempio, un asciugamano sporco a uso di sciarpa, una vecchia coperta di lana sulle spalle e in testa un cappellaccio mezzo sfondato di suo padre: da somigliare a un capraro e a un bandito. E era capace di presentarsi pure a scuola in questo costume. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per smorfie |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: smorfia. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: soie, morie, mori, more. |
Parole con "smorfie" |
Iniziano con "smorfie": smorfietta, smorfiette, smorfiettina, smorfiettine. |
Parole contenute in "smorfie" |
morfi. Contenute all'inverso: rom. |
Incastri |
Si può ottenere da se e morfi (SmorfiE). |
Lucchetti |
Usando "smorfie" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: polis * = polimorfie. |
Quiz - indovina la soluzione |
Definizioni da Cruciverba: Recitò con Arena e Decaro nel gruppo La Smorfia, Smancerie da smorfiosette, Smorfiosi e sdolcinati, Smorta, senza energie, Vitali, vivaci, per nulla smorti. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Smorfie, Lezii, Smancerie, Moìne, Svenie, Daddole; Smorfia, Affettazione - Le smorfie o sono boccaccie e gesti ridicoli fatti in società da chi si piglia la parte del buffone onde far ridere la brigata; o sono atti, contrazioni meno scomposte della bocca, ma accompagnate da senso di disprezzo, di dispetto o simili, sparso in tutto il volto: da ciò smorfioso, smorfiosaggine; da ciò fare le smorfie, cioè non accettare o veder con piacere la tal cosa, la tal persona. Smancerie ha senso affine a smorfie in questo suo secondo significato: ma sono forse alquanto più affettate e manierate. Le smorfie sono di chi sprezza o sdegna assolutamente per orgoglio: le smancerie di chi vuol farsi pregare, di chi non vuol parere, ma che pure in cuor suo desidera di essere sollecitato a fare, a dire, ad accettare. Le svenie, oh Dio! sono più sciocche, più sguaiate ancora; imperdonabili in tutti, ma più nell'uomo; eppure v'hanno di que' tali che, non so per quale ridicola affettazione di malattie o delicature immaginarie, sono più svenevoli della più debole femminuccia. Le moìne si fanno piuttosto altrui, perchè ha, come si vide in altro articolo, senso affine a carezze; pure vi è chi fa moìne a se stesso; cioè assume tuono di voce, volto carezzevole per essere accarezzato, lisciato esso medesimo: fa moìne anco chi finge non accettare dono a primo tratto, e vuol essere pregato un po' alla lunga. Lezii, secondo me, viene da lazzi, ma l'atto è corretto come la parola; si fanno lezii onde piacere, e fanno sorridere se la persona è giovane e garbata; sono atti fra il sorriso e il dispetto; son parole fra l'ironia e la lode sincera; fatti e detti con ispirito, con una certa unzione riescono a bene: puonno però offendere i permalosi. Lezii ha eziandio senso affine a moìne in quanto, veri o finti, sono una certa affettazione non dispiacente o non tendente in modo diretto a dispiacere. L'affettazione è una smorfia continua, un'esagerazione, un velo che cuopre il vero sentire fisico o morale; chi più affetta di sentire, meno sente: chi più affetta generosità, amicizia, disinteresse e simili, è da scommettere che meno ne ha; perchè i sentimenti veri si fanno chiari da sè e non hanno bisogno di essere oltre spinti per venire conosciuti o degnamente apprezzati. [immagine] |
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